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Qui con una trama ancora più complessa la differenza di "tridimensionalità" è ancora più evidenziata.
Nel caso del 35 1.4 è molto più marcato lo stacco tra i piani (effetto figurina) mentre in quella del 33 1.4 l'oggetto sembra più "avvolto".
Quindi se chi ha detto che l'RF 35 1.4 può presentare meno tridimensionalità (per lui intesta come stacco tra i piani come poi ha ribadito citando gli art) per me può avere ragione al 100% e non ho nemmeno bisogno di prenderlo in mano per poterlo ipotizzare dal momento che le RF sono lame di Toledo.
Però resta il fatto che la cosa non può essere liquidata in "tutte le lenti sono uguali" e producono tutte immagini allo stesso identico modo senza influire sulla resa finale.
Poi che a qualcuno piaccia o meno un risultato piuttosto che un altro è un altro film.
Ho letto anche io le "Recensioni" sul nuovo rf35mm. F1.4 che dicono che non ha tridimensionalità....
Boh ..non c'è l' ho quindi non parlo dell'ottica
Ma io ho sempre pensato che la tridimensionalità si crea in primis, con la luce e composizione e alla fine la caratteristica ottica nello stacco dei piani fa il suo nella resa finale ... In una scena piatta per luminosità ...non fai miracoli con nessuno vetro....al limita sfochi...ma è un'altra cosa
Che esistano differenze tra le ottiche è indiscusso, in alcuni casi ne esistono perfino tra due dello stesso modello, ma non è tridimensionalità ma resta sempre "differente resa tra due gruppi ottici differenti" anche se a pari focale e apertura su stesso soggetto e stesso sfondo.
“ Ma io ho sempre pensato che la tridimensionalità si crea in primis, con la luce e composizione e alla fine la caratteristica ottica nello stacco dei piani fa il suo nella resa finale ... In una scena piatta per luminosità ...non fai miracoli con nessuno vetro....al limita sfochi...ma è un'altra cosa „
E non cambiare opinione che non sbagli.
user207727
inviato il 27 Agosto 2024 ore 10:50
Trovo che le foto postate non siano adatte ad evidenziare la tridimensionalità dato che includono un soggetto su un piano e uno sfondo su un altro piano. Piuttosto evidenziano lo stacco del soggetto dallo sfondo. Va anche considerato che la tridimensionalità è un parametro che prescinde dall'apertura. Altrimenti, alla fine, si ragiona solo di sfocato. Inoltre, mi piacerebbe vedere il confronto tra le due lenti con soggetti reali (e non alti 20 cm).
Se Pippo avesse una fidanzata, la menzionerei. In inglese: so many Goofy's girlfriends!
Clamorosamente sono d'accordo con Paolo1960: per me l'ingrediente fondamentale della "tridimensionalità" è la luce, ovvero luce + ombre. Un superfocato ma con soggetto esposto a un flash frontale non risponde al mio personale concetto di tridimensionalità.
Ma, scusate, per chi non è ovvio che la tridimensionalità complessiva sia data dalla sommatoria di tanti fattori (tra cui anche la capacità di una lente di risolvere lo stacco dei piani (motivo per il quale ho postato la situazione più semplice proprio per evidenziare questa capacità intrinseca della lente stessa, ora stiamo parlando di quello)?
Posto un video molto semplice in cui vengono richiamati tre fattori fondamentali cui ne andrebbero associati, appunto altri, come l'incidenza della luce... LE CARATTERISTICHE DELLA LENTE ECC...
Perciò in un contesto generale ribadisco che la caratteristica della lente rappresenta una percentuale minima ma non è corretto che tutte le volte durante la valutazione di una lente ne vengano escluse, erroneamente, le capacità di concorrere.
Ma vedo già che i "categorici" hanno corretto il tiro davanti alle prove provate.
Quindi se è vero che nel complesso i fattori incidenti e preponderanti sono altri quando si sta facendo una valutazione specifica su una lente non mi sembra sbagliato anche andare a valutare la caratteristica specifica di quale sia il suo mood nel concorso nella resa tridimensionale.
Tutto qui. Sto dicendo che l'RF 35 1.4 è una grama lente? No... è una lente top ma talmente top che in alcuni contesti può arrivare al paradosso di avere fin troppa capacità di risolvenza.
E la stessa cosa viene detta dalla maggior parte dei Fujisti che sono passati dalle lenti old a quelle nuove.
“ Quindi se è vero che nel complesso i fattori incidenti e preponderanti sono altri quando si sta facendo una valutazione specifica su una lente non mi sembra sbagliato anche andare a valutare la caratteristica specifica di quale sia il suo mood nel concorso nella resa tridimensionale. „
Se questa affermazione, a mio avviso corretta, fosse stata posta a principio del topic ci saremmo risparmiati 3 pagine di inutili incomprensioni.
