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nikkor 105 2.5 vs zuiko 100 2.8


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avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 7:19

Detto questo, non capisco proprio per quale motivo gli obiettivi Nikon progettati per pellicola dovrebbero andare meglio su reflex Nikon piuttosto che su fotocamere di altri marchi, reflex o ML, digitali od a pellicola che siano.
Un adattatore, specialmente se sprovvisto di contatti e di rinvii meccanici, è una cosa facilissima da fare, non è altro che un tubo con due attacchi alle estremità.

Non è che non vanno su macchine di altri brand, è che nascono con un attacco specifico e mi pare logico che il 100% della compatibilità venga offerta da macchine progettate appositamente per montare quegli obiettivi, rispettando tolleranze ed altri limiti fisici.
Poi, ormai, ai giorni d'oggi, puoi adattare quasi tutto, non a caso, su ml Nikon puoi usare sia le lenti Sony che Canon, ma sono appunto un ripiego.
Io, potendo, opterei sempre per l'utilizzo di obiettivi che mantengano la stessa flangia.

Proprio per questa scelta di obiettivi la messa a fuoco facilitata delle ML mi ha spinto a fare, a malincuore, il passaggio a Sony (A7RII nel 2016) dopo aver atteso e sperato invano in un annucio di Nikon di una ML che è arrivato troppo tardi.

Si, ok, ma questa è una tua scelta.
Io uso, con pienissima soddisfazione, lenti mf su reflex analogiche e digitali, con ottimi risultati.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 7:39

Un adattatore, specialmente se sprovvisto di contatti e di rinvii meccanici, è una cosa facilissima da fare, non è altro che un tubo con due attacchi alle estremità.


Concordo.

La compatibilità meccanica assoluta si ha solo con -alcuni- corpi macchina nativi ma che il risultato -l'immagine- possa essere differente tra Nikon e Sony o altro, non dipende certo dal tubo, cioè l'adattatore, sempreché questo sia in grado di garantire l'assenza di riflessioni parassite come nel caso in cui l'interno del tubo non sia perfettamente opaco.

@Izanagi: la torneria automatica a controllo numerico è in grado di garantire componenti non originali con tolleranze e dimensioni meccaniche assolutamente identiche a pezzi originali; diciamo che in genere non esiste il problema dei 'ricambi originali' e la storia delle lenti 'universali' lo dimostra.

Altra cosa, invece, è il sensore impiegato, quando, indipendentemente dal marchio della fotocamera, può accadere che la tecnologia del sensore sia più o meno compatibile con una lente nata per l'analogico.

E su questo, i molti splendidi grandangolari 'rottamati' dal digitale la dicono lunga. Comunque: questo problema non esiste con il 105.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 7:44

la torneria automatica a controllo numerico è in grado di garantire componenti non originali con tolleranze e dimensioni meccaniche assolutamente identiche a pezzi originali; diciamo che in genere non esiste il problema dei 'ricambi originali' e la storia delle lenti 'universali' lo dimostra.

Mica vero.
In giro si sono sempre lette, e si leggono ancora, di alcune problematiche che affliggono l'adattamento.
Basti pensare, infatti, che alcuni brand "chiudono" le specifiche delle proprie baionette, per cui, case terze sono costrette a ricorrere alla reverse engineering e questa non sempre permette di ottenere la piena compatibilità.

