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La frase di Muti apre un argomento che non è semplice come sembra, e non è semplice come la mette giù lui, ma ha certamente un suo perchè. C'è però da dire che viene molto (troppo) spesso interpretata come "Resto ignorante che è meglio, tanto io ho studiato all'università della vita".
Mah, faccio solo due considerazioni: 1) un ascoltatore educato, ascoltando una partitura musicale complessa, come potrebbe essere una sinfonia o un'aria d'opera accompagnata da un'intera orchestra sicuramente sente più cose di chi non è stato educato alla musica: distingue i fraseggi dei diversi strumenti e capisce in che rapporto (espressivo e funzionale) stanno tra loro. In quest'ambito l'ascoltatore "ingenuo" non ha nessun vantaggio, e questo deve essere chiaro; 2) se invece vogliamo parlare di quelle sensazioni "aurorali", complessive ed indifferenziate che possono essere più intense al primo ascolto di qualcosa di nuovo, anche questo è vero, esistono: nella vita non assaporeremo mai più il cioccolato con la stessa emozione di quando lo abbiamo mangiato per la prima volta, e anche questo è ovvio. Tuttavia le due cose, procedendo nella propria esperienza (musicale ma anche in generale dei nostri incontri con opere d'arte di altro tipo) evolvono e procedono assieme. Fare finta che quel che ho specificato al punto 1 non esista non porta molto lontano, e inoltre le "sensazioni aurorali" si attenuano col tempo: non è possibile tornare vergini. Inoltre, quando progredisci nella loro comprensione, le opere d'arte forse (molto forse, ma ammettiamolo) hanno su di te un impatto meno forte ed immediato, ma ti commuovono molto di più.
(ovvimente non credo sia possibile convincere nessuno di queste cose, se già non le pensa di suo, ma siccome non ho niente di meglio da fare scrivo un po'...)
user257478
inviato il 08 Dicembre 2024 ore 20:56
Penso di capire il tuo pensiero.
Al profano sfuggono quelle sfumature che un orecchio allenato ed esperto colgono , lo stesso lo si può dire per per il mondo dell'immagine.
Però non penso che ci sia una differenza nel piacere di ascoltare un brano musicale o nel vedere una bella foto che si sia intenditori o meno.
user257478
inviato il 08 Dicembre 2024 ore 20:57
Non c'entra nulla con gli interventi precedenti siamo su Blob di tutto di più tarocco
“ Però non penso che ci sia una differenza nel piacere di ascoltare un brano musicale o nel vedere una bella foto che si sia intenditori o meno. „
Diciamo che se sei in grado di ascoltare (o guardare, o annusare se è un profumo) in modo più analitico cogli anche dei dettagli che possono darti piacere e che ad altri sono magari sfuggiti, persi nell'insieme. Tutti per esempio ricordano come canta Figaro l'aria "Non più andrai farfallone amoroso". Ma se ti metti ad ascoltare cosa fa nel frattempo l'orchestra, beh, lì dentro c'è un universo parallelo che commenta quel che dice (canta) Figaro in un modo semplicemente delizioso, ma al primo ascolto dubito che sia facile sentire tutto quel che fa l'orchestra, anche se al primo ascolto l'aria di Figaro ti colpisce a fondo e ti emoziona per la sua disarmante semplicità.
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