| inviato il 25 Novembre 2023 ore 20:25
“ Odisseo, l'immagine della sofferenza fa parte del percorso educativo che ti è stato impartito. „ Vuoi andare sul difficile... e va bene... l'esempio ambientale mi ha certamente formato ma la scelta infine è stata mia. |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 20:26
“ Diebu, i giustizieri della notte, nella realtà sono pressoché inesistenti, e tu, mi ci gioco gli ammennicoli, non sei uno di quelli. „ Lapo, hai ragione, ma non sai quanto mi piacerebbe avere le palle di esserlo (ho integrato il mio precedente messaggio ma è alla pagina precedente, non so se l'hai letto). |
user249402 | inviato il 25 Novembre 2023 ore 20:27
Odisseo certo che la scelta è stata tua, non potrebbe esser altrimenti, ma se ti avessero formato a spacciare crack ai ragazzini, avresti fatto la stessa scelta? Diebu, tu, e tutti gli altri intervenuti in questo 3D, siete persone perbene, e, giustamente non lo nego, richiedete pene giuste e certe, ma evitare i crimini è molto meglio che punirli. |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 20:34
“ ...evitare i crimini è molto meglio che punirli. „ Non c'è dubbio! Ma una volta commessi vanno puniti in maniera esemplare e le vittime vanno risarcire (sennò stai in galera e lavori finché non li hai risarciti). |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 20:36
Il risultato di una formazione etica è l'esito di molteplici fattori e di certo se fossi nato in un ambiente malfamato, probabilmente avrei altre idee... |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 21:11
Il discorso di quanto influiscano sulla formazione della personalità i fattori ambientali e per contro i fattori genetici è oggetto di analisi, ricerche, diverbi da sempre nell'ambito psichiatrico/ psicologico/pedagogico. Che un genitore possa influire con l''educazione al !00% su quella che sarà la personalità adulta del bambino è pura utopia. Teniamo inoltre presente che nella società moderna, lo sfasciarsi della famiglia con i suoi tradizionali valori, ha portato ad una difficoltà immane nell'educazione dei figli e nel trasmettere loro determinati valori morali ed etici. evitare i crimini fosse possibile ...come? |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 21:23
Per quanto accade lo scorso anno ho postato la foto "walls of doll" e il mio pensiero. Concordo con Michele, è un tema complesso e apparentemente semplice e riduttivo indirizzare nella punizione e alla (latente) autorità la risoluzione del Problema. Ringrazio tutti per la chiacchierata e scambio di pensiero. Invito chi non accetta un confronto o desiderano polemizzare tra loro di rivolgersi altrove. Grazie. |
user249402 | inviato il 25 Novembre 2023 ore 21:49
“ lo sfasciarsi della famiglia con i suoi tradizionali valori „ Quali sarebbero questi valori, la femmina cucina e lava il culo ai pargoli ed il maschio porta il pane a casa? Maila dimmi di no, altrimenti potrei ... delinquere “ Fosse possibile ...come? „ Educazione e cultura, in tutti i campi, più cose si sanno più si rispetta se stessi ed il prossimo. |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 22:16
Seppur buona, interiorizzare una conoscenza 'etica' ricevuta da altri, è molto complicato. Soprattutto non è appurabile 'in quale versione'. L'intimo rimane pur sempre celato... |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 22:18
I romani come sempre riuscivano a sintetizzare il tutto con una breve frase: Homo homini lupus. Questo vale come principio generale. |
user249402 | inviato il 25 Novembre 2023 ore 22:36
“ Seppur buona, interiorizzare una conoscenza 'etica' ricevuta da altri, è molto complicato. „ Qualsiasi tipo di conoscenza è ricevuta da altri, anche quando "impariamo" da soli, l'ambiente in cui si vive forma il carattere, che è importante quanto l'indole, o l'intimo per dirla con parole tue. Nietzsche, con il suo Al di la del bene e del male, riteneva che far del bene o far del male, fossero sullo stesso piano, io non penso sia così, fare del bene è meglio, molto meglio, anche per fini puramente utilitaristici, l'aiutarsi ed il proteggersi l'un l'altro da molte più garanzie di successo che non combattersi senza esclusioni di colpi. Ciò non significa che la competitività sia dannosa, anzi, ma deve rimanere confinata all'interno di regole ben precise. Ma sto andando decisamente OT. L'homo homini lupus è una fesseria, enorme, all'interno del branco, i lupi lavorano tutti per lo stesso scopo, la sopravvivenza del gruppo. |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 22:53
