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Daverio.


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user177356
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inviato il 05 Settembre 2020 ore 23:59

Murmunto, la scuola anglosassone ha il grandissimo merito di aver creato la storia sociale dell'arte, mostrando come l'opera e l'autore siano espressione di un'epoca, un ambiente, una società. Ti impone di guardare dentro e dietro l'opera, non l'opera.

Gli italiani sono sempre affascinati dal genio individuale, dalla performance, dall'ideazione, dalla tecnica. Gente che ti racconta Giotto più "avanzato" di Duccio per l'uso dello spazio, dimenticando che l'a-spazialità era un elemento essenziale della rappresentazione dell'ultraterreno.

Poi vabbè, sempre meglio che in tv si parli di Boninsegna e di Di Bondone invece che di Juventus e Milan.

avatarsenior
inviato il 06 Settembre 2020 ore 12:39

non li metto nello stesso piano.
ma credo che sgarbi e daverio quando parlano di arte siano buoni intrattenitori. come barbero qunado parla di storia. chi è dentro al settore di cui toccano di volta in volta gli argomenti sa che dicono inesattezze e semplificano, però intrattengono e non dicono cose che creano tumultuose prese di posizione a caso.
come capita agli intrattenitori di le iene o di report che spesso per necessità di uscire con il format dicono o fanno dire o intuire cose completamente fuorvianti. così se sai di cosa si parla ti schifi, se non ne sai niente ti esalti.

a quel punto molto meglio esaltarsi per un daverio, ma anche uno sgarbi.
peccato che non riusciamo a costruire più intrattenimento di massa legato alla nsotra storia e cultura perchè all'estero non chiederebbero altro. pensiamo ai soldi che le serie tv portano in turismo, in sicilia e in umbriae in altre location famose.a noi converrebbe quasi fare programmi a costo zero in italia e mandarli all'estero a basso costo, intrattenimento culturale al posto delle telenovelas.

user203495
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inviato il 06 Settembre 2020 ore 20:09

chi è dentro al settore di cui toccano di volta in volta gli argomenti sa che dicono inesattezze e semplificano, però intrattengono e non dicono cose che creano tumultuose prese di posizione a caso.


Condivido.
Credo che dimentichino frettolosamente il condizionale.Lo capisco.
Anche se leggere i segni del passato non è semplice.Di Barbero possiedo due libri.Scrive bene ma,a me personalmente,
dà l'impressione di comportarsi come uno che c'era.
Di Daverio amavo il tono di voce,e l'incedere quasi flemmatico.

user177356
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inviato il 06 Settembre 2020 ore 20:25

Barbero è un eccellente affabulatore, va ascoltato invece che letto. Sgarbi è allievo di Federico Zeri, uno dei pochi studiosi d'arte italiani che rispetto, anche se il suo approccio non è quello che prediligo. Sgarbi è comunque un ×.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 9:37

Di Barbero possiedo due libri.Scrive bene ma,a me personalmente,
dà l'impressione di comportarsi come uno che c'era.

credo che il fascino sia proprio quello. un tentativo di raccontare i tempi che furono epurando tutti i concetti sbagliati che la storiografia a tesi ha introdotto. io l'ho scoperto da poco barbero, ma un anno fa quando mi sono visto la decostruzione dei tre miti medievali, ius primae noctis, terra piatta, e la fine del mondo nell'anno mille, ammetto che è stato epico. un'ottima basa per dei film aggiungerei.

soprattutto in questo periodo mi chiedo se e come l'artista e la sua arte possano essere divisi, apprezzati e valutati indipendentemente. ho tante perplessità nel merito ma credo che sgarbi nel mondo dell'arte e delle esposizioni temporanee abbia qualcosa da dire, come uomo è una macchietta e mi dispiace, ma tanti lo apprezzano anche su quel versante. tantissimi personaggi che hanno fatto la storia in tutti i campi hanno avuto condotte discutibilissime. riflettendoci forse il prodotto della persona può essere valutato indipendente se il suo messaggio o finalità è svincolato dalla condotta discutibile di chi lo crea.

avatarjunior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 11:05

tantissimi personaggi che hanno fatto la storia in tutti i campi hanno avuto condotte discutibilissime. riflettendoci forse il prodotto della persona può essere valutato indipendente se il suo messaggio o finalità è svincolato dalla condotta discutibile di chi lo crea.


