| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 18:06
Per Natale ho regalato ad alcuni amici un fotolibro che ho fatto stampare da Saal. Direi che sono soddisfatto del risultato. Quel che posso dire è che occorre preparare bene i file per la stampa, utilizzando il softproof e i profili colore forniti e facendo una PP mirata per la stampa, facendo attenzione a non mandare in stampa immagini troppo scure, perché la brillantezza del monitor non sarà ovviamente replicata dalla stampa, e il punto critico di tutta la faccenda è regolare correttamene la luminosità del monitor in fase di soft proofing. Per questo motivo, siccome avevo in mente di far stampare una decina di copie, ho fatto fare prima una copia singola per vedere come andava. Con qualche piccola correzione ad alcune immagini ho poi ottenuto un risultato soddisfacente, nei limiti consentiti dal tipo di carta scelta. Con il software fornito da Saal non ho avuto nessun problema, mi pare ben studiato e semplice da usare. In conclusione esperienza positiva. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 20:23
Miopiartistica “ ...e il punto critico di tutta la faccenda è regolare correttamene la luminosità del monitor in fase di soft proofing „ Sono allineato con quanto dici, di seguito ti riporto un passo di un precedente topic dove quantifico la quantità di riduzione da applicare (per le mie stampe): www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4095327 “ ... aggiungi anche la necessità di dimezzare la luminosità del monitor quando fai la prova colore (con monitor già calibrato e quindi già meno luminoso, in queste condizioni riesco ad avvicinarmi moltissimo al risultato finale). „ Quindi riepilogando, con monitor calibrato e impostato per la stampa (5000 K°) va dimezzata la luminosità (se la tieni al 50% la porti al 25%, scusate l'eccessiva semplificazione, ma a volte è meglio spendere qualche parola in più), allo scopo di avere una previsualizzazione vicina a quella che sarà la resa finale (almeno questo è quanto mi accade con Eizo FlexScan SX2462W e Scheda NVIDIA Quadro RTX4000). Il soft proofing mi risulta affidabile sia nei rapporti con Saal che con la stampa casalinga effettuata con HP 8000 pro e utilizzando carta fotografica HP. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 21:30
La luminosita' e' decisamente la parte piu' ostica. Io un primo tentativo lo faccio con Ps, duplico livello "scolora" e do circa un 20%. |
| inviato il 21 Gennaio 2022 ore 22:05
Vedi Jp1000, sostengo da sempre che le azioni complesse sono la somma di più azioni semplici. Quindi partire dalla calibrazione del monitor, procedere con pp del file, proseguire con l'adattamento all'ambiente di stampa (5000K°), nello stesso ambiente attuare il soft proofing applicando i profili di Saal (in questa fase prestare attenzione se i profili vanno applicati in ambito CMYK o RGB), chiudere con l'ulteriore adeguamento della % di luminosità (dimezzandola) ed il gioco è fatto! Puoi trovare delle indicazioni nel documento che propongo nelle pagine precedenti. In questo documento manca, per ora, l'invito a dimezzare la % di luminosità alla fine del percorso. |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 7:32
Tra l'altro la calibrazione va fatta nelle condizioni di luce ambiente in cui si opera. Non so voi ma io non opero in un laboratorio ma a casa in una stanza in cui di giorno entra il sole e la sera accendo la luce. Nelle ore intermedie la luce ambiente è un mix della solare e artificiale. Ecco a parte le finezze la luminosità del monitor fissa gioca un ruolo determinante. Quante volte molte foto che sembravano a posto a monitor, poi sono risultate molto scure / cupe in stampa o comunque non “belle” come apparivano a monitor. Come giustamente ha fatto notare più volte Lookdido il punto più importante è la luminosità del monitor. Io uso ritagli di tempo per la post ma andrebbe fatta sempre nelle esatte condizioni di luce calibrata. E questo richiede disciplina. Quello che accade, per me, invece è che faccio della post elaborazione, con scherma/brucia etc. nel corso dell'anno, poi un bel giorno decido di raccogliere un po' di foto e andare in stampa. Posso aggiustare le cose alzando tipicamente un po' la luminosità della foto ma di fatto dovrei rimettere in discussione tutta la post di ogni foto operando nelle condizioni di luce ambiente controllata. “ La luminosita' e' decisamente la parte piu' ostica. Io un primo tentativo lo faccio con Ps, duplico livello "scolora" e do circa un 20%. „ il che è un colpo di piccone in un processo di cesellatura fine |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 8:12
Centaurorosso "Tra l'altro la calibrazione va fatta nelle condizioni di luce ambiente in cui si opera,,," In genere non si descrive questa parte, ma ha la sua rilevanza, come giustamente fa notare Centaurorosso. Nel mio caso mi sono organizzato con due profili di calibrazione tra notte e giorno, opero in entrambi i casi con lampada da 40w e di giorno accosto (non chiudo) gli scudi della finestra... |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 8:43
