| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:22
Teoricamente sarebbe più giusto scattare quando il fuoco è un po' prima del soggetto perché in primo luogo è più gradevole nonostante una leggera perdita di nitidezza e considerando che la profondità di campo si estende per due terzi dopo il soggetto si ha una maggiore nitidezza rispetto alla parte anteriore. Ma per conto mio conviene usare l'autofocus Voglio dire queste prove sono di grande utilità perché conoscere le caratteristiche del proprio sistema è meglio che no. Ed è proprio nel momento che si conoscono i limiti che è meglio girargli intorno con l'utilizzo dell'autofocus. Che senso avrebbe in questo caso usare il manuale? Oppure questo tasto AF+MF potrebbe essere una soluzione? Non è che è stato realizzato per ovviare un problema di questo tipo? Mai usato! |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:24
“ Stiamo parlando di centimetri e millimetri, è vero, ma sono "piccolezze" determinanti in una foto ripresa a distanza ravvicinata. „ Assolutamente si, quei cm a distanza ravvicinata fanno la differenza fra una foto perfettamente nitida e una no. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:25
“ La presenza di step non è una certezza ma un sospetto „ E' una certezza solo che gli step dovrebbero essere molto sottili e quasi impercettibili (o del tutto impercettibili). Ho trovato questa discussione nella quale si parla del 23mm e problemi simili: www.fujix-forum.com/threads/manual-focusing-unusual-lens-motor-behavio Quello che è stato rilevato è che al primo movimento della ghiera lo step è abbastanza ampio, poi, se si continua nella stessa direzione si assottigliano. Se si inverte la rotazione si riparte con uno step ampio. Se si cerca il fuoco critico invertendo in continuazione il senso di rotazione della ghiera si hanno sempre step più ampi. Io ho il dubbio che non sia un comportamento normale e che affligga solo qualche esemplare... oppure nessuno usa il 23mm a distanze ravvicinate e se ne sono accorti in pochi... boh. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:44
Et voilà. Bella ricerca Maori, e buona prova di Alex. Meno male che non è nel mio intento mettere a fuoco manualmente con le ottiche AF. Del resto ho sempre letto che è abbastanza complicato mettere a fuoco manualmente con le ottiche Fuji, dev'essere questo il problema della complicazione. Maori magari molti non se ne sono accorti perché non le usano manualmente, o magari se lo fanno le utilizzano a distanze maggiori. Io già mi devo fare il mazzo a mettere a fuoco con gli obiettivi manuali, almeno con gli AF... |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:50
...ho fatto delle prove con x-pro2 ed il 23mm, tutto ok, nessun tipo di problema. “ Del resto ho sempre letto che è abbastanza complicato mettere a fuoco manualmente con le ottiche Fuji, dev'essere questo il problema della complicazione. „ Questo non mi risulta, anzi lo trovo semplicissimo e rapidissimo. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:00
“ Questo non mi risulta, anzi lo trovo semplicissimo e rapidissimo. „ Daouda, meglio così, questa cosa l'ho letta più di una volta, magari non vale con tutte le ottiche. |
user80653 | inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:08
Ecco, ho fatto la prova anche scattando le foto. Una foto mentre il peaking era prima del 10, un'altra foto mentre il peaking era dopo il 10. Poiché, come ho già detto, con la rotazione della ghiera di MAF non riuscivo ad ottenere il peaking “a cavallo” del 10, ho fatto un minimo spostamento del treppiedi finché il peaking è comparso “a cavallo” del 10 e qui ho scattato la terza foto. Faccio notare che la distanza fra piano focale e righello era esattamente (misurati!) 53 cm, cioè una distanza alla quale gli step si notano con maggiore evidenza.
 Qui sopra lo scatto mentre il peaking era su 6,7,8,9,10.
