| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 17:30
Da tre anni la mattina, quando posso (due o tre volte la settimana) esco a fare la mia camminata igienica con fotocamera appresso. Durata circa un'ora, percorso sempre lo stesso con minime varianti, sempre alla stessa ora (perciò più o meno con sempre la stessa luce). Beh, sono molto rare le volte in cui non faccio neanche uno scatto, e in media salvo una manciata di foto (quattro o cinque, poi va a periodi, quando ci sono fioriture o insetti interessanti in giro un po' di più). Oltre a cercare i soggetti cerco anche di variare il modo di fotografarli. Per adesso non sono ancora riuscito ad annoiarmi, anche se le foto che considero buone (quelle che stamperei o che comunque mi sento di mostrare agli amici) non sono più di una trentina all'anno. Per il futuro vedremo... |
| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 18:20
Qualche anno fa è venuta ad abitare nel mio paesello, 200 abitanti, una piazza e tre strade che diventano sette coi vicoli, una ragazza americana, bionda, con un grosso cane bianco peloso, credo facesse la grafica. Le piaceva fotografare per il borgo. Poi ha fatto una mostra in un amabile baretto, sempre qui in centro. Ho visto la prima foto, ho pensato MA CHE NOIA, ora non ricordo che fosse, diciamo poteva essere una vecchia Fiat 500, marciapiede e palazzi scrostati. Non sono andato all'inaugurazione, tempo perso. Poi però sono stato nel locale, per gli affari miei. E ho guardato le foto. E sapete che erano INCREDIBILI? Cioè, ognuna era perfettamente lo stereotipo che un americano ha di un borghetto italiano. La Vespa e i vecchi seduti fuori dal bar che bevono vino rosso. Ape Piaggio, palazzi scrostati, palme. La vecchia che si affaccia da una trifora. Balconi con fiori perfettamente casuali. Vecchie in mezzo alla piazza con palazzoni al sole che sembrano la Sicilia (e invece è Friuli). Bambini che corrono in mezzo alla strada, panni stesi. Cani a spasso per il paese. Incredibili, tra Il Talento di mr Ripley e un film di Woody Allen in Italia. Tutte cose che ho sempre visto come la normalità. E invece... |
| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 18:38
Chiaro che se si vive in montagna e si ama fare foto ai surfisti (è un esempio), occorrerà ritagliarsi tempo e denaro per fare viaggi per soddisfare la propria passione. Personalmente ritengo utile provare a valorizzare ciò che si ha a disposizione “dietro casa”. Prova a metterti a tavolino con foglio e penna (va bene anche il laptop ), e fai un elenco dei possibili soggetti che la zona in cui vivi ti permette di fotografare, poi da questo elenco scegli le due/tre cose che ti possono interessare maggiormente, e inizia a pensare a come fotografarle. È un buon modo per realizzare un progetto fotografico partendo da ciò che si ha a disposizione. Con ciò non voglio dire che non ci si debba muovere, anzi. Si tratta solo di fare necessità virtù, quando non ci si può spostare. |
| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 18:49
Mi ritengo abbastanza fortunato. Vivendo nel nel Gran Califfato del Veneto Orientale ( come direbbe Crozza, scimmiottando Zaia ) per uno appassionato di avifauna, difficile trovare di meglio : zone umide, fiumi e laghi come se non ci fosse domani. Ed in un ora di strada sono ovunque tra Friuli e Trentino. |
| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 22:17
Devi fare spesso viaggi e/o we lunghi in giro, se compatibile con l'aspetto economico e/o famiglia e tempo. Posso dirti che non potendo spostarmi nemmeno io, ho la fortuna di poter trascorrere molti mesi in un'altra città molto attiva e molto turistica per me il top, esco a prendere il pane e scatto, vado all'aperitivo e scatto, tutto fuori dal portone di casa… |
| inviato il 02 Gennaio 2023 ore 22:39
Vivo a Copenaghen, una città piena di biciclette di ogni tipo e forma, e tanta gente da ogni dove, per strada tanti papà che si occupano dei figli piccoli più delle mamme, colori nebbia e pioggia si alternano spesso nella stessa giornata, anche se in inverno prevale il grigiume che dicono non lasci spazio al buonumore degli autoctoni. Sette automobili su 10 sono di colore nero, così come nero è il colore preferito dei loro abiti in inverno. Quasi una città dall'anima ortocromatica, capace di stupire con qualche, qua e là inaspettata concessione al colore. Un tasso di suicidi dicono tra i più alti d'Europa, ma se ne parla poco. Tutto è caro, anche un sorriso e più raro di un pinguino all'equatore. Quando ghiaccia i laghi diventano i "campi" da gioco per i bambini e per gli adulti sui pattini. Eppure le foto di street di Copenaghen sono solo immagini stereotipate, il racconto del nulla cosmico. Mi domando se non si è più capaci di lasciarsi coinvolgere emotivamente, di guardare e di capire piuttosto che solo vedere cliccare senza bisbiglio alcuno. Non amo la street, non amo essere coinvolto emotivamente, non sarei capace di tacere. Credo che, che una buona street si possa fare smettendo di essere "predatore" sempre alla ricerca di uno scatto per così dire "rubato", forse fermarsi un momento in più per capire cosa si ha profondamente intorno aiuterebbe a non perdersi senza via d'uscita solo nell'imitazione di qualcosa di già visto. Una foto deve comunque "raccontare" la visione del fotografo, della realtà che ha di fronte a se. Non essere la semplice rappresentazione del visibile. Questo a mio parere può essere fatto in ogni luogo, ma non può prescindere dal coinvolgimento emotivo, dal conoscere e voler dire. In alcuni luoghi sarà oggettivamente più difficile di altri, ma non esiste un solo angolo di questa terra che non valga la pena di comprendere nel suo contesto, di essere raccontato con una foto che ne sintetizzi l'essenza. |