Certamente, altrimenti i musei sarebbero vuoti, le radio mute, i libri decimati.

Grande dispiacere per Daverio.

user177356
avatar
inviato il 08 Settembre 2020 ore 12:07

soprattutto in questo periodo mi chiedo se e come l'artista e la sua arte possano essere divisi, apprezzati e valutati indipendentemente. ho tante perplessità nel merito ma credo che sgarbi nel mondo dell'arte e delle esposizioni temporanee abbia qualcosa da dire, come uomo è una macchietta e mi dispiace, ma tanti lo apprezzano anche su quel versante. tantissimi personaggi che hanno fatto la storia in tutti i campi hanno avuto condotte discutibilissime. riflettendoci forse il prodotto della persona può essere valutato indipendente se il suo messaggio o finalità è svincolato dalla condotta discutibile di chi lo crea.


Sgarbi però non è un artista. Magari crede di esserlo, a suo modo, ma non lo è.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 12:40

beh dai il suo racconto dell'arte è intrattenimento. come quello di daverio. non si limitano a venderti un quadro ma ti raccontano l'intorno

user177356
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inviato il 08 Settembre 2020 ore 16:46

Io ho un concetto sicuramente più rigido e ristretto di "artista", ma ho capito il punto.

Quindi, il tuo ragionamento si estende a chi operi in modo apprezzabile in determinati settori (come la sua professione) ma abbia comportamenti e atteggiamenti esecrabili. Caravaggio da un lato, Sgarbi dall'altro.

Io provengo da una cultura sostanzialmente marxista, con un forte accento sulla responsabilità sociale, e quindi faccio fatica ad apprezzare chi si esprime al meglio di sé in una sola dimensione, soprattutto quando quella "politica" (in senso di relazione con la collettività, non di appartenenza ad un partito) è a mio modo di vedere inaccettabile.

Mi rendo conto che questo approccio può portare a censure ideologiche o morali.

avatarsenior
inviato il 08 Settembre 2020 ore 17:16

E non è propriamente questa "la dimensione unica", brillantemente tracciata da Marcuse, che pur vestendo ancora i panni della falsa coscienza è da tempo divenuta realtá ?

[ ... ora interessante, se non urgente, una possibile critica sul piano Estetico ... ]


user12181
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inviato il 10 Settembre 2020 ore 11:51

Di Sgarbi condivido (completamente, incondizionatamente) le sue tirate contro le pale eoliche e (parzialmente, con qualche maggiore moderazione piccolo borghese) i pannelli solari.
Apprezzo anche che impieghi i suoi soldi guadagnati malissimo (non diversamente da un comune t*fatore, o peggio) nell'acquisto di opere d'arte. Per il resto è un intellettuale (sostanzialmente mediocre, a giudicare da titoli ed esami, ma posso certamente sbagliarmi) che ha scoperto che con il trash in Italia si diventa non solo popolari, ma addirittura autorevoli. E anche in questo è uno dei tanti. La furbizia è troppo evidente nelle sue performance per considerarlo un artista di qualche spessore, prevale con troppa chiarezza lo sforzo, l'intenzione, l'interesse, addirittura l'interesse materiale. Resto kantiano: libero gioco, disinteresse, ecc.

P.S. Sgarbi su Daverio, rimaniamo nell'ambito di una evidente mediocrità:
www.artribune.com/arti-visive/2020/09/vittorio-sgarbi-ricorda-philippe

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2020 ore 19:18

in effetti sgarbi fa delle proprie tirate un vroe proprio modo di apparire e di esprimersi. quindi in questo caso molto difficile scindere i due aspetti.
un einstein ad esempio in questo periodo sarebbe stato investito da una valanga di accuse metoo. eppure il suo lascito intellettuale è stato enorme

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