| inviato il 24 Settembre 2020 ore 11:38
@Domenico Mancuso
Al 100% è stata colpa dello sviluppatore.
Ma in parte anche mia, che ho scelto un rullo non comune.
Il concetto, purtroppo, è che lo sviluppatore quando vede qualcosa di diverso dal solito non sa che pesci prendere.
E dire che a livello di internet è un servizio tra i più quotati.
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| inviato il 24 Settembre 2020 ore 16:57
Eh, va bene il rullo non comune... ma di che pellicola si tratta? |
| inviato il 24 Settembre 2020 ore 18:12
@PaoloMcmlx
Avevo provato la Bergger 120 b/n.
Nelle note all'interno della scatolina avevo trovato alcune prescrizioni, sulla temperatura e sulla durata dello sviluppo. Mi sono limitato a specificare sull'ordine che trattavasi di Bergger, affidandomi alla perizia dello sviluppatore.
Le foto sono venute molto bene, era un'uscita dinamica al parco giochi con hasselblad...c'era luce...tanta e di traverso...ho pietrificato il moto tangenziale delle altalene...ho congelato l'oscillazione del ponte tibetano (e per me non è scontato a mano libera, sono stato contento del risultato).
Però le foto avevano un colore diverso dal solito Ilford hp 5 400 plus (quello bianco e verde per intenderci) dove le parti più scure hanno un nero profondo e le chiare diventano bianche. Con il rullo Bergger non ho mai raggiunto il nero assoluto ed il bianco sparato ed i grigi mi sembravano troppo vicini tra loro.
Non ti saprei spiegare ma nelle foto sembra che la scala dal nero al bianco fosse stata "compressa" ed avesse perso gli estremi. Tutti i colori erano piccole variazioni di grigio, senza grandi distinzioni.
Detto questo, che forse è caratteristica della pellicola, la definizione è molto buona, però sono tornato all'Ilford. |
| inviato il 24 Settembre 2020 ore 19:30
Quando non c'era il digitale mi sviluppavo il B&W ed il colore dia.
Per spendere moto meno comperavo, per il B&W bobine di 60 mt dal costo, rispetto ai rullini mooolto inferiore, per le dia quando non usavo le Agfa 50 iso (raro ma capitava) professional andavo su Kodak sempre in bobina se non ricordo male di 15 mt.
I rullini me li ricaricavo io in C.O. e per lo sviluppo delle dia Agfa prof. provvedevo da me, per le Kodak ero costretto a rivolgermi ai laboratori perchè i bagni erano molti più critici di quelli Agfa (eccezionali gli Agfa N.Satz sotto vuoto) con cui non ho mai avuto problemi di sviluppi scaduti;
Non so ma credo esistano ancora le bobinatri (io usavo le Z da 60 mt.) ma ve ne erano anche altre molto più tecnologiche.Così facendo e comperando gli sviluppi in confezioni più "consistenti" si risparmiava molto...forse adesso è ancora così...
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| inviato il 24 Settembre 2020 ore 19:57
Mi dispiace Jeandemetz, la Bergger 120 non la conosco  |
| inviato il 24 Settembre 2020 ore 19:59
Non so per il Bianco & Nero Fastgiaco, ma per dia e negativo colore le bobine da 30 metri sono un ricordo ormai sbiadito  |
user120016 | inviato il 24 Settembre 2020 ore 22:24
Jeandemetz, il problema che hai esposto dipende sicuramente dalla scarsa energia di sviluppo. Questa, a sua volta, potrebbe dipendere da temperatura bassa, tempo breve, bagno esaurito o troppo diluito, scarsa agitazione. Quale di questi passaggi sia andato a vuoto non saprei dirlo ma le cause possono essere una o più di queste elencate. |
user120016 | inviato il 24 Settembre 2020 ore 22:28
Fastgiaco, anch'io sviluppo e stampo da me bw e colore. Ed allo stesso modo, compro le bobine per farmi in casa i rullini. Purtroppo quelle da 60 m non esistono più. Si trovano da 7.5 - 17 e 30.5 m.
