| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 8:45
L'argomento é delicato e giustamente va ragionato. Scattare e condividere on line sono cose diverse. É giusto fare un ragionamento, ma va fatto cercando di non prendere tangenti assurde ma cercando di essere equilibrati e non é banale |
| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 8:48
“ di solito chi ragiona così si ferma alla definizione del significato delle cose guardando solo al vocabolario, le sfumature le vede come difetti. in effetti si può proprio parlare di Oscurantismo culturale „ @Michelangelo "Oscurantismo culturale" In questi ultimi anni questa definizione è di una attualità sconvolgente. Con la censura si rimuove quello che viene considerato il problema, ma il problema non viene risolto, ma solo nascosto. Basta guardare come vengono legiferate le leggi, come sia gestita la comunicazione e le notizie diffuse con ogni mezzo nei vari paesi, il come vengono pilotate e poi gestite le guerre e si potrebbe andare anche oltre nell'analisi delle varie sfumature ritenute il problema, mai non si affronta il problema e lo si vuole dominare. Noi siamo quello che mangiamo, sia culturalmente che fisicamente. Quello che lasciamo nella storia, solo il tempo ne sarà giudice. Chi vede pornografia in un bambino nudo, invece di pensare a come impedire di vedere un bambino nudo, sarebbe meglio che iniziasse a mandare fondi per vestire i bambini che non possono nemmeno avere un vestito e notare che in quella cruda realtà dove vivono (i bambini) sono usati nelle immagini crude di ogni telegiornale, come i bambini che muoiono in guerra e vengono usati per una convenienza contrapponendo l'innocenza al nemico. Quindi cosa si vuole normare? Quale è la normalità in un tempo di per sé anomalo? E soprattutto chi stabilirà cosa è a norma e cosa non lo sia? Questo è il vero problema, ma è complicato e diventa spinoso, fa male e allora non si affronta il problema, ma lo si censura per sentirsi apparentemente bene. Sarebbe ora di iniziare a guardarsi dentro se stessi e non indicare la luna col dito e vedere solo il dito. |
| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 17:13
“ Sarebbe ora di iniziare a guardarsi dentro se stessi e non indicare la luna col dito e vedere solo il dito „ . @Ivo6767 in effetti è un argomento complesso e discriminare gli ambiti nei quali va analizzata una foto (per restare nel tema) è richiesto per trarre conclusioni in quell'ambito. per coerenza col tema, conviene guardare al fotografo che fa foto e le condivide, analizzando, per fare un esempio concreto, l'approccio alla figura della donna, intesa come persona e non come modella, nella sezione nudo. il regolamento vieta di parlarne a prescindere che il tema riguardi aspetti fotografici o etici sulla figura femminile così come viene interpretata dal fotografo amatoriale italiano per cui portarlo come esempio rischierebbe di far chiudere la discussione ma è l'esempio più tangibile che da ha risposta al ragionamento che hai fatto e che condivido. guardare e condividere quelle foto con persone che non fanno foto e non frequentano la comunità darà la misura esatta su quanto sia urgente una revisione etica partendo proprio da noi stessi. io per primo. consiglio a tutti di farlo, un conto è parlare tra noi, in una comunità composta principalmente da uomini con età medio alta e un conto è mostrare le foto a figli ed amici e chiedere un parere sul buongusto, sulla bellezza delle foto, sul rispetto delle figure ritratte (che dovrebbe sempre avere la priorità nella condivisione delle foto) ecc. è utile e costruttivo. “ Chi vede pornografia in un bambino nudo, invece di pensare a … „ Adobe controlla i contenuti fotografici degli utenti con AI e con intervento umano (vedono le nostre foto) in caso di violazioni della policy e pornografia minorile: mi chiedo con che spirito il dipendente adobe valuta le foto dei nostri figli piccoli nudi al mare o in vasca da bagno quando le guarda. |
| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 18:33
Mi scandalizza di più il verbo centrare in luogo di entrare... |
| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 18:45
Sii magnanimo e pensa al T9. |
| inviato il 26 Gennaio 2025 ore 18:48
È vero anche questo. |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 7:04
