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Il vero problema lo ha descritto Alva Mayor , l'uomo ci ha messo 150 milioni di anni per arrivare a contare 1 miliardo di individui, in un solo secolo siamo a quasi 7 miliardi , dei quali circa 1,5 miliardi detiene il famoso benessere e si alimenta in modo sbagliato con eccessivo consumo di carne e di risorse indispensabili alla vita ( acqua) , già così il consumo è insostenibile per il pianeta ma invece che porre rimedio a questo squilibrio stiamo "globalizzando" e vorremmo trasformare anche gli altri 5,5 miliardi in consumatori, sempre che nel frattempo non diventino 6-7 miliardi, quindi l'ipotesi che fa ridere per la sua impossibilità di realizzazione è la realtà attuale , non le varie soluzioni che vengono proposte che potranno anche essere fantasiose e irrealizzabili , ma sono sempre una alternativa più logica e razionale della realtà che stiamo vivendo . Proprio ieri sera in tv hanno riproposto il film "inferno" , guardatevelo e poi ne riparliamo , in natura, se prendiamo in considerazione anche il più piccolo ecosistema, ci sono varie forme di vita che interagiscono tra loro creando un perfetto equilibrio e quando una specie supera il limite numerico e rompe l'equilibrio intervengono dei fattori esterni all'ecosistema per riportare l'armonia , può essere una specie antagonista che cresce di numero in conseguenza dell'abbondanza di cibo o qualcos'altro già presente nell'ecosistema analizzato , ma se non si riporta l'equilibrio ecco che interviene un fattore esterno ( di solito una malattia batterica o virale ) , nel nostro caso abbiamo bloccato il meccanismo di difesa della natura sviluppando la medicina e combattendo i " regolatori naturali" , si prospetta quindi un unica via di uscita da questa situazione : lo sterminio di massa attraverso le guerre che seguiranno alla carestia di cibo e acqua nei prossimi anni , altro che buonismo e accoglienza , vedremo chi oggi si propone come animato da spirito umanitario con quale atteggiamento si proporrà domani nei confronto degli "altri" .
Ti sembra poco ridurre il 10% da un settore così delicato come l'agricoltura? L'agricoltura non è mera produzione... Non si spegne un capannone su dieci. 10% in meno vuol dire togliere il 10% degli animali dalle stalle a cui bisogna aggiungere il 10% delle aziende che producono alimenti per gli animali, 10% di terreni gestiti in meno. Una riduzione del 10% dei bovini, soprattutto per noi italiani, sarebbe un disastro per l'economia e la società rurale. L'agricoltura va tutelata. In Italia abbiamo norme severissime e complicatissime (lasciamo stare le inchieste per favore, vediamo la situazione media). Attualmente i problemi più grandi vengono dai paesi emergenti, che hanno anche i carichi di popolazione più elevati. Siccome noi il nostro bel danno lo abbiamo già fatto, dovremmo essere i primi ad accompagnare la crescita di questi stati in maniera sostenibile. La deforestazione in Sudamerica è un fenomeno evidente, stanno sfruttando al massimo le loro risorse per crescere, tutti siamo indignati e arrabbiati, ma nessuno stato sta cercando realmente una soluzione, perché la crescita di un paese complica sempre la geopolitica. Vedete come si passa dalla semplice carne sintetica a problemi mondiali? Ora mi zitto, ho già scritto troppo, scusate tutti, spero di non aver disturbato sensibilità "diverse".
Mah.. ora che daranno il nobel a Greta penso che la corsa alla distruzione del mondo conosciuto sia irreversibile.
Non avete notato che tutte le "soluzioni" proposte come salvezza del mondo (basandosi su dati che vengono forniti a lato ma non documentati) SONO SOLUZIONI IMPOSSIBILI DA PERSEGUIRE DAL BASSO?.
Voglio dire.. hai un prato gerbido che ti ha lasciato la nonna. ci metti dentro una mucca (o due capre) e la mucca vive felice. Un contadino con qualche mucca sopravvive a qualsiasi disastro che non sia una colata di cemento sui terreni. Possono addirittura sopravvivere transumando.. Senza una base stabile.
