| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 15:47
Concordo totalmente con Dodo, è fondamentalmente quello che avevo affermato anche io. |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 15:48
anche perché non solo le lenti i circuiti i motori ecc ecc io sto in pista e appena posso metto tutto all'ombra...le reflex soffrono poco ma esempio se fai video dissipare il calore comincia ad essere un problema... PS ho la macchina nera...mai più la prossima sicuramente bianca! |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 15:49
Pentax allora ha fatto apposta per te tutta la linea di ottiche fufu e la K1, rigorosamente silver! |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 15:53
...mai presa un'auto nera, anche se in taluni casi dà molta eleganza e può essere bellissima(se sempre tenuta perfertamente pulita e lucida) ma quando è caldo alcuni giorni può diventare rovente che a toccarla ti scotti... e devi andare giù pesantemente di condizionatore per non avere un forno. Con auto bianca o chiara meno surriscaldamento, non devi pulirla tutti i giorni... magari è solo un pò meno sofisticata |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 15:56
si si infatti mai più soprattutto per chi viaggia in estate neanche con il clima si raffredda a volte quando suori sono 35 gradi |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:01
Caspita che furfanti che sono questi costruttori di corpi e lenti! Hanno pensato alla dilatazione col caldo ma non al restringimento dei materiali col freddo |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:04
Tutti i problemi del futuro riguarderanno il raffreddare (ambienti, oggetti, persone), non lo scaldare... purtroppo. |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:13
Avevo ragione quando dicevo che le foto scattate ai poli erano fake! Come potrebbero scattare con -50° dato che si sballano le tolleranze dei materiali |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:26
forse dimentichi che il caldo è molto più veloce del freddo nei materiali. |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:29
@Giordanzo Ironie a parte, il concetto è che con -50 son davvero pochi i materiali con i quali si può lavorare... e infatti, nel caso, li riparano con protezioni adeguate. Anche per proteggere le batterie, che potrebbero avere cali di potenza. Ma anche una persona regge poco a -20 o -30. Sono casi troppo estremi questi da considerare. ..... detto questo di solito si considera come range operativo di molti materiali tecnici tra 0 e 40 gradi. Lavorare col freddo a -10 o 0 e lavorare con 20/30 gradi induce cambiamenti ridotti generalmente tollerabili. Se invece arrivi ai 60-70 gradi interni all'obiettivo nero, che resta sotto al sole a luglio... allora potrebbe essere un problema la dilatazione del materiale. L'escurisone termica del materiale potrebbe essere attorno ai 70 gradi, e qui le dilatazioni potrebbero influire sulle tolleranze e quindi corretto funzionalmento di un sistema di precisione come è anche un obiettivo fotografico. |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:37
anche il 70/200 GM sony è bianco penso che allo stato attuale è un modo di evidenziare l ottica con il logo che sul bianco spicca di più |
user209843 | inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:39
“ Caspita che furfanti che sono questi costruttori di corpi e lenti! :-P Hanno pensato alla dilatazione col caldo ma non al restringimento dei materiali col freddo Eeeek!!! „ “ Avevo ragione quando dicevo che le foto scattate ai poli erano fake! Come potrebbero scattare con -50° dato che si sballano le tolleranze dei materiali MrGreen „ Forse perché la dilatazione avviene con l'aumento delle temperature? Mentre all'abbassarsi delle temperature subentrano altri problemi ma non il restringimento? |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:45
"Perchè i tele sono bianchi? " Non è vero che lo sono: lo sono solo alcuni. E quelli che lo sono, lo sono per tecnolgia produttiva ormai obsoleta, vecchia stantia, o per tradizione (......speriamo per quella). Oggi le fotocamere e le ottiche civili e normalissime, vanno anche nello spazio, sulle navicelle spaziali, e fanno foto, sono operative, sia in attività dentro la stazione spaziale , ma, e soprattutto, fuori la stazione spaziale, nelle "passeggiate" spaziali. E lì non c'è atmosfera ad assorbire l'irraggiamento solare: quando l'apparato è illuminato dal sole va molto su in temperatura, l'ottica ben oltre gli 80° C, mentre quando operano in ombra, vanno molto giù in temperatura, molto sotto lo 0° C. www.nikon.com/news/2017/0825_nasa_01.htm ".....and for recording intra- and extravehicular activities at the International Space Station (ISS)." Circa trenta anni fa, rilevato di persona presso l'Angeniux, che aveva un contratto dalla NASA per fare le ottiche dell'Hasselblad che andavano nello spazio, non ce la facevano a fare ottiche che lavoravano nello spazio sia in illuminazione piena solare che in ombra, perché gli si scollavano i doppietti delle ottiche per il grande salto termico nel passaggi dalla luce diretta, all'ombra assoluta dello spazio profondo, e l'Angenieux faceva per la NASA delle ottiche senza colla per i doppietti, i doppietti erano fatti con precisione ben oltre il micron per avere un contatto molecolare di superficie che rendeva non più necessaria la colla. Ma da allora sono passati trenta anni, ed oggi fare ottiche che operano in quelle condizioni ambientali difficili, dure, è tecnologia corrente, normale. Dunque il bianco per abbassare la temperatura dell'ottica, qui, sulla Terra,oggi, anno quasi 2021, se l'ottica è fatta bene, è solo per rispetto di una tradizione. Se invece l'ottica tecnologicamente è vecchia, stantia, con vetri o flange di allocazione lenti ad alto coefficiente di dilatazione termica, ossia poco buoni, doppietti incollati con colla vile, ed alla via così, allora anche oggi lo devono fare bianco, ma misurato col metro di oggi è roba vile. Detta in altre parole: il bianco sulle ottiche oggi è da guardare con sospetto. |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 16:58
@Alessandro Pollastrini è quello che ho pensato anch'io, solo che non ho voluto scomodare quelli dell'ISS nello spazio |
| inviato il 06 Dicembre 2020 ore 17:04
“ Oggi le fotocamere e le ottiche civili e normalissime, vanno anche nello spazio, sulle navicelle spaziali, e fanno foto, sono operative, sia in attività dentro la stazione spaziale , ma, e soprattutto, fuori la stazione spaziale, nelle "passeggiate" spaziali. E lì non c'è atmosfera ad assorbire l'irraggiamento solare: quando l'apparato è illuminato dal sole va molto su in temperatura, l'ottica ben oltre gli 80° C, mentre quando operano in ombra, vanno molto giù in temperatura, molto sotto lo 0° C. „
 credo sia mylar diamantato, uno dei materiali + riflettenti mai prodotto. |
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