| inviato il 06 Gennaio 2019 ore 15:26
Beh, visto che il post si sta allargando in direzione di divagazioni "nostalgiche" ... , propongo una riflessione semi-seria: "Stiamo andando verso la giusta direzione..." Titolo interessante... che ha spianato la strada ad una discussione caratterizzata da interventi decisamente interessanti, (evento piuttosto raro, tuttavia... ) La giusta direzione... già... ma qual'è la "giusta " direzione..? Domanda legittima, in quanto il concetto di giusto, in contrapposizione al suo contrario "sbagliato", sono variabili soggettive ed arbitrarie.. ciò che è "giusto" per qualcuno, può essere sbagliato, o non condiviso da altri. .. Inoltre ci si impone un altro interrogativo "inquietante"... Giusto per chi..:? Trovo necessario rispondere a questa domanda, poichè ciò che è giusto per i produttori, non è affatto scontato che lo sia anche per il consumatore, in quanto normalmente quest'ultimo è indotto a fare scelte che sarebbero assai diverse se il singolo acquirente potesse fare affidamento prioritario sulle proprie facoltà logico-razionali. Ma sappiamo benissimo che marketing e pubblicità fanno leva su ben altri "canali" di persuasione. Inoltre credo che tracciare una linea immaginaria di confine tra i territori di "giusto" e "sbagliato", sia impresa ardua ed illusoria. Per concludere.. il quesito "Stiamo andando (o meno..) nella giusta direzione..?" suggerisce un'altra metafora.. Mi trovo a Bologna, al casello dell'Autostrada di Casalecchio: subito dopo c'è una diramazione per 3 diverse direzioni: Ancona (A14), Milano (A1 Nord), e Firenze - Roma (A1 Sud). Qual'è la "giusta" direzione. ??? Ovviamente quella che mi porterà verso la destinazione desiderata... E voi.. dove volete andare..? |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 1:26
Dopo la mia precedente riflessione "semi-seria", propongo una risposta personale alla domanda iniziale del post. Stiamo andando verso la giusta direzione..? A mio avviso la risposta è abbastanza perentoria.. ed al contempo pessimistica: NO.. non stiamo affatto andando nella giusta direzione. Da alcuni anni stiamo assistendo ad una progressiva ipervalutazione del mezzo tecnico, quale artefice principale e protagonista responsabile del successo o meno di una fotografia. Il fotografo sembra aver assunto un ruolo secondario nel processo creativo di un'immagine fotografica, tant'è che il giudizio di un'immagine è fortemente condizionato dalle caratteristiche prestazionali del mezzo. Oggi una foto viene giudicata, anzi "osannata" in base al grado di nitidezza o alla qualità dello sfocato, e via tutti a comprare obiettivi di ampia apertura massima, e dal costo generalmente molto alto. La qualità di una fotocamera è direttamente proporzionale ai suoi megapixel.. e così via. Scendendo più in basso, si è diffusa la pervicace convinzione che tutti oggigiorno possono scattare belle fotografie, anche senza sapere assolutamente nulla di illuminotecnica, di composizione, e di cultura fotografica. E' sufficiente uno smartphone con due o addirittura 3 obiettivi, per ottenere foto "straordinarie" senza alcuno sforzo. Basta guardare a quanto sia sceso in basso il livello medio delle foto pubblicate sui social network. Foto inguardabili, che non comunicano assolutamente nulla, ma alimentano unicamente l'ego narcisistico dell'autore, il quale nel giro di qualche ora, per meriti che m'appaiono del tutto ignoti.., si ritrova inondato di "like" e commenti stomachevoli. Per non parlare dell'invasione di foto di "nudo artistico", che nella maggioranza dei casi (salvo qualche eccezione), di artistico hanno solo un paio di tette in bella mostra (ma l'importante è camuffare il capezzolo..) quello nò.. non si può..! Foto accomunate da un pernicioso conformismo di massa.., che anche quando manifestano una buona tecnica esecutiva, difficilmente riescono a trasmettere un'emozione, a comunicare un messaggio, o a descrivere un ambiente, una storia, in maniera autentica ed efficace. Dove sta andando la fotografia, (intesa come fenomeno di massa) ? Semplicemente.. alla deriva. Per salvarla occorre rivalutare il ruolo del fotografo , il quale tuttavia dovrebbe evitare di cadere nel tranello di scattare foto finalizzate a mettere in risalto le caratteristiche del mezzo usato.. Foto scattate unicamente per evidenziare le capacità del mezzo... dove il soggetto diventa solo un "oggetto" asservito a tale scopo... NO...NO.. e poi NO... ! La fotografia non è questa.. e non è neppure correre ad acquistare l'ultima novità, svendendo attrezzature ancora validissime, solo per fare il gioco di chi manovra il mercato... Non mi si fraintenda.. non mi ritengo affatto un grande fotografo... ma non sono neppure una pecora che segue il branco.. senza neppure chiedermi in quale direzione sto andando, (e se quella direzione sia giusta o meno). .. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 8:22
