| inviato il 08 Giugno 2016 ore 15:34
Dipende banalmente troppo dal genere di foto e dall'immagine stessa scattata. Se funziona già di suo e se l'immagine di per se già "comunica" la pp leggera o pesante è solo un di più, non può far altro che migliorare ma di poco una cosa che già c'è. Nella foto di paesaggio la pp e scattare in Raw ad esempio ad oggi è per me indispensabile! Chissà se esiste un paesaggista che scatta in jpg. Per il foto reportage generale e il matrimonio ad esempio la pp può benissimo fare a meno di "smanettamenti" su saturazioni, contrasti e quant'altro. Il Raw per la qualità della pp comunque è già indispensabile, per me. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 15:38
“ Per cui, perlomeno in bianconero, un risultato definitivo fuoriuscito direttamente dalla fotocamera mi pare semplicemente contro natura „ Eppure ci sono utenti Fuji che sono molto soddisfatti del jpeg in bianco e nero che sforna la macchina. Lo dico per portare un elemento di discussione in più, personalmente sono di parere diverso. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 15:40
son contento della piega presa dal post, poteva scadere in un buglione di banalità invece noto diverse sfaccettature dello stesso argomento che sono interessanti da conoscere e capire. grazie |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 15:41
Per Stefano.... Non dubito che si possa essere soddisfatti. Però dubito che si possa raggiungere così il risultato voluto, in ogni circostanza. Poi, detto questo, non è ovviamente obbligatorio pensare per forza in termini di fine art. Cioè, non è che un negativo ottenuto da lastra con un'ottima pellicola fosse scadente nemmeno all'epoca. Solo, e continuo a pensarlo, il bianconero è comunque un "processo", e si realizza appieno solo gestendo ogni fase assegnandole il suo compito |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 15:53
Francesco, io sono d'accordo con te. Ho provato personalmente e sono convinto che è meglio convertire in BN partendo dal raw. Ci sono pareri diversi ed è a quelli che mi riferivo. Ai tempi della pellicola non avevo la possibilità di stampare e sviluppare da solo, così ero in balia dei laboratori. Adesso le cose sono un pò cambiate e credo che per noi sia un bel vantaggio. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 16:05
Hai toccato un po' il punto Stefano: affidare alla fotocamera il bianconero per usarlo poi così com'è assomiglia un po' all'idea di far sviluppare tutto (analogico) a un (buon) laboratorio |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 16:58
Ti do nuovamente ragione. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 17:28
io sono passato al raw 15 giorni dopo l'acquisto della mia prima reflex digitale 12 anni fà, la differenza era enorme con i jpeg. Oggi anche se i trattamenti interni delle macchine hanno fatto progressi enormi, continuo in raw, perché non solo il risultato é migliore (come si puo paragonare il trattamento interno fatto in tempo reale con un buon programma di sviluppo raw come DxO, o C1?...impossibile), ma in più puoi cambiare i parametri allo sviluppo. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 18:05
Io scatto unicamente in Jpeg, da quando ho una Xe1, cioè da 3 mesi. La domanda non è posta male, perchè a meno che tu non sia un professionista è quasi d'obbligo il raw. Poi devi valutare anche se ti diverti lavorarci molto in pp, perchè è ovvio che se ti diverti il raw è molto malleabile. Io amo scattare tanto, e ormai difficilmente scatto in raw, e quelle volte che lo faccio lo post produco in macchina dato che posso convertirlo e farci gli aggiustamenti che voglio (luci, ombre, pellicola, rumore, nitidezza). Mi piace Lightroom, ma onestamente mi stufo lavorarci troppo. Va a gusti insomma. I jpeg di fuji sono superlativi |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 18:20
e poi grazie all'evoluzione dei programmi di sviluppo, i raw si bonificano col tempo. Ho risviluppato raw di 10 anni fà a 1600/3200 iso con l'ultima versione di DxO e sono incomparabilmente migliori di quelli che avevo sviluppato all'epoca (sopratutto il noise), invece il jpeg é fissato una volta per tutte, con i limiti tecnici inerenti all'epoca dello scatto |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 19:03
“ Mi piace Lightroom, ma onestamente mi stufo lavorarci troppo. Va a gusti insomma „ e come fai per legendarle, mettere le parole chiave, catalogarle, ecc...? lo dico perché é quello che mi prende più tempo, per lo sviluppo mi sono costituito una serie di Preset che fanno la maggior parte del lavoro. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 20:32
Sarà invece che con l'analogico io facevo quasi esclusivamente DIA scatto in jpeg+RAW e sviluppo in batch perchè con Canon viene meglio del jpeg in macchina e per archiviare. Non amo la PP,probabilmente è un mio limite o forse anche no,forse mi trovo bene con Fuji anche per questo. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 21:01
il problema dei raw fuji é che i programmi di sviluppo raw (tranne quello fornito con la macchina ....e ancora) non sanno sfruttare bene la qualità dei sensori X-trans, per cui molti preferisco il jpeg...quando usciranno programmi all'altezza dei raw fuji ne riparleremo. Comunque Fuji é veramente un caso a parte, con i sensori a griglia di bayer (tutti gli altri) la superiorità del raw é evidente. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 22:55
Io penso che sia anche una questione di come ci si approccia alla fotografia,per mè è sempre stato un hobby cui mi dedico quando posso nel tempo libero. Posso girare un giorno intero con la macchina senza fare una foto e magari tornare in seguito quando reputo che le condizioni di luce siano come me le prefiggo,e solitamente non scatto molto ma solo se quello che vedo mi piace;per dirla tutta non faccio foto a quintalate.probabilmente come già detto è un retaggio culturale del'analogico DIA e 6x7, e credetemi che se poi guardi una diapositiva fatta con quest'ultima è un bel vedere. |
| inviato il 08 Giugno 2016 ore 22:59
Assolutamente d'accordo con Bomba, sul fatto che è sostanzialmente questione di approccio. Del resto, come diceva Carier-Bresson, non sarà la maggior nitidezza a rendere più vera una fotografia, come non lo erano gli antichi flou.... E non è un caso che tu, venendo dalla diapositiva, hai un approccio totalmente differente dal mio, che nasce viceversa in camera oscura: mondi diversi, che sarebbe un grande passo avanti osservare senza porsi il problema in termini di "meglio" e "peggio" |
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