| inviato il 22 Febbraio 2016 ore 16:39
“ Tu puoi aggiungere quello che vuoi a quello che dici, se spari una razzata in più o in meno..... non cambia nulla! „ Una pellicola esposta per le ombre può arrivare ad una gamma dinamica del genere Va poi sviluppata a modo (N-1, N-2, N-3, boh) per avere dettaglio/trama anche nelle luci che sono finite oltre la zona IX. Va poi stampata con una carta/filtro di contrasto adeguato per far rientrare il tutto nei 5-6-7 stop di dinamica che solitamente ha l'emulsione della carta da stampa. Quindi si, i 17-18 stop che una pellicola è in grado di registrare possono essere portati sulla carta da stampa. Certo, l'operazione è tutt'altro che banale. |
user46920 | inviato il 22 Febbraio 2016 ore 17:30
“ Tu puoi aggiungere quello che vuoi a quello che dici, se spari una razzata in più o in meno..... non cambia nulla! „ se c'è una cosa che si nota abbastanza bene tra una fotografia chimica e una digitale, è che quella digitale sembra sempre non avere abbastanza mezzi toni e se ce li ha, sono o appaiono più innaturali (come nei disegni), mentre anche una stampa su carta chimica, scannerizzata alla bene meglio, riporta comunque un'immagine "più completa e naturale" ... nonostante la gamma dinamica lineare della stampa non possa superare 10 stop (in genere 7-8 stop sono un buon risultato). Questo processo di inserire una ampia gamma dinamica entro una più ristretta, che è poi quello che fanno un po' tutti, cercando di equilibrare luci e ombre nell'immagine, si chiama compressione dinamica. Proprio Silverprint mi ha spiegato e mostrato un'immagine BN con dentro 18 stop di dinamica registrata sulla pellicola (come densità).
 Tri-X 120 in Tetenal Neofin Red E mi pare che, vista anche la sua professionalità, si possa dar credito a questa razzata |
| inviato il 22 Febbraio 2016 ore 21:40
Una volta tanto che trovo un argomento interessante al quale partecipare e risposte pacate, arriva il commento signorile di turno: “ Ma questo forse è chiedere troppo in un forum in cui ci sono dei polli che, con una supponenza disarmante, ritengono Adams ed il sistema zonale un rimasuglio del passato, bravo sì, ma che ormai ha fatto il suo tempo. Fabio „ Purtroppo Fabio questo lo vai affermando tu, interpretando a tuo modo quello scritto prima. E di certo il tuo commento non invoglia ad intavolare un discorso costruttivo e chiarificatore. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 7:50
In realtà non si riferiva a te, ma all'intervento di pollastrini, che ha scritto proprio quello... |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 12:30
"Quello che ha confuso latitudine di posa e gamma dinamica non è L'occhiodelcigno. Le fonti citate nella pagina di Wikipedia ( en.wikipedia.org/wiki/Exposure_latitude ) sono una lettura consigliata. " E' anche l'Occhiodelcigno, non solo tu. Da interventi tipo questo appare palese che non riuscite a capire nemmeno cosa leggete, ma, purtroppo e soprattutto, che non conoscete nemmeno i fondamentali della fotografia, in questo caso, non sapete nemmeno che cosa è l'esposizione di una fotografia. 1) Io ho parlato di Latitudine di Esposizione ( anche detta Latitudine di Posa) di una pellicola e NON di un sensore, non sai leggere quello che scrivo: le due cose sono completamente diverse, tra Pellicola e Digitale Che cosa è la Latitudine di Esposizione di una pellicola te lo spiego sotto, ma lo puoi trovare anche qui: it.wikipedia.org/wiki/Latitudine_di_posa Se avete letto il mio intervento, non ci avete capito nulla e non ci avete capito nulla perché, semplicemente, non sapete che cosa è una esposizione in fotografia, e come giocano la Latitudine di Esposizione in pellicola e la Gamma Dinamica in digitale in fase di esposizione, e che non ci sapete che cosa è una esposizione in fotografia lo rivela il vostro riferimento agli errori di esposizione. La Latitudine di Esposizione in pellicola e la Gamma Dinamica in Digitale non sono la tessa cosa, dato che si parla di tecnologie diverse, ma fanno esattamente lo stesso lavoro, ossia recuperano gli errori di esposizione, voluti o meno, del fotografo. Quando un fotografo calcola e decide l'esposizione da dare a una fotografia, con qualsiasi mezzo lo faccia, in quella foto il fotografo espone CORRETTAMENTE per una singola accoppiata tempo / diaframma, l'esposizione è corretta per UNA E UNA SOLTANTO accoppiata tempo/diaframma. Tutti gli altri valori di luminosità presenti nella scena e diversi da quelli esposti correttamente, siano essi positivi ( più chiari) o negativi (più scuri), sono esposti MALE in quella fotografia, uno solo è esposto correttamente, mentre l'esposizione dei valori di luminosità diversa sono esposti non correttamente, sono dunque afflitti da ERRORI di esposizione. La Latitudine di Esposizione della pellicola (o la “gamma dinamica” in digitale) è la capacità di recuperare segnale utile nelle zone di luminosità DIVERSA da quella esposta correttamente, ossia la Latitudine di Esposizione (o la Gamma Dinamica in digitale) altro non fanno che recuperare gli ERRORI di esposizione fatti, volutamente o meno, dal fotografo. Il “quanto” la Latitudine di Esposizione (o la Gamma Dinamica in digitale) ce la fa a recuperare gli errori di esposizione fatti dal fotografo, è definito dalla sua capacità di registrare segnale utile entro un limite ben preciso e stabilito dalla sua costituzione fisica, un limite di hardware, che sono quelli che ho citato prima, in digitale è il doppio che in pellicola. Sarebbe interessante vedere le stampe che fate con quel livello di conoscenza lì, veramente interessante. Amen. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 13:11
@Alessandro Pollastrini: continui a confondere latitudine di posa e gamma dinamica; ti ringrazio per l'articolo su Wikipedia, ma la versione inglese che avevo già segnalato è, come al solito per gli argomenti tecnici, più completa e accurata della corrispondente pagina in italiano, e soprattutto indica le fonti, che di nuovo ti consiglio caldamente di leggere. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 13:34
“ Quando un fotografo calcola e decide l'esposizione da dare a una fotografia, con qualsiasi mezzo lo faccia, in quella foto il fotografo espone CORRETTAMENTE per una singola accoppiata tempo / diaframma, l'esposizione è corretta per UNA E UNA SOLTANTO accoppiata tempo/diaframma. Tutti gli altri valori di luminosità presenti nella scena e diversi da quelli esposti correttamente, siano essi positivi ( più chiari) o negativi (più scuri), sono esposti MALE in quella fotografia, uno solo è esposto correttamente, mentre l'esposizione dei valori di luminosità diversa sono esposti non correttamente, sono dunque afflitti da ERRORI di esposizione. „ Errori di esposizione? Esposte male? Un ombra è scura nella realtà... e dovrà essere scura anche nella fotografia (ammesso e non concesso che questa voglia essere una riproduzione più o meno fedele della realtà). Piazzare un'ombra in zona IV o III o II (a scelta) non è sbagliato né un errore di esposizione, è ciò che si dovrebbe fare per fare di quell'ombra... un'ombra. Stesso discorso con le luci. L'errore semmai è uniformare tutto quanto, o pensare che l'optimum sia uniformare tutte le luminosità della scena. Tu parli di esposizione corretta, e allora ti chiedo: qual'è l'esposizione corretta? |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 14:06
@Ironluke Alessandro non ha confuso Gamma dinamica e latitudine di posa. La latitudine di posa nella pellicola è esattamente la gamma tonale che questa restituisce, al pari di quello che è la latitudine di posa per la digitale, che è esattamente la gamma tonale o dinamica che il sensore tipo CMOS o CCD possono restituire. Quindi la gamma dinamica è strettamente correlata alla latitudine di posa in entrambi i casi. Sintetizzando la gamma dinamica è il risultato della latitudine di posa per la digitale, chiamata per l'appunto gamma dinamica. Non capisco dove sia la confusione. Concetto: Latitudine di posa e’ la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la zona piu’ chiara di una determinata inquadratura. La gamma dinamica e’ invece la capacita’ della pellicola-sensore di tollerare sovra o sottoesposizioni e cioè, tornando subito sopra la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la più chiara. Tecnologie differenti si, ma comparabili. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 14:40
“ Latitudine di posa e’ la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la zona piu’ chiara di una determinata inquadratura. La gamma dinamica e’ invece la capacita’ della pellicola-sensore di tollerare sovra o sottoesposizioni e cioè, tornando subito sopra la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la più chiara. „ Veramente no, casomai il contrario. Rinnovo per l'ennesima volta il consiglio di seguire i link indicati nella pagina di Wikipedia prima segnalata... |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 15:02
