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Casualmente ho visto il libro di Colombo in libreria, a soli 24€. Devo essere sincero: il pugilato non mi interessa al punto da comprare un libro..almeno finora. Mai dire mai (c'e' ancora quello di Paolo in lista d'attesa, se dovessi iniziare sul tema). Stavolta ho preso "mi prendo il mondo ovunque sia" di Letizia Battaglia scritto con Sabrina Pisu. "Una vita da fotografa tra impegno civile e bellezza". Tornando al pugilato, penso dovrebbero mettere il caschetto anche da pro (..gia' da questa affermazione si capisce non sono un vero appassionato). Pugili di oggi: mi pare che l'ucraino ricordi degnamente le imprese del miglior Clay-Ali, visto che si impone con la tecnica su avversari anche di maggiore potenza- stazza fisica
@Rocco sono fermo a "On Boxing" della Joyce Carol Oates che è una prof a Princeton, una Ivy League. Fa un'analisi approfondita di Mike Tyson che ha cominciato a calare quando è morto Cus D'Amato. Ai tempi avevo tifato per D'Agata, Loi e il grande Nino Benvenuti (Mazzinghi era interista...). Fuorviato dai gazzettieri italiani (Corriere della Sera- il Giorno- la Gazzetta dello Sport - lo Sport Illustrato, il Campione), non avevo capito molto di Cassius Clay. Ai tempi in Italia si portava alle stelle Rocky Marciano perché ha chiuso 49 incontri imbattuto...
Chi è interessato a Foreman-Ali a questo punto deve avere la pazienza di rallentare uno YT a 0.5, perfino 0.25. All'ottavo round la combinazione finale si vede bene molto rallentata. Foreman perde l'equilibrio, comincia a girare su se stesso. Non so chi ha fatto notare che Ali avrebbe potuto infierire mentre Foreman cadeva. Con un misto di arte e classe lo lascia andare, senza il colpo di grazia. Invece le prime due riprese sono state mirabilmente spiegate da Mailer. Parte dalla constatazione che in un campionato mondiale due pugili di questa levature raramente ricorrono al diretto dx. Troppo rischioso. Ali ha tirato il diretto dx più volte, doppiando il solito jab negli occhi. Si è reso conto di non avere un diretto in grado di atterrare un ventiquattrenne integro e grosso così, impossibile. Notare anche che Foreman ha portato pochi colpi efficaci. Sono osservazioni banali al " ralenti ", un po' meno in tempo reale. Bisogna convenire che un arbitro deve essere al top per un incontro così. In sostanza Ali fa anche lotta libera e lega, alla fine arriva alla terza ripresa senza troppi danni. Si inoltrano in un terreno non più familare per Foreman che in precedenza si era sbarazzato velocemente di Frazier o di Norton.
“ ...instead of focusing his energies and fantasies upon a woman the boxer focuses them upon an opponent. Where Woman has been, Opponent must be. As Ali's Bundini Brown has said: “You got to get the hard-on, and then you got to keep it. You want to be careful not to lose the hard-on, and cautious not to come.” „
Lo ha scritto una nata cattolica che poi ha perso la fede, una femminista moderata. Ha scritto il suo primo romanzo a quindici anni. Ha scritto che papà la portava già a riunioni di boxe nei primi anni Cinquanta (nata nel 1938). È Joyce Carol Oates che a cominciare dagli anni '80 è sempre citata fra quelli che potrebbero ambire ad un Nobel per la letteratura. La Oates ha scritto "On Boxing", una serie di osservazioni molto interessanti sulla "Sweet Science". La boxe è anglo, prima in Inghilterra, poi in USA e in seguito in tutto il mondo. La Oates ha scritto moltissimo, fra l'altro anche "Blonde" su Marilyn Monroe (anche Mailer ha scritto su Marilyn Monroe, oltre che su Oswald). Interrogato su Ali, Rino Tommasi ha ribadito che la sua caratteristica principale era la velocità. Rino ha attraversato l'oceano più di trecento volte per assistere a incontri di boxe e partite di tennis. Ha una laurea in Economia, è stato promotore e impresario di riunioni di boxe con buon successo. Il suo inglese parlato è appena sufficiente (meglio di SB e Renzi però) ma non c'è dubbio che capiva cosa dicevano i pugili che intervistava. I negri non hanno mai parlato come i bianchi in Nord America. Per questo Michael Mann ha preso Will Smith e non ha tinto di nero un bianco. Will Smith riesce a parlare esattamente come Clay/Ali. Se uno vede "Ali" in italiano ne perde la metà a causa del doppiaggio. Un campione nero non pensa o parla come Nino Benvenuti, lapalissiano, ma non per tutti.
