| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:19
@Arconudo:  |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:45
@Riccardo.asselta: interessante il tuo intervento, mi fornisce buoni spunti di riflessione. Sì, in effetti ci sono obiettivi difficili e conoscerne a fondo le caratteristiche è essenziale per l'espressione consapevovele della propria creatività.
Conoscere però non domare. Tu non hai domato il Sonnar 50mm f1,5, ma hai trovato, proprio grazie alle sue peculiarità, un efficace strumento espressivo. Direi quasi che l'obiettivo ha domato te  |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 15:51
Perché se riesci a domarla otterrai delle foto uniche.
Che porto è quello in foto Riccardo?
Bisceglie? Molfetta forse? |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 15:54
Usare (e non parlo di te che hai solo dato una spiegazione) la seconda espressione sembra un po' un modo per tirarsela, come è stato già detto.
Non è solo un po'... è DECISAMENTE un modo di tirarsela! |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 21:46
“ Che porto è quello in foto Riccardo?
Bisceglie? Molfetta forse? „
Paolo Santo Spirito (BA) |
| inviato il 30 Aprile 2023 ore 9:18
Grazie Riccardo.
Come ho visto quella fotografia ho sentito aria di casa  |
user247223 | inviato il 30 Aprile 2023 ore 9:24
I domatori di obbiettivi ci sono, sono piuttosto rari, ma ci sono.
I domatori di obbiettivi sono coloro i quali utilizzano le ottiche luminosissime - f1,2 f1,0 f0,95 - e focheggiano rigorosamente a mano e a distanza ravvicinata.
Poi, ci sono i domatori straordinari, e sono quelli che utilizzano con lo stesso modus le ottiche, ma su pellicola, e qui è necessaria una forte convinzione dei propri mezzi.
Infine, ci sono i domatori superlativi e sono coloro i quali utilizzando le ottiche come sopra decritto, utilizzano la diapositiva; senza possibilità di correzione...il TOP della fotografia!
Tutti gli altri utilizzatori di ottiche AF, zoom AF, con AVR e con automatismi vari fanno parte di uno sterminato esercito di fotoamatori dilettanti dei quali se ne potrebbe fare a meno.
Dpo ciò mi ritiro nel mio eremo posto a circa 4.000 metri...alla prossima |
| inviato il 30 Aprile 2023 ore 10:40
Ho l'impressione, però che questi domatori iperuranici se ne freghino di definirsi tali, non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello, non ne hanno bisogno.
Le categorie che citi sono assolutamente legittime, ci mancherebbe, come anche quella del fotodomatore dilettante.
Mi piacerebbe soltanto che più spesso le affermazioni fossero contestualizzate, magari con esempi concreti, come ha già fatto qualcuno qui in questa conversazione (che ringrazio molto).
Lo vorrei non per dare sfogo ad una vis polemica che non mi appartiene, ma proprio solo ed esclusivamente per capire.
O.T. Invidio moltiissimo il tuo eremo. Qui da me non c'è scampo, l'unico eremo possibile è casa propria. Oggi ad esempio non oso pensare a cosa sarà in giro dopo i giorni uggiosi appena trascorsi. La speranza è che il tempo cambi ancora e in effetti guardando fuori ora mi pare stia già cambiando (fine O.T).
Detto ciò, siccome parlare di fotografia mi fa venir voglia di farne, prendo su le mie quattro carabattole e vado. Il tempo è proprio uno schifo, né carne né pesce, vedremo.
Non so ancora dove, mi orienterò in base al traffico di camper che troverò per strada. |
| inviato il 30 Aprile 2023 ore 11:08
Per me dipende dall'esperienza e dalle abitudini, faccio un esempio: se uno è abituato con un grandangolo punta e scatta che difficilmente fa del micromosso, e si compra un tele, magari un po' buietto è normale che all'inizio ci sia qualche difficoltà in più, vuoi per la focale più lunga, vuoi per la luminosità inferiore.
Idem se uno passa al macro solo manuale abituato ad usare l'AF nei ritratti, o da degli zoom a uno fisso che impone di usare le gambe.
Può darsi che ci siano obiettivi particolarmente resistenti ai flare e altri meno.
Sono tutte cose che con un minimo di esperienza generale (con vari obiettivi in varie condizioni), guardando e ragionando, si superano in breve tempo. |
| inviato il 30 Aprile 2023 ore 11:58
“ Conoscere però non domare. Tu non hai domato il Sonnar 50mm f1,5, ma hai trovato, proprio grazie alle sue peculiarità, un efficace strumento espressivo. Direi quasi che l'obiettivo ha domato te „
Lo Zeiss Zm Sonnar 50mm f1,5 è soprannominato schizzo, proprio per la sua grande variabilità di risultati, passi da immagini superbe a immagini da cestinare. “Domare” letteralmente vuol dire aver ragione del suo carattere, ciò non può passare che inevitabilmente dalla conoscenza dello stesso. |
| inviato il 30 Aprile 2023 ore 13:48
I fotografi si pensano fighi, per questo usano espressioni alla indiana jones.
Allo stesso modo un infermiere potrebbe dire, domare la flebo...
un idraulico, domare la tazza wc..... e così via.
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| inviato il 30 Aprile 2023 ore 13:53
Si pensano fighi e si divertono a rendere complicato ciò che non è:
Realtà dopo due prove: "Sto 18-135 oltre i 100mm è una chiavica meglio non usarlo, e se proprio a F11"
Commento normale: "È un super zoom di cui bisogna capire i limiti con qualche test"
Commento da domatore: "È un obiettivo economico ma se si impara a domarlo regala delle soddisfazioni"
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| inviato il 30 Aprile 2023 ore 13:57
“ Leggo spesso di obiettivi definiti difficili o non per tutti, che vanno "domati", intendendo spesso che hanno caratteristiche tali da richiedere una solida esperienza da parte del fotografo.
Siccome la mia esperienza è piuttosto traballante, finora non sono riuscito a capire fino in fondo il senso di queste affermazioni. Mi piacerebbe che qualche juzino di buona volontà si prendesse la briga di spiegarmelo anche con qualche esempio concreto. Lo apprezzerei davvero tanto. „
Sparate da forum, non peoccuoarti, guarda e passa.
Mi ricordo quando in passato si parlava di sensori da "domare" (oggi non più dato che quasi tutti i sensori sono molto buoni). Beh, semplicemente si trattava di sensori che facevano ca@are, e si voleva giustificare le carenze del sensore, con la necessità di esperienza, uso prolungato, e tutte amenità smili.
Non ho mai sentito dire di un sensore Canon serie 1 che andasse domato... |
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