| inviato il 20 Marzo 2021 ore 18:50
puoi vedere, su due monitor differenti (stessa marca e modello), l'immagine allo stesso modo solo ed esclusivamente se i monitor sono matchati www.eizo.com/products/coloredge/cn_network/ i monitor hanno performance diverse, ad esempio la resa del colore a 80 candele/m è estremamente diversa da monitor a monitor, un monitor economico probabilmente faticherà anche a 120 candele/m, così la visualizzazione della dinamica della luce e l'uniformità di resa oltre che alla tecnologia del pannello, ips, 4k etc ... e anche se la calibrazione sarà gestita a livello hardware o software a 8 bit per canale o a 10 bit per canale ... (oltre alla vetustà del monitor stesso) allo stesso modo cambiano i software per la calibrazione e i colorimetri pertanto i valori che sono restituiti da una calibrazione anche se numericamente sono simili possono dare risultati diversi, aggiungi a tutto questo che devi gestire anche la configurazione del software di post produzione l'ambiente di lavoro e gli intenti colorimetrici ... per questo non conoscendo questi parametri del tuo ambiente di lavoro è più sensato che lo stampatore ti dia dei parametri (i suoi riferimenti) e in considerazione al monitor che utilizzi (anche alla luce ambiente) fare un soft proofing di massima con u profilo fornito da lui ... o meglio, come fanno la grande maggioranza dei clienti, verificare dallo stampatore la tua immagine e fare un test di stampa che valuterai poi conforntando l'immagine stampata con quella del tuo monitor ... |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 18:59
DI norma si imposta una luminosità più elevata per un utilizzo generico (tipo web) e quando si stampa invece si "scende" la luminosità anche in modo abbastanza visibile. Per fare un esempio per un uso generico si imposta una luminosità di circa 120-130 cd/m2 mentre quando si stampa si abbassa il valore anche a 90-100. |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:05
Antonio, dipende dai monitor, non tutti i monitor hanno una resa colore soddisfacente sotto i 100 cdm ... per questo, chi ci lavora usa monitor reference ... noi usiamo 80 cdm per la stampa e 120 cdm per le immagini web ... non esiste una norma ma i limiti dell'hardware ... |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:09
Si Blve concordo. Era una risposta di massima. Io penso che alla fine se si stampa in casa si trova certamente il miglior compromesso facendo qualche prova prima di trovare lo "standard". Se invece si stampa presso laboratori esterni conviene sempre riguardare gli scatti con l'addetto alla stampa per adattare il proprio file alla carta selezionata guardandoli dal monitor calibrato ad hoc. |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:24
Boh non essendo un esperto del settore probabilmente avete ragione voi o forse state facendo solo le pulci ad un processo,quello del colore, che può stare in piedi anche con le dovute approssimazioni del caso. “ Se invece si stampa presso laboratori esterni conviene sempre riguardare gli scatti con l'addetto alla stampa per adattare il proprio file alla carta selezionata guardandoli dal monitor calibrato ad hoc. „ Una cosa che ho dimenticato di mettere tra i punti che ho elencato. Concordo assolutamente ed è quello che mi chiede di fare il mio stampatore di fiducia cosa che non potresti fare affidandosi ad un laboratorio online. La professionalità si paga giustamente |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:53
... stampo professionalmente da 41 anni ... faccio anche corsi di stampa, base per non professionisti, avanzati per i laboratori ... Noi e Daldello siamo gli unici due laboratori in Italia certificati Ilford su 18 nel mondo ... |
| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:55
Blve non volevo mettere in dubbio la tua professionalità. |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 11:21
Commissario ... era per rispondere alla prima parte della tua risposta "Boh non essendo un esperto del settore probabilmente avete ragione voi o forse state facendo solo le pulci ad un processo,quello del colore, che può stare in piedi anche con le dovute approssimazioni del caso" non sono turbato se tu metti in dubbio o meno la mia professionalità, ci mancherebbe, volevo solo significarti che ho maturato un esperienza di lungo corso e i suggerimenti che propongo, che non sono l'assoluto poichè esistono diverse strade per raggiungere il risultato cercato, ma sono indirizzi testati e usati quotidianamente nella pratica. Il processo di stampa è di per se facile, diverso è il discorso di farlo con qualità e costanza di risultati, per questo dico sempre che un non professionista può ottenere autonomamente risultati eccellenti, ma un professionista in più deve garantire questa costanza di risultati e offrire servizi a una pletora variegata di soggetti con esigenze diverse ... |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 15:53
