| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 10:22
“ Io non credo che siano foto fatte da mmiocuggino „ non voglio mettere in dubbio la bravura del fotografo, ma qui un progetto non lo vedo proprio. Ignoranza mia probabilmente, ma ridurre tutto a uno stereotipo tra oriente e occidente mi pare riduttivo. Un cinese non vede che tutte le foto (tranne la venere) sono storte? le deformazioni, i riflessi, il taglio? E se l'idea era di fare delle foto selfie-style mi spiace ma poteva fare molto di meglio. Poteva fare delle foto tecnicamente migliori con un taglio verticale da smartphone tipo 4:6 o 5:7, e via dicendo.. Se c'è un fotografo dietro, mi pare il minimo che ci metta del suo: qui mi pare si sia fatto da parte Ripeto: ignoranza mia probabilmente. Sul vendere l'immagine: si potrebbero aprire capitoli immensi al riguardo. "Se è vogue che pubblica allora è un progetto riuscito" non sta in piedi: non è un metro di misura. E con il visino della ferragni si vende pure ghiaccio agli eschimesi, e ancora non è necessariamente sinonimo di qualità |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 10:26
“ La Ferragni, Vogue il fotografo, non si muovono tanto per fare... LAVORANO. Sviluppano un progetto e lo costruiscono. Probabilmente stanno tentando di imporre la Ferragni come modello occidentale per le giovani cinesi. „ Troveranno un vaccino per tutto questo? |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 10:50
Per me il servizio così proposto, e sono sicuro che dietro c'è gente che ne mastica e nessun improvvisato, ma detto papale papale è un servizio celebrativo della Ferragni, riuscitissimo se vogliamo che con l'arte e la cultura non c'entra nulla. Quindi se Vogue voleva celebrale un influencer, ok centro. Se voleva celebrare la bella zza dell'arte non si sono capiti con il fotografo, che a vedere la sua galleria ne era più che capace |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:33
Ah, ci vorrebbe un po' di Benedusi qui! “ E se l'idea era di fare delle foto selfie-style mi spiace ma poteva fare molto di meglio. Poteva fare delle foto tecnicamente migliori con un taglio verticale da smartphone tipo 4:6 o 5:7, e via dicendo.. Se c'è un fotografo dietro, mi pare il minimo che ci metta del suo: qui mi pare si sia fatto da parte „ prendo questo commento come esemplare un po' di tutti gli altri che intendono " le foto sono tecnicamente sbagliate, qui c'è qualcuno che le farebbe meglio, è uno scandalo, non capiscono niente ". Ecco, il punto è che qui ci sono fotografi che fanno foto per gli altri fotografi, ma quel lavoro ha altre motivazioni (che non conosco, non conosco il contesto e non ho neanche letto l'articolo, né conosco i cinesi). Un grande insegnamento me l'ha dato un video di Simon Sinek col suo cerchio d'oro, lo riporto spesso perchè mi è servito molto. Spiega come tanti si presentano (parlano di COSA fanno e di COME sono differenti) ma dimenticano il perchè. Che è un po' quello che succede qui, si parla di COSA (le foto storte) ma si dimentica PERCHÈ.
Sul cosa: la Ferragni io la ricordo ragazzetta su Flickr, avevo iniziato a seguirla prima che fosse famosa perchè era brava. Devo avere un paio di sue foto salvate, ne ricordo una in cui si era fotografata col ragazzo in parte, riflessa nello specchio e nell'acciaio lucido dei rubinetti del bagno, con le fasce di muro (non riflettente) che censuravano le loro parti sconvenienti. Un bel gioco d'incastri, da dirle brava! E queste foto sono sullo stesso stile. Leggere. Se fossero fatte con il colore della luce bilanciato, il vestito svolazzante col ventilatore e non con la mano, e blablabla non sarebbero così leggere. Si sta parlando di COSA che è il linguaggio della neocorteccia, le sfumature che riusciamo a tradurre facilmente in parole, ma non di quello che i lettori sentiranno. Altri super-insegnamenti arrivano da Falcinelli: www.ilgiornale.it/news/spettacoli/instagram-lha-inventato-alberti-pros |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:37
Grazie Maurese, interventi sempre pieni di contenuto. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:38
boh, nemmeno a me piacciono molto, ma intanto lui (il fotografo) lavora con Vougue, e noi commentiamo su un forum |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:41
“ boh, nemmeno a me piacciono molto, ma intanto lui (il fotografo) lavora con Vougue, e noi commentiamo su un forumMrGreen „ Questa sembra una battuta, ma secondo me è tutto qui il punto. Un bravo professionista deve saper incontrare le aspettaetive del cliente (che in questo caso vuole incontrare le aspettative del suo pubblico). Avrebbero potuto allestire un set à la Crewdson (il budget sicuramente c'era), ma forse non era quello lo scopo. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:41
@Maurese..++1 |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:47
@Maurese: con calma leggo il link, speravo in qualche voce contraria ad aprire un minimo di dibattito Cerco di aggiustare un pochino il tiro: non è solo una questione di tecnica (errata o meno), ma in primis di contenuti. Quando il nome diventa piu' importante di tutto il resto.. ve lo ricordate duchamp no? O piero manzoni? Bravo è bravo, intelligente anche, ma non significa che in tutto cio' che tocca sia pieno di contenuti..
