| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 17:32
“ Per le sue foto ed idee si è fatto un anno in un campo di concentramento ed un suo caro amico per un reportage è saltato in aria sopra una mina, solo per ricordare.... „ Erano tempi brutti. Rober Capa deve averli sfidati. Probabilmente aveva sette vite, alcune delle quali consumate il 6 giugno 1944. Ma la storia della miniera è successiva.
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| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 17:47
Riporto All'epoca bastava aprire un'agenzia e vendere le foto... Erano tempi brutti.... Come vede bianco, nero e tanti grigi, come in ogni tempo. |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 17:47
Uno dei pochi fotogrammi salvati da una sciagurata disattenzione di un apprendista del laboratorio, dove le pellicole vennero portate a sviluppare |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 17:59
@Pizza Diavolo Ma quale Giotto quello che dipinge gli omini con quel buffo disco dorato intorno alla testa. Secondo me anche se fosse nato adesso qualche puoazzetto lo piazzava su un portapenne o un quadernetto. |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 18:02
Non solo viveva nella Parigi degli anni '20 e '30, ma soprattutto aveva intorno ben poca, anzi pochissima concorrenza. ************** Questa tesi carissimo Paolo, secondo cui nel secolo scorso a fotografare fossero "quattro gatti" si sente spesso ripetere ma andrebbe per la verita' approfondita. Mi limito comunque a ricordare che HBC inizia si a fotografare negli anni 30 ma percorre anche buona parte del secolo rimanendo attivo almeno fino agli anni 70 |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 18:50
“ Questa tesi carissimo Paolo, secondo cui nel secolo scorso a fotografare fossero "quattro gatti" si sente spesso ripetere ma andrebbe per la verita' approfondita. „ In ogni caso, anche con miliardi di fotografanti, quelli che emergono ci sono pure oggi. Lasciare un segno profondo come ha fatto Cartier-Bresson sospetto non sia più possibile, o almeno io non riesco proprio a immaginarmelo, per motivi simili a quelli per cui è improbabile che nella musica popolare si ripeta un fenomeno come i Beatles, o altre cose così. Ma la domanda nel titolo, come è già stato sottolineato, non ha in realtà molto senso: Cartier-Bresson è diventato Cartier-Bresson perché è nato e vissuto in un certo contesto, frequentando certe persone, facendo certe esperienze. Se avesse vent'anni oggi, sarebbe un'altra persona (e se non ci fosse stato lui allora, la storia della fotografia sarebbe diversa, e la domanda di cui sopra nemmeno si potrebbe formulare). |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 19:39
D'accordo ma, potremmo fare uno sforzo di immaginazione. Fosse vivente oggi (proprio lui, nato nel 1908), farebbe altre foto, forse diverse per tecnica e nuove rispetto a quelle che di lui conosciamo. Forse chissa' a colori, non sappiamo come se non che le farebbe certamente con la stesso occhio e con la stessa mente |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 20:22
“ D'accordo ma, potremmo fare uno sforzo di immaginazione. Fosse vivente oggi (proprio lui, nato nel 1908), farebbe altre foto, forse diverse per tecnica e nuove rispetto a quelle che di lui conosciamo. „ Non so, di certo sappiamo che ha fotografato solo in rare occasioni negli ultimi trent'anni della sua vita... Non sono convinto che sarebbe cambiato qualcosa se ne avesse vissuto altri venti o più. |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 22:52
Ecco cosa "pensa" l'AI: “ Henri Cartier-Bresson è considerato uno dei più grandi fotografi del XX secolo, noto soprattutto per il suo approccio al "momento decisivo" nella fotografia. Se avesse oggi 20 anni, il panorama della fotografia e dell'arte visiva sarebbe sicuramente diverso, ma possiamo fare alcune ipotesi. Oggi la fotografia è più accessibile che mai grazie agli smartphone e ai social media. Questo significa che ci sono molte più persone che scattano e condividono foto, ma anche molta più concorrenza. D'altra parte, i social media possono offrire una piattaforma per far emergere nuovi talenti in modo rapido e su vasta scala. Se Cartier-Bresson avesse il talento, l'occhio per la composizione e la capacità di catturare momenti unici che lo hanno reso famoso nel passato, probabilmente potrebbe comunque ottenere un grande successo. Tuttavia, potrebbe anche dover adattare il suo stile per distinguersi in un mercato saturo e sfruttare le nuove tecnologie e piattaforme a suo vantaggio. In breve, se avesse mantenuto la sua capacità di raccontare storie attraverso le immagini e di catturare l'essenza dei momenti, è probabile che avrebbe trovato il modo di emergere e diventare famoso anche oggi. „ |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 0:40
