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“ L'uso eccessivo di una lingua non propriamente conosciuta, può diventare buffo. Fa moda, ma finisce lì. „
forse fa sorridere, però la dinamica delle lingue è fatta di usi impropri, nonchè di importazioni di termini non autoctoni.
Basti pensare ad "epidemia" (concetto che dal punto di vista sanitario si oppone ad endemia). epidemia sarebbe "malattia che sta sopra", il greco ci dice ben poco quindi, direi, usato impropriamente. L'epidemia include un concetto di tempo che si oppone ad endemia che è un concetto di luogo. Sarebbe meglio indicata usando forse un altro suffisso come "crono". Però ormai tutti usano questa parola così com'è.
Se nel volgare (che è quello che crea la lingua) non ci fosse l'uso un po' disinvolto ed imb@stardito, le lingue avrebbero poca dinamica e restando pure diverrebbero morte.
Storie della Brianza lecchese. Diplomato ragioniere, laureato in ingegneria informatica, presumo con un ottimo inglese dopo una permanenza negli Usa, asceso per concorso insolitamente giovane a un ruolo dirigenziale, molto voglioso di comandare, più che dirigere, dopo qualche tempo si mise a infarcire i suoi discorsi con frasi latine. Non lo aveva mai fatto con l'inglese che conosceva, lo faceva con una lingua che non conosceva. Nell'ambiente in cui voleva comandare lo riteneva più "utile". I bene informati dicevano che le frasi latine gliele scriveva la vice servizievole (da quelle parti si dice "di buon comando") e letterata. P.S. Mia moglie nel sonno mi ordina di metter via il "giocattolo". Obbedisco e prendo l'Omron per controllare la pressione.
Anch'io preferisco i latinismi agli inglesismi, e per quanto riguarda l'italiano, veramente a volte pare essere opzionale, anche in televisione, da coloro che sono profumatamente pagati per leggere le notizie... una volta, di fronte ad un telegiornalista che riuscì a dire "asprissimo" e poco dopo "malesi" al posto di "maliani" (nativi del Mali) non riuscii a trattenermi e scrissi al direttore del TG5... mi rispose, con poco più che una battuta di spirito (credo mi abbia scritto: "... siamo notoriamente ignoranti" o qualcosa del genere...) che dire? Da farsi cadere le braccia!
Se l'uso fosse quello di capirsi con gli altri o il normale evolversi della lingua lo capirei, viceversa capisco meno chi lo fa solo per darsi un tono. Anche se poi capisco lo stesso che questa sia una strategia di vendita dell'immagine di quella persona per apparire (che non coincide necessariamente con l'essere) più professionale o colto o importante.
“ sono sempre meno i politici preparati (indipendentemente dallo schieramento) „
C'è un bel libro-inchiesta di Irene Tinagli (parlamentare pure lei, ma preparata), si intitola "La grande ignoranza" ... spiega in dettaglio come e perché siamo arrivati ad avere una classe politica di perfetti ignoranti.