| inviato il 03 Marzo 2023 ore 7:11
Io andrò a dicembre quindi seguo molto volentieri |
| inviato il 03 Marzo 2023 ore 13:11
Va be' non e' un programma neanche troppo compresso dai,ce la fai in serenita'.
L'unica cosa e' che non vedo tappe ad El Chalten/Fitz Roy,non puoi andare in Patagonia e non andarci!a livello fotografico la strada che collega El Calafate ad El Chalten e' un sogno! |
| inviato il 03 Marzo 2023 ore 21:44
“ non puoi andare in Patagonia e non andarci „
penso che una selezione la devi pur fare. In Patagonia ci andrà come turista non come residente 
( casomai ... ritorna! ) |
| inviato il 03 Marzo 2023 ore 22:03
Eh ma quello e' un posto imprescindibile dai..un simbolo |
| inviato il 04 Marzo 2023 ore 9:15
“ Eh ma quello e' un posto imprescindibile dai..un simbolo „
allora lo segno per me. Per il MIO tour |
| inviato il 04 Marzo 2023 ore 10:46
Non te ne pentirai sono sicuro,altra che cosa che mi sento sempre di suggerire per la Patagonia e' di viaggiare piu' possibile in bus (sono bellissini)..se fai sempre sali e scendi da un aereo ti perdi tutto il meglio.
La Patagonia va assaporata lentamente,al suo ritmo |
| inviato il 05 Marzo 2023 ore 8:04
Luca ho controllato il programma ed El Chalten/Fitz Roy non ci sono, ma in quella zona dovremmo avere l'auto a noleggio, quindi guardo se è fattibile come tempo/distanza...
Abbiamo anche un paio di trasferimenti in bus, uno addirittura di 5/6 ore |
| inviato il 06 Marzo 2023 ore 11:28
Di rientro dal viaggio in Patagonia vi do un sintetico riscontro della mia esperienza nell'eventualità che si riveli utile a chi vorrà pianificare un viaggio in questa terra meravigliosa.
Dal punto di vista del viaggio e dell'esperienza, complessivamente ne vale sicuramente la pena; natura incontaminata, spazzi sconfinati, numerosi avvistamenti di animali allo stato brado, una bellezza aspra ma affascinante, la Patagonia mi ha emozionato (a volte persino soprafatto). 
Dal punto di vista fotografico invece i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative, principalmente a causa di alcuni fattori di cui occore tenere conto:
-la stagione: in Patagoni a Febbraio la stagione è in fase di transizione dall'estate all'autunno, per cui le temperature sono ancora miti (8~15°C) ma il meteo (segue) tendenzialmente è in peggioramento, nello stesso tempo i colori dell'autunno non sono ancora prevalenti, insomma, ne carne ne pesce.
Per trovare i colori dell'autunno i ranger dei parchi mi hanno consigliato Aprile mentre, per un meteo migliore è da preferire Dicembre (ho trovato i 'Ragni di Lecco' che erano su da Gennaio! ad aspettare una giornata buona per tentare la salita al Fitz Roy).
-il meteo: ha piovuto praticamente tutti i giorni, non ininterrottamente però; spesso si partiva col sole e, man mano che si saliva lungo i sentieri, il meteo andava peggiorando, spesso diventando addirittura neve. In quota (altitudini moderate che raramente superavano i 1200 metri) il vento (segue) trasformava la neve in cristalli di ghiaccio misti a polvere~pietrisco (credo di aver rovinato la lente frontale del 40-150, senza contare un tappo e una tracolla andati persi, letteralmente strappati dalle mani), ma non mi lamento, poteva andare perggio.
Diciamo che ho imparato a coprire la lente con un panno e ad assicurarmi che lo sporco sia composto solo da gocioline prima di asciugarlo.
-il vento: il famoso Pampero, ha soffiato ininterrottamente, tutti i giorni, 24h al giorno, con intensità variabile ma comunque sempre da intenso a severo, 60~100km/h (i bus navetta hanno addirittura un dispositivo antiribaltamento incorporato che, in caso di raffiche di forte intensità, attivava automaticamente il freno anteriore corrispondende al lato da cui riceveva la raffica, per conpensarne la spinta).
Spesso ho visto gli autisti che, per viaggiare diritto, dovevano tenere il volante sterzato... (i motociclisti viaggiavano direttamente inclinati).
L'uso del cavalletto è risultato praticamente impossibile: me l'ha ribaltato due volte, la seconda con lo zainetto appeso ad una cima in modo da fargli sfiorare il terreno e senza estrarre la prima sezione (anzi, mi sa che lo zainetto ha fatto pure da vela), al che mi sono arreso.
Per darvi un'idea dell'intensità del vento (a detta di tutti assolutamente normale qui) il giorno che sono salito alle Torres del Paine, di rientro al rifugio Cileno i ranger riferivano di un episodio in cui una ragazza è stata sollevata dal vento (per fortuna senza gravi conseguenze) che si era infilato sotto il giaccone (occhio alle coperture pioggia degli zaini, che siano belle aderenti)!
Quindi niente lunghe esposizioni, niente fotografia col filtro IR e, anche per le foto a mano libera, meglio aumentare gli ISO. Anche l'uso dei filtri GND è risultato impossibile, a causa dell'irregolarità del terreno, continuamente interrotto da rilievi e piante (ma questo è un limite mio).
