| inviato il 28 Luglio 2017 ore 10:23
@Zeppo
Nella fotografia di architettura, sin dalle origini, si è cercato di avere sempre le linee verticali parallele.
Per questo si utilizzano i banchi ottici, gli obiettivi decentrabili e, quando non è possibile, si corregge digitalmente l'immagine.
Naturalmente la fotografia di Campigotto non è stata «corretta» ma è stata realizzata molto probabilmente con una fotocamera «tecnica» Alpa.
P.S.
Credo che discutere di come «vede l'occhio» abbia poco senso.
Così come non si dovrebbe ancora discutere nel 2017 sul fatto che la fotografia sia una rappresentazione (realizzata attraverso un dispositivo che sottostà alle regole della prospettiva) e non la replica di quello che vede l'occhio. |
user4758 | inviato il 28 Luglio 2017 ore 10:28
si Niko, ma la versione corretta non trovi sia innaturale? in effetti bisognerebbe distinguere la fotografia architettonica da quella di reportage... |
| inviato il 28 Luglio 2017 ore 10:33
Ma Campigotto fotografa paesaggi (soprattutto urbani, ma anche naturali) non fa reportage.
Comunque, «gusti» o meno, spero non ci siano dubbi sul come si fa per non avere le «linee cadenti» (che era il motivo per la quale è stato aperto il thread).
Poi naturalmente ognuno è libero di volerle o no. |
user12181 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 7:06
Premetto che di solito non fotografo edifici e sono ignorante di prospettiva. Mi pare che il problema è che, se si vuole riprendere tutto l'edificio o comunque la parte superiore e evitare le linee cadenti mettendo la macchina in bolla, si avrà gran parte dell'immagine occupata dal terreno, più la focale è corta e più il terreno invade l'immagine. La soluzione migliore è il banco ottico o l'obiettivo decentrabile per la reflex. Si può però anche ricorrere all'uso, quando è possibile, di focali normali o tele, allontanando il punto di scatto in modo da evitare, o limitare al massimo, l'inclinazione della macchina verso l'alto. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 8:09
@Murmunto
Osservazioni più che corrette.
Una volta capito cosa sono le «linee cadenti» e come ovviarvi, c'è il problema di come ottenere delle buone fotografie.
E se non si è attrezzati - macchine speciali (ormai il banco ottico si usa davvero poco per l'architettura) o obiettivi decentrabili - ci si trova nella classica situazione della «coperta troppo corta»; e di volta in volta si deve scegliere quale possa essere la soluzione migliore.
Ma questo è un altro discorso (di cui si è già più volte discusso qui sul forum) e meriterebbe un thread specifico. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 11:07
@Murmunto, giusto.
infatti oltre all'uso dei decentrabili, visto che oggi è aumentata mediamente la risolvenza delle ottiche, i mpx dei sensori, e sono migliorati gli ultragrandangolari, c'è chi scatta in bolla con un 14mm se non addirittura un 10 o un 11mm su full frame, e poi taglia la parte di suolo in eccesso. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 14:15
Con una macchinina da 50 megapizze scatti perfettamente parallelo, poi croppi e togli tutto il terreno che vuoi...infine, dalla buca che avrai ottenuto a forza di togliere terreno, fotografi con un bel decentrabile e risolvi ogni problema di linee cadenti  ...o no?  |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 14:44
“ Che poi a guardar bene la foto più corretta è quello postata da Ooo o almeno quella con la visione più naturale, visto che dalla strada quell'edificio lo si vedrebbe così! „
Si, è la più "naturale", infatti Andreas Feininger la chiama "prospettiva rettilinea reale" contrapposta a quella "rettilinea accademica" in cui le verticali sono "a piombo" (e nella definizione stessa evidenzia il carattere artificiale).
Tuttavia nelle foto di architettura, perlomeno in quelle che trovi sulla stragrande maggioranza di libri e riviste di tutto il mondo, si fa uso della "prospettiva rettilinea accademica".
La ragione, secondo me, è quella che ho esposto qui (ci sono anche i link alle pagine di Feininger in cui tratta l'argomento):
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=3&t=2002244#9671613 |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 14:51
“ Credo che discutere di come «vede l'occhio» abbia poco senso.
Così come non si dovrebbe ancora discutere nel 2017 sul fatto che la fotografia sia una rappresentazione (realizzata attraverso un dispositivo che sottostà alle regole della prospettiva) e non la replica di quello che vede l'occhio. „
Infatti, sempre Feininger (scusate se lo tiro continuamente in ballo, ma è il mio riferimento principale) parla di "menzogne positive della macchina fotografica". Il brano in questione lo trovate nel link del mio precedente intervento. |
user46920 | inviato il 30 Luglio 2017 ore 11:26
Comunque Nico aveva "ragione" e nessuno degli intervenuti si è poi espresso a conferma !!!
Sulle angolazioni realistiche, invece son più che d'accordo con Zeppo ... gli architetti non capiscono una fava di fotografia  |
| inviato il 30 Luglio 2017 ore 13:14
Grazie Cigno! |
user46920 | inviato il 30 Luglio 2017 ore 21:57
... sono circondato da Architetti !!!
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| inviato il 31 Luglio 2017 ore 20:06
"Comunque Nico aveva "ragione" e nessuno degli intervenuti si è poi espresso a conferma !!! "
Personalmente ho già espresso la mia opinione e trovo inutile battibeccare.
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user46920 | inviato il 01 Agosto 2017 ore 1:28
Giovanni, se intendi come battibecco il cavillo sul parallelismo da cui è partito e col quale hai avuto a ché fare anche tu, vallo a dire a Nico !!
Ma per il resto è come ho detto .. ed è inutile ed infantile essere contro la realtà. |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 5:31
Occhiodelcigno, se non sei esplicito non si capisce che cosa vuoi dire (almeno: io non capisco).
In ogni caso segnalo a tutti un gran bel thread sull'argomento, dove il livello degli interventi permette di inquadrare bene il problema, senza incaponirsi in definizioni parziali.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=591312&show=&npost=&o=/ |
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