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Sguardi in viaggio


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avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 14:51

Grohmann, come vuoi.
Grazie e ciao

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 15:22

Bah, sara' che vivo piu' a nord in Europa, ma nella mia esperienza fotografica esistono due tipi di persone.
Quelli che non amano essere fotografati comunque e dovunque e quelli che davanti all'obiettivo sono a loro agio.

Entrambi i tipi pero', se fotografati di nascosto, poi accettano la fotografia (se la foto e' bella e li valorizza) firmando la liberatoria.

Certo bisogna avere un minimo di grazia nel domandare il permesso. Bisogna avere pronto un biglietto da visita vero e credibile con tutti i dati. Bisogna che in qualche modo quel biglietto sia immediatamente riconoscibile come vero ed affidabile.

A dire il vero mi son reso conto molto tempo fa che i problemi principali nell'ottenere una liberatoria stavano sopratutto nella mia testa.

Detto questo, va anche aggiunto che in alcuni casi la pubblicazione di un ritratto non autorizzato non e' effettivamente perseguibile.
La legge e' piuttosto chiara in merito. Al di la della richiesta di rimozione della foto, se la foto e' "corretta" , non e' commerciale e non causa danni d'immagine, il soggetto ripreso non puo fare molto altro.


E comunque basta molto poco... una volta ottenuto lo scatto "rubato", basta farsi notare dal soggetto, e scattare un'altra foto (spesso dopo uno sguardo d'intesa e complicita) Sara' una foto pessima gia lo sappiamo.
ma quella foto in posa e' gia' testimonianza di un permesso alla fotografia.


Salt capisco il tuo punto di vista, concordo che te che le foto che rispettano i 5 punti che ho scritto sopra (da quello che leggo e salvo venga corretto) non richiedono liberatoria e non costituiscono reato pur restando il diritto del soggetto di chiederne la cancellazione.

Ma se vogliamo parlare di correttezza e in un certo senso di principi di autodisciplina, le quantità e le percentuali non sono determinanti: se si deve consentire la libertà di orientamento erotico e religioso, per esempio, non rileva se una certa tendenza riguarda il 3, il 13 o il 33% della popolazione. Anzi, da un punto di vista etico le minoranze vanno protette di più perché le maggioranze, generalmente, si proteggono da sole.

Se decidiamo che ognuno scatta e pubblica quello che gli sembra corretto soggettivamente (pur rispettando la legge) e il principio del non faccio agli altri quello che irrita me è valido quanto tanti altri, allora liberi tutti.

Se decidiamo che la sensibilità del soggetto andrebbe sempre e comunque rispettata, sapendo che non è possibile determinarla a priori, significa che la liberatoria (formale o sostanziale) gli va chiesta sempre, con le implicazioni, secondo me, che ho già scritto.

Se mi insegni come si fa un biglietto da visita che sia immediatamente riconoscibile come vero ed affidabile, che uno chiunque in treno abbia voglia di analizzare, te ne sono grato.

Una volta mi è successo: mangiavo un gelato in piazz Duomo a Milano è un ragazzo mi ha chiesto di fotografarmi facendomi vedere un suo elegante libro di ritratti simili, già pubblicato, con il suo autoritratto riconoscibile nella quarta di copertina. Ma ovviamente poi ero in posa.

Potrei pubblicare un libro a mie spese con i miei ritratti in treno, ma non sarei corretto perché non ho le liberatorie.
Potrei rifare i ritratti chiedendo le liberatorie, ma non sarei credibile perché non ho il libro pubblicato.

Forse è più semplice se le mie foto me le tengo per me, che è un po' come bere una birra da solo.






avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 16:18

Ho un po' l'impressione che sull'aspetto "etico" si stia esagerando.

Voglio dire, siamo tutti d'accordo che la caccia fotografica del bipede implume debba essere regolamentata.MrGreen

La foto del signore grasso con le dita nel naso NON SI FA. Anche se fa ridere.
Non si fa la foto alla signora che, in controluce, non si e0 accorta che la gonna diventa trasparente. Anche se sarebbe una foto che ne vale la pena.

Il punto e' che se ti presenti in un certo modo, le persone diventano disponibili a farsi fotografare.

Certo, ci vuole un po' di abitudine, bisogna essere naturali e rassicuranti.

Solo l'altra sera, ero seduto su una panchina di fronte al lago. Aspettavo il tramonto per scattare i riflessi sull'acqua. Ed iûna coppia con un bimbo di un paio di anni si e' avvicinata. Erano davvero carini, ho chiesto se potevo tirare uno scatto e la mamma ha subito accettato. Ho lasciato il biglietto da visita e mi hanno contattato per mail.

Devono percepire la tua figura in modo professionale.
Tutti dicono che per fare street serve una macchina poco vistosa.
Era vero forse ai tempi dei padri fondatori della street. Oggi se scatti di soppiatto ti apostrofano in malo modo.

Io mi presento con la mia ammiraglia.. sul paraluce gli adesivi con il sito e la mail ben leggibili. Sulla borsa il logo della ditta ricamato.
La maglietta o la camicia con il logo ricamato. Un biglietto da visita pronto fatto bene e con tutti i riferimenti del caso.
Nel caso un sito dove possono andare a vedere i lavori passati.

Un modo di fare tranquillo e professionale completa il tutto.
Di solito nessuno si tira indietro (quelli che lo fanno hanno un motivo per farlo, coppiette di straforo e simili..)

Se hai paura di perdere la spontaneita', ti basta scattare il momento topico.
Poi, con calma, avvicini il soggetto e, con il suo permesso, gli fai tre o quattro scatti. Alla fine non sa se gli hai fatto 4 o sei scatti. Nel frattempo gli lasci la mail per inviargli gli scatti che hai fatto e, a quel punto, se ne vale la pena, la liberatoria non hai problemi ad ottenerla.


P.S. e' inutile girare con foglietti da far firmare..
L'ideale e' una paginetta web dove ci siano tutti i riferimenti e sia possibile inserire i dati da cellulare con l0autoriempimento dei campi. Alla fine rimandi indietro una mail con copia dei dati e riferimenti di legge ed e' fatto.

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 17:06

Salt hai ragione, il problema non si pone per le foto in posa dove già questo dimostra il consenso del soggetto.

Si pone per le foto col soggetto inconsapevole, dove spesso la persona non sta passeggiando per far passare l tempo, ma sta scrivendo, leggendo, telefonando, dormendo ... il processo di smettere, ascoltarmi, capire chi sono, cosa voglio fare, mandarmi la mail, leggere la liberatoria, firmarla ... risulta probabilmente più molesto che scoprire un giorno, ammesso che ciò accada, di essere stati pubblicati in un forum di fotografi peraltro in atteggiamento si rilassato, ma mai sconveniente, mentre viaggiano su un mezzo pubblico (nessuno ha le dita nel naso, o le scarpe nel sedile di fronte, nessuno piange o vomita, nessuno fa cose imbarazzanti che potrebbe fare nel vero privato della propria abitazione). Aggiungo: pubblicati su un sito di fotografi, insieme ad altre venti persone in primi piani singoli, dove loro non sono rilevanti in quanto identità singola - nessuno è pubblicato più volte - ma concorrono a documentare una riflessione (probabilmente maldestramente e da dilettante) sugli atteggiamenti in viaggio.

Per questo non ho grandi timori legali, anche perché sinora nessuno ha contraddetto la legalità delle foto che rispettano i 5 punti di cui sopra.

Se non vuoi scomodare l'etica, diciamo che ci tengo ad essere corretto e rispettoso per gli altri; per questo ho dedicato tanta attenzione al commento di Grohmann che poi dedica attenzione agli altri, ma alla fine, se ho capito bene, si limita a non scattare e pubblicare le foto che irriterebbero lui; probabilmente si è identificato con i miei soggetti e giustamente ha condiviso la sua legittima posizione.

Ma se devo essere corretto, usare come soluzione quella di avere una liberatoria per una foto e poi pubblicarne un'altra (ammesso di ottenerla) non mi aiuta.


avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 17:18

in realta' questa storia delle liberatorie ha senso se pubblichi un libro o una pubblicita'.

Comunque il punto e' riuscire a sbloccare il soggetto e ben disporlo alla firma. Certo che se rubi la foto e poi lo avvicini hai buone possibilita' di essere mandato al diavolo.

Viceversa se dopo aver scattato la foto con lui inconsapevole, riesci a scattarne altre con il suo permesso, a quel punto hai gia attirato la sua attenzione e preso un po' del suo tempo. Diventa facile e possibile presentare anche quella fatta prima e ottenere il permesso anche per quella.