-la logistica: prima della partenza ho fatto fatica a trovare informazioni dettagliate a questo riguardo, una volta sul posto ho capito che, per essere all'alba nei posti dove avrei voluto fare gli scatti (Torre del Paine, Laguna de los Tres, Mirador Piedras Blancas, etc.), avrei dovuto cominciare a camminare alle 2~3 di notte; mediamente i sentieri che ho fatto sono lunghi dagli 8 agli 11 km, con numerosi sali e scendi intermedi di moderata intensità (200~300m) per poi concentrare tutto il dislivello negli ultimi 2~3km (800~1200m). In termini pratici (e con le mie performance) da 3 a 4 ore (più rientro, ovviamente). L'accesso ai parchi è severemente regolamentato, per affrontare un sentiero di notte avrei dovuto contrattare un ranger che mi accompagnasse (non che me la sarei sentita di affrontarlo da solo, comunque; gli incontri occasionali con piccoli animali sono graditi ma, anche se meno frequenti, non sono da escludere mufloni e puma).
Sogno già il giorno in cui tornerò in Patagonia, nel frattempo se avete domande e/o posso esservi utile in qualche maniera non esitate a chiedere. |
| inviato il 06 Marzo 2023 ore 19:14
mi sembra di capire che la tua è stata un esperienza "randagia", non da viaggio fotografico organizzato.
Quanto ci sei rimasto? |
| inviato il 06 Marzo 2023 ore 20:49
Ciao, il viaggio è durato 13 giorni in tutto (trasferimenti compresi), è no, non era un viaggio fotografico, ma il mio sentire è che meteo, vento e logistica avrebbero azzerato comunque la differenza (salvo ovviamente programmare gli scatti all'alba da location più facilmente raggiungibili, e quindi non da quelle che avrei desiderato io).
In quegli stessi giorni era sul posto un viaggio (fotografico questo) organizzato da Pablo Ruiz García (non ci siamo incontrati per meno di una settimana di differenza), vedremo che scatti pubblicheranno i partecipanti (sono in contatto con una di loro). |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 17:59
Ciao Luigi... mi fai venire voglia di ripartire subito!
“ l'importante è vivere il viaggio, se alla fine ci scappa anche qualche bella foto, tanto meglio! „ Ottimo atteggiamento, sotto questo punto di vista vedrai che non rimarrai deluso.
“ Cose da portare assolutemente? „ Ad Aprile le giornate saranno più fresce ma non dovresti aver bisogno di portare chissà che ma il 'guscio' per la pioggia te lo lo consiglio vivamente (sia per la parte superiore che per quella inferiore). Ti consiglio piuttosto di non sovraccaricare più di tanto i bagagli, quando hai dietro 3 pantaloni e 3 pile sei a posto (a El Chalten e El Calafate ci sono anche le lavanderie che con 2000~4000 pesos ti lavano una borsata di roba, a Puerto Natales - Cile - è molto più caro, praticamente come da noi).
L'attrezzatura che ho ringraziato di più d'aver portato sono i bastoncini tra trekking pieghevoli, senza non so se sarei riuscito a fare dei percorsi così lunghi. Quella che mi sono pentito di più d'aver portato invece (per ingobri e pesi inutili) è stata proprio il cavalletto, l'ho trovato inusabile a causa del forte vento.
Non entro troppo nel dettaglio per i posti e le escursioni perchè immagino che ognuno poi voglia anche un po' improvvisare e godersi l'esperienza come viene, se mi viene in mente altro lo aggiungo ma fammi pure sapere se hai altre domande. |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 11:17
Per proteggere la fotocamera più che il Cuki (che rischi ti faccia più condensa dentro che fuori) ti conviene prendere (le trovi sul grande sito del sorriso) le custodiette apposta e con 10/15€ ti togli il problema.
“ L'attrezzatura che ho ringraziato di più d'aver portato sono i bastoncini tra trekking pieghevoli, senza non so se sarei riuscito a fare dei percorsi così lunghi. Quella che mi sono pentito di più d'aver portato invece (per ingobri e pesi inutili) è stata proprio il cavalletto, l'ho trovato inusabile a causa del forte vento. „
Per i bastoncini concordo in pieno, se poi vuoi unire utile e dilettevole (e costano più o meno uguali) prendi una coppia di monopiedi che hanno anche l'attacco per la fotocamera sotto.
Per il cavalletto io ti direi l'esatto contrario, ma dipende anche dal cavalletto che hai... concordo che quando tira il vento ti butta giù (io son stato a Torres del Paine fine giugno / inizio luglio e tra ghiaccio e vento era invivibile), ma se hai il cavalletto buono aiuta.
Se poi hai in programma delle camminate e vuoi stare tranquillo prenditi dell'intimo tecnico oltre al guscio, ma non sei comunque a temperature troppo basse quindi non prendere troppa roba "da battaglia e basta" che sudi, non traspira e ti fa l'effetto opposto, cioè geli dentro più che fuori! |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 11:20
@Cosmosub testimonianza di grandissimo valore aggiunto
Grazie |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 11:49
“ Per il cavalletto io ti direi l'esatto contrario, ma dipende anche dal cavalletto che hai... „
Ho messo nel carrello del grande sito del sorriso il Sirui Taveler 5CX perché mi sembra che abbia un buon rapporto qualità/prezzo che ne dici?
Considera che ho una Fuji XT-30 II con il 18-55 e FORSE mi prendo il 70-300 Fuji prima di partire, quindi mi piace viaggiare leggero |
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