| inviato il 08 Dicembre 2020 ore 23:34
“ Io ci abito vicino quindi la piazza oltre ad averla fotografata la frequento spesso e volentieriMrGreen „ Non so se dipende dalla presenza delle palme, o dalla non ricerca (in fase di scatto ed i n PP) di tridimensionalità, però sono veramente belle. |
| inviato il 08 Dicembre 2020 ore 23:39
Eh, io scatto al momento e do importanza principalmente al soggetto che è dentro la scena....non essendo un buon tecnico probabilmente non saprei nemmeno realizzare una foto tridimensionale anche perché non ho ben capito cosa si intende per tridimensionale |
user177356 | inviato il 08 Dicembre 2020 ore 23:39
“ Io non sono un "purista" della fotografia, e la fotografia la faccio come voglio io, quello che mi dà noia, ce lo levo. „ Condivido al 124%. Alessandro, il tuo "spiegone" è utilissimo e sicuramente condivisibile; l'unico elemento che mi sento di aggiungere è la cosiddetta "scala di profondità dei colori", molto utilizzata nel cinema, soprattutto di animazione (la scala a sinistra è quella standard, quella a destra vale invece per le immagini su sfondo chiaro):
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| inviato il 08 Dicembre 2020 ore 23:42
TherealB mi hai bloccato?non posso intervenire sui tuoi thread non capisco il motivo |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 0:37
@Commissario71.Per come la vedo io,mentre il senso prospettico induce a dimensionare o collocare un soggetto seguendo delle direttrici geometriche,la tridimensionalità è una sensazione più astratta e come tale viene indotta dalla gradualità delle sfumature dei colori, delle luci e delle ombre che pur senza un riferimento danno un senso di profondità alle forme del soggetto. Ovviamente le differenze si evidenziano guardando l'immagine a dimensioni ragionevoli,su immagini francobollo và bene tutto. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 6:38
Io non sono un tecnico, sicuramente non conosco tutte le regole "scientifiche " per ottenere un determinato effetto ottico, neanche conoscevo la scala di profondità dei colori postata da realb, sicuramente utile ma ,almeno in fotografia di paesaggio per me inutilizzabile perché la natura i colori li decide da sé. L'unica cosa che posso dire è che la luce e la sua ombra è fondamentale per ottenere una sensazione di tridimensionalità e le tre foto postate da pollastrini per me di tridimensionale non hanno proprio nulla,infatti l'illuminazione è piatta e non ci sono ombre. Una foto con un 14mm restituisce sicuramente un'immagine più immersiva della scena ripresa ma non è condizione sufficiente per ottenere un'immagine tridimensionale. Penso altresì che la tridimensionalità non esista ma solo una sensazione data esclusivamente dalla distribuzione particolare della luce e "forse" dello sfocato ma neanche di questo sono del tutto sicuro. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 7:17
@Matt Winston "..e che le foto si fanno solo con obiettivi incredibilmente luminosi nitidi e mirabolanti.." A me piace lo roba fatta bene e mi levo degli sfizi, ma io sono estremamente pragmatico e non ho mai detto che ci vuole roba blasonta per fare foto tecnicamente ineccepibili. Ho invece sempre detto esattamente il contrario, che lo standard qualitativo medio della roba normale oggi basta ed avanza per tutto, e l'ho provato. Ho aperto delle discussioni in cui dimostro, sempre con RAW scaricabili, che delle stampe fatte con attrezzatura ottima sono indistinguibili da quelle fatte con attrezzatura di merda, e che il cromatismo di un'ottica da 2350 euro è indistinguibile da un'altra ottica da 650 euro, e che un cellulare da 199 euro fa foto stampate praticamente indistinguibili da quelle fatte con Zeiss Milvus 35 F 2, il cui solo paraluce costa 234 euro. Confermo che le ML, tutte, hanno dei mirini che io giudico di assoluto pattume, cessi neri e puzzolenti, rispetto ad un mirino ottico serio di una Reflex professionale di qualsiasi marca. Sempre che tu non sia in malafede, e speriamo di no, tu non solo leggi con estrema superficialità quello che scrivono gli altri, ma soprattutto travisi quello che scrivono gli altri, e questo non è cosa buona. Oltre a farci delle figure meschine, ti fai prendere sui maroni dagli altri: insisti e ti banno anche io come ha già fatto The RealB. Ora sai il perchè lo ha fatto. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 7:28
