| inviato il 31 Marzo 2023 ore 18:38
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Ciao a tutti !
Ho una curiosità ...
Occupandomi di montaggi di schede elettroniche c.to/terzi dal 1984, ho clienti i cui prodotti si posizionano in diversi settori del mercato.
Alcuni hanno prodotti il cui capitolato è riferito all'utilizzo di componenti elettronici con range di temperatura definito "Commerciale" (0 / +70 °C).
Altri con range "Industriale" (-40 / +85 °C). Altri ancora con range "Automotive" (-40 / +105 °C) ed infine il range "Militare" (-55/ +125 °C).
I produttori di questi componenti indicano nei loro datasheet i valori di funzionamento ottimale (quelli dei range qui sopra riportati), e i valori di
"Absolute Maximum Ratings" ... valori per i quali il componente è garantito contro la rottura.
Quindi ... se un chip ha un range "Commerciale" ( 0 / +70 °C Condizioni Operative Raccomandate !!! ) funzionerà ottimamente in questa fascia di temperature. Se il suo " Absolute Maximum Ratings" fosse di -20 / + 105 °C , utilizzando il dispositivo al di fuori del range raccomandato (0-70), ma all'interno dell'Absolute Maximum Ratings (-20/+105), avremo la garanzia che non si romperà, ma altrettanto sicuramente avremo un dispositivo che non rispetterà le sue caratteristiche arrivando a causare gravi malfunzionamenti.
Ovviamente è pacifico che uscendo dalle condizioni dell'Absolute Maximum Ratings il componente si romperà irrimediabilmente.
[ Stresses beyond those listed under Absolute Maximum Ratings may cause permanent damage to the device. cit]
Ora, io non so a quale range le aziende produttrici di elettronica per fotocamere facciano riferimento (presumo Commerciale), ... dando però una scorsa a diversi pdf, con le informazioni tecniche dei brand che vanno per la maggiore, ho notato che praticamente tutte le fotocamere hanno la raccomandazione di utilizzo tra 0/+40 °C ..........
Ho voluto provare ad aprire una compattina rotta di un decennio fa, di un marchio abbastanza noto, ed ho avuto la conferma che diversi componenti sono di tipo Commerciale (0/+70) ... Chiaramente i fotoamatori difficilmente utilizzeranno la loro fotocamera oltre i 70 °C .... ma tantissimi utilizzeranno le proprie attrezzature molto al di sotto dello 0 termico ... a questo punto si può innescare un alto valore di rischio ...
Per onor di cronaca non ho ancora verificato lo Absolute Maximum Ratings di questi componenti ...
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I produttori devono tenere conto del fatto che la fotocamera può anche essere utilizzata in modo intensivo.
Pertanto, le temperature delle componenti interne variano non solo in funzione di quelle ambientali, ma anche dell'uso che si fa della macchina. Ad esempio, nel caso di una registrazione di video prolungata, alla massima risoluzione, certe componenti interne possono generare molto calore (sensore, processori ecc.), e questo può essere molto difficoltoso da smaltire, anche perché in molti casi non vi è spazio per alloggiare un adeguato sistema di dissipazione del calore (attivo o passivo).
Oltre alla temperatura, comunque, spesso viene indicato anche un dato sull'umidità relativa. Ad esempio, per la Canon c500 mark II vi sono due specifiche distinte.
"Operating Temperature range
Approx. 0 to 40°C, (85% relative humidity)
Approx. -5 to 45°C, (60% relative humidity)"
Per la 1dx mark III, invece, dichiarano quanto segue:
"0 - 45°C, 85% or less humidity"
Per le fotocamere di fascia inferiore, invece, la specifica è di 0-40 °C, sempre con un'umidità pari o inferiore all'85%.
Alle basse temperature, peraltro, vi è il rischio che l'umidità presente nell'aria si depositi sulle componenti interne (o anche esterne, come ghiere, pulsanti, schermi) della fotocamera (elettronica inclusa) e si formi brina o ghiaccio, cosa che potrebbe creare dei problemi.
Comunque, Canon non dichiara assolutamente nulla, circa le specifiche delle componenti elettroniche, in termini di operatività ambientale. Immagino che anche gli altri costruttori facciano altrettanto, anche perché non sono informazioni a cui l'utente medio è interessato.
