| inviato il 28 Novembre 2020 ore 17:56
Ma quindi le carte hahnemuele hanno sbiancanti? Come mi piace la carta... godo anche solo a sentirne parlare |
| inviato il 28 Novembre 2020 ore 18:04
@Tiber Con la premessa che ciascuno i propri soldi ed i propri sforzi li gestisce come gli pare, il mio consiglio è che tu ti trovi, da te, un paio di carte, solo due, massimo tre, per stampare, una per il colore, e se proprio quella lì sul B&N non ti convince, un'altra per il B&N, e magari una terza con superficie diversa per qualche stampa "diversa" (tono alto o tono basso a superficie matte o simili). Non si può stampare quello che si vede a monitor, è tecnicamente impossibile, e dunque per fare stampe di elevata qualità, bisogna conoscere benissimo, non bene, ma benissimo, il comportamento della stampante con una determinata carta, soprattutto nei toni alti e nei toni bassi, e sui colori molto tenui, e questo richiede molto tempo, molta pazienza e molte stampe di immagini diverse. Se cominci a cambiare tipo di carta ogni poco tempo, poi non ce la fai a fare stampe veramente buone, semplicemente perchè non ce la fai a conoscere bene come si comporta la tua stampante con quella carta. Tieni presente poi che al tatto le carte sono molto diverse, ma quando la foto è esposta attaccata al muro o su leggio nella sua ampia cornice con passepartout bello largo e colorato opportunamente che ne mette in risalto le qualità di stampa, la differenza tra una costisissima Baryta da 310 o più gr/m2, che è addirittura quasi sensuale al tatto, ed una molto, molto meno cara, e plasticosa al tatto, RC da 270 gr/m2, il più delle volte, per non dire sempre, non la vedi, provare per credere. Ed in Fotografia conta solo ed esclusivamente quello che si vede in immagine finita, mentre quello che in immagine finita non si vede, non conta assolutamente nulla, zero. Questo è il mio consiglio. |
| inviato il 28 Novembre 2020 ore 18:33
Tiber qusto è l'indirizzohttps://www.amazon.it/Canson-6231009-Photosatin-Premium-fotografica/dp/B002RKK8FS. Basta indicare Canson Photosatin A4: attualmente Amazon indica 25 fogli a 21,56 con spedizione gratuita |
| inviato il 28 Novembre 2020 ore 18:43
Alessandro, sono d'accordissimo con te: ci siamo incrociati varie volte su questi argomenti e so che stampi da molti anni. Anche io sono convinto che si debba conoscere molto bene la carta che utilizziamo per stampare perchè è necessario sapere il comportamento del materiale rispetto a quanto si vede a monitor, anche per una questione pratica: evitare sprechi inutili. Riguardo al fatto che, una volta messe in un album o stampate e messe in cornice, la consistenza delle foto non è percepibile, anche questo è vero. Io ho iniziato ad utilizzare la Canson Photosatin Premium che è una media qualità da 270 gr, come ho scritto più volte, è stato in seguito all'aver visto una bellissima mostra a Roma di un paesaggista giovane fatta con questo materiale. La Canson Baryta da 310 gr al tatto mi piace di più, ma non la preferisco in genere per il colore, specie se voglio colori squillanti perchè ha una base non bianchissima; ma, ad esempio, proprio ieri l'ho utilizzata per stampare la penultima foto che ho postato qui su Juza del paesino di Pietransieri, foto scattata di sera con le sue luci calde che ho immaginato potessero essere esaltate con questa carta. E, a mio parere, la stampa è stata giusta con la Baryta. Dicevo prima che ho letto su Tutti Fotografi una prova su una nuovissima versione di Baryta che dovrebbe essere ancora migliore, ma non l'ho ancora provata. Per Alessandro Pollastrini: sarei curioso di sapere tu che tipo di carte utilizzi più frequentemente |
| inviato il 28 Novembre 2020 ore 19:59
Grazie Blve per la preziosa spiegazione. Claudio, ottimo il link. Alessandro, considerazioni intelligenti. Io , infatti, vorrei restringere il cerchio, per ora, addirittura al b/n ma da un punto dovrò pur partire. Ho capito che più del cotone, forse preferisco le superfici cellulose. La Canson citata mi piace molto. Ma sono aperto anche a cose più convenienti che siano però facilmente profilabili, ammesso che riuscirò mai a partire con questo processo di stampa. |
| inviato il 28 Novembre 2020 ore 23:00
Ci siamo già arenati? |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 4:50