user28666
avatar
inviato il 05 Marzo 2020 ore 7:46

Iza, ma di quale compatibilità parli? Gli obiettivi Ais, ma anche gli M42 o m39 o baionetta K o M, che tipo di incompatibilità creerebbero? Non hanno contatti elettrici di nessun tipo, al massimo una levetta meccanica da far muovere (ma neanche). L'adattatore è un tubo vuoto verniciato di nero internamente di opportuna lunghezza su cui innestarci meccanicamente un obiettivo. È un raccordo meccanico nulla più.
Hai presente l'adattatore FTZ? uguale a questo, solo che questi adattatori per ottiche Ais non hanno neanche la complicazione dei contatti elettrici.
Ora gli Ais li monti su reflex Nikon e su Nikon Z6 Z7 e Z50 tramite ADATTATORE FTZ.
Ora gli stessi Ais li Monti tramite ADATTATORE anche su corpi Sony, Fuji, olympus, ecc.
Dove sarebbe il problema? Sapevo che Sony faceva/fa sensori anche per Nikon.
Non vedo quindi nessuna incompatibilità.
Potremmo forse parlare del trattamento antiriflesso delle nuove ottiche che è diverso dagli obiettivi “vintage” (occhio alle virgolette perché questi obiettivi anziano sono e rimarranno sempre attuali). Sappiamo che i sensori hanno la superficie lucida mentre le pellicole sono meno riflettenti. Un trattamento antiriflesso dell'obiettivo vintage non era ottimizzato per contrastare questo fenomeno per cui in certe condizioni di luce si può risentire di maggiore perdita di contrasto. Ma tale problema si verifica sia montando gli Ais su reflex digitali sia su mirrorless Sony tramite adattatore. L'adattatore è un tubo vuoto a facce parallele che compensa il diverso tiraggio che esiste tra i diversi corpi dei diversi brand.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 7:49

Iza, ma di quale compatibilità parli? Gli obiettivi Ais, ma anche gli M42 o m39 o baionetta K o M, che tipo di incompatibilità creerebbero? Non hanno contatti elettrici di nessun tipo, al massimo una levetta meccanica da far muovere (ma neanche). L'adattatore è un tubo vuoto verniciato di nero internamente di opportuna lunghezza su cui innestarci meccanicamente un obiettivo. È un raccordo meccanico nulla più.

Parlo proprio di tolleranze meccaniche che prescindono dal semplice contatto elettrico.
Non mi riferisco, poi, solo al caso di ottiche mf, ma all'uso generale di un adattatore, infatti ho scritto questo:
Io, potendo, opterei sempre per l'utilizzo di obiettivi che mantengano la stessa flangia.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 8:06

Basti pensare, infatti, che alcuni brand "chiudono" le specifiche delle proprie baionette, per cui, case terze sono costrette a ricorrere alla reverse engineering e questa non sempre permette di ottenere la piena compatibilità.


Non ti voglio 'convincere' ti dico solo che se parliamo di compatibilità 'elettronica' quello che scrivi è vero, ma se ci si limita alla compatibilità meccanica non c'è proprio nessun problema, il 'reverse engineering' di un pezzo meccanico come la flangia di un'ottica (che non comporta l'impiego di materiali speciali), è in grado di farlo anche un ragazzino che frequenti un istituto professionale.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 8:23

Gsabbio, seppur sia vero che l'elettronica, complica, e non poco, l'eventuale compatibilità, la tolleranza meccanica, dovuta all'interposizione di un ulteriore pezzo tra ottica e corpo macchina, aumenta inevitabilmente.
Tutto ciò, tenendo in considerazione che questa è già presente tra obiettivo e corpo perché nessun sistema è perfettamente calibrato.

avatarjunior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 9:15

Vi leggo e mi risulta sempre più evidente che:
- le mie figlie si accapigleranno per prendersi il 105 con me passato a miglior vita MrGreen
- ancora non mi sembra di aver trovato una dritta conclusiva su quale adattatore acquistare (se esiste...) per i miei due gioielli Confuso

user28666
avatar
inviato il 05 Marzo 2020 ore 9:20

Iza, allora dici che FTZ crea problemi?
Dici che i molplicatori di focale (i vari teleconverter Nikon) creano problemi a causa di tolleranze meccaniche?

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 9:53

Un qualsiasi pezzo, con vetro o meno, che si interpone tra altri due corpi, inevitabilmente, ne altera le tolleranze.
Non è difficile capire che, ovunque, l'introduzione di un nuovo fattore comporta nuove variabili che subentrano rispetto alla situazione in cui quel fattore viene meno.
Soprattutto, come detto in precedenza, in un sistema che mostra già tolleranze meccaniche.
A questo bisogna aggiungere che, come nel sistema macchina + obiettivo, viene a mancare il fattore riproducibilità, nel senso che le tolleranze non sempre sono perfettamente identiche in tutti gli accoppiamenti tra stessa macchina e stesso obiettivo.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 10:23

- ancora non mi sembra di aver trovato una dritta conclusiva su quale adattatore acquistare (se esiste...) per i miei due gioielli

