| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 11:31
O solo "raffreddati" temporaneamente (cosa che peraltro succede tipo tutte le mattine nei campi)... ************************* Che però non è la condizione evocata da G.forciniti... |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 11:44
Concordo con @Salomon Steel, @LucaParizzi e @Amfortas. Parti da ciò che ti piace (o ti piaceva) fotografare: i paesaggi. Immagino ci sia qualcosa di quell'esperienza che ti appaga, quello è il punto di partenza. Ora, immagina di essere un fotografo sotto contratto per Magnum, NatGeo, Life, ecc e che devi assolutamente produrre del materiale destinato ad una (o più) pubblicazioni. Devi (DEVI!) realizzare delle foto, un'opportunità del genere non può essere certo ignorata! Scegli un tema (qualcuno ne ha già suggeriti diversi) e ricordati che devi rispettare il contratto: scattare fotografie, scattarne di buone, perché la NatGeo (o simili) intende pubblicarle. Concentrati sulla completezza della narrazione, sulla coerenza al tema, ecc. Ti garantisco (mi ci sono cimentati personalmente) che ti divertirai come un matto e con molta probabilità il fuoco della passione fotografica tornerà ad ardere intensamente! |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 11:45
Si lui intende quando li seccano volontariamente... e non è proprio eticamente bello, in effetti, quello. Però boh, se uno non te lo dichiara (e figuriamoci se lo fa), è praticamente impossibile a dirsi solo vedendo la foto. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 11:50
“ La fotografia non è solo scattare, esistono varie attività dopo lo scatto che possono impegnare e soddisfare andando un pò oltre la consueta postproduzione attuata in vista della pubblicazione sui social media alla ricerca di quel like che se non arriva crea turbamento. „ Mi collego a questo per aggiungere che spesso dimentichiamo che la fotografia è LA CONCLUSIONE di 'qualcosa', molto raramente il suo inizio. Intendo dire che, molte volte, prima di scattare una fotografia occorre conoscere, ricercare, approfondire, creare e/o distruggere, scoprire, imparare, mettersi alla prova, mettersi scomodi o ricercare comodità, ecc; questi concetti puoi applicarli a qualunque cosa, dai rapporti umani ai paesaggi. Il mio consiglio è, quindi, quello di godersi anche il viaggio (cosa porta a...) e non solo la meta (la fotografia). Viaggio che non è detto sia fisico e distante da casa; spesso è interiore, di (ri)scoperta. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 11:59
@PaoloMcmlx @TheBlackbird Premesso che non sono un entomologo forense e questa non è la sede, credo che, vedere un insetto rattrappito, contrito, accartocciato su se stesso, con le antenne cadenti, posto in posizioni assurde, non dia adito a dubbi. Poi, se gli insetti, anche volatili, 'dormino' in quelle posizioni, be', allora sono in evidente errore e non capisco niente. Ripeto, basta andare nella galleria 'Macro' e con un po' di pazienza, "cercare, cercare, cercare cercare cercare" (cit.) NON mi interessa fare nomi, NON cerco la rissa e/o vendicativi blocchi. Io NON ho evocato nulla. Ho parlato di likes e, perché no, di commenti fin troppo benevoli (senza essere offensivi). IMHO |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 12:00
“ non dia adito a dubbi „ Ma si che da adito a dubbi: la maggior parte di quelli vedi se erano morti, lo erano per cause naturali, non li hanno fatti fuori. Inoltre, raffreddarli un po' per fare lo scatto non li danneggia, e anche quella è pratica diffusa in macro di insetti, ma è una pratica che mi guarderei dal definire "oscena". A livello etico non è dissimile dal foraggiare uccelli per ritrarli alle mangiatoie. L'admin Elleemme aprì un topic illuminante al riguardo non molto tempo fa. Se io mi volessi avvicinare all'ultramacro, sono proprio gli insetti morti per cause naturali i soggetti dai quali partirei, fra l'altro. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 12:03
“ Se io mi volessi avvicinare all'ultramacro, sono proprio gli insetti morti per cause naturali i soggetti dai quali partirei, fra l'altro. „ Black, a quel punto mi da più soddisfazioni fotografare una moneta, un gioiello (avendone), la faccia di un soldatino, etc. De gustibus... |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 12:04
Però boh, se uno non te lo dichiara (e figuriamoci se lo fa), è praticamente impossibile a dirsi solo vedendo la foto. ********************** Che è appunto quello che ho chiesto. Alla fine si va sulla parola e a ben vedere è del tutto inutile sapere, o credere di sapere, le condizioni di ripresa visto che ci si deve comunque fidare |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 12:09
L'argomento mi è congeniale perché proprio in questi giorni sto facendo l'ennesimo progetto. Nella mia esperienza posso affermare con certezza che lavorare su un progetto stimola alla riflessione e soprattutto ti libera, una volta pianificato a dovere, dalla necessità del “come” scattare una foto e ti permette di concentrarti sul “perché “. E questo fa tutta la differenza del mondo. Mi riprometto di postare un mio progetto qui su Juza nei prossimi giorni, ma non saprei se c'è una sezione adatta. Anzi, se qualcuno mi indica il posto giusto, ringrazio in anticipo. Vorrei accompagnare anche con un testo e spiegazioni varie. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 12:11
“ ci si deve comunque fidare! „ Credo che serve a niente sapere: 1) c'è il fotografo che pre figura anche con una personale post produzione 2) c'è quello che attende lo scatto giusto Siccome la fotografia è molta interpretazione personale del contesto e del soggetto fotografato rimane sempre una manipolazione, già decidere l'angolo di ripresa e la lente da infinite possibilità di interpretazione... quanto decidere cosa includere nello scatto... Personalmente mi piace manipolare poco la scena ma obiettivamente in fase di scatto non è che mi faccio a volte problemi a manipolare gli elementi della scena... con un amico ci davano fastidio degli arbusti, uno lo teneva piegato e un'altro scattava... per dire ma non è quello che si vedeva da li... esmpio direi chiaro di come noi fotografi siamo dei gran furbacchioni anche i più "onesti" |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 13:02
Io mi faccio degli scrupoli solo a strappare un ciuffo d'erba per avere una scena più “pulita” non potrei mai spostare un essere vivente in un contesto più appropriato o, addirittura, congelarlo temporaneamente. Infatti ho abbandonato la macro. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 13:35
Penso che come tutti gli hobbies divenuti passione , anche la fotografia sia soggetta ad alti e bassi , alternando periodi di iperattività a momenti di stanca (anch'io in questo periodo ho un po' "mollato" ma so già che è una crisi passeggera). Dato che in effetti non si tratta di un lavoro ma di un passatempo da vivere con leggerezza , a mio modesto parere "forzarsi" a trovare spunti o motivazione rischia di essere controproducente , una forzatura appunto : lo stimolo deve provenire dall'interno non dall'esterno. Attendere quindi tempi migliori credo sia la soluzione più saggia : se , come credo , si tratta di crisi passeggera , la voglia di prendere la macchina in mano si riaffaccera' più forte di prima , se viceversa la voglia di fotografare non tornerà più vorrà dire che "non era cosa" , si chiude un capitolo e magari se ne aprirà un'altro , di genere diverso. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 13:40
Non mi diverte più, strano malessere ripetitivo di un menu visto e riscaldato continuamente non sei solo. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 16:39
magari una botta di analogico disintossica per qualche tempo. Poi si ritorna al numerico rinvigoriti ... oppure si molla tutto. |
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