| inviato il 01 Novembre 2024 ore 7:41
“ Gian Carlo, è incredibile come io la pensi esattamente all'opposto. Ad oggi ti fanno pagare macchine di plastica con dentro due schermi come fossero fatte d'oro. „ che la plastica sia imperante è vero, però è di ottima qualità, anche la meccanica è evoluta eccome. Basti pensare che quella macchinetta arriva a sfiorare i 150km/h, percorra (da me verificato) 20-25 km/l, doppio albero a camme in testa a fasatura variabile, un cambio con le marce che entrano senza alcuno sforzo, sembra burro, tenuta di strada e cofort di tutto rispetto..... l'unica nota stonata è la mancanza di ruota di scorta (mi sono dovuto comprare il ruotino ) “ Per me le automobili, quelle vere, con artigianalità e materie di qualità, hanno smesso di produrle quasi un ventennio fa (ovviamente parlo di automobili un po' sopra la media). „ A quei tempi avevo una 190 Mercedes, la ho tenuta 12 anni, poi ho avuto un RAV 4 dal 2003 al pochi mesi fa. Prima ancora ho avuto una Fulvia Coupè. C'è del vero in quello che dici, però onestamente (tranne la Fulvia che vorrei avere ancora come macchina storica) non le rimpiango più di tanto. “ Ed il problema ancora più grande è che nel UE, tra qualche anno, ti obbligheranno a rottamarle. „ Io alla transizione ecologica, così come la hanno pensata questi incapaci, non ci credo, pensare di fare un lungo viaggio con una auto elettrica a me farebbe venire il mal di pancia, infatti quella che ho scelto è del tutto tradizionale (nemmeno ibrida) Prima o poi dovranno arrendersi all'evidenza, i costruttori stanno addirittura chiudendo le fabbriche di auto elettriche, ne stanno vendendo pochissime e solo grazie a incentivi spropositati, altrimenti non ne venderebbero nemmeno una |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 7:41
Vale anche per me: se ogni scatto costasse 0.5 euro, si vedrebbero molte meno oscenità e scatti inutili. Oggi ritorniamo a casa con svariate foto - quando sono poche - pressoché tutte uguali dello stesso soggetto o della stessa situazione, al punto che si fa fatica quale scegliere. Un tempo, quando lo scatto costava 1.000 Lire, ci si pensava su molte volte prima di fare click e questo, spesso, permetteva di portare a casa qualche bel scatto interessante. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 7:51
“ ......... se ogni scatto costasse 0.5 euro, si vedrebbero molte meno oscenità e scatti inutili. Oggi ritorniamo a casa con svariate foto - quando sono poche - pressoché tutte uguali dello stesso soggetto o della stessa situazione, al punto che si fa fatica quale scegliere. Un tempo, quando lo scatto costava 1.000 Lire, ci si pensava su molte volte prima di fare click e questo, spesso, permetteva di portare a casa qualche bel scatto interessante. „ Io ho conservato una mentalità quasi "analogica", praticamente scatto come se avessi un rullino da 36 pose o poco più. Recentemente ad un matrimonio i fotografi mi dicevano che eseguivano all'incirca 2000 scatti! Non oso immaginare la fatica per ridurle ad un centinaio! Negli anni '70 con la mia amata Rolleiflex 3,5F facevo matrimoni con i rulli 120 (12 pose!) e una reflex 35mm di scorta per sicurezza, eppure gli album venivano benissimo. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 8:27
E se quel ragazzino coreano nel suo video veloce avesse detto “Qui ho scattato la mia foto preferita, frutto di una settimana di attesa e appostamenti con cavalletto per aspettare il momento migliore per imprimere al meglio la lastra con il mio banco ottico.”… |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 8:39
... e poi ci sarebbe da distinguere tra il collezionismo di strumenti fotografici e la fotografia, che è, per alcuni versi, collezionismo pure quello ma di immagini. Se abbiamo qualcosa da comunicare per immagini lo possiamo tranquillamente fare con strumenti di qualsiasi tipo, se ci serve uno strumento nuovo per avere lo stimolo a dire qualcosa, significa che in realtà non abbiamo granché da dire, a quel punto ha davvero più senso, dal punto di vista della comunicazione, la foto con lo smartphone della pietanza sul piatto al ristorante messa su Instagram, rispetto a ciò che stiamo facendo noi che rimane soltanto un passatempo, lecito per carità, ma non diverso dal dipingere i soldatini o riempire la settimana enigmistica. Me lo domando spesso se quel che sto facendo ha un senso, ha un perché, voglio comunicare qualcosa o sto solo passando il tempo? E attenzione, anche io sono tra quelli che prova gusto a leggersi le specifiche di questa o quella macchina fotografica o obiettivo. Ma non mi faccio illusioni che questo abbia un perché "fotografico", mi basta aprire a caso una delle 12 discussioni di cui parlavo sopra e vedere le foto di qualcuno che con la fotografia riesce a comunicare per ricordarmelo. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 8:48
