| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 8:40
ma scusate.. Si parla tanto di manico.. di nomi famosi.. di arte.. di essere riconosciuti post mortem.. Non e' che si pretenda un po' troppo dalla fotografia?.. Io credo che alla fine, una volta raggiunto un livello minimo di capacita' tecnica, si possa fotografare anche solo per se stessi. Mi spiego meglio e, per favore, leggete tra le righe: Chi fotografa per lavoro e' da compatire. Fotografa infatti quel che gli porta denaro. Magari vorresti fotografare un fiore nel bosco, perche' fuori c'e' un ottobrata come solo in Piemonte.. ed invece sei in una fiera a fotografare cocci di ceramica. Allo stesso modo e' da compatire chi esegue la foto wow.. perche' non fotografa per se stesso. Fotografa per lavoro ma senza stipendio.. solo per ansia di like. Libero e' il fotografo che fotografa per se. Fotografia fatta al meglio dell'insignificante (per gli altri)... |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 8:56
" Libero é il fotografo che fotografa per se". Ti direi, sfondi una porta aperta per ciò che mi riguarda. Ma fotografare per sé significa anche provare piacere in ciò che si fa. Quindi trovare stimoli, mettersi in gioco, cercare di superarsi, di migliorarsi. E se per farlo si sente l'esigenza di osservare qualche esempio, prendere spunto, anche da un amico del quale apprezziamo le foto e il suo modo di vedere, che male c'è. Ed è altrettanto vero che gli obiettivi di un fotografo della domenica , magari mediamente appagato del suo livello, possano essere diversi da colui che elegge un'arte a suo linguaggio, che ne fa un mezzo, oltre che un obiettivo. In fondo...ognuno è fatto male a modo suo ! ...anche il professionista. |
user170782 | inviato il 03 Ottobre 2019 ore 9:32
Il talento fotografico risiede nel saper raccontare e comunicare attraverso uno scatto, o meglio una serie di scatti. Risiede nel saper leggere meglio di altri le situazioni che ci si trova davanti, nel saperle prevedere. E ovviamente, risiede nel saper gestire la luce per conferire all'immagine la giusta potenza. Tutto qui. Nulla vieta di fotografare per se stessi, anzi è onesto e corretto, direi sano visto che altrimenti si sprofonda nella competitività che porta solo a delusioni. Ma nulla vieta di fotografare per se stessi cercando di ottenere il meglio. E non capisco davvero come si possa dire che i lavori degli altri non vadano visti, almeno quelli di chi in un modo o nell'altro ha fatto la storia della fotografia. Poi si possono anche non apprezzare, ma osservarli sarebbe il minimo per chi ha la passione della fotografia e non solo delle macchine fotografiche. Non so, è come dire che un fervido lettore, magari con la passione della scrittura, non dovrebbe leggere Dostoevskij. |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 9:53
“ è come dire che un fervido lettore, magari con la passione della scrittura, non dovrebbe leggere Dostoevskij. „ Diciamo che a leggere dovrebbe essere soprattutto chi e' appassionato di lettura  Non serve essere Bukowsky o averlo letto, per scrivere un diario. Serve maggiormente aver fatto le elementari e le medie. Anna Frank mi pare non termino' neppure il liceo.. eppure... |
user170782 | inviato il 03 Ottobre 2019 ore 9:55
Anna Frank è un caso più unico che raro, dovuto alle contingenze che tutti conosciamo. Per scrivere un diario ok, ma se uno vuol scrivere qualcosa di più articolato conoscere almeno i grandi della letteratura è obbligatorio. |
user90373 | inviato il 03 Ottobre 2019 ore 10:17
In fuoristrada il "manico" è riassunto nella frase:- "quando sei incerto, tieni aperto" che, in soldoni, significa aver quel tanto di coraggio, esperienza, ardore che permette di affrontare e superare le piccole e grandi sfide che ci stanno davanti. |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 10:35