Blve, Commissario (Simone): purtroppo tutto questo per un non addetto ai lavori è molto stucchevole portato a questi livelli. Sono assolutamente sicuro della tua grande professionalità; l'ho scritto anche prima guardando dei video di Blve e apprezzando non solo le capacità ma anche la passione che ci si mette. E comprendo che in certi ambiti tutto questo serva. Comprendo il discorso costanza che per un professionista ha importanza (suppongo che ci si riferisca a un professionista che fa stampe d'arte da vendere, perchè immagino che anche un matrimonialista non abbia bisogno di tanto). Mi pongo però anche il quesito di cosa succedeva un tempo stampando in bianconero in cui era praticamente impossibile avere due stampe esattamente uguali e nessuno se ne faceva un problema, anzi considerava un valore aggiunto l'unicità dello scatto. Capisco, quindi, anche Simone-Commissario che in pratica poneva il dubbio di non arrivare a spaccare un capello in quattro. Dal mio punto di vista, non inorridite, mi sono abbastanza "rotto" di procedere in continuazioni a calibrazioni, softproofing, RIP e compagnia bella: stampo in proprio, faccio provini come una volta e quando raggiungo quello che desidero, stampo. Se in grande formato c'è un pelino da modificare, ristampo. Punto! ma lo faccio da me e mi fermo se la cosa mi soddisfa. Uso un paio di tipi di carte che conosco bene e amen! Ovviamente, se stampassi da te (Blve) otterrei più rapidamente il risultato e avrei costanza (quella costanza che non cercavo spasmodicamente quando stampavo in bianconero)o forse mi piacerebbe talmente tanto quello che vedo sui tuoi magnifici monitor che non saprei vedere differenze. Non so |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 16:58
“ Salve a tutti, volevo capire se le foto che mandiamo in stampa devono avere un'esposizione maggiore della foto stessa, dal momento che se guardate sul web, gli schermi dei nostri dispositivi sono retroilluminati. „ Non capisco bene cosa vuoi dire. In genere le foto a stampa risultano più scure di quelle che vediamo a monitor, e quindi bisogna prepararle nel modo giusto prima di mandarle a stampare (o stamparcele da noi). Per avere qualche risultato in questo come è già stato detto ci vuole un monitor a posto e poi utilizzare i profili che i siti di stampa mettono a disposizione per poter vedere sul monitor qualcosa di simile alla stampa che avremo, e questo mi sembra chiaro. Ma non credo che sia un buon sistema esporre, al momento dello scatto, per le foto che poi andranno in stampa, in modo diverso da come si esporrebbe per quelle che saranno viste sul web. L'esposizione deve essere pensata per registrare i dettagli e i colori della scena in un certo modo che decidiamo, per esempio se il contrasto è troppo posso decidere di esporre per salvare il dettaglio nelle alte luci, se è quello che mi interessa, e lasciare che le ombre diventino nere, o, al contrario magari decido di bruciare completamente o in parte il cielo per avere le ombre ben leggibili, o di cercare una via di mezzo. Questo mi serve per cercare di fissare nella foto quello che mi interessa che si veda bene, cioè che nella foto ci siano le informazioni che voglio che ci siano. Quando espongo non devo pensare ad altro. Poi in un secondo tempo deciderò che magari l'immagine dovrà avere un aspetto più chiaro o più scuro di come mi si presenta in prima battuta sul monitor, secondo il mio gusto e anche pensando se la foto dovrà essere stampata o no. Ma se sovraespongo al momento dello scatto perché poi le foto dovranno andare in stampa otterrò solo immagini che hanno perso dettaglio (più o meno) nelle alte luci. |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 17:43
Claudio ... esattamente, se tu usi quelle carte che conosci in un flusso di lavoro che è sempre quello puoi ottenere risultati eccellenti perchè sopperisci ai tecnicismi con l'esperienza, la vera differenza (al netto delle conoscenze di base) tra una stampa casalinga e una di un laboratori è l'utilizzo dei RIP di stampa che sostituiscono i drivers della stampante consentendo interventi più mirati, un migliore soft proofing, la profilazione e l'ink limit ... Per la stampa del b/n analogica è vero che si lavorava molto ad occhio ma sopratutto negli anni 90 i laboratori di un certo spessore e per lavori "qualificati" usavano spesso dei densitometri per verificare i neri e si cercava di usare una filiera di lavoro controllata (sopratutto le temperature dei bagni con vasche termoregolabili) e verifica del grad di acidità/basicità degli acidi... certo il lavori mascheratura e di schiarimento delle ombre col ferrocianuro di potassio erano "artistici" ma facevano anche l'unicità dell'opera ... MiopiaArtistica ... se fotografi in modo generalistico ok ma se hai una committenza che chiede dei lavori indicando quale sarà l'output bisogna pensare a questo al momento dello scatto. Se devi fare dei redazionali che saranno stampati è molto importante che l'immagine sia ben bilanciata intervenendo nelle dinamiche della luce poichè la stampa offset o similare ha poca gamma dinamica, se devi fare delle stampe fine art per esposizioni, eventi o destinate alla vendita dei canali fine art è importante gestire bene le alte luci le ombre si recuperano poi, in post decidi la grinta dell'immagine anche con interventi importanti. Spesso veniamo coinvolti nei progetti commerciali già al momento della ripresa per consulenze e prove di stampa ... |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 18:23
Blve: ti ringrazio, ma lo dicevo perchè sembra, nei vari post seguiti qui su Juza che la stampa sia una cosa per pochi cospiratori massonici che hanno conoscenze interdette agli umani. E questo, in fondo, allontana sempre di più dalla stampa la massa dei fotoamatori, anche quelli di buon livello, facendo innalzare inevitabilmente i costi; ritengo che tutto questo faccia male, alla fine, anche ai pochi veramente qualificati qualificati come te e il tuo laboratorio. Rimarranno solo pochi per pochi... |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 18:42
“ se fotografi in modo generalistico ok ma se hai una committenza che chiede dei lavori indicando quale sarà l'output bisogna pensare a questo al momento dello scatto. Se devi fare dei redazionali che saranno stampati è molto importante che l'immagine sia ben bilanciata intervenendo nelle dinamiche della luce poichè la stampa offset o similare ha poca gamma dinamica, se devi fare delle stampe fine art per esposizioni, eventi o destinate alla vendita dei canali fine art è importante gestire bene le alte luci le ombre si recuperano poi, in post decidi la grinta dell'immagine anche con interventi importanti. Spesso veniamo coinvolti nei progetti commerciali già al momento della ripresa per consulenze e prove di stampa ... „ Sono d'accordo, ma quando si fotografa credo che occorra produrre un file RAW che contenga le informazioni che vogliamo salvare. Dopo di che in PP si può fare di tutto, anche ridurre la gamma generale di contrasto dell'immagine, se serve quello, ma se ho bruciato le alte luci in modo irrimediabile mi attacco al tram, qualunque sia la destinazione finale dell'immagine, perché ho perso dei dati che non mi posso reinventare. Ovviamente le foto in studio, dove c'è completo controllo sull'illuminazione, si possono e si devono pensare già in funzione della destinazione dell'immagine, ma non credo che Seeker78 avesse in mente questo. |
| inviato il 23 Marzo 2021 ore 22:50
Blve, quello di cui parli un'idea generale ce l'ho, leggendo qua e là e tempo fa avevo visto la tua intervista su yt ma non sapevo fossi tu . Mi manca un buon monitor e il relativo software, verranno più in là, per il momento mi faccio andare bene quello che uso e non sono deluso dalle stampe. Miopiartistica il discorso è molto più semplice, forse nel post non è chiaro ma ho cercato di spiegare meglio nei commenti e cioè mi interessava capire se l'immagine che pubblico in internet, mettiamo anche sui siti di vendita, deve essere ottimizzata per come piace a me il lavoro finale visto a monitor o pensando anche alla stampa, in particolare per quanto riguarda i neri (ma anche tutti gli altri toni) che per quanto sia buona la stampa vengono per forza di cose più scuri di come sono visti a monitor ,in quanto è il supporto che è diverso e lo schermo è retroilluminato. |
| inviato il 24 Marzo 2021 ore 10:55
“ Miopiartistica il discorso è molto più semplice, forse nel post non è chiaro ma ho cercato di spiegare meglio nei commenti e cioè mi interessava capire se l'immagine che pubblico in internet, mettiamo anche sui siti di vendita, deve essere ottimizzata per come piace a me il lavoro finale visto a monitor o pensando anche alla stampa, in particolare per quanto riguarda i neri (ma anche tutti gli altri toni) che per quanto sia buona la stampa vengono per forza di cose più scuri di come sono visti a monitor ,in quanto è il supporto che è diverso e lo schermo è retroilluminato. „ Sì, adesso ho capito. Quel che comunque volevo dire io è che quel che ti serve quasi sempre non lo risolvi in fase di scatto, dove invece decidi la migliore esposizione per fare in modo che nella foto ci siano tutti i dettagli che vuoi tu. Se il file che produci contiene tutto quel che serve poi l'immagine puoi decidere di farla più scura o più chiara come vuoi tu dopo, in PP, e non danneggerai la qualità. E' in postproduzione che ti devi preoccupare che la foto sia ottimizzata per la stampa. Un'eccezione potrebbe essere quando si scatta in studio, dove si possono controllare le luci completamente e allora si può già pensare a creare un'immagine adatta alla stampa, sia come luminosità ma soprattutto dal punto di vista del contrasto. |
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