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"Quei 640 e 4000 in V-log a livello analogico amplificano a 100 e 640, no?" No, l' esatto opposto. Analogici sono 640 e 4000. Dai 640 ottieni, esattamente come da te spiegato i valori iso inferiori, digitalmente come quando abbassi l' esposizione in raw, per intenderci. Il sensore va in saturazione con la quantità di luce che può contenere e non alzando gli iso. I livelli alti (le alte luci "apparentemente bruciate") sono sempre recuperabili se il segnale viene registrato. Questo vuol dire che a iso 100 puoi raccogliere la stessa quantità di luce (oltre la quale bruceresti le luci senza possibilità di recupero), che è il limite di saturazione massima del sensore, nonostante i 640 iso analogici che apparentemente bruciano le luci, ma vengono recuperati. Alla fine della fiera guadagni solo l' snr in funzione del read-noise. Il giochino dell' apmlificazione alta non è eterno, per cui hanno pensato di usare gli iso 4000 hardware anche per i valori iso più alti.
“ Il sensore va in saturazione con la quantità di luce che può contenere e non alzando gli iso. I livelli alti (le alte luci "apparentemente bruciate") sono sempre recuperabili se il segnale viene registrato. „
I convertitori ADC hanno a disposizione 14 bit per registrare il segnale amplificato analogicamente, tutto ciò che esubera non può essere digitalizzato. Se devi scattare una foto a ISO 100 (esponi per ISO 100), ma amplifichi per ISO 640 (2 stop e 2/3 in più), quei valori che a ISO 100 reale sarebbero stati digitalizzati verso l'estremo superiore della gamma a 14 bit, dopo averli amplificati di quasi 3 stop e doverli comunque registrare in 14 bit, come li recuperi? Cambi ADC? Non ti seguo.
“ Avevo letto, che in realtà i 100iso nativi della r4, sarebbero 50 circa. „
Ho letto la stessa cosa. È riportato anche in un video di Tony Northrup.
Massimo, quando ti arriva la R4 non hai che fare questa prova su cavalletto e con una scena a contrasto normale: sovraesponi di 1, 2, 3 EV a 100 e 50 ISO. Al netto di interventi FW non documentati, l'ISO che brucia le luci per primo non è nativo. Per vedere le luci bruciate devi usare RawDigger, non l'istogramma JPEG.
Mi sto documentando meglio sulla questione della sensibilità nell'uso di profili Log, c'è un mondo dietro. Ho capito tante cose e mi sono sorti nuovi dubbi, continuo ad approfondire, ad ogni modo la distribuzione della gamma dinamica con tali profili non è esattamente come ricordavo, è più complessa.
Comunque, stando ai test di Jim Kasson (il suo blog è una fonte interminabile di informazioni, si possono approfondire tante conoscenze: blog.kasson.com/ ), la nuova R registra meno gamma dinamica della R III man mano che la sensibilità sale. I test sulla R IV sono basati su file che si è fatto mandare, quindi rimane possibile che otterrà risultati diversi analizzando in futuro scatti effettuati da lui stesso.
“ La differenza degli iso nativi della S1H servono in comparto video o anche in scatti fotografici? „
Hanno un ruolo molto più significativo in ambito video (qui viene spiegato in modo decente ), ma ci sono vantaggi anche in fotografia. Si ha un guadagno in gamma dinamica alle sensibilità da 640 in su e per le tecniche fotografiche che sfruttano l'iso invarianza si può disporre di un secondo valore base per la sensibilità (ISO 640), aumentando così il range entro il quale l'iso invarianza rimane sfruttabile.
@Leonardo Jim Kasson è il "maestro" di Ficofico (lo venera). Ha lavorato sul colore anni fa e non è un nesci. Lui stesso ha confessato però in un suo post sul Forum DPR i suoi limiti scientifici (non riesco a ritrovarlo). When the going gets tough ricorre ai grossi nomi di DPR che gli danno una spinta e riparte felice. Il great divide è la FT, la trasformata di Fourier, diventata FFT nel 1965. L'MTF è basata sulle FT che trasformano convoluzioni in moltiplicazioni. Gli ingegneri studiano FT al Poli, una minoranza hanno l'occasione di usarla professionalmente. Per questo ci sono ingegneri che disseminano facezie nel Forum, non hanno basi teorico-pratiche sufficienti. Non ce l'ho con gli ingegneri, ma in genere ci capiscono di più i fisici di fotografia digitale. Il doppio regime ISO lo suggeriva Martinec nel suo famoso articolo del 2008 (!?). Ma Martinec è un grande fisico teorico, non un autodidatta
"I convertitori ADC hanno a disposizione 14 bit per registrare il segnale amplificato analogicamente, tutto ciò che esubera non può essere digitalizzato"
Quello della a7r4 ne ha 15. Se amplifichi il segnale la gd non aumenta, nè diminuisce. È un gain. Il dac deve semplicemente lavorare con tensioni in ingresso maggiori per migliorare l' snr.