Quando il fotografo è intellettualmente onesto oltre all'attrezzatura ci vuole il "manico" per l'esattezza quella capacità che aveva Salgado e tanti altri. Oggi il "manico" quando manca spesso è sostituito da foto "falsate"e/o costruite sia nella scena che dai software. Questo accadeva anche tanti anni fa con la pellicola, le foto da reportage o street dove il fotografo abbiente di suo pagava le persone per costruirsi la scena oppure nella naturalistica dove la foto praticamente la faceva chi possedeva il capanno a pagamento. Per rispondere all'autore del topic, senza divagare troppo, direi che ora che hai la tua attrezzatura completa il processo mettendoci del tuo ma dire cosa non è semplice, si sintetizza con il talento (che però comprende tante cose diverse che occorrono ai diversi generi di fotografia). |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 10:52
“ ma se uno vuol scrivere qualcosa di più articolato conoscere almeno i grandi della letteratura è obbligatorio. „ certo stavo estremizzando con un esempio esagerato. |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 13:23
Ci sono utenti con una percentuale di colpo fortunato del 100% o con la risposta esatta sempre e in tutte le circostanze,che potrebbe suonare da fuori, un tantino anomalo.Ma come fanno? E magari non sono nemmeno bressoniani o salgadiani... |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 14:51
Come spesso avviene in un forum, c'è una certa tendenza a complicare le cose un tantino oltre il lecito. Il fatto che qualcuno c'ha "il manico" è un'immagine e non di più. Non equivale a dire che qualcuno è un ingegnere o è un grande chef internazionale, ovvero non è pretendere un titolo preciso, condiviso e così ben definibile. E' normalmente un'immagine banale per dire, in una chiacchierata qualsiasi, che qualcuno "sa fare" (nel basket, alla guida o dove ci pare), e, come tutte le immagini, si plasma come peso e significato a seconda del contesto. Per questo io trovo la faccenda piuttosto semplice: e cioè le ipotesi sono due. 1) Coloro che fotografano hanno tutti esattamente la stessa capacità e qualità, e allora parlare di manico è insensato. Tutti uguali e il resto è fuffa. 2) Ce ne sono di più "bravini" e meno "bravini" (per tecnica, idee, sensibilità: ognuno decida in base a come interpreta la fotografia) e, in questo caso, si può forse dire senza essere blasfemi che qualcuno c'ha più manico. Così, banalmente, discorsivamente. Io ho tirato in ballo Salgado in un commento, ma solo per rispondere a un'espressione precisa di un utente (e amico). Ma a parte questi estremi, cioè nel quotidiano, chi di noi non ha mai pensato che "Gino cucina alla grande" o che "Pino scia che è uno spettacolo"? Per quanto mi riguarda, io l'ho pensato spesso che alcuni amici fotografanti c'hanno più manico di me. E' davvero così strano? |
| inviato il 03 Ottobre 2019 ore 16:05
E se la polemica fosse un po' come "il sale della terra? In quali e quante attività che fanno parte del quotidiano, esiste la possibilità di rivedere e modificare le azioni gia' compiute?Forse durante un viaggio un manico comodo potrebbe far comodo,piuttosto che un manico piatto e scivoloso ma con lo schermo grande.Di conseguenza si potrebbe anche pensare, che il manico inteso come l'esperienza ,oppure l'abilità sia qualcosa di poco conto,o l'equivalente della carta straccia,che poi andrà conferita nell'apposito contenitore e recuperando tutti i pezzetti. |
user117231 | inviato il 03 Ottobre 2019 ore 18:53
Dosto... chi ?!  |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 11:44
Dostoevsky or Dostojevsky è sempre lo stesso Fëdor or Fyodor |
user117231 | inviato il 04 Ottobre 2019 ore 19:17
Fedro ? Ahhhh..quello del Grande Fratello. |
| inviato il 04 Ottobre 2019 ore 19:43
“ Ahhhh..quello del Grande Fratello. „ no quello dello Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Pirsig |
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