“ Adobe controlla i contenuti fotografici degli utenti con AI e con intervento umano (vedono le nostre foto) in caso di violazioni della policy e pornografia minorile: mi chiedo con che spirito il dipendente adobe valuta le foto dei nostri figli piccoli nudi al mare o in vasca da bagno quando le guarda. „ Senza dimenticare meta e google. Edit. Anche perche' tutti i governi si sono mossi come un sol uomo per estirpare la pedopornografia come hanno fatto con le guerre e la fame nel mondo..... E' triste ma vogliono i nostri dati. Tutti. Quale miglior scusa di un reato × come quello per impossessarsene. La mia sara' una visione estrema ma quello che scrivo lo ritengo possibile. |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 7:27
Sui social posso capire io controllo: devono difendersi dalle responsabilità di chi pubblica. Ma quando si parla di arte, mostre, pubblicazioni artistiche, il discorso cambia e c'è un autore che non si nasconde con un nome finto, ma ci mette la faccia e sostiene un'idea artistica |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 8:14
è curioso che quelli che gridano all'oscurantismo culturare per questa censura, sono praticamente gli stessi che hanno appena oscurato opere d'arte cinematografica e ne boicottano altre perchè non rispettano i LORO valori. che sono poi sempre quelli del quel che è mio è mio, quel che è tuo è nostro... |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 8:24
tipo? non ho capito il riferimento |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 8:33
Penso si riferisca all'ultimo tango a Parigi. |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 10:30
“ Senza dimenticare meta e google „ @LuigiGuarasci scusa ma non capisco il collegamento con quello che ho scritto io. adobe produce programmi professionali a pagamento e per la natura stessa del lavoro professionale dovrebbe garantire un protocollo di privacy adeguato a professionisti che operano nella medicina forense, nella ricerca industriale, nelle indagini assicurative ecc ecc. tutti ambiti dove il fotografo o il grafico hanno un contratto di riservatezza col loro cliente che viene vanificato dal protocollo Adobe. in sostanza chi lavora in quegli ambiti non può più usare i loro prodotti. l'esempio dei social non solo non c'entra ma rischia di portarci tutti OT. sono cose talmente diverse per ambito e finalità che si rischia perdere il filo della discussione. con i social siamo noi a dare loro il consenso in cambio di servizi gratuiti e il ragionamento sullo scarico di responsabilità può riguardo loro, meno in azienda che paghi ma che ha anche accesso al tuo lavoro privato. per ritornare al tema, mostre, esposizioni a tema potrebbero essere il luogo giusto per evitare fraintendimenti perché un tema simile anche a seconda dell'ambito può essere interpretato bene o male. esattamente lo stesso discorso di pensare di condividere foto simili nei post personali piuttosto che in un ambito fotografico |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 10:58
“ scusa ma non capisco il collegamento con quello che ho scritto io. „ Dal tuo punto di vista no. Dal mio che comprende sia prestazioni a pagamento diretto sia a pagamento indiretto (come le tasse) si. |
| inviato il 27 Gennaio 2025 ore 10:59
“ adobe produce programmi professionali a pagamento e per la natura stessa del lavoro professionale dovrebbe garantire un protocollo di privacy adeguato a professionisti che operano nella medicina forense, nella ricerca industriale, nelle indagini assicurative ecc ecc. tutti ambiti dove il fotografo o il grafico hanno un contratto di riservatezza col loro cliente che viene vanificato dal protocollo Adobe. in sostanza chi lavora in quegli ambiti non può più usare i loro prodotti. „ Questo è il perchè in America stanno facendo diventare lecito ogni presa di informazioni sensibili e in questo stanno inserendo anche le immagini che in pratica perderebbero il loro copyright ovvero il diritto di possesso dell'artista su ogni uso dell'immagine stessa. Io ho disinstallato tutto di Adobe perchè alla fine sono loro che non mi permettono di poter usare i loro programmi per lavoro visto che sono responsabile della riservatezza nei confronti dei miei clienti. Oggi sono in pensione, ma lo ritengo ancora peggio come produttore di immagini a livello personale. Il discorso social invece comprende tutta la nostra riservatezza di ogni nostro più intimo particolare comprese le cartelle mediche e così via senza nessun limite, questo è tutto inglobato nella gestione dell'ordine pubblico. |
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