@Istoria come differenza vedo che una ha un pelo di vignettatura in più che da quell'effetto "avvolgente" e forse tridimensionale. Sull'ultima foto che hai messo percepisco a sinistra l'effetto figurina. L'effetto figurina però lo identifico come l'effetto schiacciato che si ottiene con le focali lunghe. Non è che quei 2mm in più fanno la differenza?
Per il resto sono d'accordo con questo:
“ Infatti sono quegli ARTISTI che, usando sapientemente i chiari, gli scuri e soprattutto la LUCE, ti regalano quella specifica sensazione. In altre parole è l'Artista a darti quella sensazione, non certo la tela, i pennelli o i colori... acrilici, o a olio oppure ad acqua che siano. „
@Nik no il punto di ripresa è lo stesso (forse qui in esterna posso aver avuto qualche cm di differenza) quindi, senza scatenare il solito tran tran sulla prospettiva/lunghezza focale, ti posso dire che non incide. Infatti se croppi per ottenere la stessa dimensione le immagini sono praticamente sovrapponibili.
Ma anche tu confermi che nel 35 percepisci l'effetto figurina che in tanti su questo forum denominano (impropriamente) come capacità di tridimensionalità della lente. Che effettivamente c'è esiste e si vede.
Solo che poi devono intervenire quelli che le foto le san fare solo loro allora devono andare sulla valutazione del manico (che va a cercare la luce ecc...) che ci sta ma che c'entra come i cavoli a merenda quando stai recensendo una lente.
Infatti se dovessi recensire il mio 35 lo definirei "correttamente" più tridimensionale.
Sta di fatto che ora è in borsa ed il 99% delle volte ho con me il 33 perciò, evidentemente, l'incidenza della lente sulla tridimensionalità complessiva dell'immagine non va oltre una percentuale tra lo 0 ed il 5%. Certo che se so che devo fare un ritratto ad una modella con un mood morbido ed etereo di dubbi non ne ho.
Di conseguenza questo 35 RF 1.4 che era la lente che tanti hanno aspettato anche troppo non fa altro che allinearsi all'ottimo corredo canon RF, e pace per quel pizzico di tridimensionalità (intesa come effetto figurina) in meno che sicuramente ha.
Mi dispiace ammetterlo,perchè Istoria non è uno che mi sta particolarmente simpatico,però ha perfettamente ragione. Ci sono lenti che danno la sensazione di tridimensionalità e negarlo o non vederlo (non so quali delle due cose sia peggio) non cambia le cose.
La cosa deprimente (o agghiacciante visto che se fate fotografia dovreste avere l'occhio allenato) è il fatto che vi abbia messo davanti a degli esempi con stesso soggetto,stessa inquadratura e stessa luce e ancora dite che è la luce che fa tutto.
A parità di condizioni ci sono lenti che danno una maggiore percezione di tridimensionalità. E basta continuare a ripetere che l'immagine è bidimensionale,lo sanno anche i muri,ma quello che l'occhio (o meglio il cervello) percepisce è altro.
E per concludere confondere sfocato e qualità di esso con l'effetto tridimensionale è grave
Forse ci vorrebbe un esperto di neuroscienze, io racconto solo l'idea che mi sono fatto suffragata da alcuni elementi. Alla prospettiva geometrica ed alla prospettiva aerea, che ho già citato, aggiungo il chiaroscuro, le ombre proprie e portate. Sono questi elementi a creare l'illusione tridimensionale in un'immagine bidimensionale. Lo sfocato come elemento che crea tridimensionalità è solo una convenzione culturale, io credo, nata dopo l'invenzione della fotografia. Nelle illusioni ottiche citate da Istoria non credo che l'illusione tridimensionale venga creata tramite lo sfocato. Non mi risulta che in pittura si sia cercato di creare illusione di tridimensionalità tramite lo sfocato. Sono miope come una talpa, 8,5 diottrie e sono anche astigmatico: se tolgo gli occhiali vedo "sfocato" progressivo da 20cm davanti al naso fino ad infinito ma la percezione di tridimensionalità non mi manca anche senza occhiali. Se inforco gli occhiali vedo a fuoco da 20cm davanti al naso fino ad infinito e continuo ad avere percezione della tridimensionalità. Ora unimmagine fotografica:
è un paesaggio fotografato da un topographer americano nel 1874, banco ottico, collodio umido e lente che sicuramente aveva tutte le aberrazioni possibili ed immaginabili in quantità sicuramente elevata, più elevata di qualsiasi lente prodotta negli ultimi 50 anni per slr o dslr o mirrorless apsC o FF: perché due fotografie identiche affiancate? Perché per dare l'illusione della tridimensionalità tutto lo sfocato e le aberrazioni di questo mondo non erano sufficienti a darla bene come un'immagine binoculare visionata con visore stereoscopico apposito
Anche oggi, parlando di immagine bidimensionali alla ricerca di tridimensionalità, se andiamo al cinema per vedere un film in 3D ci danno degli appositi occhialini (l'ultimo che vidi fu Avatar) , la tridimensionalità senza immagini stereoscopiche è infinitamente inferiore, c'è poco da fare.
