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Fotografia percettiva o interpretativa?







avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 23:57

Qualcuno preferisce cogliere e quindi rivelare ,qualcuno si muove per documentare, qualcun'altro prima immagina (anche un possibile significato) poi cerca la scena o la costruisce per rappresentarlo ma tutte indistintamente raccontano qualcosa del loro autore e di cosa lo affascina.
Una fotografia è il dito stesso del suo autore che punta l'oggetto della sua propria curiosità, che può essere condivisa oppure no.
Chi la osserva può solo prenderne atto in assoluto rispetto.
Se non si riconosce questo allora dovremmo iniziare a mettere sui piatti della bilancia anche i grandi presenti e passati .
Pesa di più Ansel Adams ,Elliott Erwitt o.....vedete voi

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 0:03

Beh, si potrebbe dire che Adams documentava, ed Erwitt raccontava? Ciò non vuol minimizzare il lavoro di uno dei più grandi fotografi paesaggisti di sempre no?? Senza fare classifiche, come dice il buon Jeronim....

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 0:05


Se permetti, potremmo aggiungere che una non esclude l'altra! Per scherzare: non è detto che se uno arriva a quella svolta non si permetterà mai di immortalare un monumento in un viaggio o una bella modella....MrGreen


Certo Mattew! Non ti nascondo che nel mio hard disk c'è anche qualche tramonto.....;-)

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 0:10

Allora la prima domanda che mi viene spontanea è ....perchè lo tieni nell' hard disk ?
Noi sapremo chi è Jeronim quando avremo visto l'hard disk !!! ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 0:17

@All
Ho scritto, credo chiaramente, che non mi interessano le classifiche: pari dignità.
Ma capita un giorno in cui si è costretti a prendere atto che Bach e Pupo non sono la stessa cosa. E non è una classifica. Sono cose diverse che, per libera scelta, potremmo collocare in una nostra scala di valori.

Aggiungo perché abbiamo scritto in contemporanea.
Accetto la battuta;-).
Se non è una battuta, mi sembra una posizione "leggermente" talebana. Pensi davvero che aprendo il tuo hard disk sarei in grado di capire tutto di te?

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 0:33

Jeronim, come sempre spunti interessanti li leggo volentieri nelle lunghe attese aeroportuali dei miei lunghi viaggi, ed intervengo su questo topic senza aver letto gli interventi di tutti ma mi ritrovo nell'ultimo di All.

Io forse più per occasioni della vita che per unica vocazione mi dedico molto al genere paesaggio/natura, non ho nulla contro ritratti o street ma li sento generi poco miei e sento di non avere una grande vocazione nell'approccio di sconosciuti per strada e tendenzialmente non faccio ad altri quello che non vorrei facessero a me (immortalarmi di soppiatto e spararmi in mondovisione sul web).
Di contro siccome viaggio di continuo in USA (appena passato weekend in Colorado) mi trovo molto a mio agio nella dimensione di solitudine assoluta di certe albe e tramonti in zone remote e prive di bipedi.
Come definisco la mia fotografia? Di certo rifuggo MOLTO ACCURATAMENTE il termine di "concettuale" o "artistico" e penso che delle tue definizioni "percettiva" è quello più adatto. Rivendico assolutamente il piacere di fare una fotografia che immortala momenti che vivo intensamente , una fotografia il cui fine non è quello di comunicare alcun chè ma solo di portarmi a casa un bel ricordo di un "avventura". Ritengo che la natura abbia in sè una forza "comunicativa" dirompente , un messaggio tanto semplice e diretto quanto coinvolgente al quale sento di non avere assolutamente nulla da aggiungerlo. Le mie alzatacce, le mie guidate da 20 ore al giorno ecc. ecc. sono una ricerca di quella natura nei suoi momenti più espressivi, negli anni la tecnica si affina ed i risultati migliorano. Confesso di cercare il Bello Fotografico che può essere un bel tramonto ma anche una squallida casa abbandonata nel nulla. Ma non lo faccio per i like, non ho instagram non ho facebook, mediamente detesto i raggruppamenti "social" dispenso un like ogni 10 anni qui sul forum e se fossi a caccia di like con tutta la mediocrità che circola online con un sano lavoro di mutuo leccaggio potrei raccattare vagonate di like .

