| inviato il 28 Luglio 2021 ore 14:29
Giulia, ti ringrazio e mi complimento per la magnifica risposta che mi hai dato, ti meriti tutto il successo possibile, poi sei pure moticiclista e ducatista, moltiplico i complimenti! Quasi quasi ha fatto venir voglia di tornare alla pellicola pure a me! … Velleità , come quella di tornare in moto!! Auguri ancora! |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 14:57
@Giulia. Si la C 330 Pro S è una reflex biottica, costruita sullo schema delle Rolleiflex. ma con ottiche intercambiabili. ottiche che sembrano/sono dei veri e propri binocoli (ed anche questo contribuisce -non poco- al peso dell'accrocchio!). Pe finire, una curiosità: ho visto una persona lavorare, senza cavalletto -a mani libere- con una Mam. RB 67. Era una donna. Annie Liebovitz! Ad occhio e croce, m. 1,90 X ... facciamo 75 kg.? Detto da me che sono un maschiETTO da m. 1,65 X 56 kg. (con mal di schiena!) ... e mi taccio! Ciao, ed auguri! GL |
user140392 | inviato il 28 Luglio 2021 ore 15:51
nessuna sciocchezza, tieni un corredo digitale e uno analogico, con entrambi fai foto, una volta con una tecnologia e un'altra volta con l'altra. mi sento solo di dirti di ponderare bene cosa scegliere per rimanere gestibile sia coi prezzi del materiale che con il trasporto dello stesso durante le uscite |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 16:59
Giulia fossi in te non tralascerei il diapositivo...I chimici ci sono e forse è ancora più facile del B&W (ora...); Quando vedi uscire la pellicola dalla tank con quei colori stupendi...beh!...provaci |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 17:18
Giovanni Leoni, ho chiesto al mio amico e, tanto per cambiare ha anche quella. Mi ha detto di avere la professional F ma ha detto che cambia poco. Come ottiche ha il 50-80-135-180-250 più pentaprisma e paramender (mi ha spiegato che serve per le macro ma chiederò lumi di) Nel weekend farò un salto ad Alessandria a requisirla per un po', e la provo! |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 17:22
Grazie anche a te Paolo! Le diapositive mi hanno sempre attratto ma non le ho mai fatte. Proverò volentieri e se sarà amore, allora ben venga! |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 17:22
Premessa doverosa: Ho sviluppato e stampato dal 1971 e sono approdato al digitale nel 2005. Nostalgia? Tanta! Ho ancora tutto il mio corredo, fotocamere 35mm e 6x6, ingranditore, bacinelle, tank varie, ecc. ma francamente non tornerei mai indietro. Mi tenta solo una cosa: far conoscere tra qualche anno ai miei nipotini la "magia" dello sviluppo analogico, come è bello vedere apparire l'immagine nella bacinella..... perchè è in effetti una sorta di magia che il digitale non ha |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 17:44
A proposito Giulia, non fossilizzarti col medio formato, si fanno cose egregie anche col 35 mm al punto che, in modo particolare con certe pellicole B&W, il medio formato finisce per essere quasi uno spreco di denaro |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 18:25
Grazie per il tuo passaggio Gian Carlo. In effetti, pur essendo un processo chimico, quindi, freddamente scientifico, è come dici tu: magia. Per il resto penso di essere stata fortunata a nascere in un momento storico in cui esiste la doppia possibilità tra analogico e digitale e quindi aver potuto scegliere. Più che mai mi accorgo che chi ha vissuto la pellicola come unico modo per poter fare fotografia (leggi: o questo o niente) nel momento in cui è venuta fuori una tecnologia alternativa, più accessibile e meno faticosa, l'hanno abbracciata senza se e senza ma. A me piace pensare, senza che con questo ci sia un connotato negativo nelle mie parole, che vivendo l'aspetto tecnico e tecnologico senza preconcetti, si riesca a vedere serenamente i vantaggi di ogni mezzo usato e scegliere consapevolmente ciò che si addice al proprio modo di fotografare. |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 18:28
Paolo, sicuramente le diapositive le farò con il 135, anche perché ho visto il costo dei proiettori per il medio formato e mi è venuto male. Comunque pensavo di dedicare il medio formato al bianco e nero e lasciare il formato Leica per il negativo colore e per le invertibili. Dici che potrebbe essere una buona decisione? |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 18:34
Ecco, appunto, tutto sta nello scegliere consapevolmente! Il punto però è che non sempre, che poi è un eufemismo per non dire QUASI MAI, la scelta è realmente consapevole. Fosse stata una scelta pienamente consapevole la gente avrebbe atteso almeno fino all'uscita della EOS 5 D II prima di cominciare seriamente a pensare alla nuova tecnologia, invece di passarvi senza riserve già dei tempi della 30 D |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 18:50
I gusti non si discutono, come molti ho cominciato con la pellicola e la scintilla è stata un corso di fotografia alle scuole elementari, parliamo degli anni settanta. Però se avessi trovato un amico con una bella catena di stampa, sviluppo dal raw in camera chiara, calibrazioni in ambiente a luce controllata (il garage andava bene ugualmente), stampante fine art ink jet, carte di stampa… le cose a mio avviso sarebbero andate diversamente. Avresti avuto comunque grandi soddisfazioni e molti dei concetti di sviluppo appresi in camera oscura li avresti trasferiti al workflow digitale. Ma ormai è fatta, che dire… |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 18:59
ehhhhh si: de gustibus... |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 22:36
Bene Giulia! Fammi sapere! Per inciso , ha ragione -come sempre!- Domenico nel dire delle poche/nulle differenze tra i due modelli! Se, per andare/tornare da Alessandria fossi "di strada" con Pavia, fammi sapere! Ciao. GL |
| inviato il 28 Luglio 2021 ore 23:58
@ilcentaurorosso, ho capito il tuo ragionamento. E sarebbe tutto corretto se la motivazione ad abbandonare il digitale (almeno come sistema principale) fosse stata una delusione nei risultati. Ma così non è perché so benissimo che un corretto workflow dalla lavorazione del file RAW alla stampa fine art ink jet fornisce risultati ottimali. Ma è proprio il procedimento che non mi piace. Dopo ore ed ore, tutti i santi giorni, davanti ad un PC per lavoro, sono stanca di passare ancora del tempo di fronte ad uno schermo, fosse anche per sistemare le mie foto. Per cui sono disposta a sbattermi con reagenti, imbuti, tank, termometri e bacinelle per ottenere risultati che farebbero storcere il naso ai pixel-peeper, amanti del dettaglio al 400%. Mi rendo conto di essere una mosca bianca e che la maggior parte delle persone (non mi riferisco a te in particolare, è un discorso più ampio) si pone come target il risultato a tutti i costi. Però, se la perfezione del risultato, ottenuto peraltro in maniera più veloce e pratica, mi porta ad annoiarmi, allora qualcosa non torna... Da qui la mia scelta. |
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