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 17:27

Salt, il tema al quale sono molto sensibile è l'ipotesi che io non sia corretto o rispettoso verso gli altri.
Caso mai, mi sarebbe piaciuto anche parlare di fotografia con altre persone che fotografano.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 17:58

Quiete, ho preso un caffè con il legale dell'azienda con la quale collaboro e ho scroccato qualche info nel merito. Da quanto mi è stato detto la pubblicazione di una foto senza consenso è per niente consigliabile. Non lo volevo tediare più di tanto (altrimenti partiva la parcella), ma alla fine mi ha consigliato di scrivere nel browser: pubblicazione foto senza consenso. L'ho fatto e credo di aver capito che neanche il rispetto dei cinque punti da te indicati possa metterti al riparo da ogni problematica. Prova anche tu.
Fermo restando che il mio punto di vista, precedentemente espresso, parte da opinioni personali, che nulla hanno a che vedere con questioni legali.

avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2023 ore 21:28

Quiete, ho preso un caffè con il legale dell'azienda con la quale collaboro e ho scroccato qualche info nel merito. Da quanto mi è stato detto la pubblicazione di una foto senza consenso è per niente consigliabile. Non lo volevo tediare più di tanto (altrimenti partiva la parcella), ma alla fine mi ha consigliato di scrivere nel browser: pubblicazione foto senza consenso. L'ho fatto e credo di aver capito che neanche il rispetto dei cinque punti da te indicati possa metterti al riparo da ogni problematica. Prova anche tu.
Fermo restando che il mio punto di vista, precedentemente espresso, parte da opinioni personali, che nulla hanno a che vedere con questioni legali.


Grohmann grazie mille davvero, hai fatto benissimo a condividere questo fatto.

Visto che potenzialmente ci può leggere chiunque, sottolineo che i miei 5 punti, erano più una domanda che una certezza. Raccomando quindi a tutti di non basarsi sulla mia sintesi, non confermata, di studiarsi il tema come meglio credono e di tutelarsi nel modo che ritengono più opportuno.

Non sono avvocato e neppure laureato in legge e non ho neppure una posizione professionale di particolare rilievo.
Ma da quarant'anni faccio il consulente di comunicazione per grandi organizzazioni, come imprese, istituzioni, enti del terzo settore, banche e mi sono occupato spesso di temi altamente regolamentati come marketing farmaceutico e finanziario, quotazioni in borsa, privatizzazioni, acquisizioni ostili, programmi di responsabilità sociale, 'crisi' aziendali (decessi sul lavoro, sostanze illegali negli alimenti, inquinamento dell'acqua di falda, licenziamenti collettivi, chiusura di stabilimenti, ...).
Questo mi ha portato a lavorare quasi sempre, spesso intensamente, con avvocati singoli e in studi grandi e piccoli, nazionali o internazionali, specialisti e generalisti.

Verrei non sembrare troppo serioso e buttarla un po' sul ridere: chiedere ad un avvocato se si può pubblicare una foto senza consenso è un po' come chiedere al medico se è meglio vivere in una citta inquinata, con un lavoro stressante e mangiare fast food industriale, senza fare moto; oppure vivere in mezzo alla natura, con una lavoro rilassante, mangiando sano e facendo movimento equilibrato tutti i giorni Cool
Ed è innegabile che il medico abbia ragione quando dice che la prima è per niente consigliabile!

Al prossimo caffè, butta li al legale che il soggetto è riconoscibile, ma non è un primo piano stretto, sono in due e dall'altra parte della strada c'è una manifestazione contro lo sterminio delle formiche rosse ... scommetto che ti dirà che il rischio è lievemente mitigato ma ... comunque la pubblicazione non è per niente consigliabile.Cool

Si torna al punto che se si vuole dormire tra due cuscini, sia sul piano giuridico che su quello etico, la liberatoria, formale o sostanziale, serve sempre salvo forse la foto di atto pubblico in pubblico. Poi ognuno sceglie il numero di cuscini.

Ho 'googolato' anche io, il primo sito è svizzero e comunque i primi 4 sono molto simili: iniziano dicendo che è vietato, anzi vietatissimo e sanzionatissimo, citando anche il più grave reato della diffamazione, poi, a circa un quarto dalla fine introducono delle possibili eccezioni: se il personaggio è famoso, se l'evento è pubblico ... se il fatto accade in pubblico.
Se posso fare un'altra battuta, a naso, direi che hanno un ottimo consulente di comunicazione che ha studiato bene dalla Sibilla. Se la foto non viene pubblicata per il legale non cambia nulla, se viene pubblicata e il suo cliente viene denunciato, si che cambia.

Per questo chiedevo se qualcuno conosce sentenze definitive o di Cassazione, queste fanno giurisprudenza, il resto, anche se autorevole, fa opinione.

Comunque ribadisco: sul piano legale, che nessuno faccia affidamento sui miei scritti - che non rappresentano certezze - e ognuno si tuteli attingendo a fonti ufficiali e autorevoli

Daniele

PS il mio avvocato mi ha anche sconsigliato di usare come avatar il mio vero viso, voi che ne dite? CoolCoolCool

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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