Da ragazzo avevo letto "Il gigante d'argilla" su Selezione del Readers' Digest che "condensava" qualsiasi articolo pubblicato, libri compresi. Si ispirava a Primo Carnera, il gigante di Sequals, l'unico massimo italiano campione del mondo. Quindi si riferiva agli anni Trenta. In seguito l'autore Budd Schulberg (ebreo) lo trasportò negli anni Cinquanta e citò un gigante argentino in "The Harder they Fall". Schulberg ha scritto la sceneggiatura di "Fronte del porto" ("On the Waterfront"), ossia non è uno scribacchino qualunque. La Oates cita Schulberg negli Acknowledgments di "On Boxing". Essendo un tifoso di papa Hemingway non ho potuto fare a meno di scaricare "Sparring with Hemingway: And Other Legends of the Fight Game". Papa ha sempre avuto successo con il gentil sesso. Aveva avuto un'avventura durata un mese con una ex di Schulberg, sei anni insieme e una figlia. Budd è incazzato perché papa parla della donna (deceduta) come se fosse SUA. Nel frattempo papa fa una specie di esame pugilistico a Budd citando campioni dal 1920 in avanti. Budd risponde in modo convincente. È importante per capire Hemingway come pone la domanda
“ “What do you know about prizefighting, for Christ's sweet sake?” Schulberg, Budd. Sparring with Hemingway: And Other Legends of the Fight Game (p. 31). Open Road Media. Kindle Edition. „
Alla fine lo scrittore Schulberg ammette:
“ “What do you know about writing, for Christ's sweet sake?”—we'd have to give him the round and raise his hand at the end of the contest. Schulberg, Budd. Sparring with Hemingway: And Other Legends of the Fight Game (p. 31). Open Road Media. Kindle Edition. „
Hemingway a Parigi "tirava" con Ezra Pound che doveva rendergli almeno 30 kg. Sto rileggendo "Death in the Afternoon", decisivo per la comprensione di Hemingway e di riflesso di Gianni Brera. La Oates sostiene che la maggiore influenza su una scrittrice come lei era venuta dalle letture dai quindici ai diciotto anni e sono soddisfatto che Hemingway fosse uno degli autori da lei seguiti (si dice che Hemingway sia più adatto ai ragazzi che alle ragazze). Quindi deve esserci per forza un po' di Hemingway nella Oates. Da professora di Princeton cita anche Norman Mailer (in qualche modo il suo corrispettivo maschile in quanto a prolificità). Sostiene che "The Fight" di Mailer sia "highly stylized". Non aveva visto il documentario di Gast quando ha scritto "On Boxing" (1987) e anche dopo quando lo ha commentato (1994). La Oates titola il capitolo su Ali "THE GREATEST", non ha dubbi benché avesse assistito al meteorico Mike Tyson.
“ Genius is not a gift, but the way a person invents in desperate circumstances „
Angelo Dundee (famiglia di origine calabrese, Hall of Fame, all'angolo di quindici (!) campioni del mondo)
“ He wasn't a guy who was led easily. You've got to remember the intricacies of training this kid. You didn't train him like the usual fighter. He resented direction, so I used indirection. I cast the illusion of him doing something when he wasn't. To get him to do what he should be doing. [“We Never Saw Muhammad Ali at His Best”] „
Il suo medico sportivo di una vita, Ferdie Pacheco
“ Ali discovered something which was both very good and very bad. Very bad in that it led to the physical damage he suffered later in his career; very good in that it eventually got him back the championship. He discovered that he could take a punch. „
1978, Londra. Ali parla più lentamente del normale, sta già progredendo il Parkinson. Appena entra la spettacolosa moglie Veronica intuisci che sarà Black Power all the way. Alla fine arriva perfino Joe Frazier! In mezzo: Bundini (più alto di Ali), il polacco che batté in finale a Roma nel '60, Henry Cooper, Angelo Dundee e tanti altri importanti nella sua vita. Imperdibile.