Questo genere di fotografia nel tuo discorso iniziale pare debba essere relegato alla fase 1.0 , quella del newbbo e del semplice, in qualche modo con dignità inferiore ad un altro genere che in base a paremetri che non mi sono molto chiari potrebbe rappresentare la fase del fotografo evoluto fase 2.0.
Onestamente la fase della fotografia tutta introspezione e tutta concettuale la lascerei esclusivamente allo 0,0000000001% dei geni del mondo che veramente hanno qualcosa da dire e veramente sanno farlo in maniera originale o potente, a quanto noto invece in nome di questa famosa fase 2.0 che fa più fico o semplicemente non richiede (solo in apparenza) skill particolari vedo abbandonare ogni attenzione per la forma e per il bello, ogni traccia di tecnica, ogni rudimento base "perchè tanto non è quello che conta ma il messaggio"...ed in cambio di tutte queste rinunce si propinano porcherie o mediocrità che oltre ad essere tali non hanno un messaggio, cel'hanno molto poco chiaro od è un messaggio veramente inutile e banale.

Come ho già detto più volte una di queste foto della fase 2.0 deve essere veramente ma veramente speciale per farmi voltare e per farmela preferire ad esempio alla più brutta delle foto del Veolia.

Si intenda che il mio discorso riguarda noi ed il mondo e non quello 0,00000000001 di Adams o Erwitt.....quelli posso fare quello che vogliono che va sempre bene.

Godere e far godere del bello, in un mondo che propina di continuo e ovunque il brutto dalla televisione al vicino di metropolitana trovo abbia anzi un valore assoluto di per sè, i like non c'entrano nulla è solo un meccanismo infantile in cui alcuni cadono.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 1:44

@Jeronim
Naturalmente era una battuta ! ma che voleva mettere l'accento su un aspetto....
Il contesto di Juza è colmo di persone che probabilmente non hanno ancora sentito o trovato la loro modalità
espressiva in modo chiaro e pertanto pubblicano di tutto e di più sperimentando tecniche e generi, ma pur sempre guidati dalla loro curiosità che in un certo qual modo quindi li descrive.
In un certo senso sono " hard disk più aperti",pregi e difetti ,tutto allo scoperto....l'intero percorso di crescita è tutto allo scoperto e questo è un aspetto positivo di questa rivoluzione "social" .
Viceversa di chi si propone con canoni espressivi più definiti e riconoscibili spesso si conosce poco il percorso.....sembrerebbero nati così.
Chi sta comunicando di più di se stesso?
Per rispondere alla tua domanda.......aprendo il mio hard disk non capiresti tutto di me ma certamente qualcosa di più .,potresti scoprire che celo accuratamente proprio le immagini che mi descrivono maggiormente .
Così come io potrei scoprire che dietro l'intellettuale Jeronim si cela magari anche un romanticone da tramonti.
Il fatto è che una volta si esprimeva in pubblico solo chi aveva già trovato una strada o fatto la svolta come dici tu.
Oggi in questo contesto è l'esatto opposto.
Non esiste uno che nell'atto di fotografare e condividere non stia nel bene e nel male esprimendo cio che è , il che è anche l'unico messaggio possibile.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 2:02

Secondo me la svolta può essere solo ideologica, non pratica, nel senso che essendo chiamati a relazionarci con il mondo reale e irrinunciabilmente multimediale non possiamo sottrarci alle regole del bello consumistico.
D'altra parte sopravvive una concezione del bello di origine e formazione classica legata a quel bello naturale che identifica l'arte con un equilibrio tra tutto ciò che ci circonda, dall'ambiente paesaggistico a quello urbanizzato e ricco di storia, senza trascurare la media ecology che vuole il mondo virtuale come ambiente in cui l'uomo interagisce e si relaziona.

Dobbiamo far convivere queste due anime, come si suol dire, in questo sincretismo estetizzante e politeistico della bellezza... finché sfolgoreremo immemori nella gloria del Metatron Cool

avatarsupporter
inviato il 22 Giugno 2016 ore 2:37

Ciao Franco, come sempre i tuoi post sono interessantissimi e la loro importanza non credo che stia nel raggiungere o meno una conclusione ma nello stimolare un riflessione..