user12181 | inviato il 03 Gennaio 2023 ore 0:20
Baldassarre, devi trovare una Babette e farle cucinare un pranzo, tu fai il fotografo, ma mi raccomando, non li cogliere a bocca aperta. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 2:51
“ fermarsi un momento in più per capire cosa si ha profondamente intorno aiuterebbe a non perdersi senza via d'uscita solo nell'imitazione di qualcosa di già visto. „ Ehi, penso che tu abbia scritto (e immagino realizzato) una delle fondamentali regole d'oro della materia o del settore, che una marea di praticanti spesso sembrano dimenticare, o non tenerne conto, o addirittura non esserne al corrente, nè sovente esserne consapevoli. Il processo di imitazione è nel DNA umano, fa parte della crescita e dello sviluppo naturale dell'essere. Ma col tempo tale abitudine innata diventa anche una catena (in fotografia e nei campi creativi, in particolar modo), per cui compito fondamentale è liberarsene se non si vuole rimane limitati e circoscritti, ed impedire al proprio potenziale di ambire e raggiungere qualcosa di migliore. Quanto alla personale ubicazione, col tempo ho sempre maggiormente rivalutato il privilegio di vivere in una città di mare con meno di 100mila abitanti, con colline a 5 minuti d'auto e montagne a 20. E, ad aver voglia, anche a 20 minuti da una delle più estese zone e "capitali" della movida dello stivale, particolarmente appetibile nei periodi giovanili. Ed in effetti anche sulle tematiche fotografiche potenziali da affrontare, il ventaglio delle possibilità risulta assai esteso, e il limite qui non sussiste certo nel territorio, ma solo nella propria testa, capacità e fantasia. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 3:08
Guarda per mia esperienza ora abito in America ma che potrebbe valere per qualsiasi altro posto ,quando vai via dal tuo paese o luogo d'origine ne sentì molto la mancanza ,quando ci abiti il più delle volte non apprezzi ciò che hai intorno e posso assicurarti che se tu decidessi di spostarti per andare ad abitare dove dici probabilmente dopo un po' di tempo ti mancherebbe il tuo paese ,è un discorso un po' lungo ma chi è emigrato mi comprenderà con quello che dico.. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 3:12
Devi farti piacere altri soggetti, non vedo altra scelta. Lavora su te stesso visto che non puoi cambiare il resto. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 3:14
Dimenticavo: “ Chi ha pane non ha denti „ Cosa consigli di fare se si detengono denti e pane? E nel nel caso manchino i primi... puoi dotarti di protesi dentale. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 7:52
Vivo sul mare... e me lo godo in Primavera in Estate, in Autunno e pure in Inverno. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 9:15
Difficile per chi vive in mezzo al nulla farsi piacere qualcosa di quello che vede tutti i giorni. Ho detto difficile, non impossibile. E che cosa è il nulla poi? Per un montanaro è la montagna. Per uno che sta al mare è la spiaggia deserta. Per un cittadino può essere la via che percorre tutti i giorni, piena di gente, di negozi, di insegne al neon, di auto, di bici. Siamo immersi nel nulla, ognuno il suo. Che crede essere niente, ma può essere ricco, può essere il tutto. Il sapere guardare con occhio diverso il nulla lo può rendere qualcosa, fotograficamente parlando. Solo così chi guarda il crinale di un monte vede creste sempre nuove, il cittadino osserva le persone nella via e nota comportamenti diversi, l'abitante della spiaggia ammira la geometria delle cabine-spogliatoio. Certo è che alla lunga diventa la minestra riscaldata che nessuno vuol mangiare. Eternamente uguale a se stessa, sempre. Però per un periodo può essere la soluzione. Vedere con occhi diversi. Con gli occhi dello straniero. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 9:20
L'anno scorso sono partito da casa con l'intento di fotografare la nebbia. Abito in provincia di parma, e sulle sponde del grande fiume sono cresciuto. La mia compagna mi disse: -a fotografare la nebbia???????-risposi:- si, a fotografare la nebbia- Ne nacque il mio primo e unico progetto se vogliamo chiamarlo così.. lo chiamai, "nebbia, mia regina". Ho provato a dare fascino a qualcosa che è odiato dalla maggior parte della gente. Sapete, non fa vedere bene le automobili per strada, o il "panorama" fuori dalla finestra. E la gente si arrabbia quando c'è la nebbia, perché appunto non vedono il posto dove sono sempre stati (e che dicono che non gli piaccia). Invece secondo me ha il suo fascino. Il fascino delle osterie, delle campagne protette dalla coltre impenetrabile. Certo è che non posso mica sempre tutti gli inverni uscire a fotografare la nebbia...... |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 9:23
Che dire ? Amo la mia città (ci sono nato) e mi ci ritrovo abbastanza e per la street , genere che ho "scoperto" e pratico da poco , non ci si può lamentare ma ... quando vado al mare , in montagna (o anche solo in qualche piccolo borgo della prima e seconda cintura torinese) spesso ammiro luoghi , paesi , borgate di intima e raccolta bellezza e ne invidio gli abitanti ... che magari invidieranno me che torno nella grande città ! Va bene cosi , godiamoci ciò che abbiamo , ci sarà sempre qualcuno che avrebbe voluto essere al nostro posto . |
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