user15476 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 7:59
Una 20x30 a 300 è identico a un 30x45 a 200 ma sarebbe interessante fare la prova e mandare un 30x45 a 200 e ricampionato a 300 per vedere le differenze...che probabilmente non ci saranno. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 8:53
@Marameo 1) Come ha giustamente già detto Gianluke, le stampanti inkjet stampano solo alla loro risoluzione nativa e se gli rifili un file in risoluzione diversa dalla nativa, il driver della stampante se lo spappola e se lo ricostruisce alla sua risoluzione nativa, e stampa quello, con risoluzione nativa che cambia a seconda della casa produttrice della stampante Le perdite per interpolazione ricostruttiva, coi driver buoni di oggi, sono basse, spesso molto basse, ma ci sono. Se fai un confronto tra stampe fatte direttamente a 360 PPI, risoluzione nativa, per una Epson, la mia è la 3880, ossia senza far ricostruire il file dal driver della stampante, e stampe fatte a 300 PPI (..300 non 240!), sempre su 3880, ossia facendo ricostruire il file dal driver della stampante, in QUALCHE caso, non certo sempre, delle sottili differenze le vedi, e le vedi sui particolari fini continui, tipo la sabbia delle spiagge, o il pietrisco o l'asfalto in primo piano, roba da poco, ma si vede una leggera differenza. Se fai delle prove con un file immagine tipo A3, 30 x 40 cm, a 300 PPI, e poi lo interpoli alla stessa dimensione ma a 360 PPI con Alien Skin Blow Up 3, o PP CC, non vedi praticamente mai nulla, come differenza. In altre parole, il driver della stampante lavora un pochino peggio di Alien Skin Blow Up 3 o PP CC, di ben poco, ma un capello peggio. A questo punto sorge la domanda: ma che senso ha dare in stampa files a risoluzione diversa dalla nativa per farli spappolare dal driver, quando lo puoi fare in risoluzione nativa in modo praticamente indolore, se usi software buoni tipo l'interpolatore di Photoshop CC (non i vecchi, solo dalla versione CC), ottimo, o software tipo Alien Skin Blow Up 3 (interpolatore vettoriale), etc 2) Faccio notare poi che la risoluzione nativa delle stampanti Inkjet buone di oggi non è più inferiore ai 300 PPI, semplicemente perché i 300 PPI sono la risoluzione minima per non vedere discontinuità su una stampa osservata da 25 cm da un occhio medio: coi 300 PPI si soddisfa il CoC umano, il potere risolutivo dell'occhio, e dunque si fanno stampe di alta qualità. Se uno decide di scendere sotto i 300 PPI, lo può fare, e si fa, ma che sappia bene che cosa fa: quelle stampe vanno guardate più da lontano, da almeno 70 cm - 1 metro, se stampi a 240 PPI. 3) Occhio però che oggi, anche alle mostre serie, quelle con pubblico fotograficamente evoluto, la gente guarda SEMPRE le stampe da un palmo di distanza, oggi la distanza di osservazione è data dalla lunghezza del naso anche sugli A2 o formati più grandi. E' così, che piaccia o no, è cosa stupida tecnicamente parlando, ma è così, la testa della gente non la cambi: le stampe le guardano da 30 cm, poi fanno due passi indietro, e le riguardano, ma le guardano sempre anche da 30 cm, e se vedono discontinuità su un A2 da 30 cm, stupidamente, berciano. A 300 PPI dalla cartolina all'A2 e fai felice tutti se usi la Canon, a 360 PPI se usi Epson. |
user15476 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 8:59
Perfetto, ma tutto questo è noto agli stampatori? Arriva un file a 200 e sta a loro applicare le "buone prassi" per stampare al meglio (ricampionare etc..) oppure sono problemi del cliente che ci doveva pensare prima di mandare il file? |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 9:01
Se mandi il file a stampare al laboratorio, te ne freghi di tutto, gli mandi il file, e poi se la vedono loro. Ma scordati l'alta qualità vera. Ma nulla vieta di fare una telefonata al laboratorio e sentire con che cosa stampano e come vogliono il file. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 9:49
Povero Luigi... che casino... Comunque consolati, a questo punto hai informazioni sufficienti per costruirti in giardino una nave spaziale per andare su Marte... Proviamo a farla breve: il file che vuoi spedire quali dimensioni (pixel x pixel) ha? Penso proprio che possa andare bene senza alcun ricampionamento per la qualità che ti può offrire un servizio online. Che può essere anche molto alta, ma non stratosferica.... Sapendo la risoluzione del file (pixel x pixel) si può dire qualcosa in più. Scrivi anche le dimensioni *esatte* della carta da stampa che useranno. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:17
“ Ehm... il sito vuole i jpg da stampare, tutto qui. Io devo predisporre i jpg da inviare e poi mi spediranno le stampe. „ Chiedi a loro che risoluzione di stampa usano e che profilo colore. Io facevo sempre così quando stampavo ai lab. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:24
“ „ Comunque non ci sto capendo più niente. Un file da 20x30cm a 300ppi posso ridimensionarlo a 30x45cm mantenendo gli stessi ppi oppure devo diminuirli? “ „ Le informazioni (in pixel) di un file 20x30 a 300 ppi e quelle di un altro 30x45 a 200 ppi sono le stesse. Ti conviene ridimensionarlo per dargli il giusto formato di stampa; se disabiliti l'opzione "Ricampiona" e dai le dimensioni desiderate l'informazione (in pixel) resta com'è e ti trovi il file pronto alla stampa |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:27