Per prima cosa io ho sempre avuto un concetto alto dell'arte per cui, pur sforzandomi non riesco ad essere d' accordo con Cartier Bresson quando diceva che tutti siamo dei geni e che il problema è trovare la capacità di farlo capire e dimostrarlo a noi stessi ed agli altri...
Per me i geni o gli artisti, in ogni disciplina sono pochi e muniti di doti naturali al di fuori del comune che non si possono raggiungere con il solo esercizio mentre per me per gli altri, sarebbe più giusto parlare di artigiani.... parola a cui, a scanso di equivoci, secondo me ha un accezione tutt'altro che negativa e con questo non voglio dire che non ci si debba tentare...
Io condivido in gran parte le tue riflessioni anche se penso che ci siano generi fotografici che si possono affrontare con un spirito più libero e creativo ed altri in cui anche le difficoltà di realizzazione diano alla foto un particolare valore.
Trovo anche io che l' inseguimento dei like fine a se stesso sia un meccanismo social poco appagante ed in alcuni casi persino fastidioso o peggio controproducente perchè c'è chi finisce inesorabilmente per fotografare nel modo che soddisfa il gusto del momento con il risultato di una omologazione ed di un appiattimento.....
Diventare " costruttori d' immagini " è un grandissimo obiettivo che, se per alcuni potrà portare ad ottimi risultati, per molti altri probabilmente porterà a forzature, scimmiottamenti e risultati stucchevoli perchè è quasi impossibile fare bene una cosa che non si sente propria e comunicare messaggi che non partono dal proprio cuore...
Secondo me una delle parole chiave è sincerità....
Inseguire le proprie inclinazioni, il proprio gusto e cercare di utilizzare il mezzo per esprimere se stessi ed i propri concetti senza curarsi dei like e senza avere paura di andare controcorrente.
E' una cosa che potrebbe anche sembrare scontata ma sappiamo bene che non lo è affatto e di solito è una consapevolezza a cui si arriva per gradi....

user46920
avatar
inviato il 22 Giugno 2016 ore 4:23

Vedo adesso questo nuovo topic ... entro quindi senza leggere altro, che la sola 1a pagina (intanto metto il segno, poi leggerò il resto).


Questa è bellissima, è uno spunto a cui non posso rinunciare
Non vi sentirete più "cacciatori" ma "costruttori" di immagini.

cacciatori o costruttori ... bracconieri o muratori ... cercatori o fabbricanti ... playboy o creatori ... donnaioli o padri di famiglia ... ecc MrGreen


Vi accorgerete che è molto più difficile ma estremamente più appagante.
Cartier Bresson diceva che tutti siamo dei geni, il problema è trovare la capacità di farlo capire e dimostrarlo a noi stessi ed agli altri.
Ma perché, mi/vi chiedo, non tentare?

GIUSTO !!! ... tentar non nuoce.

avatarsupporter
inviato il 22 Giugno 2016 ore 8:35

Grande Franco, mai banale.
Personalmente fotografo per vendere, fotografo persone, e cerco di farmi amare fin da subito come persona affinchè ciò che sono io possa creare il giusto "environment" per ciò che sarà la foto, l'oggetto della mia vendita.
Pensare di poter riuscire nella vendita di un prodotto emozionale, senza porre grande attenzione verso tutto ciò che ruota attorno al prodotto stesso è un eresia.
Vi garantisco che la maggior parte delle migliori pietanze che ricordiamo di aver mangiato nel corso della nostra vita vengono ricordate per la compagnia, o per il posto, o per i profumi o la musica, o per un sorriso di una ragazza al tavolo di fronte, o per altri fattori che con il reale gusto del cibo c'entrano veramente poco.
Tra le caratteristiche più sconvolgenti dell'era dell'internet c'è anche l'assenza di legame tra foto e fotografo, una disgregazione irrazionale tra messaggio comunicativo e comunicatore, che produce miliardi di immagini orfane di padri e storia. Nuove labili relazioni umane del terzo millennio, vissute come avatar, senza volto, senza nome, senza anima, però bramando all'inverosimile un qualche altro avatar che scorga un barlume di scintilla di vita in una loro opera.

Raramente scatto per me stesso, non mi piace moltissimo. Lo faccio maggiormente per lasciare un ricordo delle mie visioni ai miei figli, il "come" cerco di mantenerlo assolutamente scevro da ogni forma progettuale. La vera fotografia è filosofia, spesso è sufficiente tenersi lontani dalle omologazioni che si è già ad un buon grado di qualità.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 9:03

Ma capita un giorno in cui si è costretti a prendere atto che Bach e Pupo non sono la stessa cosa.


