| inviato il 19 Luglio 2020 ore 16:49
“ Siamo ancora noi uomini che .... non vogliamo riconoscerlo. „ Noi, chi? Io non faccio parte di quel "noi". Meglio precisare che alcuni uomini non vogliono riconoscerlo, altri lo fanno eccome. Lo scrivo, perché altrimenti si continuerà con gli stereotipi e con i pregiudizi che tutti gli uomini la pensano allo stesso modo e tutte le donne la pensano allo stesso modo (gli uomini sono tutti uguali e le donne sono tutte uguali). Se non si fanno cambiamenti anche in tal senso non ci si verrà mai incontro, perché le parti continueranno ad avere erroneamente un'idea sbagliata l'una riguardo all'altra. |
| inviato il 19 Luglio 2020 ore 16:56
OOpps.... Il "noi" vuole avere un carattere "dialettico". |
| inviato il 19 Luglio 2020 ore 17:06
No problem. |
| inviato il 19 Luglio 2020 ore 22:17
“ Mcurry non si é dimenticato, ti consiglio di informarti perché lui stesso affermò che la cercò per tanto per dimostrargli la sua gratitudine e aiutò non solo lei Non ha mai specificato come ma ho letto diverse volte che ha cercato di aiutare e di sdebitarsi per quella foto che aiutò la sua carriera „ Guarda che McCurry ha rivisto la ragazza, ormai donna solo nel 2002, ovvero quasi vent'anni dopo, in occasione di un altro speciale del National Geographic e credo un documentario. La ragazza a quel punto pare fosse vedova, avesse perso un figlio e viveva da rifugiata da tutta la vita. Fatti un giro qui: www.diyphotography.net/this-is-the-disturbing-story-behind-the-iconic- Inoltre mi pare di poter dire che quella foto non "aiutò la sua carriera", ma sia la sua foto di gran lunga più famosa, nonchè una delle più celebri foto in assoluto! |
| inviato il 19 Luglio 2020 ore 22:51
Ascoltati le interviste lui stesso la cercò e aiutò non solo lei |
| inviato il 19 Luglio 2020 ore 23:05
Credo che la Sontag sia stata la prima ad usare l'aggettivo "appropriativo" riferito alla fotografia “ Fotografare significa infatti appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere. „ oltre a questo in un capitolo del suo libro la Sontag fa anche un parallelo tra le armi e la macchina fotografica soprattutto se montata con teleobiettivo, non solo per l'oggetto in sé ma anche per la funzione, si sofferma poi ad evidenziare e l'aspetto fallico della macchina stessa. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 0:01
Ok abbiamo assodato che McCurry nell'intervista che era anche alla mostra diceva cazzate basta saperlo che dopo averla cercata per anni la trova dice qualcosa ma va bene ho pazienza infondo chi sono io per credere a quello che ha affermato lo stesso fotografo Non ti ho detto che lo ha fatto subito ma che non é vero che non ha fatto nulla e magari non fare certe affermazioni assolutistiche |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 0:07
“ Credo che la Sontag sia stata la prima ad usare l'aggettivo "appropriativo" riferito alla fotografia... „ e “ ...la Sontag fa anche un parallelo tra le armi e la macchina fotografica soprattutto se montata con teleobiettivo, non solo per l'oggetto in sé ma anche per la funzione, si sofferma poi ad evidenziare e l'aspetto fallico della macchina stessa. „ Mah, onestamente non condivido il suo pensiero. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 0:23
Susan Sontag ha scritto decine tra libri e saggi, estrapolare così qualche riga fuori contesto non credo possa dire molto, essendo il suo un pensiero articolato e complesso. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 0:46