Mettiamo di avere un segnale minimo 1 e un segnale massimo 2 in ingresso al dac. Sono uno il doppio dell' altro. Applico un gain 2x. Il segnale minimo è 2 e quello massimo 4. Sono ancora una volta uno il doppio dell' altro. La gd non cambia. Ciò che ti risulta difficile capire è come questa mossa non possa far perdere informazioni. Questo perchè parti dal presupposto che essendo 1 e 2 i valori nativi del segnale il convertitore debba essere atto ad avere in ingresso segnali compresi tra 1 e 2, per cui secondo "logica" i valori tra 2 e 4 vanno persi. Essendo quel gain nativo (mai spento), non serve e mai servirà che il convertitore debba leggere i valori tra 1 e 2, dovrà leggere sempre valori tra 2 e 4. Cioè la stessa gd e lo stesso numero di bit. Più semplice non riesco.
Immagina di avere una riga da 2 metri per misurare una persona e la piazzi in verticale contro un muro. La persona può essere alta al massimo due metri. Un sistema nato per misurare da terra non è atto a misurare una persona posizionata su uno sgabello alto un metro. Sullo sgabello o misuri una persona alta al massimo un metro, o perdi informazioni che sono oltre la misura di un metro. Seguendo il tuo ragionamento a quel punto ti serve una riga da 3 metri per misurare persone alte fino a 2 metri. Vero. Se il sistema nasce per misurare da terra e ANCHE mettendo le persone sullo sgabello, deve crescere anche la riga, per cui sgabello di 1 metro e ti occorre una riga di 3 metri per l' evenienza (sgabello sì o sgabello no, che nella pratica corrisponde ad alzare gli iso di una iso variant senza dimezzare i tempi, una sovraesposizione bruciando le luci con gli iso alti). Cosa diversa è se il sistema nasce per misurare solo con lo sgabello. Persona e riga sono sempre sullo sgabello e ti basta... una riga da 2 metri.
Due metri di persona è la misura della gd. La riga da 2 metri sono i bit che occorrono al convertitore per misurare la gd. Lo sgabello è l' amplificazione. La riga posizionata a terra è il convertitore di una iso variant. La riga posizionata sullo sgabello è il convertitore di una iso invariant.
Il tutto l' ho estremamente semplificato come se tutto il sensore fosse composto da un solo sensel e come se una iso variant non amplificasse il segnale a iso 100 (l' esempio serve solo a capire la differenza tra un' amplificazione minore che eventualmente viene aumentata e un' amplificazione maggiore che non subisce modifiche).
“ È una caratteristica che mi incuriosisce, avere due serie di amplificatori così "vicine" porta vantaggi solo a sensibilità molto molto basse, quasi vanificando lo scopo per cui la doppia serie è stata ideata (preservare la qualità a sensibilità elevate). „
Non necessariamente, dipende tutto da quanto dalla quantità di read noise ad un determinato step. Se faccio uno step a 320 ISO non c'è nulla che mi impedisca di avere performance migliori di un' altra fotocamera con lo step a 3200 che però magari ha un convertitore peggiore.
In realtà i sensori a due step di amplificazione non sono certo una novità, anzi... praticamente tutte le fotocamere al top con poca luce degli anni passati (D3s, 1Dx, D5, 6D e compagnia bella) usavano tutte amplificatori a step multipli, e infatti nei grafici della misurazione del SNR si vede l'andamento a zig zag.
Come mai abbiano spostato lo step da 320 a 640? Boh, evidentemente hanno visto che riuscivano ad ottenere un read noise abbastanza basso già solo con quella poca amplificazione, o forse dipende dal fatto che così riescono a sfruttare meglio tutti i bit del convertitore.
P.S. stando alla specifiche la A7RIV usa il sensore IMX455 ( www.sonyalpharumors.com/sr5-another-new-sony-sensors-imx455-a-stripped e guarda un po' come nativi risultano ISO 64/400! ) e non il fratello maggiore IMX551 come molti sostengono (che io sappia senza alcuna base), quindi potrebbe semplicemente essere leggermente castrato per questioni di costi... ma alla fine sono tutte speculazioni, per discutere di differenze di progettazione simili penso occorra un livello talmente alto che nel campo dei semiconduttori ci devi lavorare
La cosa paradossale è che l' iso invarianza (è l' uovo di Colombo) è stata introdotta con i cmos. Per evitare le dispersioni di segnali troppo deboli prodotti dal silicio con i cmos è stato preferito amplificare i segnali in prossimità del sensore. Per come si sono evoluti, con amplificazioni sempre più sostenute per migliorare l' snr in funzione del read-noise, amplificare il segnale vicino al sensore introduce sempre più problemi di interazioni tra gli amplificatori.
Credo, parere personale, che prima o poi si arriverà alla doppia amplificazione (che non è il dual gain), cioè il cmos fungerà da pre amplificatore e gli amplificatori saranno posizionati a debita distanza.
Sarebbe l' unico modo per uscire dal dualismo ccd/cmos (che ha sempre ragione di esistere) prendendo il meglio dell' uno e dell' altro.
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