| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 10:39
Siccome invece qualcuno dimostra sempre molto tatto e gentilezza ti lascio nelle sue mani esperte. Arroganza e prosopopea non ti mancheranno. Non farti fregare dall'istogramma CameraRAW e pure LR ovviamente lavorano sempre in RIMM, non puoi cambiare questa cosa. In uscita puoi usare lo spazio che preferisci. Non è sbagliato quello che fai è solo un modo diverso e concesso di lavorare. Punti di vista, opinioni. Ognuno è libero di elaborare le proprie foto come preferisce. Un caro saluto. Vado a schiarire le idee. |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 11:14
Che vuoi fare pisolo purtroppo i forum non sono luoghi di crescita ma di competizione a far vedere chi ce l' ha più grosso, mi perdonino le signore ... Io confermo la bontà dei suggerimenti di pisolo. Inoltre passar da uno spazio grande a uno più piccolo è una cosa che non deve spaventare , va semplicemente gestita ( a seconda pure della situazione )come suggeriva pisolo . |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 13:13
Ok Ok non litigate, io non sono competitivo e quello che ha detto Pisolo mi è confermato in altri siti e mi dispiacerebbe se smettesse di darmi consigli per davvero. Però mi pare di capire, che il mio flusso va cmq bene. Di questa cosa dei profili carta-stampante da scegliere direttamente in output da Acr, nessuno sa dirmi niente? |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 13:41
Stasera spero di trovare il tempo per effettuare altri profili, sopratutto per il Web, stampare ancora non posso perchè ho quasi finito quel serbatoio di oro chiamato inchiostro, celeste. |
user15476 | inviato il 05 Dicembre 2017 ore 14:00
Nel senso di lavorare in soft-proof all'interno di camera raw? In quel caso l'istogramma dovrebbe adeguarsi al profilo scelto. Bisogna comunque scegliere l'intento di rendering e se simulare carta e inchiostro. Esportare nel profilo con cui si fa la soft-proof non so che senso può avere.. |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 14:10
Si l'istogramma si adegua allo spazio o profilo carta scelto. Uscire nello stesso profilo comporta di evitare conversioni successive in PS. Ho provato a salvare e non mi ha chiesto se volevo intento percettivo, relativo ecc.. E il documento in ps risulta gia essere nel profilo giusto, carta Canon platino ad es se ho scelto qella carta, pronto alla stampa. Ciao e grazie marameo. |
user15476 | inviato il 05 Dicembre 2017 ore 14:15
L'intento è per la soft-proof
 Non ho mai stampato direttamente da PS, ma cosa cambia se lavoro in soft-proof e salvo e stampo in Adobe RGB? |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 15:34
"E di elaborare direttamente in Acr dentro un profilo carta stampante e esportare direttamente in questo profilo in PS per stampare come dicevo sopra senza nessuna conversione che ne pensi Alessandro?" Io non l'ho mai fatto semplicemente perché a monitor poi non ce la faccio a stabilire quando la foto è fatta bene, questo è il problema nel lavorare nel gamut di stampa, giudichi male se la foto è OK o meno. Preferisco lavorare in ProPhoto RGB sempre, e mandare in stampa (stampante inkjet Epson Stylus Pro 3880) la foto sempre in ProPhoto RGB, Tiff a 16 bits dopo aver fatto il softproofing ed aver adattato al meglio l'immagine al gamut di stampa, carta Canson per il B&N, carta Epson per il colore. L'intento di rendering che uso di più è il Colorimetrico Relatovo, a volte il Percettivo, dipende dall'immagine. I bianchi sopra il 235 non li mando in stampa, troppo chiari, e considero il nero a 8. In stampa impongo il nero strumentale, voglio essere sicuro che se in fotografia c'è del nero, che sia nero vero anche in stampa, quindi lo impongo con livello separato, con grigi sotto l'8 se sono al limite. Il softproofing, DOPO che ho teoricamente finito il fotoritocco, l'adattamento dell'immagine al gamut di stampa, può portar via anche un'ora. Sharpening di stampa variabile col formato, ed è un mix di USM ed Accentua Passaggio, con fusione ad imbuto, per evitare macchioline bianche o nere in stampa (Jeff Schewe docet) Stampo da PS il colore, mentre faccio stampare il B&N alla stampante, uso il driver della stampante per il B&N in modalità B&N avanzato. Non c'è alcuna necessità di cambiare spazio colore all'immagine per mandarla in stampa con le stampanti Epson della serie professionale, ci si manda tranquillamente in ProPhoto RGB come pure si manda direttamente in stampa il Tiff a 16 bits. Tutte le stampanti stampano solo alla loro risoluzione nativa, nota, e se gli mandi in stampa un file con risoluzione diversa dalla nativa, il driver della stampante spappola l'immagine, e se la ricostruisce alla sua risoluzione nativa prima di stamparla: i danni che il processo fa sono piccoli, ma nulla è perfetto e dunque ci sono, ed è meglio evitarli, tanto non costa nulla evitarli. La risoluzione nativa delle Epson, facendo i conti, è 360 PPI, dunque alle Epson professionali meglio mandargli files immagine a 360 PPI, ed io quello faccio. Occhio che è IMPOSSIBILE stampare quello che si vede a monitor, è tecnicamente impossibile, anche calibrando tutto il calibrabile, ci si va vicini, ma uguale non si può: ci vuole molta esperienza per fare stampe continuativamente buone, per tenere continuativamente qualità molto elevata. E uno deve mettere a budget che ne canna qualcuna ogni tanto, col moccolo, visto quello che costano le stampe, ma ogni tanto se ne canna qualcuna. Mai farsi prendere la mano dalla ricerca dell'Araba Fenice, dalla ricerca della perfezione: TUTTE le stampe sono perfettibili per qualcosa, anche le migliori ed il qualcosa cambia con te, con il tuo metro di giudizio del momento. Per curiosità ho fatto a suo tempo 3 (tre) stampe di una stessa immagine in formato A3, con modifiche lievi l'una dall'altra, modifiche che comunque a me sul momento sembravano da fare, e le ho fatte una dietro l'altra in poco tempo, alla fine ho giudicato l'ultima la migliore. Il giorno dopo, il pomeriggio del giorno dopo, non ero più convinto che la migliore fosse l'ultima fatta la sera prima, ma in quel momento era la seconda e non la terza, se mi ricordo bene, ma di sicuro non era più l'ultima fatta. Morale: non lambiccarsi troppo il cervello alla ricerca della perfezione perché......non esiste! |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 17:07
Quoto in tutto Pollastrini ! In particolare di fare attenzione a stampare un'istogramma ridotto 8/235 Io addirittura preferisco certe volte andare direttamente a 15/20 con il nero dipende dall'immagine . |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 17:14
“ Pisolo non ha le idee chiare Il fatto che Camera RAW usi uno spazio suo di lavoro per la gestione del file dati è del tutto irrilevante agli effetti del lavoro che uno deve compiere con Camera RAW, come lavora Camera RAW all'utente di Camera RAW non interessa, all'utente basta che faccia il lavoro che vuole lui. Uno a Camera RAW gli dice in che spazio colore convertire il file dati in file immagine e Camera RAW te lo fa, ti simula lo spazio che hai scelto e poi ti converte il file dati in file immagine in quello spazio colore che hai scelto tu. E stop. Quello tu vuoi e quello ti fa. Il come lo fa sono problemi di Adobe e non tuoi. „ Oddio.... mica tanto. La conversione che fa CameraRaw o Lightroom in esportazione dipende dal profilo di destinazione. ProPhoto, sRGB, AdobeRGB, RaamielRGB, sono tutti solitamente definiti da profili matrix; ciò significa che la conversione può essere solo con intenti colorimetrici, niente percettivo o saturazione. Il passaggio da RIMM a uno spazio più piccolo definito da una matrice potrebbe essere problematico nel caso ci siano colori fuori gamut, tipo sfumature o forti differenze. Non è detto che questo accada, però uscire con uno spazio wide è più sicuro. “ E di elaborare direttamente in Acr dentro un profilo carta stampante e esportare direttamente in questo profilo in PS per stampare come dicevo sopra senza nessuna conversione che ne pensi Alessandro? „ Ti posso dire la mia intanto.... Non te lo consiglio. Seppure teoricamente non avresti problemi di fuori gamut, ti becchi molti altri malus. Prima di tutto hai lo stesso problema che ho descritto sopra, il passaggio da RIMM allo spazio della stampante potrebbe essere poco agevole. Secondo e più importante, i profili delle stampanti sono costruiti con precisione (si spera) solo nella tabella Lab-->RGB (o CMYK) e a te toccherebbe usare il profilo anche nell'altro verso. Terzo, non puoi stampare senza la gestione colore da PS, dovresti fare una doppia conversione in round trip sul profilo e incappi nel problema delle tabelle poco precise all'atto della stampa. |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 17:16
“ Io addirittura preferisco certe volte andare direttamente a 15/20 con il nero dipende dall'immagine . „ Linearizzazione sballata sulla stampante e profilo poco preciso; brutto sintomo se sei costretto a simili valori. |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 21:16
Raamiel Non so..... Fino ad ora non ho trovato ne stampanti ne stampatori capaci di riprodurmi in modo adeguato una sfumatura che vada dal 20 allo 0........ Difatti spesso preferisco inserire una grana specifica a zone per poter ridonare tridimensionalità in particolare nelle zone molto scure e in quelle molto chiare . Sarò sfortunato |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 21:27
Purtroppo il mercato è pieno di gente non proprio qualificata.... |
| inviato il 05 Dicembre 2017 ore 23:37