Aggiungo che se hai le informazioni che ti suggerisce Gianluke "Chiedi a loro che risoluzione di stampa usano e che profilo colore" hai tutto quello che ti serve... |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 10:35
“ Ehm... il sito vuole i jpg da stampare, tutto qui. Io devo predisporre i jpg da inviare e poi mi spediranno le stampe. „ Chiedi a loro che risoluzione di stampa usano e che profilo colore. Io facevo sempre così quando stampavo ai lab. Scordati una alta qualità, salvo che non stampino sui plotter professionali inkjet Canon o Epson. Solitamente stampano già da formati compressi come il jpeg 8 bit in sRGB. Da casa si stampa da TIFF non compresso in Prophoto RGB a 16 bit. Vedi quanto roba si perde da uno step all'altro. Ti faccio un esempio del gamut che può avere una ottima carta baritata come la Canson Baryta rispetto ad sRGB. Guarda in alcune aree come lo supera di brutto. VERDE = Canson - ROSSO = sRGB
 La stessa carta supera in alcune zone anche Adobe RGB VERDE = Canson - ROSSO = Adobe RGB
 Quindi la soluzione per la massima qualità è o stampare da sé o andare da lab che utilizzino plotter inkjet pro Canon o Epson e che stampino però non da jpeg e non in sRGB |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 11:09
La domanda originale era questa: "Vorrei stampare una foto nel formato 30x45cm. Il file lavorato è leggermente croppato, quindi le dimensioni sono 20x30 @ 300dpi. Si può ridimensionare a 30x45? Se si, abbasso i dpi a 200? Come mi comporto? Mi piacerebbe avere una stampa di quella dimensione senza perdere qualità". L'unica risposta sensata era: "se fissi la dimensione e la tecnologia di stampa, non ha nessun senso modificare il valore dei dpi, visto che salvo ricampionamenti (che comunque non creano il dettaglio che non c'è), in fase di stampa il driver ignorerà il valore dei dpi settato nel file". Tutto il resto è - perdonate - discorso da bar. Primo perché non sappiamo con che tecnologia la foto sarebbe stampata ("chimico"? Getto d'inchiostro?), e poi perché certe sottili differenze sono state gran× esagerate (vedi l'efficacia del ridimensionamento a dimensioni pari a multipli interi di certe densità di stampa: prima si dice che questo processo faccia "un capello meglio di..." e poi si dice che non farlo "spappoli il dettaglio"). Il dithering (non ditering) non fa i miracoli promessi. Ppi e dpi non li definirei mai così (e mi fermo qui, perché non voglio litigare). In generale, ognuno è partito dicendo la sua, mentre il problema secondo me andava affrontato a partire dalla domanda fatta. E la risposta era che - se non ricampioni - modificare i dpi non serve a nulla, fissando una dimensione di stampa. Si poteva poi parlare dei ricampionamenti, e dei vari software adatti allo scopo, ma anche qui secondo me si è dipinto uno scenario poco realistico: non vorrei che si pensasse a quelle scene da CSI in cui si parte da una immagine sgranata di una telecamera stradale, e per magia si arriva ad avere un livello di dettaglio in cui si legge tranquillamente l'ora nell'orologio dell'assassino... Se in fase di ripresa il dettaglio non è stato catturato, per limiti della catena ottica-sensore-asic, non è che il ricampionamento ricrei il dettaglio perso. E l'idea per cui i driver di stampa siano sempre scritti da × è poco realistica. In determinati ambiti, vi assicuro che è difficile far di meglio, ed è anche logico. Su macchine di fascia alta, chi produce l'hardware sa come spremerlo al meglio (parlo di stampanti professionali). |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 11:42
“ La domanda originale era questa: "Vorrei stampare una foto nel formato 30x45cm. Il file lavorato è leggermente croppato, quindi le dimensioni sono 20x30 @ 300dpi. Si può ridimensionare a 30x45? Se si, abbasso i dpi a 200? Come mi comporto? Mi piacerebbe avere una stampa di quella dimensione senza perdere qualità". „ Se torniamo alla domanda originale la risposta è questa: se lo stampi su una stampante che stampa nativamente a 300 ppi come una Canon o a 360 ppi come la Epson, il file deve essere obbligatoriamente interpolato sennò l'interpolazione la farà il driver di stampa. Perciò ho detto se non stampi tu chiedi allo stampatore che stampante usa. Abbassare a 200 ppi per avere i 30 x 45 non è la procedura corretta. Si lascia SEMPRE la risoluzione nativa della stampante e si interpola il file. Gli interpolatori fanno proprio questo lavoro, creano pixel dove non ci sono. |
user84789 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 12:27
La risposta è: cambia poco o nulla. Se poi vuoi spaccare il capello avendo differenze che vedrai sicuramente bene con il lentino, segui i consigli che ti sono stati dati, che sono molto interessanti. |
user84789 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 12:46
Comunque mi avete incuriosito, ho una Epson 4900 di cui ho realizzato il profilo colore per la carta lucida Epson, appena riesco faccio delle prove. Che fotografia potrei usare come test? |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 12:48
Non di tratta di fare prove...che si veda ad occhio nudo o no dipende da mille fattori. Ma la procedura corretta è quella. |
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