Su questo credo non ci siano dubbi ... però è un paragone sbagliato ... casomai paragoniamo Bach a Dylan (o De André per italianizzare il confronto).

No perché sicuramente De André è migliore di Pupo come Bach lo è di Salieri ... così come Ansel Adams molto probabilmente è migliore dello pseudo concettualista che ci racconta mediocremente la sua vita interiore con una Lomo e Flickr.

Per me non si possono paragonare due cose diverse (e pure sovrapponibili). La penso un po' come All.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 9:17

Come sempre ottimi gli spunti di riflessione di Franco, ovviamente si potrà essere daccordo o in disaccordo, ma già il fatto di fermarsi a riflettere e leggere le impressioni e i punti di vista degli altri credo sia interessante e ci "arricchisca"!

Bella la riflessione di Francesco Merenda che condivido in pieno e che mi permetto di "quotare" perchè riflette il mio pensiero, ma non sarei riuscito a sintetizzarlo meglio:
Ma tuttavia credo che ciò non sia inutile. Che, per quanto possa concretamente trattarsi di una goccia nell'oceano, il fatto stesso di suggerire in un luogo come questo un attimo che sia anche minimamente di riflessione, che tenga al centro le idee e non i mille "come" fare fotografie, non possa non essere per qualcuno un modo per avviarsi a cercare consapevolezze diverse e ripensare al proprio approccio (quale che esso sia, metterlo ogni tanto in discussione non fa mai male). In un certo tipo di contenitore, è comunque una differenza.


Trovare una "propria" strada in questo ambito, come per altre discipline (es. in musica), non è affatto facile ed ovviamente la maggioranza (mi ritrovo qui, ne ho consapevolezza) si ferma al primo stadio, cercare di fare foto "belle" che ricevano un consenso quanto più vasto possibile.
Pochi riescono invece a fare il passo successivo, fotografare seguendo una propria idea, fotografare senza pensare di realizzare qualcosa in "modo" che piaccia ai più ma solo perchè quella foto è quella che vogliamo fare.
Se poi arrireranno anche gli apprezzamenti....

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 9:18

Discussione interessante e mi trovo particolarmente d'accordo con Eru.

Onestamente la fase della fotografia tutta introspezione e tutta concettuale la lascerei esclusivamente allo 0,0000000001% dei geni del mondo che veramente hanno qualcosa da dire e veramente sanno farlo in maniera originale o potente


Tra i milioni di giovani che corrono in kart sulle piste di tutto il mondo solo 1 diventerà Senna.
Tra i milioni di bambini che calciano un pallone nei cortili di tutto il mondo solo 1 diventerà Pelè.
Tra i milioni di persone che premono il tasto di una macchina fotografica in tutto il mondo solo 1 diventerà Salgado.

Io non mi vergogno di far parte del gruppo dei 999.999 esseri "fotografanti" (non ricordo chi lo ha scritto sopra ma è una definizione stupenda) che semplicemente godono nel fotografare, come godono nel farsi una corsa al kartodromo con gli amici o una giro in bicicletta con i figli e che non lasceranno nessuna traccia nei libri di storia (della fotografia, dell'arte o di qualsiasi altra disciplina).


avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 9:46

Caro Stespack, la definizione "fotografante" credo di averla usata io, perchè mi è particolarmente cara, e la uso d'abitudine Sorriso
E' un fatto di pudore in fondo: se dipingo la parete di casa non sono imbianchino, se guido fino all'ufficio non sono un pilota, ergo, se faccio fotografie non vedo perchè dovrei essere un fotografo (ovviamente fuor di professione, ma vale anche per le altre due categorie ;-) )
Il discorso sul puro piacere di fotografare figli e amici è la cosa più rispettabile del mondo, bellissima in assoluto, e credo io pure che alla stragrande maggiornaza dei fotografanti (a partire da me) non importi nulla di diventare novelli Salgado.
Però (e tratta il tema in un bell'articolo sul kitsch Smagiassi nel suo blog) non può sfuggire l'aumento di foto firmate, di profili "photographer", di sottolineature di copyright.
E quindi, forse questo è il punto, nell'universo della fotografia amatoriale esiste una certa anomalia. Sorriso

Buona giornata
F

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