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Inquadrature "classiche" nei viaggi, é vera fotografia? - II


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avatarjunior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 0:02

Ad esempio perché si ha ritrosia nel fotografare le persone o perché non si ha interesse a farlo. Personalmente apprezzo molto le foto di viaggio in cui l'uomo è protagonista, ma non sarei mai in grado di farle, benché cerchi di entrare il più possibile nello spirito dei luoghi che visito.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 5:35

Scusa Tiber, ma secondo te non può esistere una persona, o centomila persone ... o addirittura TUTTI quelli che ci vanno a Parigi, che il viaggio lo fanno SOLO per vedere il Traliccio?

A te non piace?
Non fotografarlo!

Neanche a me piace ... infatti non ci vado proprio a Parigi MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 6:22

vorrei tornare a una dei primi post del topic, fatto da Zuorro, che lamenta una sorta di effetto monna lisa: siccome siamo abituati a vederla riprodotta milioni di volte in tutte le salse, fotografata sempre in maniera impeccabile, quando ci troviamo al Louvre con la fila davanti a guardare un quadro molto più piccolo del previsto, tra ombre e riflessi, rimaniamo delusi, così come quando ci troviamo di fronte a un hotspot e ci rendiamo conto che le mille post tutte uguali di quel posto lo hanno trasformato in qualcosa di immaginario, non esistente nella realtà.
Vorrei aggiungere che a me per momentaneo sovrallenamento capita ormai di guardare con occhio da fotografo, e quindi con tutti i relativi inevitabili clichè, anche quando vado a fare la spesa. Quindi la mia visione non è alterata soltanto di fronte a un luogo celebre, ma anche di fronte al palazzo davanti casa... non so se sia bene o sia male, comunque è sempre cultura visiva, più o meno alta.
Voglio segnalare un altro fenomeno collegato al consumo delle immagini di luoghi, al loro essere oltre la realtà, allo stesso tempo surreali e irreali. Procida è l'isola nella quale passo le mie estati da quando sono nato, e ho assistito a tutte le sue trasformazioni. Il suo punto più caratteristico è il porticciolo dei pescatori della Corricella, che nel tempo è diventato il soggetto principale dell'isola, il cui hotspot è il belvedere sulla strada che sale verso la Terra Murata sul costone tufaceo adiacente. Da quando è iniziata l'epoca digitale (quindi postproduzione e condivisione) quella vista è diventato via via più famosa, campeggiando su siti, riviste, quotidiani ecc., sempre uguale a se stessa; ebbene anche il luogo si è adeguato di conseguenza. Nelle periodiche ritinteggiature i bianchi e i gialli e rosa delicati, con qualche sparuto celeste, delle originarie tinteggiature a calce, sono stati rimpiazzati da verde menta, rosso acceso, blu santorini, arancio, celeste sparato. Insomma la città si è modificata in base alle esigenze fotografiche, diventando via via più simile a quello che i fotografi ottenevano con la postproduzione. In seguito a questa contagiosa diffusione di quell'immagine in technicolor della corricella e allo stravolgimento conseguente del paesaggio urbano, hanno aperto decine di bar e ristoranti che hanno sì fornito un servizio utile al turista frettoloso, ma hanno anche completamente snaturato il posto dove fino a quindici anni fa ancora si vedevano le reti stese sul molo e i vecchi pescatori che le rammendavano (ho un poderoso archivio analogico che dimostra quest'evoluzione)
Letture consigliate: Lo sguardo del turista di John Urry

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 7:43

Ecco esattamente quello che intendo. Addirittura hai aggiunto una caratteristica importantissima. Cambiano i luoghi stessi.
Non riusciamo più a vedere il bello della normalità, delle cose semplici. Siamo stati abituati ad anni e anni di condizionamento psicologico a pensare sempre al "meglio" al "più" al "record".
Così anche le immagini sono diventate più sature, con colori accentuati e inverosimili, anzi non più inverosimili. Le gole dell'antelope Canyon fanno pagare non so quante centinaia di euro per fare il tour in cui c'è un "indiano" che ti butta la sabbietta sotto. Per cosa? Per fare la foto come tutti quelli fighi che ci sono stati prima di te. Finché non arrivi nel punto in cui puoi farla non ti meravigli nemmeno di cosa vedi. Se non fai la foto sotto l'arco in Australia nel parco non ricordo, non sei nessuno, c'è la coda! La coda! La coda!!!!!
Non ci volevo credere. La coda!
E questo accade al turista medio ma anche al fotografo in viaggio fotografico e anche al fotografo evoluto che arriva lì con le attrezzature migliori, con migliaia e migliaia di euro in macchine e obiettivi e poi fa la stessa foto di quello con la compatta perché tanto per quello è andato.

Ricordo in piazza a Marrakech su di una terrazza un gruppo che sembrava appena uscito da un topic sul Nikonclub, tutti piazzati con D4 D800 ecc (era qualche anno fa) seduti vicino a noi. Purtroppo me ne ricordo perché volevamo goderci un the guardando la piazza dall'alto e questi che gesticolavano, e guardavano gli schermi... Stavano fotografando ritratti di persone dall'alto del tetto. Con dei cannoni da 600mm per dire eh.
Anche perché esaurita la foto con il fisheye avevano solo più i cannoni da sfruttare.
Non vi dico che fastidio profondo.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 8:39

tsk ... da quello stesso terrazzo li avrei voluti vedere all'opera con una F3!