Molti di voi considerano gli esseri umani come normali che in alcuni casi delinquono. La faccenda è molto più complessa. Bisogna incominciare a suddividere il comportamento innato da quello appreso. Poi bisogna suddividere gli esseri "normali" da quelli psicopatici. Ovviamente la normalità è cosa assai difficile da definire. Il fatto che anche la pena più severa (la morte) per un soggetto psicopatico non sia un deterrente è un fatto acclarato. Ad esempio l'assenza di serotonina nel soggetto psicopatico lo porta a non aver paura. Cerco di rimanere alla sintesi. La pena detentiva deve avere i seguenti scopi: a) allontanare il soggetto che delinque dalla società in maniera che non possa deliquere nuovamente b) la possibile rieducazione del soggetto Nel primo caso la durata deve essere proporzionata al rischio che il fatto venga reiterato. Nel secondo caso la detenzione ossia l'allontanamento dalla società deve essere sufficientemente lungo per riuscire a rieducare. Da tenere conto che non è detto che la rieducazione funzioni per il 100% dei casi anzi... Ovviamente chi ha commesso omicidi effereati con possibilità di reiterazione deve rimanere lontano dalla società per tempi molto lunghi e in alcuni casi per sempre. Poi ci sono gli psicopatici conclamati dove possono essere ricondotti alla "normalità" solo con l'uso costante e perenne di farmaci. Metterli in libertà è un rischio altissimo perché se i soggetti non praticano le cure previste ritornano alla loro condizione psicopatica. Purtroppo dalla legge Basaglia in poi l'orientamento della psichiatria è di una assoluta necessità di reintegrazione di soggetti pericolosi con conseguenze spesso disastrose. Ricordo che all'epoca dopo aver chiuso i manicomi e restituito psicopatici alle rispettive famiglie ci furono diversi casi di suicidio dei famigliari che venivano sottoposti a violenze da parte dei malati "normalizzati" per legge. |
| inviato il 25 Novembre 2023 ore 22:58
Lapo ragionaci sulla frase latina e scoprirai di aver detto una fesseria. Lo dici tu stesso: il lupo non è lupo per il suo branco. Lo è invece l'uomo per il suo simile. Diversamente di cosa abbiamo parlato fino ad ora? |
user249402 | inviato il 25 Novembre 2023 ore 23:38
Vogliamo andare sul "classico"? Bene, Homo homini deus est, si suum officium sciat , quel si suum officium sciat è fondamentale, se conosce qual'è il suo dovere. Adesso, qual'è il dovere di un uomo? La scelta è ininfluente, come afferma Nietzsche, ed in tal caso far del male ha lo stesso peso di far del bene, oppure quel "dovere" è operare per il bene? I lupi che attaccano l'uomo esistono solo nelle leggende, e nei libri di London, l'uomo, buono o cattivo che sia, è sempre, e soltanto, un uomo verso gli uomini. |
| inviato il 26 Novembre 2023 ore 8:37
Lapo la famiglia in una società progredita andava migliorata non distrutta: resta il fatto che il bambino cresce e riceve i primi insegnamenti nell'ambito familiare e il padre e la madre hanno un ruolo fondamentale, ruolo che non viene più riconosciuto e si demanda a uno solo dei genitori o alla scuola, la responsabilità dell' educazione a partire dal nido (dove sempre più bambini vengono portati perché entrambi i genitori lavorano). La frase latina indica che l'uomo ha in sé la tendenza a fare il male più che il bene: resta il fatto che il lupo agisce in base a dei codici precostituiti nel suo istinto mentre l'uomo ha il "libero arbitrio" e la possibilità di scegliere la proprie azioni e quindi di compiere il male volontariamente; questo accade se la sua coscienza non è stata ben" istruita " o è " difettosa" a causa di patologie psichiatriche. La coscienza è come una bussola che ci dice dove andare e quali scelte fare, coscienza che il lupo e tutti gli altri animali non hanno. Quando si dice è "una brava persona" si fa riferimento alla sua coscienza ben istruita per poter essere una presenza positiva e costruttiva all'interno della società e non un elemento di disturbo e di conflitto. Un altro punto è che la società odierna tende ad vedere positivo un atteggiamento aggressivo che fine confuso con un "carattere forte"e in senso dispregiativo un atteggiamento mite (carattere debole) e poi ci si stupisce quando questo carattere che si è socialmente incentivato, deborda nei crimini. | |

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