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| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 11:51
Qui si dimentica il target a cui sono rivolte queste immagini. Qui nel forum penso /spero che non ci sia nessun "mono neurone" di conseguenza chi vede queste immagini ci ragiona su, cercando capire come è perché è stata fatta. Il resto del mondo ormai questi ragionamenti non li fa, c'è la ferragni...... Bella..... Oppure belen oppure qualsiasi altra che il resto non conta, conta solo vendere. Se a 100 persone queste immagini non vanno giù se ne fottono perché c'è un miliardo di altre persone che dicono ok bella mi piace. Lucio Dalla vi ricordate la sua canzone, merdman 1993 "I bambini anche i più belli si mettevano uno × nei capelli" Buona giornata |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 12:11
non è che perchè una foto è su Vogue allora è perfetta, eh.. per il cosa-come-perchè, secondo me, architettodiinterni-nonfotografoprofessionista: - se il perchè era una serie di scatti per vendere meglio la cultura italiana, hanno fatto un lavoro molto molto scarso - se il perchè era una serie di scatti per vendere il personaggio della Ferragni, allora si, le foto sono fatte decenti (viste di più belle qui sul forum però) non la vedo più complessa di così.. poi ovviamente ognuno è libero di filosofeggiarci su come meglio crede |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 12:18
Mi sa che in tanti qui si credono meglio di Michal Pudelka, a me sembra la vecchia storia della volpe e l'uva... |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 12:29
Sicuramente le foto le scatta meglio lui di me, ma non lo prenderei come modello a cui avvicinarmi. Vanno bene per una rivista, ma non prenderei un libro per quelle foto. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 12:32
Mah,il raffronto fra il soggetto e ambientazione, sembrerebbe non nascondere qualche cigolio, richiamando forse ad un ambientazione cinematografica ,idealizzata sfrarzosa ma di superficie.Che il gioco di sguardi, chieda di sottonindere una critica velata alla società, attraverso altre forme dell'apparire nella cultura globalizzata,divenute icone reali,rispetto l'iconografia tradizionale,forse sarebbe un tantino troppo,ma il dubbio del paradosso rimane. Da qualche parte si dice del fotografo in questione che ha saputo in altre interpretazioni, ricordare le atmosfere del "Giardino delle vergini suicide",pero' nel caso ,storia e protagonosti , non sembrerebbero sortire lo stesso,umore clima, stato d'animo. Forse sommersi da migliaia di immagini ogni giorni,l'occhio clinico non puo' fare a meno di fermarsi su alcuni punti particolari,che invece perlopiu'passerebbero in secondo piano,mentre altri sono considerati di primaria importanza. |
| inviato il 23 Ottobre 2020 ore 12:49
A Vogue e alla Ferragni interessa vendere la propria immagine e i vestiti/accessori che compaiono nelle foto, il museo si fà conoscere da un pubblico molto vasto, lo stesso che magari verrà in vacanza in Italia a visitarlo pur capendo poco di arte. Banalmente le foto finto selfie, con tutti gli errori, potrebbero potrebbero voler dire sono come voi (ma un pò più figa) . inoltre la comunicazione con culture molto diverse dalla nostra potrebbe seguire regole diverse non sò se vi ricordate di Dolce&Gabbana che per una campagna pubblicitaria sbagliata, in Cina, hanno avuto perdite colossali e si sono dovuti scusare con un video |
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