Di quei millemila che erano ne sarebbe rimasto uno ... FORSE Eeeek!!!

avatarmoderator
inviato il 13 Marzo 2020 ore 13:21

....Cambiano i luoghi stessi.


Con il passare del tempo cambia tutto più o meno velocemente!

Non solo a Procida ma anche nei grandi centri Urbani ... quartieri popolari nel tempo si trasformano in sede di "movida multietnica permanente effettiva", gli abitanti e le attività mutano.

In generale .. posti prima inesplorati si raggiungono in autostrada inserendo le coordinate nel navigatore ed il turismo industrializzato riesce a farci arrivare "barcate" (...vedi grandi navi) , vagonate", "carovanate" di persone!

..... le cose sono iniziate a cambiare ben prima dell'avvento del digitale; questo ha solo reso il cambiamento più veloce.


Quindi tornando a bomba e continuando con la Tour come sintesi e rappresentanza di tutti i luoghi iconici per gli appassionati che si dilettano di fotografia (dilettanti come me), ci vado o non ci vado, fotografo, non fotografo, ha senso, non ha senso, come la presento quando la pubblico, o non la presento se non la pubblico, ... queste le mie opinioni:
1) ognuno decide per se come preferisce in piena libertà ;
2) limitiamo la quantità di ciò che si pubblica anche avendo a disposizione una quantità notevole di immagini di un certo viaggio/soggetto/tema, con una scelta ponderata di quel che ci fa piacere condividere e consapevoli del perchè.
3) se non dobbiamo vendere nulla non pubblichiamo per ciò che immaginiamo piaccia ma per ciò che crediamo valido nella nostra personale individualità ... poi discutiamone serenamente.

Il discorso allargato alle persone implica aspetti e tematiche (molto) più delicate e non lo aggancerei a questa discussione che si è focalizzata sulla rappresentazione dei luoghi.








avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2020 ore 13:33

Scusatemi, ma che senso ha continuare a scrivere "ognuno fa quello che vuole"?
Ma allora non aprite topic e non chiedete il parere degli altri su un qualsiasi argomento. Discutere significa esprimere opinioni, altrimenti chiudete i forum.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 13:55

Ah certo se alla fine si chiude con"ognuno fa quello che vuole" è inutile discutere. Questo è segno di grande chiusura mentale. Non è che se uno la pensa diversamente deve avere per forza ragione o torto. Possono nascere spunti per ragionare, per provare a cambiare il proprio punto di vista.

Se stiamo fossilizzati su quello allora la fotografia potrebbe morire ora.

Un altro fattore che contribuisce a rendere diversa la fruizione dei contenuti è proprio la velocità e la poca importanza che si da alle immagini. Tutto scorre come in una pagina di cellulare che non dura più di mezzo secondo.
Allora i linguaggi mutano e si adattano!

user90373
avatar
inviato il 13 Marzo 2020 ore 14:00

@ Zuorro
Un altro fattore che contribuisce a rendere diversa la fruizione dei contenuti è proprio la velocità e la poca importanza che si da alle immagini. Tutto scorre come in una pagina di cellulare che non dura più di mezzo secondo.
Allora i linguaggi mutano e si adattano!

Ma, a queste condizioni, siamo proprio sicuri che a trarne beneficio sia il linguaggio?

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 14:05

Beneficio non lo so, di sicuro cambiamento

user90373
avatar
inviato il 13 Marzo 2020 ore 14:10

Beneficio non lo so, di sicuro cambiamento

Forse, piuttosto, adattamento alla legge dei numeri.

avatarmoderator
inviato il 13 Marzo 2020 ore 14:42

Scusatemi, ma che senso ha continuare a scrivere "ognuno fa quello che vuole"?


Se ti riferisci al mio intervento è una parte di un breve ragionamento ... comunque sul punto: perchè è il contesto da difendere; la personale nostra opinione, liberamente ed anche molto severamente critica, dura, stroncate, il non apprezzamento e persino il disprezzo può arrivare solo dopo la condivisione da parte dell'autore interloquendo con lo stesso e valutando il suo lavoro, direttamente od indirettamente, possibilmente (almeno qui sul forum) sempre con rispetto.













avatarsupporter
inviato il 13 Marzo 2020 ore 14:57

Cusufai io mi riferivo a tutti coloro che scrivono questa ovvietà. Non c'è molto altro da aggiungere. Che ognuno faccia ciò che vuole è solo una ovvietà. Scriverlo in un forum ove, per definizione, ciascuno offre, come contributo o presunto tale, la propria opinione, anzi viene persino richiesto di farlo, è davvero fatto incomprensibile, se non nell'ottica di manifestare una propria debole idea di sé o una malcelata intolleranza alla critica. Nessuno parla di una persona in particolare, si ragiona per principi.
Chi non è in grado di esercitarsi in questa attività, chi si sente continuamente chiamato in causa, semplicemente non dovrebbe parteciparvi.

avatarmoderator
inviato il 13 Marzo 2020 ore 15:16

Ovvio!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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