| inviato il 16 Gennaio 2025 ore 18:24
“ Immagino che hai dovuto richiedere i permessi per fotografare professionalmente (probabilmente a pagamento) „
Ho lavorato in stretto accordo con la Direzione e l'ufficio visitatori su progetto, ho anche esposto le foto da loro, ovviamente non ho pagato alcunché. L'editore non ha pagato la galleria.
Se il progetto c'è, è buono e coinvolge più soggetti, in questo caso GNAM; cattedra di psicologia dell'arte di Roma Tre; un famoso esperto di Estetica dell'arte e me, di solito viene accolto positivamente. |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 12:52
“ Se l'opera d'arte privata è stata dichiarata "di interesse culturale" allora dovrebbe ricadere nella definizione generale di "bene culturale", quindi riproducibile liberamente per uso personale.
Mi è capitato di "discutere pacatamente" in alcune chiese dove pretendevano di vietare la fotografia. Per vendere cartoline e libri…
D.Lgs 42/2004
Art. 10, 13 e 108. „
Come già spiegato da Ale Z, nel 2014 è stato modificato il Codice dei Beni Culturali, nei tre articoli citati 10, 13 e 108 (comma 3-bis introdotto nel 2014) si definisce cosa ricade nella categoria "Beni Culturali" (art. 10) e la possibilità di riprodurli (cioè fotografarli) liberamente per scopo personale o ricreativo (art. 108 3-bis). Il medesimo articolo impedisce l'uso di luci artificiali (quindi anche il flash) e del cavalletto all'interno degli istituti di cultura.
Non esiste nessuna distinzione tra musei pubblici o privati : se è un bene culturale secondo la definizione di cui all'art.10 e la foto è fatta per uso personale (anche se la scatto con una Hasselblad, la distinzione la fa la destinazione d'uso, non l'attrezzatura rispettando i divieti di flash e cavalletto) la fotografia è libera cioè gratuita e non soggetta ad autorizzazioni.
La commercializzazione o la divulgazione in generale invece sono ovviamente soggette a regolamentazioni: anche l'utilizzo su un social come Facebook o Instagram potrebbe essere contestato come sfruttamento commerciale dato che possono generare profitto per l'utente e generano sicuramente profitto per le società stesse.
Spesso i divieti di foto vengono messi per impedire di ostacolare la fruizione delle opere da parte di visitatori che si fermano troppo tempo per lo scatto: la soluzione non è vietare le foto ma regolamentare gli accessi. Purtroppo questo causa minori incassi quindi si fa prima a mettere un cartello (il piu' delle volte illegale) con il divieto di foto. |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 13:20
Domanda: come si può verificare, in pratica, se una certa opera rientra nella categoria dei beni culturali? |
| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 14:11
La definizione di bene culturale è quella data dal Codice dei Beni culturali al già piu' volte citato art.10.
C'è una lista di categorie abbastanza esaustiva sul sito della soprintendenza di Venezia:
www.soprintendenzapdve.beniculturali.it/faq-come-fare-per/che-cosa-si-
In soldoni se è esposto in un museo pubblico o privato ragionevolmente il bene ha un interesse culturale eccezionale / particolarmente importante, altrimenti non sarebbe esposto.
Le disposizioni di cui all'art.10 non si applicano ad opere che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni.
Giusto ieri mi sono sentito riprendere da un'addetta che mi contestava il fatto che stessi scattando (col cellulare, sic ) una foto a degli affreschi del Bramante (non mi risulta sia piu' vivente ma chiedero' in giro...) in una cappella di proprietà di un istituto religioso, ormai mi sto un po' stancando: sono 11 anni che in Italia la fotografia dei beni culturali per uso personale è libera...
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| inviato il 24 Febbraio 2025 ore 14:15
“ (che, in quanti fatte in condizioni adatte, come luci, attrezzature, tempo disponibile, ecc., molto probabilmente sono assai migliori di quelle che si possono fare al volo in una visita) „
A me è capitato di fare foto ad alcune opere giusto per averle come promemoria.
Riguardo alla qualità, mi ricordo che nell'ultima mostra che avevo visto c'era alla fine c'era il libro con le foto delle opere ma erano inguardabili, i colori erano pietosi, in particolare il bilanciamento del bianco. |
| inviato il 25 Febbraio 2025 ore 17:23
“ ...Mi è capitato di "discutere pacatamente" in alcune chiese dove pretendevano di vietare la fotografia... „
Ecco, hai centrato il problema reale, la fotografia in ambiente ecclesiastico; un museo privato, in quanto tale, ha il diritto di introdurre norme proprie, che possono poi rivelarsi giuste come discutibili.
Nelle chiese può capitare di tutto, dall'ostracismo più assurdo alla collaborazione totale con accettazione anche del cavalletto. In quegli ambienti anch'io ho discusso, anche non pacatamente; l'insistere nell'atteggiamento repressivo non gioverà loro. Basta vedere a quanto accade nelle due basiliche francescane di Assisi, in particolare nella superiore dove molti escogitano con successo le cose più strane. Ti cito le assurdità massime:
1) puoi fotografare nei musei vaticani ma non in una piccola chiesa dell'ascolano.
2) Giotto: a Padova si, ad Assisi no.
3) Padova: si agli Scrovegni, non al battistero.
4) Musei diocesani: dove si, dove no.
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| inviato il 26 Febbraio 2025 ore 7:50
“ un museo privato, in quanto tale, ha il diritto di introdurre norme proprie, che possono poi rivelarsi giuste come discutibili. „ Non è esattamente così.
Un museo privato, un cittadino, una persona giuridica privata o pubblica, una persona fisica ha la possibilità di introdurre norme e regolamenti che non siano in contrasto con le leggi della Repubblica Italiana alle quali è soggetto.
Se esiste una legge che prescrive che i beni pubblici o privati definiti all'art.10 del Codice dei Beni Culturali sono liberamente fotografabili per uso personale, qualsiasi regolamento o norma interna che violi tale legge non è "giusta o discutibile" ma semplicemente illegale e come tale non vi puo' essere imposta.
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| inviato il 06 Marzo 2025 ore 21:16
Bene Teoz...tornerò ad Assisi e lo farò presente, giuro . La polemica è il mio ambiente. |
| inviato il 06 Marzo 2025 ore 23:19
Non importa dove ma se sta scritto o mi dicono che è vietato fotografare io mi adeguo. Nei musei trovo anch'io, come altri in precedenza, molto più interessante fotografare l'ambiente e i visitatori ( attenzione) piuttosto che quanto esposto.
E non credo che le foto dei visitatori facciano chissà che grande pubblicità. Ormai i musei sono regolarmente su tutti i social. |
| inviato il 08 Marzo 2025 ore 13:59
“ E non credo che le foto dei visitatori facciano chissà che grande pubblicità. Ormai i musei sono regolarmente su tutti i social. „
Concordo.Io un sagrestano qui dalle mie parti l'ho gentilmente invitato ad andare a quel paese.E di smetterla di frequentare la chiesa stante l'arroganza mostrata.
Mi trova alle h.16.00 in chiesa a fotografare.Una chiesa qui di un paese vicino.Ci si conosce un pò tutti.Mi affronta dicendomi che è da mezzogiorno che scatto foto in chiese.Rispondo gentilmente:
guarda che sono 15minuti.No.E' da mezzogiorno.
Replico:
guarda che io sono entrato 15minuti fa.Mi conosci.Sai che faccio qualche foto per dsiletto personale.Ho si usato lo stativo,ed avrei dovuto chiedere permesso.Mi scuso.Nulla.Secondo quel tangano che a mezzogiorno ero a casa a desinare.
Nulla.
Ero in Svizzera.Lugano.Entro nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.Fotocamera al collo.Sùbito un "energumeno" mi impone:
qui non si può fotografare!
Nessun problema replico.
Bene.Avrò contato almeno 50 visitatori che con il cellulare riprendevano gli interni.
Mah! |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 12:46
Confermo l'energumeno |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 14:04
pongo um quesito a Teoz22 (che mi sembra conosca bene le norme) vorrei entrare nel Duomo di Milano a fare foto, mi dicono che non è possibile.. sai se esiste una prassi, norma etc.. grazie
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| inviato il 09 Marzo 2025 ore 15:19
TufkaR... in settimana di provo
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| inviato il 09 Marzo 2025 ore 15:27
@TufkaR prima di prenotare ho fatto ricerca e mi hanno risposto:
Tutti i visitatori singoli che accedono al Complesso Monumentale del Duomo di Milano (Duomo, Area Archeologica, Terrazze, Museo del Duomo, Chiesa di San Gottardo in Corte, Archivio-Biblioteca della Veneranda Fabbrica) e desiderano effettuare fotografie per stretto uso personale e non a scopo di pubblicazione, studio, lucro o qualsiasi altro utilizzo, possono effettuare riprese fotografiche, fatto salvo durante tutte le celebrazioni in Cattedrale.
Per riprese fotografiche s'intende qualsiasi tipo di scatto realizzato con ogni tipo di apparecchio
non professionale,
macchine fotografiche su pellicola o digitali, cellulari, tablets e smartphones inclusi.
quindi? |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 15:28
Per quanto riguarda le chiese e i luoghi di culto in genere, a me è capitato che al momento del primo scatto (senza flash ne cavalletto) qualcuno mi si è avvicinato dicendomi: "guarda che non puoi", al che la mia risposta: "ma vedo diverse persone che stanno fotografando in questo momento" e la replica è stata: "ma quelli hanno pagato".
Mi è capitato diverse volte, sia in Italia che all'estero.
Chiaramente il tutto passa come obolo (anche se questo dovrebbe essere un offerta libera) alle attività ed alle spese del posto, e ci può stare... ma mi domando (scherzando): Gesù non aveva scacciato i mercanti dal tempio? |
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