Oggi ci sono molti fotografi con buone capacità, ma non sono ancora diventati famosi. Henri Cartier Bresson, in definitiva, oggi è conosciuto solo da chi si interessa di fotografia, soprattutto di street photography. Un destino che forse accomuna tutti i fotografi. Così come i chitarristi famosi sono conosciuti solo dai chitarristi. Chi conosce Steve Vai o Phil X? |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 1:14
Steve Vai, io! Ma ha uno stile troppo sperimentale, preferisco Joe Satriani che è più melodico e i suoi assoli sono emozionali, ma fra gli assoli che preferisco ci sono quelli di Paul Quinn, per quanto riguarda i riffs mi piace Dave Mustaine con quei riff graffianti e potenti, per non parlare dei riff possenti e travolgenti di Laiho ah, non sono un chitarrista ;-) Forse anche un nonfotografo, UnPhotographer, (come me) conosce HCB, Ansel Adams e non solo. Credo che la cultura specifica non sia solo appannaggio degli addetti ai lavori. Ci sono critici musicali che non sanno nemmeno strimpellare la pianola Chicco, così come illustri critici d'arte che non hanno mai preso in mano un pennello. |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 5:13
“ Salgado per me non è un fotografo contemporaneo perché vidi le sue foto in una rivista, forse Panorama, riguardo le miniere d'oro a cielo aperto: è un pre digitale. „ Dai, non diciamo cavolate. Non stiamo parlando di un trentenne, ma di un autore che ha maturato oltre 50 anni di carriera, e se nel corso del tempo è passato dalla pellicola al digitale come ha voluto l'evoluzione fotografica sviluppatasi nel nuovo millennio, e non avendo costui effettuato il trapasso nè si è ritirato da tempo con status di pensionato, ma bensì è assai operativo con quest'ultimo supporto tecnologico con la quale ha realizzato le sue ultime ciclopiche realizzazioni nell'ultimo ventennio... Beh, la contemporaneità del suddetto autore è insita e riscontrabile nei fatti ed è cosa incontrovertibile, che esula dalle bislacche opinioni personali contrarie. Comunque sentire che se un autore perchè ha iniziato con la pellicola non può essere un contemporaneo... Questo francamente mi mancava. P.S. - Ma se Alighieri Dante fosse nato nella seconda metà del Novecento e annoverato come boomer, altro che Commedia Divina, di questi tempi al massimo sarebbe arrivato a fare lo sceneggiatore dei film di Pieraccioni. Bresson invece avrebbe sicuramente iniziato come scattino nei villaggi turistici grazie alla conoscenza con un italiano che lo introdurrà, tale Rosario Fiorello, per poi passare nelle navi da crociera con la raccomandazione sempre di un italiano già ben introdotto nel settore, tale Schettino Francesco, ma a causa di una scioccante esperienza abbandonerà il mare e tornerà in Francia, per poi arrivare a fare il paparazzo in Costa Azzurra. In seguito visiti i brillanti risultati che riscuoterà nel settore, contattato arriverà ad essere il referente e principale collaboratore d'Oltralpe di un'agenzia con a capo sempre un italiano, tale Corona Fabrizio. Però per gli scandali di quest'ultimo pur vedendolo solo indirettamente coinvolto, lo vedranno cadere in preda ad un profondo sconforto fino alla depressione, per la quale arriverà a chiudere definitivamente con la fotografia e non maneggiando più nessuna fotocamera per il resto della sua vita. Infine per esigenze di sostentamento, troverà lavoro come addetto alle pulizie di un intero stabile dove tra gli altri ha i suoi uffici la sede parigina dell'agenzia Magnum, e questo durerà fino alla sua età pensionabile. |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 7:25
Vado a prendere la sfera di cristallo e poi ti farò sapere. |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 7:46
Secondo voi c'è un Henry Cartier Bresson contemporaneo, attivo solo in digitale? Un fotografo noto per cui sono state fatte almeno cinque o 6 esposizioni e pubblicati un paio di libri? Mi rendo conto mentre lo scrivo che i termini sono cambiati molto al giorno d'oggi non si pubblicano più tanto libri con fotografie e più delle mostre contano i siti o i profili Instagram. Un fotografo digitale è dematerillizzato per definizione. Allora chiediamoci se ci sono immagini "iconiche" riconducibili a fotografi che hanno una diffusione come quelle di Henry Cartier Bresson. |
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