Maramao, grazie mille, l'intento di rendering non l'avevo visto e quindi nella prova che ho fatto ha convertito con relativo, impostato di default, anche se qualcuno mi ha detto che da acr esporta sempre con relativo, bo. Grazie mille mi hai fatto notare una cosa molto importante. Alessandro, una bellissima descrizione passo passo, grazie. Io però finora ho imparato una ricettina da vari siti di livello, cercando di riuscire con la mia impreparazione, a carpire il meglio di quello che potevo sulla gestione del colore. Per ignoranza lavorerò al 50 percento della potenzialità dei programmi e della stampante forse, meno male che le mie stampe mi sembrano discrete. Il metodo di elaborare direttamente il raw, nei profili carta stampante ed esportarli così, è solo un'idea che mi è nata quando mi sono apparsi nella lista degli spazi colore (anche se non lo sono) con l'aggiornamento di acr. Ho solo fatto una prova senza andare in stampa, ma le sensazioni erano buone, alla fine stamperò. Come detto lavoro in prophoto, ma però converto, da ps in profilo carta stampante a 300 dpi, per Canon. Credo che tutte le stampanti possano stampare quello che gli dai in pasto, poi però bisogna veder quello che combinano.. Con questo non mi permetto minimamente di mettere in dubbio quello che dici perché sono qua solo ad imparare. Io converto perché avevo capito che l'origine del documento doveva essere lo Stesso di quello di destinazione. Non capisco però perché dici di non riuscire a valutare i risultati a Monitor, quando simuli il profilo, in fondo anche l'istogramma ti aiuta come sempre. Lo so, purtroppo che l'araba fenice è difficile da beccare, ma avendo fatto un salto di qualità nello schermo cerco di imparare di più grazie a voi, salvo restando che oltre un certo livello devo gettare la spugna. Per esempio i discorsi che fate te e Rednaxela con numeri di istogramma ridotto ecc già non li capisco più. Io cerco di stare dentro il gamut del profilo carta e se qualcosa la vedo ancora fuori la butto sul percettivo. Riguardo al nero nella mia inadeguatezza è solo se specificare di compensare il punto di nero, cosa che ho letto nel manuale della stampante che sarebbe meglio non selezionare con gestione colore da ps, comunque anche per quello mi aiutano le simulazioni. Raamiel, grazie del tuo graditissimo intervento. Ecco chi me lo aveva detto che Acr converte solo in relativo negli spazi colore,(quindi se ho capito bene, poi se relativo assoluto e non relativo, taglia un sacco?) però come mi ha fatto notare Maramao, invece si può usare il percettivo per i profili carta. Il resto mi dispiace ma non sono in grado di capirlo in questi termini. Ho capito che me lo sconsigli e mi basta, ma una prova prima o poi la faccio. Prima o poi dovrò capire come si fa a caricare il tuo spazio colore nella lista di acr, non voglio assillarti ci studierò. Ora però se volete posso tornare al tema del post? Chi mi spiega perché devo tenermi il monitor freddo per il web? Non voglio ripetervi la storia delle lampade calde, ma a rigor di logica ancora non mi torna. |
| inviato il 06 Dicembre 2017 ore 1:04
“ ma però converto, da ps in profilo carta stampante a 300 dpi „ ppi, non dpi. Sta cosa è durissima a morire . La conversione da un profilo colore all'altro prevede, nello standard ICC, quattro intenti, due colorimetrici e due non colorimetrici. I primi sono colorimetrico assoluto e relativo e poi percettivo e saturazione. Se il profilo di destinazione è un profilo matrix i soli intenti realizzabili sono i colorimetrici; solo i profili costruiti a tabella possono fornire gli intenti non colorimetrici, perché solo in una tabella si può codificare un metodo di gamut compression. Tuttavia non tutti i profili a tabella incorporano le tabelle per il percettivo o saturazione. Molto frequentemente i profili per stampanti sono costruiti nella loro forma più semplice, ossia la sola tabella A2B1 del relativo e la sua inversa semplificata B2A1. Altre volte sono presenti anche le tabelle di percettivo e saturazione, ma sono solo delle mere copie della tabella relativa, aggiunte solo per motivi di compatibilità. L'intento assoluto è ricavato per interpolazione. Quindi dipende da come è fatto il profilo; se ad esempio usciamo da ACR in ProPhoto, usando il profilo presente nel sistema, possiamo pure impostare un intento percettivo, ma è inutile; verrà realizzato un relativo. “ Chi mi spiega perché devo tenermi il monitor freddo per il web? „ Per l'elaborazione pensata per il web, e in genere tutta la post produzione, è consigliato il D65. E' uno standard, tutti i profili output referred sono basati sul D65. AdobeRGB, sRGB, Rec709, Rec2020, P3..... tutti D65. Mentre le misurazioni per la caratterizzazione delle stampanti sono fatte in D50; ossia si suppone che poi lo spettro che illuminerà la stampa sia un D50. |
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