| inviato il 16 Luglio 2023 ore 13:03
Una volta una signora africana mi disse: "Quando i ragazzi si comportano male a scuola da noi non si danno note sul diario. A mezzogiorno li mandiamo a tagliare l'erba fuori dalla scuola." E pare che funzioni. |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 13:16
Dove sono stato io le comunità degli studenti sono variegate ed i genitori le prime due parole che insegnano sono "Razzismo" e "Bullismo". Se ci aggiungiamo che ci sono sempre meno alunni e le dirigenze hanno 'paura' delle fugs verso altre scuole quindi sono soggiogate alle parole dei genitori Il risultato è la totale impossibilità a sgridarli o prendere provvedimenti (oltretutto non si boccia praticamente più) |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 13:22
... e infatti il livello culturale medio dei giovani italiani ne è l'esempio più patente ... anche i meno giovani sono messi bene , comunque ... |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 14:28
Molto dipende dagli insegnanti, i miei quando si esce dall'aula stanno regolarmente in fila, se si comportano male in bagno vengono sgridati, a mensa si sta seduti, si mangia tutto con coltello e forchetta e all'uscita si saluta e si ringrazia il personale mensa, in classe vige il concetto di rispetto reciproco, i voti partono da 0 fino a 10 tagliati su misura sulle potenzialità di ogni bambino che viene rispettato e deve rispetto esistono premi e punizioni, c'è l'affetto dei maestri anche quando sbagliano ma insieme all'affetto c'è anche la punizione, il concetto di contenimento affettivo e il contenimento disciplinare ma, sì c'è un ma, per quasi tutti i colleghi io sono il maestro cattivo, tranne quando serve uno che li tira fuori dai guai quando sono incasinati "chiamo il maestro Mario!", per i colleghi di sinistra sono un fascista mentre per quelli di destra sono uno stalinista (sono lontanissimo da questi due estremi). Purtroppo a scuola vie il buonismo, se metti un voto sotto il sette il bambino si umilia e ci rimane male, gli alunni non vanno redarguiti ma gli si spiega che hanno sbagliato, i non vanno obbligati a stare composti, se non usano le forchette non è un "problema nostro", se lasciano il cibo "poverino non ha fame" o "poi non piace neanche a me". Purtroppo se la scuola è in queste condizioni la colpa è soprattutto della scuola in ciascuna delle sue componenti dal ministro, l'ultima decente è la Falcucci anni '80, in giù. Ci si riempie la bocca con Don Milani ma poi ci si dimentica che chiedeva dai suoi alunni il massimo della serietà perché se è vero che "La scuola è meglio della merd.a" è anche vero che senza rigore e disciplina la scuola non funziona e, stranamente, questo avvantaggi asolo i figli dei ricchi. scusate lo sfogo ma è un tema che mi prende moltissimo, forse troppo. |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 14:32
Il signor Mario concordo con lei ma sa qual è il suo problema? Lei è alla soglia della pensione Io a scuola potevo dirle con certezza quasi matematica quali erano gli studenti con una maestra con più di 20 anni di esperienza e quali con una maestra giovane. È cambiato l'approccio e la 'vocazione' |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 15:03
Diamoci del tu mi pare più naturale e mi sentirei meno "anta" “ Io a scuola potevo dirle con certezza quasi matematica quali erano gli studenti con una maestra con più di 20 anni di esperienza e quali con una maestra giovane. „ Purtroppo non è questione d'età anzi alcune fra le più giovani hanno capito che occorre anche imparare a gestire la classe |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 15:12
“ Molto dipende dagli insegnanti, „ Infatti, le registrazioni video delle lezioni, se si potessero fare, andrebbero bene per mettere in riga pure loro, che in molti casi ce n'è bisogno: siccome all'insegnamento si accede per punteggi, graduatorie, abilitazioni eccetera e poi nessuno controlla la qualità dell'insegnamento succede che tra gli insegnanti c'è un po' di tutto: persone in gambissima, gente che non dovrebbe fare quel mestiere, e gente che se ne frega basta che arrivi lo stipendio, e tanti che, senza essere dei fenomeni, fanno però onestamente il loro mestiere senza rubare lo stipendio... Discorso lungo comunque. Fatto sta che non andiamo bene come si potrebbe, al di là del fatto che i ragazzi sono sempre più difficili (ma non è mica colpa loro). |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 16:36
@Miopiartistica per quanto riguarda il mio lavoro gli insegnanti hanno il radar per riconoscere un pavimento bagnato: appena ne vedono uno.. Entrano nell'aula Poi secondo me c'è troppo precariato e questo non favorisce ne la continuità nè la voglia di fare bene il proprio lavoro |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 22:19
