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Premesso che io ho solo 21 MP e già così trovo del tutto insensato chiudere oltre f/10 in paesaggistica, premesso anche che preferisco di gran lunga i file della 5dsr a quelli della IV, qui c'è un confronto sui parametri che interessano all'autore: www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=4
Un calo al chiudere il diaframma c'è sempre stato, sia con la pellicola che con le macchine da 3 mp. E dipende anche dall'ottica (ad esempio il 50/2.5 macro Canon ne soffre meno che il 65/2.8mpe)
“ a me risulta che la diffrazione non dipenda dalla focale, ma solo dall'apertura relativa... „
Tra un 200 mm e zoom ultragrandangolari può tuttavia cambiare totalmente la resa dell'ottica, alle varie aperture del diaframma.
Ciò che cambia notevolmente, inoltre, è la resa dell'ottica alle varie distanze di messa a fuoco. I test sulle focus chart posizionate a qualche metro di distanza sono utili fino ad un certo punto, se poi si lavora sistematicamente con messa a fuoco a infinito, e con scenari ben più complessi di ciò che appare nei test di the digital picture, contenenti dettagli fini di oggetti che occupano una porzione limitata del fotogramma (come ad esempio il fogliame di alberi e altro tipo di vegetazione).
Comprendere quale sia l'apertura del diaframma limite, per avere un risultato accettabile (cosa soggettiva, peraltro), è qualcosa che si può verificare solo sul campo. Nemmeno esistono modelli matematici sufficientemente sofisticati per poter stimare il tutto, dato che di mezzo vi sono miriadi di fattori (incluso il software per elaborare i file raw in uso).
“ Ciò che cambia notevolmente, inoltre, è la resa dell'ottica alle varie distanze di messa a fuoco. I test sulle focus chart posizionate a qualche metro di distanza sono utili fino ad un certo punto, se poi si lavora sistematicamente con messa a fuoco a infinito, e con sfondi ben più complessi di ciò che appare nei test di the digital picture, contenenti dettagli fini di oggetti che occupano una porzione limitata del fotogramma (come ad esempio il fogliame di alberi e altro tipo di vegetazione). „
Quoto al 100%, infatti è ciò che ho scritto molte volte io stesso. Chi mi conosce un po' qui nel forum sa che sono tutt'altro che un fan di The Digital Picture, in particolare i test sui grandangolari li ho sempre considerati a dir poco fuorvianti, proprio perché fatti a distanze troppo brevi in confronto a quella che poi sarà prevalentemente adottata con tali ottiche sul campo. Ci vorrebbe una test chart grande come la facciata di un palazzo, e anche così avrei comunque una o due riserve sull'attendibilità di un test del genere per un'ottica da paesaggio... ma ora non voglio divagare. Però qui l'autore chiedeva proprio un raffronto A/B delle due macchine 5dsr vs 5d4 con la stessa ottica a diaframmi chiusi, e questo è l'unico che mi è venuto in mente
Non sono stato a leggermi tutte le pagine, ma mettiamo subito le cose in chiaro con FATTI ed esempi pratici.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: LA DIMENSIONE DEI PIXEL NON HA NULLA A CHE FARE CON LA DIFFRAZIONE L'immagine diffratta proiettata sulla superficie del sensore non cambia dato che dipende solamente dall' ottica e dalla dimensione DEL SENSORE, non dei pixel. Una volta che l'immagina "sfocata" (non è propriamente il termine corretto, ma giusto per far capire) arriva sui pixel viene campionata con una risoluzione che dipende dal numero di pixel della fotocamera, e la fotocamera con più mpx (in questo caso la 5Ds) ti fornirà SEMPRE un' immagine più dettagliata, non importa quanto faccia schifo l'ottica che ci monti davanti. Chiaramente peggiore è l'ottica più risulteranno simili le prestazioni dei due sensori a livello di dettaglio, ma non avrai mai meno dettagli da un 50mpx rispetto ad un 30 (sempre se la dimensione del sensore resta la stessa).
C'è questo video che è esattamente quello che cerchi, illustra perfettamente cosa succede con esempi di foto reali paragonando D810 e D4, se non ti fidi delle parole puoi guardare le immagini
Cmq ho visto che ha commentato Valgrassi, immagino abbia scritto la stessa cosa, solo con qualche formula in più di condimento
Detti questo, tra le due ti consiglierei comunque la 5DIV, leggermente meno nitida ma con un sensore meno rumoroso, più GD e più versatile in generale per tutti gli utilizzi.
