| inviato il 29 Marzo 2020 ore 11:10
Un abbraccio e un ringraziamento sentito a te Domenico e a tutti quelli che stanno battagliando per farci uscire il prima possibile da questa disgraziata situazione |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 11:24
Capisco che in una situazione simile non venga spontaneo fare fotografie, ma a qualcuno, invece, può venire voglia di documentare. In fondo certe fotografie costituiscono la nostra memoria collettiva, se qualcuno non avesse preso in mano la macchina fotografica ci dimenticheremmo della gravità di certe situazioni. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 11:54
“ perché se era ipernitida sarebbe stata migliore MrGreen, sempre fotine restano „ Certo sono fotine, ma la mia era solo curiosità |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 12:19
Oltre che per una questione di etica,non credo che persone che si fanno il mazzo per portarci fuori dai pantani abbiano molta voglia di "documentare"certe situazioni per la curosita morbosa di chicchessia. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 12:36
Bomba, ci sono già foto scattate da chi sta in prima linea. Credo che la foto fatta ad un collega sia da vedere come un riconoscimento per all'impegno. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 13:01
Conosco molto bene persone che la situazione la vivono in prima persona e non lo farebbero,però non siamo tutti uguali. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 13:45
Bomba, mi riferivo alle foto dell'infermiere di Cremona. Anch'io conosco persone che in questo momento sono coinvolte nell'assistenza ai malati di coronavirus, ma non fanno fotografie perché non fotografano abitualmente. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 16:10
Penso che la foto più iconica di questo momento sia la foto del Papa con piazza San Pietro completamente deserta. E lo dico da non credente. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 16:43
Piazza San Pietro vuota puoi anche rivederla, tutte quelle bare da disinfettare e senza nessun parente accanto spero proprio di no. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:20
Mi pare che si stia attribuendo valore assoluto all'aspetto documentaristico degli scatti. Non so se l'intento della discussione fosse questo ma io avevo inteso che il proposito fosse di proporre fotografie proprie o altrui attinenti al momento che stiamo vivendo, non che ne fossero mera rappresentazione documentale. O quantomeno non esclusivamente... A me pare che le foto delle città vuote siano Francamente poco significative. Molte di esse potrebbero venire fatte in momenti di normalità. Essendo di Milano mi vengono in mente certe giornate di Agosto o di domeniche di blocco del traffico. Comprendo che adesso le si attribuisca quel significato ma riguardate tra qualche anno come distinguerle da altre occasioni? |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:22
Grazie per intervenire in questo post, immagino che non sia facile. Grazie a Domenico per la testimonianza, a Blackdiamond_per le foto postate, da brivido!! Ai link che ci avete suggerito ed ai commenti. Non c'è chi a ragione o torto, ci sono diverse sensibilità. Se posso essere sincero, mi sono commosso ed ho pianto sull'umanità tutta, nel vedere le fotografie e nel leggere i racconti. E' vero che, comunque, siamo, fortunatamente, diversi e reagiamo diversamente; quindi tanto di rispetto a chi si chiude nel silenzio ed anche a chi, al contrario, vuole documentare questo terribile momento, attraverso il mezzo della fotografia, passione che ci accomuna, qui su Juza, tutti. Grazie ancora...di cuore |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:23
Blackdiamond: alcune delle foto che hai postato sono buone, altre a mio parere meno. Parlo di valore fotografico e quindi che non tenga conto esclusivamente del valore documentaristico. Spero che l'autore non se ne abbia a male naturalmente |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:27
Ho guardato entrambi i link del commento di Dydnat: le foto documento su Vaniy fair, e il servizio del NY Times. Ho apprezzato le prime mentre le immagini e le didascalie del secondo mi hanno a dir poco indignato. Foto dei pazienti e dei loro familiari, nomi. cognomi e località. E, dulcis in fundo, la dicitura "Fotoritocco di David Furst e Gaia Tripoli. Design e sviluppo di Rebecca Lieberman e Matt Ruby." Vergognoso! |
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