Io gli anta, intesi come quaranta li ho raggiunti ventidue anni fa… Il problema non è lo spirito, la passione o la voglia di fare cose o di imparare. Il problema è che di testa mi sento sempre un quindicenne, purtroppo è il fisico che non ce la fa più come una volta. Il sw è sempre aggiornato, l'hw fa quello che può; il processore è più lento ma riesce a parallelizzare meglio di prima in alcuni casi, grazie all'esperienza, la ram perde un po' di colpi e i dati memorizzati su nastro anche se lentamente si riescono a recuperare in parte, ma i dati appena memorizzati si perdono con maggiore facilità purtroppo. Io a sessanta mi sono preso comunque il patentino per droni classe A1-A3 e anche A2. Anche se il mio drone essendo di peso inferiore a 250 grammi non richiede patentino. L'ho fatto solo per cultura personale e per sfizio, ma poi effettivamente occasioni sicure per volare non ce ne sono molte. Andavo in mtb e in bici da corsa fino a pochi anni fa, ora causa problemi fisici sono fermo da un anno ma vorrei riprendere appena possibile. A proposito di scuola e di insegnamento. Io per scelta non ho voluto insegnare. Ritengo che per farlo si debbano avere doti mostruose. Tanta pazienza, tanta capacità comunicativa, tanta passione, tanto amore per l'insegnamento. Bisogna saperci fare. Appena terminati gli esami di ingegneria, in attesa di regolarizzare la posizione militare (venni poi riformato per problemi fisici) e poter quindi essere regolarmente assunto presso una industria del settore, accettai di lavorare un anno come insegnante di materie tecniche presso un istituto tecnico. Avevo ventisei anni. Venni nominato dal preside cge era disperato per mancanza di insegnanti ingegneri per le materie tecniche. Avevo terza, quarta e quinta. Terza erano ancora ragazzini, quarta erano molto seri e motivati, quinta in molti erano ripetenti ed avevano superato in alcuni casi i venti. Classe mista. Era veramente difficile tenerli a freno. Insegnavo disegno industriale e tecnologia elettronica. Alcune volte mi capitò di chiamare i genitori i quali difendevano sempre a spada tratta il proprio figlio. Alla fine sopravvissi tutto l'anno. Il preside mi avrebbe tenuto anche l'anno successivo ma io preferii farmi assumere in una industria di informatica. Quindi massimo rispetto per chi svolge questo lavoro. |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 22:34
@apeschi non fossi un informatico avrei avuto difficoltà a tradurre In Pandemia ho studiato anch'io per il patentino dei droni. Non l'ho preso perché studiando le mappe DFlight qui sarebbe stato difficile in questa zona farli volare. Ora ho fatto questa pazzia che so sarà utile per tenermi la testa attiva anche se so che ci vorrà tempo per vedere risultati |
| inviato il 16 Luglio 2023 ore 22:51
Come mio papà: se gli chiedi di quando lavorava negli anni '70 si ricorda di qualsiasi cosa ma dove ha messo un attrezzo ieri deve fermarsi a pensarci |
| inviato il 17 Luglio 2023 ore 13:59
“ Molto dipende dagli insegnanti, i miei quando si esce dall'aula stanno regolarmente in fila, se si comportano male in bagno vengono sgridati, a mensa si sta seduti, si mangia tutto con coltello e forchetta e all'uscita si saluta e si ringrazia il personale mensa, in classe vige il concetto di rispetto reciproco, i voti partono da 0 fino a 10 tagliati su misura sulle potenzialità di ogni bambino che viene rispettato e deve rispetto esistono premi e punizioni, c'è l'affetto dei maestri anche quando sbagliano ma insieme all'affetto c'è anche la punizione, il concetto di contenimento affettivo e il contenimento disciplinare ma, sì c'è un ma, per quasi tutti i colleghi io sono il maestro cattivo, tranne quando serve uno che li tira fuori dai guai quando sono incasinati "chiamo il maestro Mario!", per i colleghi di sinistra sono un fascista mentre per quelli di destra sono uno stalinista (sono lontanissimo da questi due estremi). Purtroppo a scuola vie il buonismo, se metti un voto sotto il sette il bambino si umilia e ci rimane male, gli alunni non vanno redarguiti ma gli si spiega che hanno sbagliato, i non vanno obbligati a stare composti, se non usano le forchette non è un "problema nostro", se lasciano il cibo "poverino non ha fame" o "poi non piace neanche a me". Purtroppo se la scuola è in queste condizioni la colpa è soprattutto della scuola in ciascuna delle sue componenti dal ministro, l'ultima decente è la Falcucci anni '80, in giù. Ci si riempie la bocca con Don Milani ma poi ci si dimentica che chiedeva dai suoi alunni il massimo della serietà perché se è vero che "La scuola è meglio della merd.a" è anche vero che senza rigore e disciplina la scuola non funziona e, stranamente, questo avvantaggi asolo i figli dei ricchi. scusate lo sfogo ma è un tema che mi prende moltissimo, forse troppo. „ Da collega, concordo su tutto |
| inviato il 17 Luglio 2023 ore 14:31
Quanti lavoratori del comparto scuola. Due insegnanti, io pulisco, manca solo un educatore per i casi certificati e siamo al completo (o quasi) |
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