Iron Luke hai anticipato ciò che avrei voluto scrivere. Anche se è indubbio che un tempo perché uno scattasse delle foto che finivano nel cassetto occorreva almeno il gesto volontario di comprarsi un rullino o una plasticosa usa e getta. Oggi il numero degli scatti è aumentato fino sommergerci. "La furia delle immagini" di Fontcuberta ne parla. È aumentato a dismisura al punto che forse per comunicare con le immagini oggi quasi non serve nemmeno scattarne di nuove le si possono trovare già fatte in rete paradossalmente. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 8:53
"E se quel ragazzino coreano nel suo video veloce avesse detto “Qui ho scattato la mia foto preferita, frutto di una settimana di attesa e appostamenti con cavalletto per aspettare il momento migliore per imprimere al meglio la lastra con il mio banco ottico.”… E se invece di documentare la amena località il nostro coreano fosse lì per documentare due fotografi che scattavano la stessa foto? (Sto a scherzà ) |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:02
@Paco, la tua riflessione rappresenta efficacemente un punto di vista sulla fotografia ed è molto interessante. Ma anche il punto di vista del giovane che privilegia la velocità di fruizione ed utilizza video e fotografia in modo promiscuo è interessante, in quanto rappresentativo di un cambiamento in pieno svolgimento. Pur riconoscendomi maggiormente (anche se non totalmente) nel tuo approccio (sono anch'io un boomer), ritengo che i due modi di intendere la fotografia (e gli altri centomila passaggi intermedi) possano senz'altro convivere ed arricchire di sfaccettature questo hobby (passione, lavoro) che amiamo. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:20
“ @Paco, la tua riflessione rappresenta efficacemente un punto di vista sulla fotografia ed è molto interessante. Ma anche il punto di vista del giovane che privilegia la velocità di fruizione ed utilizza video e fotografia in modo promiscuo è interessante, in quanto rappresentativo di un cambiamento in pieno svolgimento. Pur riconoscendomi maggiormente (anche se non totalmente) nel tuo approccio (sono anch'io un boomer), ritengo che i due modi di intendere la fotografia (e gli altri centomila passaggi intermedi) possano senz'altro convivere ed arricchire di sfaccettature questo hobby (passione, lavoro) che amiamo. „ Bhè certo, chi sono io per dire che il ragazzino coreano sbaglia? Ed è indubbio che viviamo entrambi su questo pianeta, quindi coesistiamo. Quello che concepisco poco, è la poca cura per l'immagine, 3 minuti, senza cavalletto, senza aspettare la luce giusta. Tanto basta, poi magari con qualche SW di AI scurirà il cielo ed accenderà le luci dei lampioni. E se ci pensiamo, oramai con l'AI si può creare qualsiasi immagine. La fotografia è morta, viva la fotografia! |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:37
Per fortuna l'Europa non ci chiede di rottamare le nostre vecchie fotocamere del secolo scorso, come fa con le auto perchè inquinanti... Anche a me piacciono le auto d'epoca (e si fa presto a dire d'epoca, basta prenderne una degli anni '70/80 e sei gà d'epoca) e così anche le fotocamere... Ultimo acquisto fatto tre giorni fa, una Hasselblad SWC/M dell'87, modello di transizione tra la SWC e la 903, come nuova, bellissima, per lo meno per me, facile e allo stesso tempo impegnativa da usare, niente esposimetro, messa a fuoco da 30cm all'infinito "ad occhio", inquadratura a indovinala grillo con un mirino che ha solo 4 miseri angolini di riferimento, pellicola 120, che ormai costa un rene come lo sviliuppo BW e/o colore... Troppa plastica nella produzione odierna, non fa per me, le mie digitali sono tutte antecedenti al 2019... P.S. Perchè ho comprato una SWC analogica? Perchè ho ritrovato una settimana fa le foto scattate con questa macchina che avevo avuto in passato, ai miei figli, ai paesaggi (soprattutto Alpi Apuane) e foto scattate a giro con e senza famiglia e sono rimasto a bocca aperta...non ricordavo tanta qualità, si parla di stampe 40x40 o 50x50 soprattutto BW e qualcosa a colori... |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:39