 Qui sopra lo scatto mentre il peaking era su 10,11,12,13,14,15
 Qui sopra lo scatto mentre il peaking era “a cavallo” del 10 (focheggiatura ottenuta tramite spostamento del treppiedi e non ottenibile con rotazione della ghiera di MAF). |
user80653 | inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:16
Maori. Mille grazie per la segnalazione... e anche per la traduzione, visto che il mio inglese è molto zoppicante. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:17
Beh, a giudicare queste foto parrebbe che sia meglio mettere a fuoco oltre il 10 piuttosto che prima, ma la questione funzionerà sempre allo stesso modo? Cioè sarà sempre opportuno mettere a fuco dopo piuttosto che prima? Secondo me a questo punto dipende dalla distanza del soggetto, magari se sei a 50cm conviene mettere a fuoco prima. |
user80653 | inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:27
Daouda “ Questo non mi risulta, anzi lo trovo semplicissimo e rapidissimo. „ Non so se ho ben capito. Ti risulta semplice e rapida la messa a fuoco in senso generale o ti risulta semplice e rapida anche a distanze minime? Alla distanza di 53 cm (come nel mio test) io ho trovato la MAF manuale parecchio difficoltosa, imprecisa e tutt'altro che rapida. |
user80653 | inviato il 11 Giugno 2016 ore 17:48
Per oggi basta. A forza di osservare il peaking mi è venuto male agli occhi.
 |
user80653 | inviato il 12 Giugno 2016 ore 12:47
La modalità per ottenere una precisa messa a fuoco manuale con gli apparecchi Fuji X è ben spiegata nella discussione che (fortunatamente) ha postato Maori. Grazie ancora a Maori! I miei insuccessi di perfetta messa a fuoco su soggetti posti a breve distanza erano dovuti alla non conoscenza di una importante caratteristica del motore lineare presente negli obiettivi Fujinon. Io, infatti, ruotavo la ghiera di MAF fino a raggiungere un quasi-fuoco, poi iniziavo a fare una continua e ripetuta inversione di rotazione, nella speranza che questo continuo va e vieni mi consentisse di "fare centro" su un punto ben preciso del soggetto fotografato. Questa modalità di rotazione avanti e indietro è invece sbagliatissima, come spiegato nella discussione. Bisogna invece ruotare la ghiera lentamente in una direzione sola. Appena la rotazione ha inizio, gli step saranno molto frammentati e a scatti poi, man mano che la rotazione prosegue ( e senza mai interromperla!), diventeranno sempre più fini, progressivi e millimetrici. Giunti al punto di fuoco bisogna fermarsi lì e non - come facevo io - tornare indietro per cercare un fuoco ancor più perfetto. Con l'inversione della rotazione, infatti, ricominciano gli step frammentati e a scatti. Non si finisce mai d'imparare. PS Mi scuso con chi queste cose le sapeva già. |
| inviato il 12 Giugno 2016 ore 13:55
Eh, del resto a chi era abituato alle fotocamere a pellicola con MF ha l'abitudine di fare avanti e indietro per trovare il punto preciso. Con queste attrezzature più moderne, o meglio, con questo sistema assistito elettronicamente va fatto come descritto da Alex. Per esempio anche con gli obiettivi Canon AF usati in MF si fa avanti e indietro. |
user86925 | inviato il 12 Giugno 2016 ore 18:16
Maori “ Quello che è stato rilevato è che al primo movimento della ghiera lo step è abbastanza ampio, poi, se si continua nella stessa direzione si assottigliano. Se si inverte la rotazione si riparte con uno step ampio. Se si cerca il fuoco critico invertendo in continuazione il senso di rotazione della ghiera si hanno sempre step più ampi. „ bene, quindi usando ottiche manuale focus adattate sui corpi fuji il problema non sussiste... |
user80653 | inviato il 12 Giugno 2016 ore 22:38
“ bene, quindi usando ottiche manual focus adattate sui corpi fuji il problema non sussiste „ Esatto! Non può sussistere con le vecchie ottiche manuali una difficoltà di focheggiatura simile a quella qui illustrata perchè il movimento del loro gruppo ottico non è azionato da un motore lineare ma direttamente... dalle nostre mani. Inoltre le vecchie ottiche hanno di solito una rotazione della ghiera molto ampia che rende più semplice e precisa la regolazione fine. Sarebbe però una buona cosa se un futuro firmware rendesse più selettivo il peaking, in modo che venga evidenziato solo ciò che ha un contrasto MASSIMO e non, genericamente, tutto ciò che ha un po' di contrasto. |
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