| inviato il 21 Ottobre 2024 ore 18:54
@Homeworker: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4615357 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4890977 sono indeciso sul primo per la qualità costruttiva (il progetto pare ottimo) e sul secondo perché ho poca fiducia nella mia capacità di "povero vecchietto" di mettere a fuoco decentemente delle persone... @Kelly15: Interessante! Me lo leggerò con calma, l'ho salvato. Ma non ho più la voglia ed il tempo (e gli strumenti) per fare certe cose... |
| inviato il 21 Ottobre 2024 ore 20:12
non tanto per le capacità di mettere a fuoco, ma se si vuole provare a focheggiare con f1.5 ciao. o ti metti su un treppiedi e inchiodi la modella oppure se vuoi scattare a persone che respirano mentre tieni la fotocamera in mano, se sei fortunato una volta trovi a fuoco le orecchie, un'altra le sopracciglia e un'altra ancora le labbra e solo quando meno te lo aspetti riesci a mettere a fuoco l'iride. Già con un'autofocus le grandi aperture sono da raffica, figurati con un manual focus. |
| inviato il 21 Ottobre 2024 ore 21:57
Il ttartisan è distribuito in Italia da un importatore che sembra serio e il marchio è storico per quanto ne sappia. L'altro è tanto rischioso a mio modo di vedere, marchio sconosciuto. Probabile che sui forum non si trovano lamentele perché lo avranno quattro gatti. |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 0:38
@Ooo: si, infatti pensavo di usare il monopiede e fare ritratti molto statici... D'altra parte, sfogliando le foto di famiglia, ho visto ritratti degli anni '20/'30 bellissimi... Se ci riuscivano loro... Altrimenti fotograferò orsetti di peluche, sono così carini! @Homeworker: si, ne parlano poco ed in pochi... Ma alcuni che considero seri l'hanno provato e ne hanno scritto bene (varianze a parte...). Sono ottiche un po' "così", come i Mir, i Peleng, gli Zenitar... Ma se caschi bene e sai come usarli (una o due volte l'anno) hanno il loro perché. Non spenderei mai migliaia di euro per un obiettivo con il quale farò si e no trenta foto... |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 1:04
@Thor. Io ho iniziato a metà degli anni '60 (non nei '20-'30). Ho sempre fatto ritratti. Ho fotografato SENZA a/f fino agli anni '90. Avevo ottiche mooolto luminose (Canon FD 85/1.2 L/Zeiss Planar 85/1.4) che molto spesso usavo a t.a., data la scarsa rapidità delle pellicole disponibili. Facevo diapositive, e proiettavo a m. 1.30 sul lato lungo. Osservavo molto da vicino. Sfocati ne ricordo molto, ma molto molto molto, pochi. E si che le diapositive NON le regalavano neppure allora! Non ero un fenomeno! TUTTI i fotoamatori (e professionisti, ovviamente) che conoscevo facevano come/meglio di me. Ciao GL P.S.: dimenticavo ... NON fotografavo ragazze punte dalla tarantola, o affette dal ballo di San Vito! Come oggi, del resto! |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 8:51
Giovanni Leoni +1 Anzi no +100 |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 13:46
Grazie Bomba! Ciao. GL |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 22:08
@Thor. Ma, guarda, circa l'età, ti dirò che io ringrazio il Padre, mattina, pomeriggio, e sera, di esserci arrivato, e di esserci arrivato pure "arzillo". Purtroppo devo ricordare una quantità di amici e persone care, anche più giovani di me, che non hanno goduto della stessa fortuna. Invecchiare è un dono di Dio; l'alternativa non la vedo conveniente (anche ingrandendo al 300%!)! Per il resto, posso solo dirti che una diapositiva, ingrandita, a m. 1,3 lato lungo, ed osservata a cm. 40 non è che perdoni molto! Posso dirti che, nell'ultimo periodo nel quale ho adoperato l'analogico (fine anni '90/primi 200) ho fatto dei cataloghi per la linea Barbie. La Mattel, che ne curava l'immagine, non era per niente (MA PROPRIO per NIENTE!) di manica larga, sull'aspetto "quality"! Posso dirti che in epoca analogica, si stampavano Vogue, i Calendari Pirelli, ed i grandi fotografi editavano libri fotografici di grande formato (uno per tutti "Sumo" di Helmuth Newton!!!), e mettevano a fuoco, spesso e volentieri con macchine medio formato -Hasselblad, Rollei, e Mamiya-, ben più "spigolose" delle mono-reflex con il loro stigmometro ed i loro comodi micro-prismi. Poi "spulcia, spulcia" ... si rischia la cecità!!! Ciao. GL |