"Per Alessandro Pollastrini: sarei curioso di sapere tu che tipo di carte utilizzi più frequentemente" Io uso una stampante Epson Stylus Pro 3880 ed in pratica stampo con due sole carte: - Per il colore, generalmente la Epson Premium Semiglossy Photopaper - Per il B&N, generalmente la Canson Infinity Photosatin Premium RC Le due carte esistono anche con finitura lucida, Glossy, e ci ho stampato molto anche con quelle, ma alla fine ho deciso per la finitura satinata, perché: - I gamut di stampa delle carte lucide sono di solito un capellino più grandi di quelli delle carte satinate, ma i gamut delle versioni Glossy di quelle due carte sono identici ai gamut delle versioni satinate, io non ho mai visto differenze ad occhio e la conferma poi la dà anche la verifica fatta sui profili ICC delle due carte, verifica che faccio con il software Color Think, della Chromix. - Esposte alla luce diretta in mostre e su leggio per esposizione fotografica, la finitura satinata produce meno riflessi, mentre la carta lucida è praticamente inusabile per mostre causa i riflessi che produce. Perché uso quelle due carte: - le due carte hanno intonazione nativa diversa, quella Epson è leggermente “calda”, non ha bianco neutro, e sul colore io preferisco le stampe un po' più “calde”, mentre quella Canson ha bianco neutro, è più “fredda” come intonazione nativa, e sul B&N io voglio bianco vero, neutro, e nero il più possibile vero, neutro, e quella carta me li dà, ha bianco puro e neri profondi. Con la premessa che l'intonazione della stampa la si corregge benissimo anche con il driver della stampate, l'avere una carta con una intonazione nativa può aiutare in stampa, perché si corrono meno rischi. E poi questa diversità di intonazione nativa mi permette maggiore flessibilità anche sul colore perché se devo stampare una foto che trae giovamento da una dominante fredda, tipo del ghiaccio, oppure se si sono cieli o scene invernali, etc, ovunque sia utile una intonazione fredda, anche per il colore uso quella Canson, mentre per quelle per me veramente rare volte che voglio una stampa in B&N “calda”, uso la Epson anche per il B&N. Io stampo molto in A3, 30 x 40 cm ed ormai da diversi anni monto le stampe su cornice di dimensioni 50 x 60 cm e passepartout nero: attaccate al muro o esposte su leggio ed illuminate come si deve, con quelle carte RC non si vede differenza rispetto a stampe fatte con carte baritate molto più costose. Io ho provato le carte baritate, sia le Canson, che le Hannemule, e con Color Think si vede che anche con la mia stampate Epson 3880 hanno dei gamut di stampa un capellino più grandi di quelle due carte RC che uso io, ma quella differenza poi ad occhio non si vede o quasi , io ho fatto diverse stampe con una Hannemule FA Baryta e con la Canson Baryta e messe fianco a fianco con le due carte che uso, la differenza è irrisoria o nulla. Secondo me, con le carte baritate rispetto alle mie RC, qualcosa di differenza effettivamente si vedrà su stampe fatte però con stampanti a gamut più grande della mia, stampati a più colori della mia, tipo la Epson 7900 e simili, ma con la mia Epson 3880 la differenza io non ce la vedo, e dunque è inutile buttar via dei soldi, tanto la stampa la guardo e non la tocco. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 4:57
" Ho capito che più del cotone, forse preferisco le superfici cellulose." Tutto nella vita è fatto di scelte. In stampa, uno deve decidere: - che tipo di immagine vuole stampare, se vuole o meno grande estensione tonale - se l'aspetto tattile della stampa è importante o meno. Decisi quelli, la scelta della carta è poi facile. Ma ci vogliono le idee chiare, io ho scelto le mie carte per i motivi esposti sopra. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 7:46
Alessandro, ti ringrazio molto per aver condiviso le tue riflessioni e competenze sulle carte che preferisci ed i motivi a supporto delle scelte. Sarà molto utile a me e ad altri. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 8:34
di solito faccio stampe abbastanza grandi 40x60,50x75,60x90 e i relativi formati 16:9,poi le incollo su supporti dibond o supporti simili.le carte che uso di piu' sono baritate o simil baritate:ilford gold silk e mono,epson traditional,canson,canon.pero' le carte migliori per rapporto qualita' prezzo ritengo siano le luster,hanno si un pelo di gamut in meno ma solo ideali sia per il bianco/nero che per il colore,neri comunque profondi e una volta appese supportano meglio i riflessi rispetto alle lucide o satinate.per il cotono uso con molta soddisfazione le carte cotone bright torchiate a caldo quindi con rifinitura liscia anche in questo caso hahnemuhle e canson sono un passo avanti.in questo caso le carte MOAB hanno un buon rapporto qualita'/prezzo. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 9:21
