| inviato il 05 Agosto 2023 ore 21:34
Io uso questa di qualche anno fa:
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user109536 | inviato il 05 Agosto 2023 ore 21:42
Virus io scrivo più o meno così per email …..posso usare questa foto che le ho scattato ( file allegato )il ….a … per un esposizione ( con invito all'inaugurazione ), concorso ecc. ( luogo, data, ev premi..)…. Non ho mai avuto ne risposte negative ne altri problemi e attualmente sto usando tre foto per un'esposizione gestite in questo modo. Naturalmente non fotografo di nascosto ma mi faccio vedere e mi presento e a chi fotografo regalo il file e una stampa che può usare come vuole. NB leggo ora la liberatoria del sigMario che trovo a senso unico ( cessione incondizionata: tutto per me è niente per chi viene fotografato ) che nessuno mi firmerebbe mai e nemmeno io firmerei se mi trovassi dall'altra parte. Diventerei subito sospettoso: ma questo cosa vuol fare delle mie foto ? |
user109536 | inviato il 06 Agosto 2023 ore 7:33
Stamattina mi sono riletto la liberatoria e mi sono chiesto: ma ci sono persone che firmano una cosa del genere ? |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 9:04
Madrano in realtà a me della liberatoria interessa ben poco dal momento in cui non lavoro più con le immagini. Non sono interessato a mostre, né tantomeno ai concorsi fotografici, mi limito a qualche pubblicazione sui social senza alcune pretese. La fotografia come il disegno è qualcosa per me di molto personale, sono legato alla stampa su carta più che a quella da monitor. Se dovessi fare una mostra o partecipare ad un concorso me sbatterei altrettanto della liberatoria per diversi motivi. Le mie fotografie non hanno seguito non hanno alcun valore economico, non vedo di cosa dovrei preoccuparmi. Tornando al topic posso dire di aver avuto il piacere di realizzare ritratti per diversi artisti come gente comune, di tanto in tanto ne pubblico qualcuno è dopo averlo fatto (aggiungendo un semplice tag)) mi limito ad inviare il link della pubblicazione tramite whatsapp per conoscenza al diretto interessato. Mi hanno sempre ringraziato rispondendo al messaggio con un "dai quando organizziamo per qualche altro scatto". Sono sempre amici di vecchia data con cui ho avuto rapporti di lavoro in passato per cui non mi faccio pippe mentali autorizzazioni è quant'altro. Per quanto riguarda l'autore del post la cosa è un po' diversa per cui la liberatoria è una forma di tutela per lui è le persone ritratte. |
user109536 | inviato il 06 Agosto 2023 ore 9:48
La mia esperienza è simile alla tua. Solo i soggetti sono diversi, io fotografo musiciste e musicisti quando suonano ma faccio loro anche dei ritratti che vanno sui social con piacere reciproco. Chiedo il permesso, nella forma che ho indicato, solo quando utilizzo le foto per concorsi e come nel caso piu recente, per una esposizione in grande formato all'aperto. Naturalmente non è una cosa a senso unico perché le foto le possono utilizzare anche loro. Alla fine s'instaura che va altre la fotografia che trovo molto più interessante della liberatoria formale |
user109536 | inviato il 06 Agosto 2023 ore 9:55
Consiglio all'autore del post di muoversi così o almeno di provarci |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:06
Forse mi sono perso io un pezzo fondamentale, pensavo la liberatoria servisse sempre. E' vero che ormai la gente fotografa con il cellulare, condivide, pubblica ovunque senza preoccuparsi. In linea teorica, a parte la street che da quel che so visto che il soggetto è in luogo pubblico non dovrebbe servire, per fare un esempio concreto ed evitando foto di minori ( credo di 18 anni ) ma forse basta di bambini: - foto del mercato con persone che fanno la spesa - eventi tipo feste di paese - carnevale La liberatoria non serve Nel caso invece di un ritratto dove è chiaro che il soggetto da il consenso a farsi ritrarre poiché guarda in camera, il soggetto non è stato ripreso di nascosto a sua insaputa. Se non mi hanno pagato e se io non ne traggo un compenso ma le pubblico ipoteticamente nella galleria di Juza o su Flickr il soggetto potrebbe "farmi causa" perchè ho distribuito una sua foto privata senza permesso? |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:25