| inviato il 22 Ottobre 2024 ore 23:21
Quando si fotografavano le modelle, con i banchi o le medio formato, le modelle stavano ferme, oppure la foto non era sempre perfettamente a fuoco. Poi, se da medio/grande si stampava per un libro, non si vedeva. Se si stampava un poster, alla fine non si vedeva lo stesso, perché lo si guardava da una certa distanza. Per le foto di still life o pubblicitarie, immagino che il banco ottico o il medio formato fosse "il minimo", ma anche li messa a fuoco "micrometrica". Tornando al "Cinotar", spero di riuscire a beccarne qualcuna se la/le modelle collaboreranno. Certo, f/1.5 non sarà facile... Per fortuna non scatterò a 40/50€ per 36 immagini... Assurdo! Poi, si eravamo giovani, l'occhio e la mano aiutavano! Si, l'altra opzione non era la migliore... Alla fine è il "fattore C"! |
| inviato il 23 Ottobre 2024 ore 14:27
@Thor. Come ho detto prima, le persone che fotografavo, e che fotografo, non sono mai state nè punte dalla tarantola ("tarantolate"), nè affette dal "Ballo di San Vito". Come dice sempre Alessandro Pollastrini, ciò che conta è ciò che si vede e, tanto nelle mie modestISSIME diapositive (ingrandite a m. 1.30 lato lungo), quanto nelle pubblicazioni dei top photographers (ho già citato "Sumo") di sfuocati ne ho visti pochi (nel mio caso), e zero nel caso di dette pubblicazioni. Poi c'era il National Geographic, le immagini di Autosprint del mitico Colombo, Liverani, Fioratti, ... ecc., altro che modelle imbalsamate! Si trattava, SOLTANTO, di "saper fare"! Infine la gioventù ... certo! Fino a 35-40 anni circa non ho mai avuto problemi di M/F in manuale. Poi si, ma soprattutto nel caso di ritratti a figura intera ripresi con un 35 mm. (su formato Leica, naturalmente). Devo però rilevare che, molto recentemente, ho avuto modo di maneggiare una vecchia Olympus reflex, con il suo 50 mm. e, benchè l'ambiente non fosse molto illuminato, non ho avuto problemi a fare la messa a fuoco. Certo i vetrini di M/F dell'epoca non erano "cessi" come quelli odierni (probabilmente maggiormente indicati, però, per l'auto"cuocus"!)! Quanto, infine, al "tremore geriatrico, me la cavo ancora ma, per i casi particolarmente difficili, ora ci sono le ottiche stabilizzate ! Ciao. GL |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 14:00
@Thor. Ecco, il mirino, appunto! Nei primi anni '60, Rollei reclamizzava le sue Rolleiflex giocandosela proprio su quello! Lo slogan suonava, pressapoco, "guardate nel pozzetto, e vedrete ... ". Io, sauro-fotografante, reduce dall'analogico, "continuo" ad effettuare valutazioni (nell'ordine): 1) obiettivo; 2) sensore -contraltare della pellicola-/rendering dei files prodotti; 3) MIRINO disponibile. I miei TRE principali elementi di giudizio! Poi, per la verità, quando parlavo di m/f manuale pensavo a macchine ben più datate della pur strabiliante 1V HS (che peraltro ho!), tipo le F 1 New, e/o la caposcuola T90, del mitico Luigi Colani, il padre dell'attuale form factor nelle professionali in formato Leica. Ciao. GL |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 18:21
Il punto (3) lo puoi cancellare, ormai toglieranno pure quello... Forse nelle sportive lo manterranno... |
| inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:27
@Thor. Non, non ho nulla da cancellare! Ho tante di quelle macchine che non prevedo di comprarne altre per il resto della mia vita. L'unica eccezione potrebbe essere una EOS 1 DX Mk. III, che acquisterei (quando i prezzi lo consentiranno) a fini meramente collezionistici (l'ultima reflex progettata, costruita, e venduta da Canon). Già la Mk. II la uso MENO volentieri della Mk. I, figurati un pò! Ciao. GL |
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