"https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3788396&l=it Per capirci meglio, scusandomi per la bieca autoreferenzialità, utile solo a chiarire le idee, questa foto con che carta la stampereste, considerando che, per il mio gusto, meriterebbe un pelo di contrasto in più." Visto che chiedi, io ti rispondo. 1) Carta Fosse mia, io la stamperei su carta "calda, per me la Epson Premium Semiglossy Photopaper, semplicemente perché l'acqua, la parte bassa dell'immagine, con intonaziona calda è psicologicamente più compatibile con la realtà, quella non è acqua chiara ed azzurra, dunque va bene una carta "calda" 2) Contrasto. Sempre secondo me, se la contrasti, la rovini, perchè perdi la modulazione dei toni sottili nel cielo e nell'acqua: visto anche il titolo, più pastosità ha il cielo, più nebbia si vede, migliore è la fotografia, mentre se la contrasti di più, inchiappetti la nebbia, ne perdi una parte, idem per la pastosità dei riflessi sull'acqua. Fosse mia, io opererei all'opposto, abbasserei un po' il contrasto dell'immagine, soprattutto sul cielo e sull'acqua. 3) Composizione L'inquadratura è buona, ma a mio personale avviso c'è un errore serio, grave, gravissimo, che semplicemente rovina l'immagine. La massa scura a sinistra, il pezzo di motore fuoribordo alzato, io ce lo vedo estremamente fuori luogo, oltre a non dare alcun contributo all'immagine, rovina la fotografia, la danneggia moltissimo, perchè non solo una massa scura lì, a mezz'aria, nell'immagine non ci sta a fare nulla, ma anche psicologicamente, la banalizza. E la banalizza perché è meglio pensare che la barca, vecchia e di vecchio stile, si muova solo coi remi e non abbia un motore. Io così, con quel pezzo di motore messo lì a mezz'aria, non la stamperei nemmeno. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 9:27
Buongiorno a tutti. Tiber io la penso come Alessandro Pollastrini e ho applicato il concetto all'estremo quando ho (ri)cominciato a stampare con la Epson 3880: ho scelto la carta baritata migliore per me per gamma, finitura e grammatura, resa sotto illuminanti diversi e durabilità e ho usato e uso solo quella sia per colore che b/n ovvero la Canson Baryta Photographique peraltro con i loro profili scaricabili dal sito. Sono consapevole che possono esserci materiali migliori per specifiche applicazioni, che ci possono essere profilazioni specifiche per macchina e carta e inchiostri, ma... preferisco, tanto per le fotocamere quanto per la stampa, conoscere e sfruttare bene ciò che ho piuttosto che inseguire una qualità assoluta che, per definizione, è un asintoto. Vengo con un esempio: un amico americano mi ha regalato una sua stampa b/n su Hanemüle matte, bella al tatto ma... ora sta chiusa sotto vetro e cornice... Che me ne faccio della sensazione tattile? Buon lavoro, l'importante è iniziare |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 9:38
Alessandro, ti ringrazio per la sincerità del commento. Sia sulla stampa che sullo scatto. Aiuta più una critica di mille complimenti. La questione, per me, è però diversa. Quel motore è la realtà. So che sarebbe più poetico pensare ad un mondo di pescatori che procedono solo a remi. Ma sarebbe falso, e il falso non mi appassiona. Quel motore c'era e ci sarà per tutti quelli che cercheranno quei pescatori come ho fatto io. Con le parole di THOREAU: "Datemi la verità, invece che amore, denaro o fama". Ce n'è un grande bisogno di foto vere in un mondo così ruffiano. Almeno per me. Grazie davvero per il commento franco. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 9:47
De gustibus ..etc: se a te piace così, stampala così! |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 11:41
per me quella foto sarebbe giusta,giusta una luster che a differenza delle semilucide e lucide tende ad abbassare i contrasti,propio come dice alessandro la foto non ha bisogno di contrasto ne sulle persone ne sugli spazi vuoti che tendono al grigio e al bianco.potrei anche optare per una carta cotone liscia,i toni entrerebbero tranquillamente nel gamut piu' ristretto delle carte in cotone e abasserebero propio i contrasti. confermo anche quello che ha detto sulla foto,spesso ci fissiamo sul detto"vogliono uscire dalle regole classiche di composizione".pero' bisogna farlo sempre con senso logico:un oggetto posto di lato .che serve magari da riempimento,non deve essere troncato oltre alla sua meta',perche' sembrerebbe un errore di composizione.oltre a questo non mi trasmette quel tipo di sensazione indicata dall'autore. n.b i giudizi in fotografia sono esclusivamente soggettivi e variano in base alla propia esperienza,cultura e sensibilita'.in questo caso io il motore l'avrei tolto perche' mi disturba,e avrei lasciato all'osservatore e alla sua sensibilita' l'opzione di segliere.oppure avrei aumentato la sua dimensione per dargli piu' peso all'interno dell'immagine. chiaramente l'autore ha il diritto sacrosanto di scegliere. |
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