AI, Vincenzo ti ha dato indicazioni concrete che racchiudono esperienze e spunti normativi. I casi sono 2 o ti attieni alla normativa, e allora li non c'è Santo che tenga le leggi sono chiare, oppure ti sposti un pò nella terra di mezzo. Per quanto riguarda la normativa ti chiarisco alcuni aspetti: Ritratto, che uno guardi in camera o meno, è ogni rappresentazione in cui una persona è riconoscibile (magari anche mascherata se ad esempio avesse un tratto distintivo come un tatuaggio ancora visibile. Ovviamente il riconoscibile è riferito all'ambito delle persone che la "conoscono" quindi anche se per te un tatuaggio potrebbe voler dire nulla magari nell'ambito della sua cerchia di conoscenza è come se tu la fotografassi senza maschera). Detta questa premessa ti faccio un esempio pratico: Sei ad una festa di paese e fotografi un frame in cui ci sono tante persone e nessuna di loro rappresenta il soggetto principale (in genere si fa riferimento anche alle dimensioni) dell'immagine a quel punto sei in luogo pubblico, non è un ritratto e se anche loro sono riconoscibili nessuno può legalmente richiederti nemmeno la rimozione dell'immagine. In questo caso la normativa sulla privacy non può essere richiamata. Sei ad una festa di paese e fotografi un gruppo di persone (tipo 3/4) che rappresentano il soggetto principale dell'immagine allora rientri già all'interno della normativa per cui ciascuno di essi può richiederti la rimozione ma senza richiesta risarcimento (se non l'hai pubblicata per fini commerciali, in quel caso possono anche chiedere il risarcimento anche se non lo otterranno mai dal momento che è davvero poi difficile quantificare il danno sia diretto che indiretto). Quindi in qualsiasi luogo pubblico scatti una foto ad una persona riconoscibile che rappresenta il soggetto principale della scena rientri nell'ambito della normativa e la tutela della sua privacy prevale sul tuo diritto di pubblicazione. Però anche se pubblichi non incorri in nessuna conseguenza salvo la possibilità che ti chieda di rimuoverla, sempre che tu non l'abbia pubblicata a fini di lucro. Fotografi un minore, lo pubblichi senza previa autorizzazione (di entrambi i genitori, uno non basta) trovi il genitore che si impunta... fatti il segno della croce e prepara il portafogli :D |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:40
@Istoria grazie per la spiegazione ti faccio altre 2 domande: - pubblico una foto su FB qualcuno la scarica e la ripubblica, io rimuovo la mia chi è responsabile di quella ripubblicata? - invio a una persona via whatsapp un ritratto fatto ma per il quale non ho liberatoria, per far vedere delle foto d'esempio questa persona la prende e la pubblica su FB chi è responsabile per la foto pubblicata? |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:45
@Al404: mettiamo i puntini sulle i La liberatoria regola l'utilizzo della/e fotografia effettuate dal fotografo ma i diritti dell'immagine (volto e corpo di chi è stato ritratto) sono beni inalienabili secondo il Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs n. 196/2003). E' proprio sulla base del Codice in materia di protezione dei dati personali (spesso definita legge sulla privacy) che una persona ritratta può revocare anche l'utilizzo della propria immagine in qualsiasi momento, in maniera unilaterale, avocando il diritto alla proprietà della propria immagine, che prevale sullo sfruttamento dell'immagine. Colui che decide di pubblicare una foto altrui, senza il dovuto consenso e/o per fini di lucro è punito ai sensi dell'art. 167 D. Lgs n. 196/2003 per il reato di trattamento illecito di dati con la reclusione da sei mesi fino a tre anni. Attenzione perchè perchè per scopo di lucro si intende che un qualsiasi soggetto che utilizzi la foto tragga, direttamente o indirettamente, un profitto. Faccio un esempio: il fotografo cede a titolo gratuito le proprie immagini per una mostra ma chi la organizza fa pagare un biglietto o accetta soldi da sponsor; in questo caso vi è