Caro Frank,condivisibile la tua riflessione. E' bello leggerla perché ci può aiutare tutti un pochino a correggere almeno leggermente la rotta. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 8:28
Riguardo alla (presunta) necessità di grandi aperture, Leica avrebbe pensato a due tipi di esigenza per il sistema M: 1) massima qualità ottica -> Super Elmar (f/3.4, 3.8) e Summicron (f/2); 2) massima versatilità d'uso -> Summilux (f/1.4). I primi hanno dimensioni veramente ridotte (minuscole rispetto agli obiettivi di altre marche, anche solo a quelli della serie SL), ma anche i secondi rimangono ben più maneggevoli e leggeri. Penso che per versatilità pensino alla possibilità di fotografare anche con poca luce e senza la necessità di girare con mattoni appesi al collo....tra l'altro pare alleggeriscano molto anche il portafoglio, aumentando così di molto la “versatilità”. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 8:48
Il fatto è che se lo fa Leica Karl, tutto ok ma il problema per un amatore si sposta sul costo. Vista la prestazione potremmo anche dire "a ragione", ma rimane un problema insormontabile per esempio per me e tanti come me, quel marchio è assolutamente inavvicinabile. E allora ecco che mi accontento del 35 f2, del 50 1.4, di uno zoom tuttofare buio e di un tele f4 in casa Canon (oddio... accontento si fa per dire, è già moooolto di più di quanto si accontenterebbero in tanti! ). |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 8:54
Oggi però si fanno ottimi affari con ottiche Leitz R che meglio dei canon vanno e...costano meno. Però non hanno AF. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 9:44
Beh l'AF per scatti "normali" non sarebbe affatto un problema, adattatori, catsi e matsi e via andare... Per ora comunque mi sto divertendo con i due Zuiko della vecchia OM10, lato "manuale puro", poi si vedrà se ampliare con i mitici Leitz (ps ma mica intendi gli Elmarit o i Summicron, vero? Quelli vedo che costano lo stesso un'eresia! )! |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 9:48
Ma no…. Un summicron 50 lo trovi a 250 euro... |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 11:42
Ni..... Quello è molto bello e con imballi ed è l' ultimo tipo. Se prendi un Germany senza imballo e condizioni estetiche meno belle spendi la metà. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 13:39
Nessun disturbo , chiamami quando vuoi. |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 14:03
Ornai è tutto consumismo.... una volta si facevano belle foto con qualunque mezzo con un po' di tecnica e di fantasia e impegno. Adesso che la tecnologia si sta evolvendo le foto veramente belle che vedo in giro sono sempre meno....eppure ci sono sempre più fotografi o presunti tali solo perché hanno un'attrezzatura stellare!!!! E le aziende ci vanno a nozze....facendo sempre più modelli quasi identici tra loro rendendoli indispensabili attraverso il marketing!!! E la maggior parte dei consumatori abboccano! |
| inviato il 09 Gennaio 2019 ore 14:09
“ Stiamo andando verso la giusta direzione... „ Ma chi? noi come fotoamatori, o i fabbricanti? Quello che manca sempre più in tutti i campi è lo spirito critico. Siamo sempre più pecore... anzi, topi. Invece di seguire la nostra testa e il nostro istinto, seguiamo le mode, le idee e le dicerie altrui.
 |
user92023 | inviato il 09 Gennaio 2019 ore 14:39
@Frank. Sottoscrivo in pieno quanto affermi. La sintetizzo cosi': la Rivoluzione Industriale (fine '800/primi '900), un esame obbligatorio ad Economia ai miei tempi, con l'introduzione della macchina, spostava la FATICA FISICA dall'uomo alla macchina stessa, e consentiva agli umani di dedicarsi ad attivita' intellettualmente piu' qualificate e QUALIFICANTI. La Rivoluzione Digitale (anni 2000) sposta dall'uomo alla macchina la FATICA INTELLETTUALE e, di conseguenza, libera l'uomo dalla necessita', di CAPIRE, di IMPARARE, di "INTELLIGERE", ed al "poverino" non resta altro che votarsi alle capacita' tecnologiche del "mezzo". In TUTTI i campi, naturlich! Tra breve, sara' sufficiente privare uno Stato di risorse energetiche, per precipitare i suoi malcapitati abitanti (ormai privi di qualsiasi "capacita'") all'eta' della pietra! Ciao. G. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |