| inviato il 28 Novembre 2024 ore 22:13
"Cerca un Sigma 150-500 ex dg os. Per intenderci é la serie vecchia stabilizzata. Si trova intorno a 500 euro" ------ si ok, ma a quanto si evince da chi ha aperto la discussione, la cifra da impegnare e' nettamente inferiore |
| inviato il 28 Novembre 2024 ore 23:19
Può darsi che non voglia spendere 500 euro, ma nel primo intervento l'utente parla di un 150-600. Se non sbaglio il 150-600 sigma é già un contemporary e Costa sicuramente più di un 150-500 ex dg os, che forse é la lente meno cara tra tutte con una buona qualità. |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 1:20
Scusatemi tutti: io non ho mai posseduto un cata, non ho dubbi che i vecchi modelli non reggano la nitidezza richiesta dai sensori digitali e quindi risultino morbidi, ma anche i nuovi Tokina sarebbero così pessimi? |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 7:08
Non lo so per certo, ma se consideri che i migliori di sempre sono così, non penso si possa migliorare ulteriormente. Tra i vecchi ci sarebbe lo zeiss mirotar che promette prestazioni superiori, ma... ai tempi costava come un auto. Comunque: quelli di cui ho parlato non fanno schifo. Sono più morbidi ma -per me- sono belli |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 7:20
“ Scusatemi tutti: io non ho mai posseduto un cata, non ho dubbi che i vecchi modelli non reggano la nitidezza richiesta dai sensori digitali e quindi risultino morbidi, „ Continua a girare questa strana convinzione che i vecchi obiettivi non possano reggere i nuovi sensori, che significa non reggono? non vuol dire nulla e non esiste una soglia di sopportazione da non oltrepassare, in caso è il contrario e cioè per poter avere la massima resa di un tal sensore serve una lente molto risolvente, per cui un vecchio obiettivo non particolarmente risolvente su un sensore moderno potrà raggiungere il suo massimo e niente altro. Esempio un MTO 1000 su una nikon D50 fornirà file peggiori a confronto se montato su una D850. |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 14:05
“ Questa è una tecnica che io, CON TUTTI QUELLI che facevano foto sportive, utilizzavo negli anni '60 per fotografare Lauda, Regazzoni, e Stewart all'ingresso della Parabolica (oggi curva Aboreto) di Monza. Poi stampavo dei nitidisSIMI 50 X 70! Avevo un'ULTERIORE "facilitazione" (1965): no motore; no winder. Carica a mano: un solo scatto, che DOVEVA essere PER FORZA "quello buono"! „ Mi hai ricordato quando il mio ex-titolare mi raccontava che era andato al box a Imola a trovare i suoi ex colleghi (era carrozziere rep.corse '80/84), col la sua nuova fiammante Nikon F4, e aveva fatto una sacco di foto coi piloti e meccanici..... per poi scoprire "a casa" che non aveva messo il rullino. Io ho provato un paio di scatti in movimento con superpan e rolleiflex o mamiya645, e pur avendo un ottimo visore non ne ho preso una di messe a fuoco A dirla tutta ogni tanto ne ho sbagliate anche su soggetti fermi |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 15:42
@Bertuning. Beh, senza essere geni o fenomeni, era indispensabile costruirsi un pò di esperienza con la "praticaccia". E poichè gli errori costavano/si pagavano CARI, si imparava rapidamente. Poi, era abbastanza poco consigliabile adoperare le medio formato; il "regno", "quel" regno, era proprio del formato Leica. Con le MF SLR c'era anche un colossale pericolo di micro-mosso (spesso confuso con l'errore di M/F!) che originava dalla massa degli specchi ("specchiere"!) in movimento. Ricordo tuttavia un mio amico, tuttora pro nella mia città, che esponeva posters di giovani danzatrici classiche riprese, a mezz'aria in spaccata, con ... UDITE UDITE Hasselblad 500 C/M e Zeiss Tessar 250!!! Perfettamente a fuoco! Il flash eliminava il rischio di micro-mosso. Che "manico", però! GL |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 22:24
SaroGrey Reggere=avere un potere risolvente adeguato al sensore in uso. Sto aggiornando la Treccani. Gsabbio grazie per la risposta. |
| inviato il 29 Novembre 2024 ore 23:39
“ SaroGrey Reggere=avere un potere risolvente adeguato al sensore in uso. Sto aggiornando la Treccani. „ Non è o meno il caso di aggiornare la treccani, un vetro se è morbido lo sarà sempre e non è che usando un sensore di grande risoluzione la caratteristica si accentui, anzi è il contrario, nel senso che prima lo usavo su una 12 Mpx e avevo una resa x poi non è che montandolo su una 36 Mpx mi peggiora la resa. Se invece vogliamo dire che per raggiungere la resa massima di un sensore di grande risoluzione serve una lente di adeguato potere risolvente è esatto ma il discorso è a parti invertite. |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 2:31
...personalmente non so se esiste una correlazione standard, tra risolvenza della lente e la densità di un sensore, ma tra le combinazioni che ho utilizzato, il vecchio Ef 24/85 andava più che dignitosamente su 1d3 (10 mpx apsh) e 1d4 (16 mpx apsh) ma diventava mediocre su Rp (26 mpx FF) o 24 mpx aps-c - idem x Ef-s 17/55 f 2.8 .... ottimo sui 12 mpx della 450d e progressivamente meno convincente sui 15 mpx della 50d o i 24 mpx della M6 old ---- tornando ai catadiottrici, la resa non punta certo al dettaglio e sul contrasto si deve lavorare, dipende tutto da cosa si vuole ottenere e da come li si gestisce - i tokina non fanno miracoli, lo schema ottico quello e' ... ma hanno curato discretamente corsa e fluidità della ghiera di maf |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 7:25
La nitidezza di una immagine migliora quando: - aumenta la densità del sensore a parità di risoluzione della lente, sempre, - aumenta la risolizione della lente a parità di densità del sensore, sempre, - aumentano entrambe, risoluzione della lente e densità del sensore. Per capire questo fatto basta pensare alla limpidezza (od opacità) quando guardiamo attraverso due vetri: - un vetro perfettamente pulito avrà una limpidezza infinita (quindi una opacità pressoche pari a zero), quindi vedo perfettamente gli oggetti più piccoli. - un vetro sporco al cortario avrà una limpidezza scarsa (quindi una opacità elevata), quindi vedo male i dettagli. - se ora guardo attraverso entrambi i vetri (che sono di fatto l'accoppiata lente e sensore) quando sono entrambi puliti vedrò benissimo, quando sono entrambi sporchi vedrò male, quando ne avrò uno pulito e l'altro sporco vedrò benino e questo indipendentemente dal fatto se è pulito il primo o il secondo. Tutto questo lo si evince anche dalla formula della nitidezza, che è di tipo armonico, ma non vorrei complicare troppo il discorso. |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 10:15
Con la pellicola non c'è problema perché la nitidezza obbedisce alla regola di Katz, che afferma come essa sia la conseguenza dell'accoppiata obiettivo+pellicola, quindi i risultati massimi si ottengono con l'accoppiata obiettivi nitidi e pellicole risolute, i peggiori accoppiando obiettivi scadenti a pellicole scadenti. Parimenti se si dispone di pellicole scadenti, e/o obiettivi discutibili, si può migliorare la situazione adoperando ottiche migliori, nel primo caso e/o, nel secondo caso, di pellicole migliori. Lo stesso discorso, pari pari, vale anche nel caso in cui si adoperi un sensore digitale, in questo caso però con l'aggiunta di una difficoltà ulteriore legata alla necessità, in modo particolare per impressionare al meglio i sensori più risoluti, di disporre di ottiche a costruzione telecentrica. |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 10:22
“ .......in questo caso però con l'aggiunta di una difficoltà ulteriore legata alla necessità, in modo particolare per impressionare al meglio i sensori più risoluti, di disporre di ottiche a costruzione telecentrica. „ assolutamente sì. Devo comunque dire che ho notato questo: con i 12mp della D700 gli angoli del mio 20mm/4 K erano leggermente peggiori rispetto a D800 e A7rII, ovviamente a parità di diaframma, il centro però migliorava di più. |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 11:11
“ di disporre di ottiche a costruzione telecentrica „ Gli obiettivi per mirrorless sono molto meno telecentrici dei vecchi obiettivi per reflex, se per telecentrici si intende obiettivi nei quali i raggi che provengono dalle zone periferiche dell'immagine cadono sul sensore con un angolo di incidenza piccolo. Eppure vanno moto meglio su sensori densi. Ed anche gli obiettivi per reflex progettati per il digitale hanno inclinazioni paragonabili a quelli progettati per pellicola, ma vanno egualmente meglio. Non è importante che un obiettivo che viene usato su sensore abbia i raggi periferici che cadono con poco angolo, l'importante è che sia stato progettato considerando lo spessore del vetro ottico davanti al sensore, quindi che sia un obiettivo pensato per il digitale. L'entità dell'inclinazione dei raggi è un parametro che incide negativamente sulla resa nel caso di obiettivi progettati per pellicola (quindi assumendo che non ci sia niente fra ultima lente dell'obiettivo e pellicola) usati su digitale, quindi con la presenza di vetro (di diverso spessore per i vari costruttori di fotocamere) davanti al sensore. Ma peggioramenti veramente visibili si hanno soprattutto con vecchi grandangolari con tiraggio corto (quindi per fotocamere a telemetro e non per reflex) che sono obiettivi con inclinazioni molto alte; già con gli obiettivi per reflex il deterioramento dell'immagine è molto meno marcato. Per non essere completamente fuori tema, aggiungo che i catadiottrici, come tutte le focali lunghe, hanno raggi poco inclinati; quindi se sono scadenti lo sono proprio per loro natura. |
| inviato il 30 Novembre 2024 ore 15:48
La mia esperienza con l'EF-S 17-55/2.8 IS coincide, a carta carbone, con quella dell'amico Mauryg. All'amico Gian Carlo mi permetto di osservare che, notoriamente, le prestazioni di un obiettivo non si compendiano soltanto con la risolvenza. Nella mia esperienza ho riscontrato che, pure se la risolvenza di un "certo" obiettivo non cala (magari persino aumenta) con l'aumentare del numero dei pixels nel sensore, parimenti aumentano le aberrazioni (c.a., per esempio) che sensori meno densi magari "perdonavano". Forse non a caso, l'amico Mauryg, qui sopra, si era espresso con: " ... il vecchio Ef 24/85 andava più che dignitosamente su ...", " ... ma diventava mediocre ...",. " ... progressivamente meno convincente sui ...", evitando, puntualmente, di fare riferimenti DIRETTI alla nitidezza/risolvenza. Per quanto riguarda il discorso relativo alla telecentricità ... beh, io l'avevo capita proprio come il mio amico Paolo, qui sopra. L'avevo capita così leggendo "tutto il possibile", nei primi anni 2000, quando venni a conoscenza che Leitz si era sentita COSTRETTA a modificare (con l'aggiunta di una lente, se ricordo bene) il suo Summilux - M 35/1.4 asph -UNA lente asferica- per sopperire a problemi di front/back focus. All'epoca possedevo quell'ottica, che la vox populi collocava ai vertici assoluti della qualità planetaria nell'ambito dei 35 mm.. Insomma mi sentii coinvolto. Ora, non essendo un matematico preposto alla progettazione di obiettivi fotografici, non mi sento di sostenere mie "impressioni", confrontandole con altre "impressioni" di persone che non mi risultano parimenti operanti in quel ristretto ed estremamente specialistico settore tecnologico. Mi LIMITO, semplicemente, a "prendere atto" di diverse "opinioni". Sic et simpliciter. Ciao a tutti. GL |
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