Iron io non so a quele Wikipedia tu faccia riferimento e se fosse come dici andrebbe un attimo corretto. Comunque da Wikipedia: [I ] Le considerazioni precedenti continuano ad esser valide anche nel caso della fotografia digitale perché i sensori utilizzati hanno in genere una "latitudine di posa" ben maggiore di quella della pellicola (per latitudine di posa s'intende la capacità di tollerare errori di esposizione sfruttando la possibilità di recuperare, in fase di stampa, un sufficiente grado di dettaglio nelle zone scure - sottoesposte - oppure, e soprattutto, in quelle più chiare - sovraesposte - per ottenere una stampa "accettabile" che sarà in ogni caso di qualità inferiore ad una ottenuta da uno scatto correttamente esposto. Nel caso della pellicola, in genere più questa è sensibile e maggiore è la sua latitudine di posa) per cui il problema risulta mitigato ma è comunque inferiore alla capacità dell'occhio umano di vedere contemporaneamente i dettagli anche in una scena con un notevole scarto di luminosità tra zone chiare e scure (nel caso dell'occhio umano non è propriamente corretto parlare di latitudine di posa poiché dall'occhio non si ricavano stampe fotografiche; si potrebbe però parlare di "gamma dinamica" dell'occhio umano anche se questa capacità non è data solo dalle caratteristiche fisiologiche dell'occhio ma dalla sua interazione con il cervello che "elabora" la continua scansione che l'occhio fa della scena). |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 15:53
“ Iron io non so a quele Wikipedia tu faccia riferimento „ A quella che ho già indicato prima ( en.wikipedia.org/wiki/Exposure_latitude ) e in particolare ai link nella sezione "Sources". |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 16:54
Nel link di Wikipedia da te postato non c'è nulla di differente da quanto scritto fino ad ora. Letto in inglese ma sarebbe lo stesso tradotto in italiano. Nella sezione source c'è semplicemente una discussione sull'esposizione e sugli stop di recupero. Non notizie inerenti alla differenza tra gamma e latitudine di posa. Cmq se credi diversamente, non so che dirti. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 17:08
“ Nel link di Wikipedia da te postato non c'è nulla di differente da quanto scritto fino ad ora. Letto in inglese ma sarebbe lo stesso tradotto in italiano. Nella sezione source c'è semplicemente una discussione sull'esposizione e sugli stop di recupero. Non notizie inerenti alla differenza tra gamma e latitudine di posa. Cmq se credi diversamente, non so che dirti. Cool „ Non mi sembra proprio che quanto segue sia la stessa cosa che è stata scritta finora. Spero non sia necessario che faccia il copia e incolla anche di tutto il resto. en.wikipedia.org/wiki/Exposure_latitude : Exposure latitude is the extent to which a light-sensitive material can be overexposed or underexposed and still achieve an acceptable result. This measure is used for digital and analogue processes, i.e. optical microlithography or photography. In the case of optical microlithography this value statistically describes the response of a photoresist to radiation and defines the process window where the photolithographic process can vary within (e.g. how well it compensates for spatial non-uniformities of the illumination). In the case of photography, an artistic case, the measurement of exposure latitude is, by definition dependent on both personal aesthetics and artistic intentions, somewhat subjective. However, the relative differences between mediums are generally agreed upon: reversal film tends to have very little latitude, color negative film has considerably more, and digital sensors slot between the two. It is not to be confused with dynamic range, the range of light intensities a medium can capture simultaneously. A recording medium with greater dynamic range will be able to record more details in the dark and light areas of a picture. Latitude depends on dynamic range. If the same scene can be recorded using less than the full brightness range available to the medium, the exposure can be shifted along the range without losing information in the shadows or highlights. Greater exposure latitude allows one to compensate for errors in exposure while retaining quality. Professional critique of digital cine cameras often centers on the extent to which their dynamic range, and exposure latitude by extension, falls short of that of negative film. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 17:34
Scusami, ma ti ha scritto chiaramente “ Latitude depends on dynamic range „ esattamente quello che è stato scritto. Cioè il range dinamico dipende dalla latitudine NON che è la stessa cosa, ma che sono correlate. L'una sta per la pellicola e l'altra sta per il sensore. |
| inviato il 23 Febbraio 2016 ore 17:47
@Fireshoot: poco più su hai scritto esattamente quanto segue, al che ho cercato di farti notare che avevi invertito le definizioni, ma tu hai insistito per la tua strada: “ Latitudine di posa e’ la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la zona piu’ chiara di una determinata inquadratura. La gamma dinamica e’ invece la capacita’ della pellicola-sensore di tollerare sovra o sottoesposizioni e cioè, tornando subito sopra la differenza di luminosita’ fra la zona piu’ scura e la più chiara. „ Ti pare che l'articolo su Wikipedia dica questo? |
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