I presenti nel filmato inglese sono ormai morti tutti, fa un po' tristezza. Bellissima la Rudolph che al ritorno dalle Olimpiadi fece una parata a Louisville in un decapottabile condotta da Cassius, il quale da giovane è sempre stato imbranato con il gentil sesso (anche con la Wilma) nonostante fosse un bellone. La prima moglie di Clay si è malignato che fosse stata addirittura una entraineuse o peggio (chissà se gli sbarbati qui sanno cosa vuol dire). Joe Louis da non presentare, un peccato finire così dopo essere stato il dominatore di una lunga epoca. Colpiscono i volti dei massimi in confronto ad Ali, ma purtroppo ormai il cervello se ne stava andando. La Oates aveva sentenziato che la boxe non fosse per le donne (assecondo...). Qui si vede la seconda figlia di Veronica (Laila) che in seguito doveva combattere contro la figlia di Joe Frazier. Nel '71 al Madison Square Garden Ali ha perso con Frazier che era il campione del mondo. Nel 1978 erano passati tre anni dal "Thrilla in Manila", un incontro selvaggio. Nel filmato ITV si vede che Smoking Joe deve avere parzialmente perdonato Ali per tutti gli insulti che gli aveva rifilato (Joe aveva avuto il primo figlio a sedici anni, per dire). Ali aveva sempre offeso Frazier dandogli del tonto. Questo gli è costato una certa animosità da parte di Frazier, ma Ali lo faceva apposta perché sapeva che la Sweet Science è fatta anche di intelligenza e sangue freddo. Frazier ha perso due incontri in parte perché era arrabbiato con Ali. Anni prima un Cassius Clay di 22 anni aveva convinto Sonny Liston e il suo (mediocre) entourage che fosse pazzo!
Finalmente: scaricato "Giù la testa" di Claudio Colombo, ebook dalla biblioteca. Da anni sono tormentato dai lombardi che fanno fare brutta figura ai lombardi. Il Colombo non l'ho ancora contattato ma si difende abbastanza. In bibliografia cita il Ruggeri a cui aveva dato una mano il nostro PaoloMcmlx. Ho l'ebook Kindle. L'ho ripreso dopo qualche tempo. "Il campione che doveva perdere contro Ali". Un libro sconcertante, l'unica certezza è che avrebbe fatto meglio ad occuparsi di altri sport. Quando riporta che Mailer ha scritto "The Match" sull'incontro di Kinshsha cadono le braccia. Mailer ha scritto "The Fight". Probabile l'abbia letto in italiano. A Kinshasha c'era anche George Plimpton e difatti Gast li ha messi nel documentario anche se erano passati una ventina d'anni. L'Italia è alla periferia dell'impero, come aveva notato Eco. L'Italia ha avuto un campione mondiale dei massimi in Primo Carnera. Alla nascita pesava 9 kg. Un gigante. Che non sapeva boxare ad alto livello. In compenso di un coraggio leonino. Max Baer gli ha coperto le spese ospedaliere dopo averlo massacrato sul ring. Storiaccia. Come Joe Louis, si è convertito al wrestling per mantenersi. Se c'è una nazione che non è provinciale, questa è l'Inghilterra. Nel 1982 viene pubblicato l'antologia "McIlvanney on Boxing-An Anthology". A quei tempi Hugh McIlvanney era reputato il giornalista sportivo di più alto livello in UK. Un inglese scintillante ed un esperto REALE di boxe. Prima del secondo Ali-Cooper per il titolo nello stadio londinese dell'Arsenal, Hugh vola a Miami e va a intervistare Ali alla solita palestra sulla Quinta Strada. Questo però di sicuro non me l'aspettavo:
“ They have had a woman this week, however, Oriana Fallaci, the Italian novelist and journalist, a slight, aggressively curious interloper among the snorting preoccupied fighters. "Have you seen the de Sade play? - she said - This is it. They are all mad" When Muhammad Ali shook her hand with his eyes averted she asked one of the sparring partners, Chip Johnson, a big, outrageously good-natured negro who was himself flattened by Cooper in one round, to prove his friendship for her by knocking his employer down. Johnson widened his eyes and showed his gold teeth. "Better lose a friend than lose my head, ma'am. This man is Superman" „