Peccato che esistano solo quelle in formato 135. Il formato 120 ahimè non consente di bobinare. |
| inviato il 24 Settembre 2020 ore 22:55
Ti assicuro che provare a sviluppare in BW è divertente e abbastanza facile. Avevo una paura matta, ma durante il lockdown ho deciso di provare iniziando subito con un 120; risultato per me più che accettabile. Il difficile è stato tirare fuori qualcosa di buono dallo scanner, ma qui nel forum ci sono persone molto preparate e gentili che come vedi già ti hanno risposto. Sicuramente ottenere risultati di alto livello non è alla mia portata, ma come mi diverto. |
user120016 | inviato il 24 Settembre 2020 ore 23:02
@Arkbobo, mai mettere limiti a sé stessi. Lo spirito con cui ti sei approcciato allo sviluppo della pellicola è quello giusto: curiosità, rispetto ed umiltà sono il giusto punto di partenza. E vedrai che i risultati di alto livello arriveranno.... |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:01
No, in effetti mi riferivo solo al 35mm per le bobine...
Ricordo però che per il B&W 120 quando tutte le case ridussero l'argento nelle pellicole adoperando surrogati trovai pellicole jugoslave (la Kodak aveva venduto le macchine per stesa "obsolete" alla Jugo che evidentemente non potevano essere adattate alle nuove emulsioni..)
Il risultato fu che costavano meno (avevano è vero qualche problema di infiltrazioni luminose in qualche rullo) ma quanto a passaggi tonali mi ricordavano le pellicole "buone" di anni addietro, e poi costavano mooolto meno!
Però vedo che Mancuso dice che esistono ancora le bobine...buono! |
user120016 | inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:12
Si, esistono non solo quelle scadute (che, se tenute bene sono ancora ottime) E si trovano a colori e bw, ma anche di nuova produzione. Ma queste ultime solo BW.
Tanto per dirne qualcuna, accanto alle classiche Ilford FP4 ed HP5, si trovano le Fomapan 100, 200 e 400 classiche nonché le retropan 320.
Poi segnalo le Kentmere, molto buone e le Maco, per gli amanti delle superpancromatiche.
Per l'infrarosso, si trovano le Rollei 400. |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 10:21
Domenico scusa quali pellicole colore sono ancora disponibili in bobine?
P.S. - va bene la conversione piedi/metri da cui a lume di naso 25/50/100, ma 17 metri non la capisco proprio. |
user120016 | inviato il 25 Settembre 2020 ore 11:11
Paolo, non più di un paio d'anni fa ho trovato due bobine sigillate, anche se scadute, di Kodak vision, che come ben sai è una pellicola cinematografica che ben si adatta alla fotografia. Una è ancora sigillata. Con l'altra ho fatto una decina di rullini di diversa pezzatura e devo ammettere che la resa non è malvagia. Ovviamente il trattamento non è il classico C41... |
| inviato il 25 Settembre 2020 ore 13:18
Non capisco che problema ci sia. 12 foto meditate su un rullo 120 vanno più che bene, non serve il 220.
Fare con un litro di soluzione 2 soli sviluppi? m sembra strano se ne possono fare sei sette, aumentando i tempi di sviluppo secondo le regole.
“ Io con il bianco e nero ho sempre fatto provini a contatto e poi stampato le foto che mi sembravano decenti, certo che scattare con una nikon FA che ha al suo interno le informazioni per non "buttare" le foto e' un'altra cosa...
ma il misterioso mondo delle 6x6 so' gia' che mi dara' grandi soddisfazioni :) „ che problema c'è? Basta fornirsi di un esposimetro esterno, non volere scattare a f/2,8 e computare la distanza tra noi e il soggetto.
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