La fotografia è un'attività che costringe ad un rapporto con il tempo e con lo spazio molto particolare. Per una donna è più difficile avere la stessa libertà di un uomo nell'usare tempo e spazio. Forse per questo alcune fotografe si maschilizzano e altre quasi nascondono il loro interesse (e qualcuna si suicida). Oggi fortunatamente i tempi sono cambiati e succede meno che in passato, ma c'è sempre una specie di maledizione della fotografia verso le donne. Credo che sia perché non c'è eleganza in uno che fotografa. E' più armoniosa una lanciatrice del peso di 120kg che una ingobbita che fa il passo della pantera rosa per cercare il PdV ideale. Forse è il contrappasso richiesto dal potere di catturare la bellezza della scena in un attimo che finisce per sottrarla dall'azione del fotografare. In fondo, se sei bella ed elegante, non fai la fotografa: fai la modella. A nessuno viene da dire: "Guarda che fig.a! Sembra una grandissima fotografa.". Per questo mi attraggono le eccezioni, cioè quelle donne che sono, sono state o potrebbero essere modelle e che sono attratte anche da ciò che si vede dal buco della serratura. Quando ero all'inizio del mio percorso e una modella mi chiedeva se poteva fare qualche scatto con la mia fotocamera, cercavo di smorzare il suo desiderio, preoccupato che rovinasse "il mio tessssorooo". Col tempo ho scoperto che assecondarle fa emergere dei veri talenti nascosti. Sono convinto che molte ragazze che ho incontrato sarebbero state ottime fotografe, se la maledizione non glielo avesse impedito. Da queste esperienze ho concluso che uno spirito curioso è semplicemente uno spirito alla ricerca di un modo per esprimersi, e non fa differenza se il corpo che abita è di un tipo o di un altro. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 2:08
“ Susan Sontag ha scritto decine tra libri e saggi, estrapolare così qualche riga fuori contesto non credo possa dire molto, essendo il suo un pensiero articolato e complesso. „ Certo, ma faccio fatica a capire cosa ci sia di fallico in una macchina fotografica. Così come faccio fatica a comprendere il parallesimo tra armi e macchina fotografica con teleobiettivo. |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 6:34
“ Gli uomini sono dei pippaioli tecnologici spaccapixel. „ Non tutti ma mediamente si. Non mi stupisco di non trovare donne nelle "risse da bar" su cosa sia meglio tra Canon, Sony e Nikon... |
| inviato il 20 Luglio 2020 ore 9:04
Appena posso vi trovo il passo tratto dal libro della Sontag lo scansiono, lo trascrivo con OCR e ve lo metto per intero, così non potete lamentarvi che io estrapoli o riassuma. Non mi pare che ci sia da sforzarsi molto per riuscire a trovare qualcosa di fallico in una camera montata con un 70-200. Non mi sembra che sia così difficile comprendere l'aspetto "appropriativo" di parte della fotografia. Non mi pare che sia difficile capire un'analogia tra fotocamera ed armi. Basterebbe solo riflettere su buona parte della fotografia "ornitologica" o "naturalistica" qui presente sul forum per rendersi conto che in molti casi la "cattura" su sensore ha sostituito la "cattura" a pallettoni. Basterebbe riflettere sulle parole e ricordarsi l'uso di alcuni termini quali appunto "capture" e "caccia fotografica". Sempre sul valore "appropriativo" basterebbe aprire il link messo da Motofoto. E qui torno alla fotografia maschile e femminile. è vero che non si possono fare generalizzazioni ed è molto facile cadere in luoghi comuni e stereotipi. Ma, al tempo stesso, non si possono nemmeno negare le differenze psicologiche di genere, che poi possono o non possono riflettersi in differenze fotografiche. Il che non significa generalizzare e non può nascondere il fatto che per ogni norma esiste uno scarto quadratico medio. E le differenze psicologiche di genere sono quelle che conducono alle gallerie di nudo dove credo che non ci sia nemmeno un'autrice fotografa femminile (onestamente non ho controllato), dove credo che i commenti femminili siano dei cigni neri. Banalizzando forse ma per fare un altro esempio molto chiaro ed evidente, le differenze psicologiche di genere sono quelle che ad es. spiegano il fenomeno tutto al femminile delle "gattare" (mai sentito parlare di "gattari" maschi). Ed allora se esistono differenze psicologiche di genere, pur scontando la deviazione standard attorno alla norma, forse non ci si dovrebbe neppure meravigliare troppo della possibile esistenza di una fotografia "femminile", se non in positivo almeno in negativo, per cui si spiega la mancanza o la sottorappresentazione di autrici femminili nelle gallerie di nudo o nella fotografia "ornitologica". |
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