Si vede il talento di McIlvanney, conosce la Fallaci e sicuramente la stima però le dà subito dello scricciolo ("slight", l'Oriana era carina ma anche minuta come donna) ed era nota la sua aggressività nelle interviste ai potenti. Gheddafi le saltò addosso nella sua tenda, lei giustamente ne fu orgogliosa però lo respinse sdegnosamente. In seguito si "farà" alcuni astronauti dell'Apollo per avere notizie di prima mano. L'Oriana avrebbe dovuto sapere che Ali non degnava di attenzione le donne bianche, ci sta che non lo sapesse. In ogni caso Ali le ha stretto la mano senza guardarla. Ce n'era abbastanza per un peperino come la Fallaci. Allora fa appello allo sparring partner e gli chiede di mettere giù il suo datore di lavoro! Tipico dell'Oriana. Gli ultimi anni era piena di chemio e oppiacei e scusabilmente ha scritto molte frescacce, una a caso, sul Corsera dopo le Torre Gemelle sentenziò che le vittime dovevano essere almeno 50,000, altro che 3,000, perché gli yankees erano troppo orgogliosi per ammetterlo! E il Corrierone l'articolo glielo pubblicò! La Fallaci era stata un'allieva di Curzio Malaparte che Napolitano molto benignamente etichetterà in seguito come "un sensazionalista". Lui molto giovane e Togliatti avevano visitato Malaparte nella sua villa di Capri (grazie Andrea!) che compare in un film con BB. Sempre sopra le righe il Curzio e anche l'Oriana non scherzava. Sul letto di morte si sono contesi Malaparte il PCI e il Vaticano. Prevalse padre Virginio Rotondi. Questo siparietto sottolinea che un conto è seguire un incontro in circuito chiuso TV e un altro conoscere personalmente Ali. Alla fine bisognerà pur capire perché Toscani ha detto che Ali è stato l'uomo più intelligente che abbia incontrato... McIlvanney aiuta e come.
@Andrea ormai la memoria è un optional... Mi salvo con Kindle, i cartacei letti mesi e anni fa mi scappano da tutte le parti. Il libro di Paolo "L'altra verità" ce l'ho cartaceo e fatico coi riferimenti che invece sono semplificati in digitale. Anche McIlvanney ce l'ho cartaceo e l'episodo curioso della Fallaci me l'ero dimenticato.
Da "Giù la testa". Bundini è stato quasi sempre presente al fianco di Ali, hanno anche litigato, si sono divisi, si sono riuniti. Per quanto Cassius si desse le arie di poeta, è stato Bundini a inventare "Float like a Butterfly/Sting like a Bee". Angelo Dundee ha avuto una parte importante nella carriera di Ali. Era l'unico bianco del gruppo. Quindici campioni del mondo da lui allenati, nella Hall of Fame. Non è chiaro se il cognome italiano fosse Miranda o Merenda. Per non sbagliare all'immigrazione USA la famiglia fu registrata come Mirena. Storpiature di cognomi non-anglo erano comuni. Avevo un collega in California di origine italiana che si chiamava (è deceduto) Bruno Lavettre. Gli feci notare che il cognome sembrava più francese che italiano. E lui "Il mio nome italiano era Zavattarelli!" Di fianco a Foreman Archie Moore sembra un minuscolo vecchietto. Uno dei più quotati mediomassimi, accolse un giovane Cassius nel suo camp. Esigeva che gli allievi pugili tenessero in ordine la palestra e facessero i lavori domestici. A Cassius non stava bene e se ne andò. Si incontrarono sul ring anni dopo, Archie si fece sentire nella prima ripresa, durò fino alla quarta.
Ferdie Pacheco per molti anni non si era fatto pagare per fare il medico di Ali. Svelato il mistero delle corde allentate di proposito da Angelo Dundee. All'inizio si scorgono corde da montare ampiamente fuori misura. Angelo le accorciò senza attrezzi adeguati. Con lui c'era un commissario pugilistico USA. Casomai sono Sadler e Moore che non vanno a controllare la tensione prima dell'incontro (a qualsiasi tensione le avesse regolate Dundee), era loro diritto. Sadler ha cominciato a lamentarsi delle corde alla quarta ripresa. Foreman dichiarò che gli avevano passato acqua drogata e che non l'hanno contato fino al 10. Però onestamente ha riconosciuto che Ali è stato un grande quando si è trattenuto dal colpirlo mentre stava cadendo. Ali aveva mani relativamente piccole per uno del suo peso. In molti incontri non aveva potuto affondare al massimo perché temeva per le mani (novocaina). Al rallentatore vanno viste la prima e seconda ripresa, quando Ali tenta parecchi diretti dx (e Norman Mailer lo riporta nel suo resoconto). Era stato Cus D'Amato a consigliare un inizio all'attacco, secondo lui Foreman era un bully che andava raffreddato subito. Alla quinta ci sono combinazioni pesanti che vanno riviste a velocità 0.5. All'ottava la serie finali di colpi, meglio 0.25.
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