Le famose "carni alternative" richiedono tecnologie ed investimenti che possono arrivare solo dall'alto. Fuori controllo da chiunque non sia un "produttore accreditato". Inoltre, abbiamo gia sperimentato come l'allevamento/produzione in grande scala sia nocivo per l'ambiente. Le stalle da 10mila capi (come le fabbriche da sei milioni di pezzi) hanno un impatto devastante sul luogo.
Siamo davvero certi che una fabbrica di carne ricostruita sia MENO INQUINANTE DI UN MIGLIAIO DI MUCCHE?
Io vedo che dopo il passaggio di trecento pecore o di 50 mucche, il terreno riprende vigore, viene ripulito dalla massa vegetale e l'erba prende fiato. Il tutto gratis.
Vedo invece quanta energie e' necessaria per riportare alla produttivita' un terreno occupato da un capannone dismesso. E' praticamente impossibile recuperare lo spazio occupato da un capannone (o da un impianto fotovoltaico).
Io credo che la via della carne sintetica sia ASSOLUTAMENTE DA NON SEGUIRE. Piuttosto non mangio piu carne… Alla fine se devo mangiare soia che sembra carne o carne ricostruita… allora mangio soia direttamente o mangio altro.
“ dipende in quanto tempo. e comunque tale conversione ci sarà, come tante altre sono avvenute in agricoltura nella storia. „
Nel frattempo sarà aumentata del 10% la popolazione del pianeta e siamo sempre allo stesso punto.
user175007
inviato il 11 Ottobre 2019 ore 10:08
Speriamo nel Nobel a Greta
per quanto mi riguarda lei ci poterà al famoso detto, tanto peggio tanto meglio, mi ricorda l'avvento del socialismo e la sua aria di rivoluzione, toglete ai ricchi per dare ai poveri, alla fine sono diventati tutti poveri
Greta è un simbolo, un'icona, non è certo la salvatrice del pianeta. Spero solo che la sua generazione abbia la forza e la capacità di invertire questa tendenza, finché l'etica non prevarrà sull'interesse personale non ne verremo fuori.
“ Alla fine se devo mangiare soia che sembra carne o carne ricostruita… allora mangio soia direttamente o mangio altro „
Condivido in pieno, così come il problema di analizzare anche i contro, se e quando la cosa dovesse andare a regime; come per gli insetti: un conto è dire che inquinano meno quando rimangono relegati a culture alimentari di nicchia (era così anche per i suini fintanto che il loro allevamento serviva a utilizzare gli scarti delle produzioni agricole e non produrre rifiuti), ma quando dovessero diventare un business non presenteranno le medesime storture di sistema?
veramente l'ambizione sarebbe un po' diversa della soia fatta tacchino. è allo studio anche la consistenza, si punta alla riproduzione di qualcosa che somigli alle fibre muscolari, e a delle molecole che si trovano nelle bistecche. Ma siamo all'anno zero. Daltronde siamo abituati al tonno in scatola, sardine, carni e fagioli perchè si è cominciato ad inscatolare al tempo di Napoleone. Chissà come sarà il cibo tra 100 o 200 anni.
permettimi Ooo Una cosa e' realizzare un laboratorio per riprodurre organi … Un'altra e' una FABBRICA in cui si produce CIBO sintetico.
Mi pare abbiano dimensioni , finalita' e impatto ambientale molto diversi.
Prendi ad esempio Nespresso.. che e' la sintesi della discussione in corso.
Fino a ieri facevi il caffe con la moka…15 euro e dura una vita. lo scarto e' una sostanza brunastra ottima come fertilizzante, ed un sacchetto di alluminio riciclabile o una lattina. Il prezzo della polvere di caffe' varia tra i 10 euro/kg ed i 30 eurokg per i pregiatissimi.
Oggi compri una macchina che costa 200 euro.. lo scarto sono ingombranti capsule di alluminio difficilmente riciclabile perche va divisa ogni capsula singolarmente. Il caffe' esausto non viene piu riciclato come ammendante perche contiene tracce di plastica. In compenso il prezzo del caffe' e' salito a 140 euro/Kg.
N.B. Nespresso ha lasciato libero il brevetto della capsula, cosi che altri potessero produrre capsule compatibili.
Hai mai visto cosa succede in una fabbrica che confeziona i polli per la grande distribuzione?.
user175007
inviato il 11 Ottobre 2019 ore 12:30
Salt contenere tracce di plastica non significa che sono composti di plastica
Anche tu contieni tracce di plastica
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