| inviato il 25 Settembre 2021 ore 11:31
Sì ... un fertile e continuo ritorno sui propri passi, lasciando ancora orme ... di " differente misura ". Cordialmente, Ben |
| inviato il 25 Settembre 2021 ore 19:38
Credo che le mie attuali foto analogiche saranno nettamente migliori di quelle che facevo negli anni 60-90. Il motivo è che nel frattempo ho fatto tante ma tante altre foto, imparando più velocemente e a costo zero grazie al digitale e migliorando comunque con lo studio e l'esperienza. Dove parto praticamente da zero è l'eventuale sviluppo. Sulla stampa in camera oscura non ne parliamo proprio... ma mai dire mai, sono un tipo curioso a cui piace imparare. |
| inviato il 25 Settembre 2021 ore 20:38
Il processo di sviluppo lo impari in qualche settimana ma per affinarlo impiegherai mesi e quaderni su quaderni. |
| inviato il 25 Settembre 2021 ore 21:16
Sicuramente, anche perché nel b/n c'è un mondo... il c-41 già lo vedo più standardizzato e con meno variabili artistiche da interpretare. Poi vabbè, lo sanno tutti che la creatività massima si esprime in stampa in camera oscura, ma lì probabilmente non ce la faccio... vediamo. Devo dire però che quando vedo buone scansioni digitali (scanner) di una pellicola ben sviluppata, le trovo ANNI LUCE lontane da un file nativamente digitale. Quindi già così sono un poco appagato. Lo so, lo so che c'è di meglio. Ma è anche vero che c'è di peggio! |
| inviato il 25 Settembre 2021 ore 22:40
Oddio non sono così sicuro che la creatività di esprima al massimo livello in Camera Oscura, perché nel gioco delle parti (al rovescio in questo caso) sarebbe come replicare a una siffatta affermazione sostenendo, quasi di rimando, che il massimo della creatività la si ottenga, o la si esprima, solo con photoshop. Parliamoci chiaro in Camera Oscura si ottengono, o si possono ottenere, dei virtuosismi certamente interessanti... ma che non sempre sono veri e reali o anche solo verosimili e realistici. In altre parole anche in CO si corre lo stesso rischio, sempre tanto paventato in camera chiara, di dar vita a degli eccessi a dir poco esagerati. |
| inviato il 25 Settembre 2021 ore 22:47
Insomma Ansel Adams era di certo un creativo, in CO ovviamente e prima ancora in fase di ripresa, e con una fine sinergia in entrambi questi campi ha realizzato capolavori inarrivabili, quanto però questi capolavori fossero, anzi siano, attinenti alla scena che si era effettivamente trovato di fronte è alquanto discutibile. |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 8:39
Sì, condivido che la sinergia tra scatto, sviluppo e stampa in camera oscura sia ovviamente la via da seguire, intendevo che tra sviluppo e stampa in camera oscura la parte dove si vede di più il manico e dove puoi caratterizzare meglio i tuoi scatti è la stampa in camera oscura, soprattutto laddove lo sviluppo dei negativi sia abbastanza standardizzato come per il colore. |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:07
intendevo che tra sviluppo e stampa in camera oscura la parte dove si vede di più il manico e dove puoi caratterizzare meglio i tuoi scatti è la stampa in camera oscura, Indubbiamente. Però dobbiamo anche rimarcare che per avere una ottima stampa la conditio sine qua non è sempre quella di avere un eccellente negativo, che si ottiene in primis con una attenta e pesata esposizione e, in secundis, con un altrettanto attento sviluppo del negativo stesso. In definitiva si tratta di una vera e propria catena di lavorazione, laddove cioè il risultato finale è condizionato da ogni singolo passaggio e laddove, soprattutto, un errore in uno di questi passaggi compromette comunque il lavoro finito... insomma per quante pezze tu possa metterci in Camera Oscura, e per quanto virtuoso tu possa essere come stampatore, se ti porti dietro un vulnus è inevitabile che questo vulnus tu finisca per ritrovertelo sulla stampa. Attenuato, si, certamente, forse addirittura ridotto al limite della visibilità... ma te lo ritrovi! |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:27
