| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 19:46
Direi proprio di si Elia |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 20:07
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Grazie mille Hbd, non sapevo che wetransfer generasse anche link oltre ad inviare una mail...
Si impara sempre molto su questo sito.
Allego il suddetto link per visionare i raw delle foto. Credo che la resa sia ottima, ma i vostri occhi sono probabilmente molto più esperienti dei miei.
we.tl/t-el83neepTe
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Dalle foto è arduo valutare più di tanto la resa dell'ottica, in quanto la sensibilità iso è abbastanza elevata, le uniche zone sufficientemente a fuoco sono al centro del fotogramma, e il soggetto scelto è abbastanza critico per ottenere una messa a fuoco accurata, sia per il basso contrasto che per il fatto che alcune aree sono più piccole del punto af selezionato.
Inoltre, ottiche del genere non forniscono una resa eccelsa nei close-up, dato che sono state studiate per fornire prestazioni ottimali ad altre distanze di messa a fuoco.
Sarebbe meglio fotografare un foglio di quotidiano appeso a una parete, posizionando la macchina su un treppiede, e lavorando a iso 100.
Questo, assumendo di voler eseguire altri test: se l'ottica risulta soddisfacente per l'uso che ne devi fare, la cosa diviene secondaria. |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 22:33
Sinceramente era solo per verificare che l'esemplare in questione non fosse eccessivamente morbido come qualcuno sopra diceva poter essere possibile, non per verificare che fosse effettivamente una lama o quant'altro. Eventualmente farò prove più accurate io al momento del test, magari alla ricerca di aberrazioni cromatiche e flare, oltre che verificare quanto mi state dicendo e consigliando.
La cosa certa è che il bokeh è proprio bello. |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 22:40
“ magari alla ricerca di aberrazioni cromatiche e flare”
Aberrazioni ne troverai ma a me non dispiacciono e poi le puoi levare con un click in post.
Flare non ne troverai, il 24-70 2.8 I ha un'ottima resistenza al flare.
Sul bokeh, ti confermo che il tuo esemplare e' in linea con il mio, e' davvero bello e cremoso il suo sfocato.
E' una bella lente, diaframmata ha tutta la nitidezza che vorrai |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 23:38
Sono convinto, grazie mille del tuo aiuto, e di chi in generale ha speso del proprio tempo per consigliarmi. Sono sicuro che avrò ottime soddisfazioni. |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 0:11
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| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 1:15
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Sinceramente era solo per verificare che l'esemplare in questione non fosse eccessivamente morbido come qualcuno sopra diceva poter essere possibile, non per verificare che fosse effettivamente una lama o quant'altro. Eventualmente farò prove più accurate io al momento del test, magari alla ricerca di aberrazioni cromatiche e flare, oltre che verificare quanto mi state dicendo e consigliando.
La cosa certa è che il bokeh è proprio bello.
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A distanze di messa a fuoco prossime a quella minima è normale che ottiche simili non offrano prestazioni eccezionali, non essendo obiettivi macro, che invece sono ottimizzati per lavorare al meglio sulle distanze brevi. Pertanto hai testato l'ottica in una delle condizioni d'uso meno favorevoli: a distanze di messa a fuoco maggiori la resa dovrebbe migliorare. |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 8:46
Ordunque Elia fatte salve le annotazioni di cui sopra sulle diverse, e sempre troppo alte, sensibilità usate direi che la resa, quantomeno in asse, sia molto buona e in linea con la media degli zoom transnormali dell'epoca della pellicola, non eccezionale per gli standard dettati dal digitale quindi, lo sfocato invece è favoloso... quindi del tutto irragiungibile per le ottiche moderne  |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 9:18
quoto Paolo per quanto ha scritto qui e un pò più su...
...ah...quanto conta l'esperienza della pellicola... |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 21:40
E' davvero così distante la resa della pellicola rispetto al digitale? |
| inviato il 16 Dicembre 2020 ore 8:51
Di più!
Se poi la pellicola che prendi come riferimento è una diapositiva proiettata, e la proiezione è curata ad Arte, ti rendi conto immediatamente di quanto sia artificiale la resa del colore digitale.
È vero che disponendo di una discreta esperienza in PP il risultato si innalza di molto... ma la resa morbida, anzi plastica nella riproduzione dei mezzi toni e delle sfumature, sia quelle cromatiche che esposimetriche tipiche della pellicola il digitale, per quella che è la sua stessa natura, non l'ha e non l'avrà mai. |
| inviato il 16 Dicembre 2020 ore 19:20
Io ho sempre visto la fotografia a pellicola come "per professionisti", nel senso che se sbagli uno scatto non lo recuperi, e tra l'altro ne hai solo un numero molto limitato a disposizione da poter fare prima di cambiare rullino. Non so, ha una filosofia completamente diversa |
| inviato il 16 Dicembre 2020 ore 19:54
Beh Doc quel che affermi riguardo alla irreparabilità di un eventuale errore (nella fotografia a pellicola) è vero fino a un certo punto perché qualche correzione, anzi più di qualche correzione, è possibile nel caso della pellicola negativa in Bianco&Nero.
Un poco più difficoltosa, e con molti più limiti, è la correzione di possibili errori nel caso del negativo colore.
Dove invece un eventuale errore è del tutto irreparabile è nell'uso della diapositiva... questa in effetti non consente alcun tipo di intervento a posteriori.
Dove invece hai perfettame ragione è nel valore "didattico" della fotografia chimica che, proprio a causa dei suoi molti limiti, impone una attenzione e un rigore, in fase di ripresa, che è quasi sconosciuto nel caso della fotografia digitale. |
| inviato il 16 Dicembre 2020 ore 19:58
“Numero molto limitato” è soggettivo.
Per me un rullino dura troppo, preferisco il medio formato e i 12 scatti. |
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