| inviato il 22 Giugno 2017 ore 15:00
Questa è una critica più che ragionevole. |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 15:19
“ Ma una persona non si deve giustificare se non apprezza qualcosa, semplicemente se nè può discutere, a me il lato estetitico non colpisce tanto, ma mi interessa quello che cerca di dire e certe scelte fatte le trovo interessanti „ quotone per Labirint su questo. sulla questione titolo e didascalia invece ne abbiamo discusso e ho detto la mia, ma è solo la mia. Invece di questa autrice quello che meno mi paice è che trovo troppo forte la volontà di costruire un'immagine per dire appunto qualcosa. è uno sforzo che normalmente non apprezzo, quando la volontà di voler dire qualcosa è troppo forte, tanto da rendendere l'immagine una palese intenzione comunicativa precisa. In fotografia apprezzo maggiormente la comunicazione meno impostata, e una fotografia più terra terra la gradisco maggiormente, poi se questa comunica di più o di meno non è solo una questione della volontà compositiva dell'autore ma della sua scelta di farlo (indipendentemente da quanto l'immagine sia costruita o semplicemente ripresa) e di quanto questa volontà riesce ad interfacciarsi con gli osservatori. Sull'argomentazione... l'alienazione... Insomma, si, quello che si vuole, ma a me sembra una ricerca volontaria precisa e selettiva di un solo, unico, stato d'umore, come l'umanità non è, e come a mio parere difficilmente lo è lo stato di una singola persona. Mi sembra un eccesso che non trova i miei favori, come non apprezzo neanche la ricerca estetica estrema per esempio, di altri autori. L'umano è vario per sua natura, e l'ossessione su un singolo argomento non mi affascina particolarmente se per rappresentarlo si constriscono immagini mirate a questo. Lo concepisco in pittura, non nella fotografia, perchè a mio parere l'immagine è già lì per essere colta, piuttosto che costruita per dire un desiderio od un incubo. Non accetto la volontà di scavalcare quello che è già pronto e che è lì per essere colto, specie se la cosa diventa perentoria. è solo una mia opinione |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 15:43
e si Labirint, qui c'è una bella biforcazione su come ciascuno di noi intende la fotografia. |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 15:43
@Enzo Gomba Quoto! |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 15:50
La penso come Enzo Gomba.....brutte potenti |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 16:38
Ciao, a questo link altre immagini www.magasin3.com/en/artist/annika-von-hausswolff-2/ Credo che per comprendere un autore di questo tipo sia necessario avere una visione più ampia del suo lavoro. Alcune immagini hanno un titolo, altre ne sono prive, comunque, a mio avviso, anche quelle che ne sono provviste non svelano più di tanto sul contenuto. È abbastanza evidente che non punti sulla mera estetica (la bella fotografia), ma voglia esprimere dei concetti che vanno oltre, vorrei veramente scoprire di più, ma non si trova molto online, per di più, spesso, i testi sono in svedese, oltre al danno la beffa. Cercherò, qui a Milano, nelle librerie; ho il presentimento che non sarà facile. Non è un genere che mi appassiona particolarmente, ma mi ha incuriosito e, come ha già detto qualcuno prima di me, sarebbe interessante capirne un po' di più. Grazie a Labirint. Ciao |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 17:37
Noto con soddisfazione che sono molte le persone che condividono il mio giudizio. |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 17:48
Ti sentivi solo? |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 17:57
|
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 18:05
Beh! Si. A volte. |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 18:51
Pensa Enzo, che quando ho visto la foto del campo da basket, ho subito notato l'anomalia dei corpi ( umani?) ( morti?), in contrasto con quello che potrebbe essere stato un bel paesaggio ripreso nei tardi 70 ( metà 70/primi 80 mi piace pensarla cosi!). Quindi ho subito voluto correggere "l'anomalia" e mi sono inventato un fatto di cronaca terribile per spiegare la presenza dei corpi coperti. Chissà se è plausibile questa interpretazione? Chissà perchè ho voluto darmi una spiegazione plausibile? Siamo tutti diversi, è anche giusto ( credo ) capire le foto tirando fuori il nostro " background" e quello che possiamo imparare con l'informazione e la visione di moltiiiiiissssime foto e la conoscenza degli autori. Con il massimo rispetto per tutti Cesare |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 19:13
A tutto si può attribuire un significato. Bisogna però capire se nasce dagli occhi di guarda più che dalla presunta "opera". Le foto che ho visto mi trasmettono solo lo sterili tentativo di proporre immagini provocatorie, diciamo immagini che vorrebbero essere forti ma che mi paiono prive di particolare anima. "merda d'artista" ma senza morale insomma... Poi magari a dedicarci un po' di tempo non è detto che non si cambi idea |
| inviato il 22 Giugno 2017 ore 19:41
Nello scatto dal titolo "John and Jane Doe in the arena" il campo è da tennis, si vede anche la rete, ma si evince anche solo osservando la disposizione delle linee, quindi convertito in un secondo tempo in campo da basket, o viceversa; non so quanto questo particolare sia significativo ai fini della comprensione di questa immagine, i corpi sono di due sconosciuti. È forse il tributo alle persone scomparse non identificate? Mi piacerebbe veramente poter avere una spiegazione dall'autrice stessa, ma sul suo sito non c'è contatto, solo l'immagine di due cornette telefoniche, peraltro scollegate... |
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