uno scopo di lucro e si ricade nell'articolo 167 citato. In questo caso la persona ritratta cita il fotografo che si può rivalere poi sull'organizzatore della mostra. Un'ulteriore nota MOLTO IMPORTANTE: le foto in luogo pubblico non esulano dalla richiesta di liberatoria qualora il soggetto ritratto sia riconoscibile e sia il soggetto della foto. Faccio due esempi: fotografo un mercato, con una persona in primo piano parzialmente di spalle e non riconoscibile: non serve la liberatoria. Fotografo un mercato con una persona in primo piano e riconoscibile: serve la liberatoria. Come consigliato in passati post: il nodo del contendere è SEMPRE il fine di lucro, nella sua accezione larga, come espresso. In questo caso, a non avere la liberatoria, si rischiano guai grossi. Stessa cosa se la foto viene reputata denigratoria o offensiva della reputazione della persona ritratta. Negli altri casi è utile avere a disposizione una qualche forma di consenso del soggetto ritratto a testimonianza della propria buona fede (ovviamente meglio la liberatoria vera e propria) e procedere alla rimozione della foto, se richiesto. In teoria si è soggetti ugualmente al citato articolo 167 ma, non avendo nulla da guadagnarci, gli avvocati spesso sconsigliano di intentare causa. |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:51
"Se non mi hanno pagato e se io non ne traggo un compenso ma le pubblico ipoteticamente nella galleria di Juza o su Flickr il soggetto potrebbe "farmi causa" perchè ho distribuito una sua foto privata senza permesso?"... andiamo per ordine è logica: juza è un portale di fotografia non un sito d'incontri per cui anche se un soggetto possa riconoscersi in uno scatto perché dovrebbe arrabbiarsi?...la cosa gli dà fastidio?... perfetto, ti contatta chiedendo di eliminare la foto, lo accontenti. Fine della storia. Farti causa?...per cosa, ottenere un risarcimento?...non credo proprio, in base a cosa, un danno?...quale, il tutto deve comunque essere dimostrato, una causa persa in partenza per cui la via più democratica è sicura è chiedere senza minacce (non serve) di rimuovere la foto. La legge interviene per ben altri motivi è questo è frequente nel campo professionale del fotogiornalismo dove un'immagine può creare danni alla persona con gravi conseguenze,. In questi casi il soggetto può chiedere un risarcimento economico. Non è la foto in se il problema ma l'articolo che lo accompagna che può associare il soggetto ripreso a cose che non gli appartengono. Nel campo pubblicitario invece parliamo di lavoro è utilizzo immagini da parte del fotografo è della modella (professionista non occasionale) per cui ci sono delle regole che entrambi devono rispettare, la liberatoria è una forma di tutela per entrambi. |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:51
@Istoria “ Fotografi un minore, lo pubblichi senza previa autorizzazione (di entrambi i genitori, uno non basta) trovi il genitore che si impunta... fatti il segno della croce e prepara il portafogli :D „ L'atto di liberatoria per lo sfruttamento dell'immagine è atto di ordinaria amministrazione che, pertanto, può essere compiuto disgiuntamente da ciascun genitore (art. 320 Codice Civile). Nel caso di genitori separati o divorziati, la liberatoria dovrà essere rilasciata da quello con il quale il minore convive (art. 137 bis del Codice Civile) |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:54
“ @Istoria grazie per la spiegazione ti faccio altre 2 domande: - pubblico una foto su FB qualcuno la scarica e la ripubblica, io rimuovo la mia chi è responsabile di quella ripubblicata? - invio a una persona via whatsapp un ritratto fatto ma per il quale non ho liberatoria, per far vedere delle foto d'esempio questa persona la prende e la pubblica su FB chi è responsabile per la foto pubblicata? „ In entrambi i casi espressi la responsabilità è di entrambi |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 10:57
A questo punto deduco che i parrucchieri, locali, etc. che pubblicano le foto dei clienti in primo piano e riconoscibili sono "fuori legge" |
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