“ Confermo che le ML, tutte, hanno dei mirini che io giudico di assoluto pattume, cessi neri e puzzolenti... „ A meno che l'Ing. Pollastrini li abbia provati TUTTI - cosa della quale si può dubitare - quest'affermazione è pura petizione di principio. È vero che i mirini ottici hanno dei vantaggi: la visione naturale che restituiscono è impareggiabile; però l'EVF fa vedere la scena così come la legge il sensore; e il sol fatto che nelle mirrorless questo porti, salvo casi eccezionali, all'assenza del fenomeno orrido del front/back focus, è un motivo per preferirle. Un secondo motivo che me le fa preferire è il poter rivedere le foto appena scattate, nell'EVF, con un ingrandimento e un colpo d'occhio eccezionali. Quanto appena precede, sia ben chiaro, nella mia modesta opinione. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 7:29
"Quanto appena precede, sia ben chiaro, nella mia modesta opinione." Tu hai la tua, io ho la mia. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 9:27
Matt Winston, non devo difendere Pollastrini, sa farlo da solo, ma siccome anch'io sono uno che cancella tutto ciò che è considerato disturbo avrei anch'io tolto quelle orribili palme, sii onesto con te stesso, metti di fianco le tue foto e quelle di Pollastrini e poi datti una risposta. saluti. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 9:28
“ Confermo che le ML, tutte, hanno dei mirini che io giudico di assoluto pattume, cessi neri e puzzolenti, rispetto ad un mirino ottico serio di una Reflex professionale di qualsiasi marca. „ . . . premetto che non ho un linguaggio così colorito ma il mondo è bello perchè vario, ammiro e mi piacciono pure i termini forti. Tornando ai mirini: nemmeno io ho molta simpatia x gli EVF, hanno si dei vantaggi ma danno pure problemi alla vista, il mirino ottico è senza dubbio migliore. Tornando in tema con la percezione tridimensionale ritengo sia una particolare caratteristica di ricostruzione intellettiva del nostro cervello che riceve informazioni in sequenza dagli occhi spostando le aree di focalizzazione come se fosse uno scanner 3D. Il processo di ricostruzione visiva 2D per suscitare un senso di tridimensionalità va giocato su: - elementi chiaroscurali - sulla nitidezza dell'elemento portante che spesso è centrale o leggermente decentrato. - sulla minor nitidezza degli elementi periferici. - sullo sfocato progressivo verso le zone periferiche del fotogramma. - sul punto di ripresa fondamentale in un paesaggio prospettico - sulla distribuzione delle cromie e della loro saturazione. utilizzando ottiche super corrette e super nitide, colori chiari e piallati, molto dettaglio, quasi o nulla vignettatura e ombre troppo aperte perdo quegli elementi che producono una foto tridimensionalmente piacevole e accattivante per l'interpretazione visiva. Le fotocamere moderne e ottiche moderne unite ad un certo stile invasivo in PP possono favorire un'appiattimento generale delle immagini ma non siamo di certo obbligati ad adottarlo. Nella attrezzatura di cui dispongo le fotocamere che più aiutano a mantenere una caratteristica di fascino fotografico sono la mia vetusta 5D1, la Fuji xpro1 e la D200, altre fotocamere + moderne tendono ad appiattire lo scatto ma la PP gioca sempre un ruolo fondamentale. |
| inviato il 09 Dicembre 2020 ore 9:40
Dopo l'intervento di Cirillo credo si possa chiudere definitivamente il post. |
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