Personalmente, non mi stupirei se venissero utilizzate delle componenti elettroniche con standard commerciale, quanto a range di temperature, essenzialmente per il fatto che l'utente medio non ha una reale esigenza di componenti con standard di livello superiore (che avrebbero anche un costo maggiore, verosimilmente). |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 21:59
la normativa RoHS III non indica il range di temperatura, ma la restrizione d'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
All'interno di tale normativa rientra ovviamente il piombo che è stato bandito dalle leghe di saldatura (con rregolamentazione comunemente chiamata "Lead free") tranne per alcune applicazioni che a tutt'oggi possono andare in deroga (Aerospaziale, Trazione, Medicale).
La mia azienda assembla elettronica lead free dal 2006 ... nel corso degli anni le leghe ed i flussanti sono decisamente migliorati; ad oggi comincia quasi a diventare difficile individuare visivamente una saldatura contenete piombo (Sn/Pb) da una lead free (SN/Ag/Cu/Ni+Ge). Altrettanto i componenti ... resistono alle più alte temperature per i secondi necessari (punto di fusione o di liquido) con cui avviene la saldatura. La vecchia lega eutettica Sn/Pb fondeva a 187 °C circa... quella lead free (SAC 305) a 217 °C !!!
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| inviato il 31 Marzo 2023 ore 22:19
Fanno ancora i pelucchi di stagno ? |
| inviato il 01 Aprile 2023 ore 7:21
Eccoli là: maledetti pelucchi ! Sono peggio della peste dei condensatori !!! |
| inviato il 01 Aprile 2023 ore 11:01
Hai perfettamente ragione sulla normativa ros, chiedo venia, forse è meglio che io non scriva il venerdì sera 
Rimane valida la disquisizione, secondo me la temperatura dichiarata è cautelativa, poi i componenti vengono scelti guardando come primo parametro l'economicità, come secondo un certo livello di prestazioni.
Per le temperature al di sotto dello zero evidentemente non garantiscono nulla a maggior ragione se i componenti commerciali sono garantiti fino a 0°.
Ricordo che un razzo Arianne cadde a causa di uno stupido errore di programmazione, hardware e software lavorano a braccetto  |
| inviato il 01 Aprile 2023 ore 11:41
gli elettrolitici generalmente ormai, vista la differenza di costo ridicola, vengo venduti praticamente con range industriale (-40 +85) e, in base alla serie/costruttore sono testati almeno 1000 ore (i più scarsi) alla temperatura massima (85 °C). Quelli commerciali sono quasi praticamente scomparsi, se nn per capacità o voltaggi elevati.
Il problema che noto (per i pcb che assemblo ... quasi sempre destinati ad uso industriale) è spesso sui semiconduttori di un certo tipo (un classico esempio sono i regolatori ... tipo gli L78XX etc etc ... hanno sempre una tmax di 125 °C ma la tmin spessissimo è 0). Certo esistono anche con range industriale, ma si fatica un po' a trovarli.
Idem per quarzi ... tantissimi sono -10 + 60 o -20 +70 ....
ed altri ancora... Non so dire niente sui sensori ... forse che sia lì l'anello debole riferito alle temperature (minime).
Discorso a parte le batterie ... ma quello bene o male si sa . E poi per le batterie è principalmente un problema di durata, non tanto di mal funzionamento o rottura.
Il problema mi sembra un po' trascurato ... in primis per mal funzionamenti e, più grave, per rotture del/i componenti, se usati di un certo tipo. E notando il range consigliato praticamente da tutti i produttori di fotocamere, il dubbio rimane. |
| inviato il 01 Aprile 2023 ore 15:23
Fantastico c'è ancora chi usa i 78xx?? Un transistor con uno zener e gli stessi tre condensatori ha prestazioni analoghe e dissipa molto molto di più, certo costa qualche centesimo in più e su scala industriale sono bei soldi...
Comunque, si il dubbio rimarrà in eterno perché non credo che le grandi case costruttrici ci sveleranno qualche segreto |
| inviato il 02 Aprile 2023 ore 10:10
La massima temperatura temperatura di funzionamento di 40°C presumo che sia il massimo valore che permette di evitare una sovratemperatura interna della macchina. Quindi, in base alla sommatoria di tutte le potenze dissipate, fino a 40°C, la macchina è ancora in grado di smaltirle (in modo naturale oppure grazie a sistemi attivi), e permette appunto di non superare il limite massimo di temperatura del componente con il range di funzionamento più sfavorevole.
La minima temperatura di funzionamento, si potrebbe riferire alla minima temperatura di funzionamento del componente con il range di funzionamento più sfavorevole. Visto che la macchina è un insieme di componenti, la minima temperatura di funzionamento si può riferire per esempio agli LCD dello schermo e del mirino. |
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