P.S. e attenzione, non mi risulta che alcun pittore si sia avvalso della sfocatura per creare illusione di profondità e tridimensionalità nemmeno quando hanno cominciato ad usare strumenti ottici per dipingere quali la camera oscura
“ La cosa deprimente (o agghiacciante visto che se fate fotografia dovreste avere l'occhio allenato) è il fatto che vi abbia messo davanti a degli esempi con stesso soggetto,stessa inquadratura e stessa luce e ancora dite che è la luce che fa tutto. „
Da parte mia, confermo. Ad esempio: nella foto di pagina 3, io percepisco uno stacco un po' diverso, uno sfocato un po' diverso, un fiore un po' diversamente illuminato: luce più visibile nel fiore di destra, in particolare nel lato destro del fiore per chi guarda. Se un fiore ha un lato più illuminato di un altro, rispetto ad un fiore con una luce che appare più uniforme, il primo sembra più "tridimensionale" e il secondo sembra più "piatto". Se la tridimensionalità è altro, io non la vedo. Oppure non esiste.
[Se la luce sui due fiori era oggettivamente la stessa (es. no luce dalla finestra) è "merito" della lente X avere "aggiunto contrasto" alla foto di destra rispetto a quello indicato dalla lente Y della foto di sinistra. E' forse questa la "tridimensionalità" specifica di una lente? Se è così, mi viene in mente che, ai tempi delle DRone Wars, ovvero le battaglie da forum sulla gamma dinamica, osservavo che alcune foto fatte con sensori da 15 stop di gamma dinamica avevano punti in ombra più visibili di foto fatte con sensori da 13 stop di gamma dinamica, ma l'occhio umano talvolta trovava le foto ad alta gamma dinamica meno "naturali", forse meno "tridimensionali"... per non parlare di certi HDR estremi] .
“ Alla prospettiva geometrica ed alla prospettiva aerea, che ho già citato, aggiungo il chiaroscuro, le ombre proprie e portate. Sono questi elementi a creare l'illusione tridimensionale in un'immagine bidimensionale. „
Condivido. E credo che si tratti di parametri che, in qualche modo più o meno complicato, potrebbero essere misurati.
Quindi a fronte dell'immagine che posto ora siete in grado di sostenere che la vostra percezione di tridimensionalità è invariata? Veramente?
@Andrea l'esempio degli occhiali c'entra più o meno come la capacità artistica dell'autore in questo tipo di valutazione. Quando ti togli gli occhiali non hai più nemmeno un punto focale buono... se lo avessi il tuo cervello percepirebbe eccome la differenza tra ciò che è a fuoco e ciò che non lo è e con quell'informazione cercherebbe anche di usarla per orientarsi nello spazio.
E' ovvio che il nostro cervello usi la sfocatura come UNO dei TANTI elementi che concorrono all'orientamento spaziale.
Al pari del colore... pensate che io da principiante cercavo di omogeneizzare i colori e l'esposizione dei monti in lontananza credendo di fare cosa buona e giusta.
In realtà non facevo altro che intervenire su uno degli elementi che l'osservatore avrebbe usato per percepire la profondità dell'immagine.
Tant'è che gli HDR fatti non a modo ci danno l'impressione di "artificiale" e non naturale semplicemente perchè non seguono lo schema ottico/mentale della nostra struttura.
Il problema è che state escludendo dall'elenco degli elementi in grado di influenzare la percezione della tridimensionalità la capacità della lente per il solo ed unico fatto che è un elemento che influenza poco (poco non zero!!!).
Pertanto come ho già detto un conto è se valutiamo un'immagine nel suo insieme, in quel caso la "tridimensionalità" di una lente nel complesso mettiamo che valga 0 a 5% (abbiamo un delta tra lo 0 ed il 100) un altro è se ci limitiamo a valutare la comparazione tra due lenti (abbiamo un delta tra lo 0 ed il 5).
Comunque ora che sono alla fine delle considerazioni vi posso dire che l'immagine sopra è la stessa identica elaborata solo con C1 con maschere AI dove ho accentuato semplicemente la chiarezza e la struttura di sfondo e soggetto. Quindi ho lavorato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE sullo "sfuocato".
@Ignatius qui la foto è la stessa... quindi stesso fiore, stesso autore, stessa luce stesso tutto!!!! L'unica cosa che cambia è lo sfocato che ho esasperato per dimostrarvi quello di cui vi sto parlando. Anche per te sono uguali?
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