Io devo fare il secondo profilo. Non posso continuare a fare le post coi pipistrelli. |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 9:50
“ Io devo fare il secondo profilo. Non posso continuare a fare le post coi pipistrelli. „ Poveri pipistrelli, sei la loro unica compagnia Non risolvi comunque il problema se la seconda "condizione di luce" non è controllata. Il sole cambia tantissimo tra orari e stagioni. “ Io uso ritagli di tempo per la post ma andrebbe fatta sempre nelle esatte condizioni di luce calibrata. E questo richiede disciplina. „ Io nella postazione di post ho oscurato le finestre (non avendo scuri ho messo dei cartoncini neri sui vetri con delle aste da tendina. D'estate in pieno giorno non ti dico quanta luce entrerebbe, ti specchi nei monitor) e ho solo la luce artificiale nella stanza. Ho misurato con l'esposimetro i lux che arrivano allo schermo e ho adeguato profilo e lampadine (smart, così posso dare i comandi vocali per impostare la luce al bisogno/profilo). |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 9:52
Stampo due libri fine art l'anno nel solstizio autunnale. E verificherò anche la congiuntura astrale. Poi stampo |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 10:13
Non credo si possa fare l'adeguamento di un'immagine alla stampa in fase di soft proofing semplicemente aumentando o diminuendo la luminosità e contrasto dell'immagine. Io ho usato molto le curve perchè il nero profondo non è riproducibile in stampa e perciò va eliminato dall'immagine (insieme ad altri colori che non saranno stampabili) ma non si può semplicemente segarlo via, bisogna adattare anche i toni scuri in maniera da ridurre la gamma di toni originale in un'altra gamma buona per la stampa, più ridotta, ma che resti sempre plausibile. Stesso discorso per gli altri colori non stampabili. Dopo di che a volte va aggiustata pure la saturazione. Inutile dire che lo sharpening sarà stato adattato alle dimensioni di stampa, e sharpening diversi comportano una diversa distribuzione dei toni, perchè, per esempio, una maschera di contrasto usata in modo massiccio introduce piccole aree nere che cadranno fuori dal gamut di stampa, e che andranno evitate (riportandole in un grigio profondo ma stampabile) perché potrebbero tradursi in sgradevoli sputacchi di grumetti di inchiostro nella stampa, mentre una maschera di contrasto leggera farà la stessa cosa, ma in minor misura, e ci sarà meno da correggere. Per regolare la luminosità del monitor uso un sistema che farà inorridire i puristi ma pazienza: prendo una stampa che considero soddisfacente di qualche mia foto, metto sul monitor la stesse immagini e poi regolo la luminosità del monitor in modo da avere più o meno la stessa sensazione visiva osservando stampa e monitor, e poi lavoro con quella luminosità lì. Di solito funziona. |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 10:30
Nella mia ignoranza sto capendo che manipolando al minimo le foto in pp, mandando in stampa prima provini piccoli su carte diverse e poi scegliendo la carta aggiustando ad occhio mi va benissimo, e non ho anzi da calibrazioni, sonde, profili e tutto il resto |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 10:37
"Per regolare la luminosità del monitor uso un sistema che farà inorridire i puristi ma pazienza: prendo una stampa che considero soddisfacente di qualche mia foto, metto sul monitor la stesse immagini e poi regolo la luminosità del monitor in modo da avere più o meno la stessa sensazione visiva osservando stampa e monitor, e poi lavoro con quella luminosità lì. Di solito funziona." Si fa, ma non si dice... Quello che descrivi Miopia è la prova del 9 che precede l'affidarsi completamente alla procedura individuata. Per la prova colore ti confermo che trovo affidabile il percorso che seguo, chiaramente non può diventare una regola da seguire pedissequamente, ognuno può scostarsene in base alle proprie esigenze... |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 11:32
Avete ragione ragazzi, ma uso quel trick solo per fare prove comparative. “ Per regolare la luminosità del monitor uso un sistema che farà inorridire i puristi ma pazienza: prendo una stampa che considero soddisfacente di qualche mia foto, metto sul monitor la stesse immagini e poi regolo la luminosità del monitor in modo da avere più o meno la stessa sensazione visiva osservando stampa e monitor, e poi lavoro con quella luminosità lì. Di solito funziona. „ Idem come @Mio. Spesso il passaggio finale di pp per la stampa lo faccio di sera con luce soffusa, non dal soffitto, posizionata dietro il monitor dall'altra parte della stanza. Luminosita' dello schermo a 9 tacche su 16 (io la calcolo cosi ), poi pero' il risultato finale lo valuto a 7. |
| inviato il 10 Febbraio 2022 ore 9:40
Intanto complimenti, certamente fa piacere vedere le proprie immagini stampate su supporti insoliti. Se abbassi ulteriormente la luminosità ti avvicinerai ancor di più al risultato di stampa. Attività da seguire giusto al termine del percorso... |
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