Bubu, teoricamente la dimensione del pixel non è legata alla diffrazione, ma nella realtà si, questo perché con una superficie fissa (il sensore) all'aumento del numero dei pixel si aumenta il rapporto d'ingrandimento dell'immagine che fa percepire in maniera più netta il problema, ecco perché se chiudi a f22 su 12 mpx lo noti meno che su 50 ed è lo stesso motivo per cui ho detto all'inizio che dipende dal supporto, se si stampa un 20x30 avere una 1Dx o una 5dsR non cambia il risultato, su un 50x70 la diffrazione sarà più importante sulla bigmpx ma un 12 mpx deve ricampionare perdendo comunque dettaglio fine (sempre che la stampa riesca a riprodurlo), quindi alla fine la diffrazione esiste solo per chi guarda le foto al 100% sui monitor e non ha alcun effetto sulla vita reale.
“ Ciao e grazie, per ora non ho in mente acquisti, é per cercare di capire. Mi é chiaro il concetto di diffrazione, cerco immagini comparative per poter valutare personalmente, non potendo ovviamente provare i due corpi (altrimenti non avrei aperto la discussione). Ho scritto ad Alex Nail che mi sta dando ulteriori dettagli. Spero di trovare presto delle immagini. „
Alby, non capisco, perché non le puoi provare?.. qualsiasi negozio di fotografia serio credo abbia un esemplare da far provare ad un potenziale cliente... se poi ti serve qualche RAW della 5DSR te lo posso inviare anche io...
“ Mettiamo subito in chiaro una cosa: LA DIMENSIONE DEI PIXEL NON HA NULLA A CHE FARE CON LA DIFFRAZIONE „
In effetti il diametro del disco di Airy è: 2.44*lambda*f/ e non compare la dimensione del sensel, OK. In seconda battuta dobbiamo chiederci cosa copre questo disco sul piano del sensore e allora entra in gioco la dimensione del sensel. Se riuscissimo a confinare il disco su un sensel nel ROSSO (R), allora siamo sicuri che i singoli sensel acquisiscono indipendentemente (= non condividono con altri sensel lo stesso punto sorgente). Questo dovrebbe avere un effetto entusiasmante non tanto con un Bayer tradizionale, ma quando si fa Pixel Shift (Pentax K1, Sony A7RIII, la A7III no perché ha filtro AA, non può fare PS ). Come dire: un Foveon a risoluzione reale 36 e 42 Mpx! Scena permettendo, anche i sette scatti Quattro SFD non si dovrebbero sottovalutare. Teoricamente si può chiudere un attimo di più il diaframma perché i sensel sono più grandi.
Solo nel calcolo della risoluzione effettiva finale il pixel conta, ma più è piccolo il pixel più il valore della risoluzione effettiva aumenta. Se la formula di Valgrassi è esatta (e immagino lo sia ) infatti la d che indica la dimensione del pixel è al denominatore, più si riduce quel numero più diventa grande il risultato complessivo
Ora, quella matematica non è il mio campo ma mi pare si possa descrivere ogni passaggio (passaggi che comportano un degrado della qualità) che compie l'immagine dal soggetto al sensore in termini di trasformate di Fourier (e qui invoco nuovamente Valgrassi ), e fino all' arrivo sul sensore tali trasformate sono identiche per entrambe le camere. Al momento della conversione però l'immagine convertita dal sensore meno risolvente subirà un ulteriore degrado MAGGIORE di quello subito dalla fotocamera più densa.
Per fare un' analogia terra terra, se passo allo scanner una fotografia sfocata (l'equivalente dell' immagine diffratta che arriva sul sensore) con una risoluzione di 1600dpi (l'equivalente del sensore più risolvente) avrò un' immagine finale più dettagliata che scannerizzando la stessa immagine a 400dpi. Poi magari la foto è talmente sfocata (nel caso della fotocamera succede quando sei totalmente in diffrazione) che la differenza effettiva tra le due scansioni all' atto pratico è nulla, ma in tutti i casi in cui invece l'immagine di partenza non sia troppo degradata il risultato a 1600 è più dettagliato.
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