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Vabbè, dai... però adesso non fasciamoci la testa prima di essercela rotta e non creiamo preoccupazioni premature. Intanto si fa una prova con quelle nuove calzature e calzini più adatti.
user12181
inviato il 12 Dicembre 2020 ore 23:15
Continuando a meditare sui vecchi rimedi, ho seguito la pista degli stivali di feltro e dove sono arrivato? Ai mitici Walenki dei contadini russi in feltro di pura lana di pecora... www.mdr.de/heute-im-osten/walenki-schuster-102.html Qui sotto la dimostrazione di un ameno youtuber tedesco. Da ricordare che i tedeschi, privi di walenki, assediati a Stalingrado rimasero senza scarpe, oltre che tormentati dalla dissenteria. Coprivano i piedi con stracci, carta e paglia, inevitabilmente smerdacchiati. Il fetore insopportabile nei loro buchi sotterranei dovette contribuire alla resa di Paulus (probabilmente smerdacchiato anch'egli sotto il cappottone da Feldmaresciallo, aveva una gastroenterite di origine nervosa...).
Anche gli italiani sul Don, con scarpe del tutto inadatte, con suola sintetica autarchica che si sfaldava rapidamente, invidiavano ai russi i walenki (valenki). Dopo il video seguono alcune foto, si vede anche che i walenki sono ancora in servizio nell'esercito russo. Quando il gioco si fa duro...
Murmunto,. In Altoadige si produce e si usa parecchie cose in feltro, e anche un modo per smaltire la lana di pecora.
Luigi,. Non sarebbe una brutta idea,devo provare
user12181
inviato il 15 Dicembre 2020 ore 13:45
Sì, ma pare che i valenki siano speciali, lì si arriva tranquillamente a -40. C'è una foto di Tolstoy www.google.com/search?q=tolstoj+in+winter&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ve con i valenki (beh, non è che si capisca molto) sulla neve in mezzo ai meli (guarda caso) di Jasnaja Poljana. Vedi qui, parla del suo meleto, aveva importato i meli dal Sud Tirolo, anzi la varietà della Val di Non... e li curava di persona. it.m.wikipedia.org/wiki/Jasnaja_Poljana Li portano anche in Siberia, ce ne sono di diversi spessori, anche pesanti per il freddo artico. Piuttosto (capisco che non è il caso di insistere con i valenki ), guardando ancora (la cosa interessa comunque anche me), ho trovato che vengono consigliate Vapor barrier da mettere come strato intermedio tra due paia di calze, sotto una più sottile e sopra una più spessa di lana www.outdoors.org/articles/amc-outdoors/want-warmer-feet-on-your-winter . Ma praticamente basta un sacchetto di plastica, come fanno alcuni.
Come detto da marco, anche io consiglio le scarpe Sorel. Le ho avute e per il freddo mi sono trovato benissimo. Poi utili anche tutti gli altri suggerimenti. Con freddo estremo ho usato anche integratori di citrullina malato. E' un vasodilatatore naturale (si estrae dal cocomero) ed aiuta a tenere una buona circolazione nelle gambe. Per quanto mi riguarda ha contribuito a migliorare le temperature. Ciao
Grazie mille a tutti,ho letto con piacere i vostri consigli. Ho ordinato i Sorel da voi consigliati, attivano domani,poi vi dico
user12181
inviato il 19 Dicembre 2020 ore 0:31
Ancora a proposito di piedi al caldo, un'appendice. I Thorlo mountaineering sono usciti dalla quarantena e dopo ulteriore adeguata spruzzata di igienizzante e sosta sul termosifone per cuocere eventuali covid superstiti, sono stati ai miei piedi per due giorni sulla neve, da soli, senza seconda calza, ieri con i Ladakh e le caspole, ma con la punta dello scarpone che nella camminata affondava nella neve, oggi con i leggerini e assai poco invernali, anche se perfettamente impermeabili, La Sportiva Trango trek leather gtx, senza caspole, neve in buona parte pressata dalle motoslitte e gelata. Beh, devo dire che si sono comportati benissimo, sono molto spessi e morbidi, elastici non solo alla trazione, ma anche alla pressione e perciò piacevolissimi sul piede, e molto caldi. Nulla a che vedere con i Mico, pure di lana (non so se anche altro) e piuttosto spessi, ma privi di elasticità e infeltriti da qualche lavaggio in lavatrice a 30°, che ho usato finora in inverno, sempre in coppia con altri. I Thorlo (lana e acrilico thorlon della casa) si lavano in lavatrice normalmente a 40°, rivoltati. È raccomandato l'ammorbidente per lubrificare la fibra e mantenerli morbidi. Vedremo in futuro. Domani li provo, sempre da soli, con i La Sportiva Nepal trek evo, porto i ramponcini.
P.S. Per quanto riguarda il vasodilatatore scaldapiedi, prendo già 7,5 mg al mattino e alla sera di Zofenopril, ACE inibitore. Gli ACE inibitori rafforzano la produzione di ACE2, (enzima buono che ha un'azione vasodilatante addomesticando l'ACE cattivello infiammatore e vasocostrittore). Il povero ACE2 è attaccato dalla famigerata proteina spike del covid, che in questo modo disinibisce l'ACE devastando i polmoni. Dunque anche il mio Zofenopril fa più di qualcosa contro l'opera malvagia del virus nei polmoni, ormai è (quasi) accertato. www.corriere.it/salute/cardiologia/20_dicembre_11/covid-farmaci-l-iper Alla fine dell'articolo credo ci sia un errore di stampa:"farmaci ipertensivi" va corretto con "farmaci antipertensivi"
@Murmunto.....solo una piccola precisazione sull'azione dell'ammorbidente....non lubrifica un bel nulla, ma contiene solamente componenti atti a rallentare l'asciugatura del capo lavato, impedendo così una secchezza superiore delle fibre. Va da sè che la cosa può essere utile con il caldo estivo, molto meno in inverno...(a meno che uno in casa tenga 28° come temperatura...)
user12181
inviato il 19 Dicembre 2020 ore 10:32
C'è scritto nelle istruzioni di lavaggio, forse gli ammorbidenti americani lubrificano..., o forse ho toppato la traduzione..., controllo. No, non pare: "lubricate"=lubrificare.
"For longer product life, maximum protection and comfort, wash and dry inside out (to fluff up the pads) using liquid fabric softener after each use (to lubricate the fibers and longer life). For optimal benefits, liquid fabric softeners are always recommended."
quindi, io sono l'unico fortunato che va a potare sulla neve (o ghiaccio) con stivaletti economici del decathlon e calza da montagna sempre del decathlon senza che gli congelino i piedi? ma che azzo avete al posto del sangue? acqua distillata?
Forse ti è sfuggito che quello è il problema dell'autore del topic....nel mio caso, ad esempio, ho specificato che la questione si poneva in notti passate a -15/16° "fermo" al telescopio....se pensi che sia la stessa cosa di potare, forse è il caso che rivedi alcune cosette...
@ rigel: ragazzo, ho fatto anch'io nottate al telescopio e al gelo. E forse prima di te (ti conosco da altri forum di astronomia se il tuo nik è lo stesso ma il mio non ti riguarda )
Per cui non parlarmi di freddo, io d'inverno ci lavoro da sempre, non sto in un ufficietto col sederino al caldo .
Quando vuoi vieni a farti 8 ore a potare la vigna a gennaio con la nebbia, se resisti ti regalo una bella fornitura di vino che, magari, ti riscalda l'anima e il fisico...
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