Gli adattatori non sono tutti uguali. Devono rispettare determinate tolleranze meccaniche e la superficie interna deve essere trattata in modo da evitare riflessi parassiti (non basta che sia opaca).
Compra tranquillamente Novoflex e non avrai problemi di alcun tipo

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:37

Le tolleranze esistono ma garantire che le due superfici di attacco sino parallele fra loro e perpendicolari all'asse del tubo non mi sembra molto difficile da ottenere, perchè alla fine questo è quello che conta; c'è anche la lunghezza del tubo ma altera solo la distanza di messa a fuoco e non provoca comportamenti asimmetrici di resa.
E poi eventuali scostamenti dalla perfezione potrebbero sommarsi rispetto a quelli già inevitabilmente presenti fra bocchettone della fotocamera e sensore, ma potrebbero anche annullarsi.
Secondo me la stabilità meccanica e le tolleranze non sono cose di cui preoccuparsi in un adattatore, le riflessioni interne possono dare qualche problema invece.

Piuttosto mi preoccuperei della stabilità meccanica, specie dopo qualche anno di uso intensivo, di moderni obiettivi zoom a lunga escursione di focale che si estendono notevolmente, in questi casi è molto probabile che il tratto terminale non risulti più perfettamente allineato e possa creare asimmetrie di comportamento, molto più che un adattatore economico.

Un vecchio AIS, per come è costruito, su un buon adattatore alla fine garantisce secondo me una stabilità meccanica nel tempo superiore ad uno zoom moderno tipo il nuovo 24-200mm.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:47

Le tolleranze esistono ma garantire che le due superfici di attacco sino parallele fra loro e perpendicolari all'asse del tubo non mi sembra molto difficile da ottenere, perchè alla fine questo è quello che conta; c'è anche la lunghezza del tubo ma altera solo la distanza di messa a fuoco e non provoca comportamenti asimmetrici di resa.

Nella meccanica è errato approssimare tutto dicendo "garantire superfici parallele è facile".
Le tolleranze, che rappresentano l'allontanamento, comunque accettabile, tra i valori attesi o calcolati e quelli effettivi, si giocano, in questo caso, nell'ordine dei micron.
Per cui, anche pochi micron di differenza possono avere effetti negativi, sommandosi, o positivi, annullandosi con quelle già presenti.
Questo a maggior ragione considerando il fatto che un adattatore non viene costruito ad hoc sulle specifiche di un determinato corpo con un determinato obiettivo, sistema che di per sé potrebbe presentare tolleranze diverse da quelle di un'altra corpo attaccato ad un altro obiettivo, ma su un modello unico.

user28666
avatar
inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:53

Ciao Giuliano, insisto anche io su questo aspetto. Confermo la bontà di Novoflex, dei mari Metabones. Se si vuole provare e sperimentare vale anche il tentativo di prendere l'adattatore K&F su Amazon per 30 euro.

Per Iza, le tolleranze che citi, potrebbero essere la non esatta lunghezza del tiraggio, ma il tutto si annulla durante la messa a fuoco. Le tolleranze sono micrometriche e non ho mai avuto adattatore che mi causasse la perdita della messa a fuoco all'infinito (perché è questo il risvolto negativo di un adattatore costruito con i piedi).
Altro problema potrebbe essere la non planareità delle due facce dell'adattatore che potrebbe causare ad esempio un lato del fotogramma meno nitido dell'altro.
Ma anche qui l'adattatore dovrebbe essere realizzato veramente male.
Comunque sarebbero gli stessi problemi di un FTZ o di un teleconverter Nikon.

Usiamoli questi vecchi vetri senza limitazioni usando i su citati adattatori.

Edit: ciao Roberto, vedo che mi hai preceduto mentre scrivevo anch'io :-)

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 11:55

Le tolleranze sono micrometriche

È quello che ho già ribadito io.
Tuttavia, come detto, anche tolleranze di qualche micron potrebbero, comunque, apportare effetti diversi, sia in positivo che in negativo, rispetto ad un sistema che non usa il fattore aggiuntivo.
Con un adattatore, un TC o un qualsiasi altro mezzo che si interpone tra ottica e macchina hai un fattore in più che introduce variabili, indipendentemente dal fatto che siano, macroscopicamente, rilevanti o meno.

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