Verissimo |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:30
soprattutto laddove lo sviluppo dei negativi sia abbastanza standardizzato come per il colore. Indubbiamente lo sviluppo del colore, il classico C-41, è standardizzato al massimo, questo probabilmente anche per garantire una sostanziale parità di trattamento a prescindere dal laboratorio, industriale chiaramente, presso il quale uno si serva, e su questo siamo d'accordo, ma è anche vero che la stampa di un negativo colore è estremamente più complessa che non quella di un negatico B&W... basti pensare per esempio a quante filtrature bisogna ricorrerre al fine di ottenere una stampa perfettamente equilibrata. Insomma direi che ottenere una stampa colore che possa definirsi perfetta, Oddio... ragionevolmente perfetta, sia una cosa estremamente complessa tanto quanto se non più, anzi certamente più complessa che non ottenerne una in Bianco & Nero. |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:40
Fotografare su pellicola ... La vera domanda, nel 2021, è : perché ? È vero che ci sono molte persone che vanno in bicicletta nonostante abbiano inventato le motociclette, per tacere dell' auto, ma lo fanno per sport. Se lo scopo è quello di ottenere una fotografia, usare la pellicola non ha più senso. Se invece non si sa come usare il tempo libero, potrebbe andare, data la quantità di tempo, e di denaro, richiesta. Poi andrebbe considerato lo spazio per la camera oscura e relativa attrezzatura, altrimenti sparirebbe anche il poco senso rimasto Comunque è pur vero che ci sono persone che si divertono a sparare con fucili ad avancarica, ma non adducono giustificazioni tecniche. Personalmente, dagli anni '60 ai primi anni duemila ho fotografato su pellicola, usando dalla Bencini, a varie reflex, leica, rolleiflex, folding 4x5 ecc. Quindi dovrei sapere di cosa sto scrivendo. |
user198397 | inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:46
Dopo questo possiamo anche chiudere. |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:48
Paolo (Mcmlx, non Gentili), non mi sono mai ammazzato per avere una esposizione "precisa" del negativo (molte volte esponevo ad "occhio", quasi tutte le Zenit hanno l'esposimetro KO, oppure facevo affidamento ad esposimetri di dubbia affidabilità)... ma le mie stampe, una volta centrati i tempi con l'ingranditore, mi hanno sempre dato grosse soddisfazioni. Certo, se qualcuno le va ad analizzare troverà che non sono perfette... ma a me (e probabilmente a molti altri) la perfezione non interessa... con questo non voglio dire che accetto tutto... voglio solo sottolineare che non è obbligatorio avere tutto al 100%... c'è chi si diverte e gode anche con meno. Le stampe le faccio per me, non le devo vendere... non verranno sottoposte ad un giudizio che non sia il mio. Paolo Gentili s'è incamminato e sta facendo esperienza... spero che anche Nessunego faccia altrettanto... Scattate, provate, fate esperienza... senza esasperazioni, senza assilli di perfezionismo. Se uno ha dentro di se un perfezionista, state tranquilli che poi viene fuori... Ma prima però è necessario fare i primi passi. |
| inviato il 26 Settembre 2021 ore 9:51
“ Se lo scopo è quello di ottenere una fotografia, usare la pellicola non ha più senso. „ “ Quindi dovrei sapere di cosa sto scrivendo. „ Ecco, ci mancava quello che ti spiega quello che A TE dovrebbe piacere... Ma quanto ce l'avete grosso l'Ego per innalzarvi a dire a tutti quello che è giusto fare o non fare secondo il VOSTRO modo di vedere le cose?! Per dispetto vado a mettere un rullino nella Holga! |
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