| inviato il 13 Maggio 2021 ore 9:35
Pietro per me è argomento decisamente sensibile. E spesso mi sono scontrato con vari fotografi. DEtto ciò, il problema principale è l'emulazione. non credo sia un grosso problema se per 7/8 giorni metto un pò di camole della farina su un sasso pepr attirare il torcicollo o il codirossone....Così come non è esageratamente problematico se prendo una carcassa di tasso e la uso una tantum per attirare un rapace....Idem se uso un richiamo, sempre una tantum per capire se una specie c'è in una determinata zona.... Quando sorge il prbolema? SOrge quando una zona è molto frequentata da fotografi naturalisti che usano quetse prassi...Tanti richiami, tante esche....In questo modo la pressione e l'alterazione delle abitudini è inaccettabile.... E' per questo soprattutto che tali pratiche devono essere scoraggiate....E che persone poco preparate non devono approcciare alla naturalistica così... |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 13:50
Sono d'accordissimo con voi. Però i carnai della riserva - come al Cornino - sono un discorso un po' diverso: rientrano nel tentativo di reintroduzione della specie. Altrove, in Francia per esempio, hanno fatto accordi con gli allevatori in modo che questi lascino gli animali morti in appositi spazi nelle loro proprietà. Così i Grifoni, pur utilizzando lo spazio della riserva per la nidificazione, si nutrono in tutto il territorio circostante. Mettere esche apposite per la foto è invece una deplorevole e spesso vietata abitudine. Secondo me non solo nel caso di animali, a volte ancora vivi e legati al ramo. Del resto, molto spesso le foto sono un set precostituito. Almeno molte di quelle più d'effetto. Qui su juza tempo fa ho visto un Astore con una lepre posizionata sopra la biforcazione d'un ramo: non sarebbe mai riuscito a portarla così in alto. Infatti la foto è sparita subito. |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 13:53
In provincia di Venezia c'è l'oasi lycaena (piena di aironi, uccelli, picchi, serpenti, tartarughe, volpi), l'oasi WWF a Noale, cave di Martellago (però quando non c'è nessuno), laguna di Venezia e molti altri |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 13:56
Mauro i progetti approvati e volti alla conservazione sono ovviamente tutt'altra cosa.... Poi intendiamoci, non è il fare un mese di pastura alla poiana per farle la (solita) foto a creare danni rilevanti.... È il rischio che questo diventi un modus operandi comune, e che poi venga esteso a altre specie.... C'è da stare parecchio attenti a certi comportamenti, sopratutto ora che la fotografia naturalistica sta prendendo molto piede.... |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 14:27
una curiosita'.. oggi percorrevo l'autostrada vicino a yverdon (Svizzera), un rapace piuttosto grosso ha attraversato l'autostrada ad una ventina di metri da terra. Aveva nel becco qualcosa di abbastanza grosso, che ha lasciato cadere sull'asfalto. Non ho fatto in tempo a vedere cosa fosse... secondo voi e' una tecnica che usano, quella di lasciar cadere a terra e poi scendere a mangiare? o tentava di bombardarmi? |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 14:58
Chiaramente se si tratta di un carnaio di una riserva (Cornino ma non solo) è un altro paio di maniche ed è fatto proprio per aiutare delle specie che, anche a causa del cambiamento delle tecniche di allevamento soprattutto in ambienti montuosi, sarebbero in difficoltà. Ma è fatto secondo la legge, controllato da personale addetto che sa quello che fa, non da persone private che cercano l'ultimo scatto che, torno a ripetere, si può ottenere tranquillamente senza esche. Certo richiede più tempo e pazienza, però non è infattibile, anzi. |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 19:59
@ Salt, i Nibbi Bruni son piuttosto comuni nelle autostrade e strade svizzere. E sono opportunisti. Oltre alle riserve, anche nelle oasi capita di nutrire l'avifauna, a volte con una certa valutazione (inverni rigidi) a volte un po' più indiscriminatamente purtroppo. Nei dintorni di Venezia, nelle oasi sopra citate trovi Gheppio, Sparviere, Poiana e Falco di palude. Non con estrema facilità e spesso lontani. Pure in zona lagunare, altro di passaggio e quindi con un po' di fortuna (Aquila di mare e Anatraia a Vallevecchia, Albanella minore e reale, la seconda più facile, Falco Pellegrino e Lodolaio se passano...). A volte il Gufo di palude. O la Civetta. Spesso sono incontri casuali. |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 20:28
la domanda che mi viene è : perchè cavolo uno che non ha alba di cosa sia un rapace (perchè altrimenti ti saresti comprato un libro e avresti studiato ciò che vuoi fotografare e quindi un idea te la saresti fatta) vuole fotografare un rapace? cioè se il tuo interesse è fare tanti like sui social senza sapere nulla di ciò che fai vai in qualche centro di falconieri ti fai le tue foto le spacci per fatte in natura come fanno molti e morta la ... avrai gli stessi like ... altrimenti invece di fare domande stupide (perchè rapaci ce ne sono centinaia di specie con usi e costumi diversi) ti compri un libro e inizi a studiare come si fa normalmente altrimenti è come chiedere dove posso fotografare mammiferi? e rettili? e anfibi? orchidee ... la fotografia naturalistica è fatta per metà di fotografia e per metà di studio e ricerca ... altrimenti fate altro che non fa per voi ... |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 21:51
3/4 studio e ricerca direi....il click è la parte più facile.... |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 22:30
Ciao a tutti, senza andare sui Pirenei dove sono veramente abbondanti, vai a Ceresole Reale nel Parco del Gran Paradiso. Ti fermi nei pressi del col du Nivolet ( lago Agnel ) dalla mattina alla sera e aquila e gipeto sono quasi sempre garantiti. A volte nibbio reale. Vai fuori alta stagione e non sbagli. Ciao Alberto |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 22:43
Non è così semplice.... Io 2 volte su tre non vedo nulla.... |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 8:20
innanzitutto la giornata deve essere quella con le giuste correnti, il gipeto scende regolarmente dalla valsavarenche verso il lago d'agnel, gira sul vallone e scende verso Ceresole per tornare più tardi. Preferibilmente dopo le 11 del mattino con le prime correnti calde. L'aquila solitamente la mattina vola sopra le malghe fra il lago serrù e l'agnel. Comunque la zona di maggiore avvistamento è quella. ciao Alberto |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 8:29
Io li il gipeto lo ho visto un paio di volte, sempre ad inizio estate..se non sbaglio ero sempre al punto panoramico prima della discesa al rifugio... L'Aquila la ho sempre e solo vista in inverno girare sopra chiapili di sopra.... |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 8:33
Concordo con Dario!! |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 8:54
Dario sicuramente ha ragione, però io da persona gentile qualcosa gli scrivo ugualmente. Poi, anche da un post come questo possono nascere spunti interessanti. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |