| inviato il 28 Aprile 2017 ore 20:12
Io allora dovrei stare tranquillo, uso hasselblad a pellicola. Ops... potrei appena averla acquistata Usata! Penso che se capitasse una cosa del genere la vedremmo subito a striscia la notizia. Ma stiamo scherzando? Con tutti i problemi che ci sono in Italia! Poi perché dovrebbe spettare a me provarlo, in assenza di indizi o concreti sospetti, boh... |
user78019 | inviato il 28 Aprile 2017 ore 21:32
“ Poi perché dovrebbe spettare a me provarlo ... „ Perché sei TU che entri in Italia con beni di cui non sai dimostrare la provenienza (né hai dimostrato di esserne in possesso prima di uscire dall'Italia). Non è difficile. |
| inviato il 29 Aprile 2017 ore 10:34
Io mi riferivo al caso in cui hai compilato l'elenco prima di uscire. |
| inviato il 30 Aprile 2017 ore 19:38
io non ho mai dichiarato niente e non mi hanno mai rotto le scatole, d'altra parte in Italia chi cavolo ti controlla mai qualcosa?  |
| inviato il 01 Maggio 2017 ore 7:32
Io ho nello smartphone una cartella archivio attrezzatura dove ho le copie digitali di tutte le fatture di tutta la mia attrezzatura che vengono con me ovunque vado e non devo ricordarmi di prendere la documentazione ogni volta. Si sa che il Maresciallo Cacace è imprevedibile |
| inviato il 01 Maggio 2017 ore 21:57
“ io non ho mai dichiarato niente e non mi hanno mai rotto le scatole, d'altra parte in Italia chi cavolo ti controlla mai qualcosa? MrGreen;-) „ Ma infatti il problema non è girare in Italia... è quando torni in Italia da fuori UE con scalo in paesi europei che i controlli a campione li fanno sul serio (esempio Germania). Il controllo te lo fanno alla dogana dello scalo prima ancora di prendere l'ultimo aereo per l'Italia. |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 8:41
“ Ma infatti il problema non è girare in Italia... è quando torni in Italia da fuori UE con scalo in paesi europei che i controlli a campione li fanno sul serio (esempio Germania). Il controllo te lo fanno alla dogana dello scalo prima ancora di prendere l'ultimo aereo per l'Italia. „ Mi riferivo ai controlli al rientro in Italia, in ogni caso confermo di non aver mai avuto problemi anche rientrando da paesi fuori UE, e sono stato controllato diverse volte. Non so, a me sta cosa di dover documentare con prova d'acquisto ogni cosa si ha con se sembra un po' paranoica, poi magari mi sbaglio e qualcuno ha avuto problemi reali. Ma quindi teoricamente dovrei avere con me la fattura del notebook, tablet, smartphone ed ogni altra cosa mi porto dietro per evitare problemi? |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 9:31
“ Non so, a me sta cosa di dover documentare con prova d'acquisto ogni cosa si ha con se sembra un po' paranoica, poi magari mi sbaglio e qualcuno ha avuto problemi reali. „ Non ogni cosa ma solo beni soggetti a dazi rilevanti e di valore rilevante come elettronica, ottica, gioielli, orologi, ecc. Nessuno ti chiederà mai la fattura per una camicia. Tablet e laptop sicuramente si, smartphone sicuramente no a meno che non viaggi con un secondo smartphone imballato nella scatola originale. |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 11:05
Mi sorge spontanea una considerazione... Io la mia attrezzatura la tratto molto bene, ma dei normali segni d'usura ci sono, da un po' di polvere a qualche micro-segno sui corpi o sui barilotti... Ora, eccezion fatta per chi decide di partire per un viaggio con un'attrezzatura nuova di pacca tirata fuori dalla scatola la sera prima, penso che qualsiasi doganiere sia in grado di riconoscere un articolo usato da uno nuovo, e quindi, a meno che non sia un frustrato che si accanisce per qualche strano motivo contro i poveri fotografi, non dovrebbe minimamente creare problemi! Lo stesso per un qualsiasi notebook... già dal fattore estetico (usura tasti, sporco sotto la tastiera, polvere, usura connettori etc...) ci si può rendere conto a colpo d'occhio che è un prodotto di uso quotidiano e quindi non nuovo! Che poi ci possano essere dei frustrati, come dicevo prima, che si accaniscono tanto per passar tempo contro qualche povero malcapitato, ci può stare eccome! |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 13:52
Hanno tabelle e dazi anche per prodotti vecchi di anni... Come dimostri che l'obiettivo è usato da te e non appena comprato usato durante il tuo viaggio all'estero? Qualunque cosa che ti porti dietro... Anche non elettronica come un portafoglio o una camicia di firma, anche se usata se la valutano di valore superiore alla franchigia e non hai documenti con te ti fanno pagare dazi ed Iva... Diciamo che dipende molto da come gli gira al doganiere di turno... Tutti ormai di soli vestiti, accessori e valigie superiamo la franchigia. Dei nostri oggetti di valore (non solo elettronici, ma ormai i controlli sono perlopiù su questi) dovremmo portare documentazione di averli già avuti con noi all'andata. |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 15:29
“ .. Sono andati persino a guardarsi una per una le etichette dei prezzi sulle scatole dei filtri fotografici per vedere se erano in € o in rubli.... „ azz... devo aggiungere alla documentazione le fatture dei filtri...  “ urca Ls83, mi sa che sei capitato nel momento sbagliato con la persona sbagliata! Ho girato il mondo (100mila miglia volate solo nel 2016) con la mia attrezzatura fotografica e nessuno mi ha mai chiesto qualcosa. Credo che il tuo caso sia molto raro, sopratutto con merce vistosamente non nuova (un mac di 4 anni). „ Però è la dimostrazione che può succedere quindi meglio portare la documentazione che rischiare casini del genere. |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 16:15
Bisogna beccare un doganiere T.D.C. che non ha altro scopo nella vita che rompere le scatole al prossimo!! Trovo comunque di un'ingiustizia infinita questo tipo di tassazione indiscriminata... tutta l'attrezzatura fotografica che vendiamo e compriamo da anni tra privati, senza ovviamente alcuna emissione di documenti... nessuna evasione fiscale quindi, tutto in regola no? Ma poi dopo qualche anno decidi di farti un viaggetto e..... al rientro in Italia ti trovi il suddetto T.D.C. che ti fa pagare centinaia di euro di dogana... Non solo... mettiamo che 4 anni fa uno avesse comprato una reflex entry level NUOVA in kit in una qualsiasi catena di elettronica (5-600€) e, ignaro della possibilità di farsi fare una ricevuta con il seriale del prodotto, si fosse "accontentato" dello scontrino fiscale con solo l'importo e un codice articolo (se va bene con un minimo di descrizione). Poi questo decide 4 anni dopo di farsi un viaggio ad Hong Kong con la sua "vecchia" reflex, senza dichiararla all'andata perchè all'oscuro di certe "furbizie" e, al rientro in Italia, arriva il T.D.C. che gli dice "ah ma questa l'ha comprata usata ad HK...deve pagare la dogana", al che il tizio risponde che da 4 anni conserva nel portafogli la copia del REGOLARISSIMO E FISCALISSIMO scontrino... ma il doganiere frustrato o troppo zelante risponde che manca il serial number quindi non è provante l'acquisto e che quindi c'è da sborsare 70-100 euro di dogana!! Io penso che se uno poi sbrocca è più che giustificabile!! Oh, ovviamente non sto dicendo che i doganieri sono T.D.C. a prescindere, ma di sicuro esistono, così come trovi il burocrate frustrato, il professore frustrato, il capoufficio frustrato o il vigile urbano frustrato che quel giorno hanno deciso di prendersela CON TE!! |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 16:42
Quando vado all'estero mi presento in dogana con il seguente modulo compilato: Il sottoscritto _____, nato a ___, il ____ e residente in ___, munito di documento valido per l'espatrio ___ rilasciato da ___ in data ___ in partenza per ___, CHIEDE che venga attestata l'uscita dallo Stato, a suo seguito, dei seguenti apparecchi: 1)___, matricola n° ___ 2)___, matricola n° ___ 3)___, matricola n° ___ etc. LUOGO ___, DATA ___, FIRMA ___ DOGANA DI ___, SEZIONE VIAGGIATORI ATTESTAZIONE Visto gli apparecchi descritti ai sopra numeri ___, se ne attesta la detenzione al momento dell'uscita dallo Stato. N.B. La presente attestazione è rilasciata al solo fine di comprovare l'uscita dallo Stato degli apparecchi sopra elencati; pertanto essa non vale né quale titolo di legittimazione al possesso dei predetti apparecchi, né quale riconoscimento della loro posizione fiscale all'interno dello Stato che dovrà essere dimostrata con altri mezzi. ___, il ___, IL FUNZIONARIO ___ I doganieri, di solito, lo riconoscono immediatamente e lo compilano, timbrato e firmato 'senza colpo ferire'. Naturalmente oltre a questo porto sempre la fotocopia degli scontrini.;-) |
| inviato il 02 Maggio 2017 ore 17:01
Ma se uno lo scontrino non ce l'ha, perchè come spesso, spessissimo accade tra gli hobbisti, si acquista o scambia materiale usato, senza alcuna documentazione??? Magari se si è fortunati il vecchio acquirente ha lasciato lo scontrino di acquisto nella scatola... ammesso che la carta termica non lo abbia trasformato in un bianchissimo post-it su cui scrivere! O peggio... ad esempio, a me è capitato di acquistare a distanza una lente da un ragazzo del forum che lavora in marina e in un viaggio in Australia ha comprato questo obiettivo, non so se ha pagato dogana o meno... io ho scoperto questo dettaglio solo una volta ricevuto l'obiettivo e trovato lo scontrino di acquisto nella scatola, a prova di questo ho solo uno scambio di email nel quale il venditore era pronto a riprendersi la lente perchè in effetti aveva omesso questo "dettaglio". Ora, se io partissi per un viaggio, ok il modulo segnalato da Cosmosub, ma che allego? lo scontrino del negozio di Sydney e la stampa di tutte le email scambiate col venditore? Dovrei quindi essere timoroso di portarmi dietro la mia attrezzatura per il controllo alla dogana! Siamo veramente all'assurdo... da persona onesta che paga tutto, oggi girando con la propria attrezzatura bisogna avere più paura di imbattersi in una divisa grigia che in un ladro??? Da non crederci! |
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