@Paco credo che il discorso non sia nell'attrezzatura, ma nell'approccio … nulla avrebbe vietato a quel ragazzo coreano di fermarsi con un cavalletto ed aspettare come facevi tu e nessuno avrebbe impedito a te di scattare una foto con la tua GFX ed andar via mentre magari il ragazzo coreano era con il cavalletto ad aspettare il momento. Questo è per un esempio al limite è per specificare che non è la macchina fotografica che fa il fotografo come l'abito non fa il monaco (queste sono ovvietà), ma è parimenti vero che scelgo la macchina fotografica per come esprime al meglio la mia filosofia fotografica … in buona sostanza io credo che tu non ti appassioni alle recenti realizzazioni semplicemente perché le ultime realizzazioni non aggiungono molto in termini di qualità della foto … la Q3 avrà più gamma dinamica e più pixel della tua Q, ma la foto fatta da quest'ultima, se usata a dovere, non avrà nulla da invidiare a quella fatta con una Q3 ed il tutto ad 1/3 del valore! Io ho la mia M10P che mi soddisfa pienamente e non sento la necessità di una M11 a cui riconosco un sensore migliore, un miglior file, ma alla fine la foto fatta con le due è indistinguibile … in sintesi il progresso delle fotocamere digitali è arrivato ad un apice di qualità e le novità non sono così importanti da invitare ad un cambiamento se non è necessario, mentre fino ad una decina di anni fa fra un modello ed il successivo il salto era enorme! Concludo che essendo del 61 sono anche io un boomer, ma non ho mai amato il cavalletto |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:42
@Paco, la penso come te. Anch'io uso macchine datate, ho ottiche EF non più riparabili, ottiche che non sono super nitide da bordo a bordo, ecc…, eppure la mia attrezzatura mi soddisfa appieno, e mi permette di fare tutto, ma proprio tutto ciò che desideri, dalla fotografia più meditata, alla fotografia d'azione. Sinceramente non sono attratto per nulla dalle nuove proposte dei vari brand, un po' come il bambino che era abituato a giocare con i transformers degli anni '80, che snobba le serie successive perché semplicemente non gli piacciono. Credo che comunque sia un bene dato che non essendo attratto da questi nuovi prodotti il mio portafogli ringrazia. Se devo dirla tutta sono invece molto attratto dalle innovazioni software per l'elaborazione delle immagini. Ecco lì si vedo il nuovo Eldorado. Con le ultime versioni di PS, Lr, Topaz Lab, i file di macchine di 20 anni fa rinascono. Anche questo aspetto fa scemare qualsiasi interesse nel passare alle moderne macchine ed ai moderni obiettivi, questi ultimi venduti a peso d'oro peraltro, molti dei quali beneficiano del supporto software senza il quale sarebbero inutilizzabili (questa è innovazione?). Un'ultima considerazione sulle ML. Oggi si è in piena epoca di evoluzione, e per evoluzione intendo tecnologia dei sensori e mirini in primis. Nei prossimi anni i sensori global shutter diventeranno la regola, e la risoluzione dei mirini elettronici raggiungerà livelli da renderli indistinguibili dai mirini ottici. Ecco allora forse prenderò la mia prima ML, tenendo ovviamente tutto il resto che già ho. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 9:56
“Ultimo acquisto fatto tre giorni fa, una Hasselblad SWC/M dell'87, modello di transizione tra la SWC e la 903, come nuova, bellissima, per lo meno per me, facile e allo stesso tempo impegnativa da usare (niente esposimetro, messa a fuoco da 30cm all'infinito "ad occhio" ) pellicola 120, che ormai costa un rene come lo sviliuppo BW e/o colore...” È l'unica macchina che mi sono pentito di aver venduto, e ne ho avute parecchie nel corso della mia vita. Tornando al topic, il non identificarsi nel mercato è un enorme vantaggio perché si hanno molte più energie da confluire nella propria visione fotografica ed il mezzo con cui attuarla passa in secondo piano. Fatto questo, cioè disintossicarsi dal mercato, dalle novità, dall'obsolescenza tecnologica non vuol dire non avere una bella macchina un bel corredo vuol dire non avere un “attaccamento “ morboso verso il mezzo. Bisogna sublimarlo verso l'immagine proprie e degli altri verso una visione verso un desiderio, chiedersi non che macchina uscire oggi pomeriggio, ma come poter fotografare la “bocciofila” del paese come posso raccontare una storia su di essa che possa rimanere. Ricordarsi sempre che le immagini che si stampano devono “durare “ oltre il mezzo che le hanno scattate. |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 10:21
“ Non mi riconosco più nel mercato fotografico „ È una cosa buona |
| inviato il 01 Novembre 2024 ore 10:26
Cito da Black Imp: “ o per 4 anni non ho quasi preso in mano la reflex. Prima di tutto perché sono accadute e cambiate troppe cose socialmente e uscire di casa in città già mi fa orrore. „ Scusami, ma non è un'affermazione un po' forte? Potresti chiarirmi il tuo pensiero? |
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